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Sostenibilità

Il contributo di Intesa Sanpaolo per sviluppare l’economia circolare in Italia

All’Italia di domani dobbiamo pensare oggi, e dobbiamo farlo in un’ottica di sostenibilità. Con questo obiettivo in mente, particolarmente attuale alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il Ministero dello Sviluppo Economico assieme alla Luiss Business School ha lanciato, nel corso del 2020, “Italia 2030”, un progetto che ha chiamato a raccolta le migliori energie del Paese in campo universitario e aziendale per indicare alla collettività le opportunità offerte dall’economia circolare e identificare una strategia di sviluppo nazionale che vada in questa direzione.

Abbiamo partecipato all’iniziativa dando il nostro apporto attraverso la Direzione Institutional Affairs, la Direzione Comunicazione e Immagine,  l’Innovation Center, la Direzione Studi e Ricerche, la Direzione Imprese e SRM. L’economia circolare è un settore su cui siamo  particolarmente attivi da tempo, con assistenza e consulenza ai clienti attraverso il Circular Economy Lab, che fa parte dell’Innovation Center, e ingenti risorse finanziare a favore degli investimenti.

Nei mesi scorsi aziende ed esperti del mondo universitario si sono confrontati su 15 tavoli di lavoro specialistici che hanno approfondito le applicazioni e le innovazioni dell’economia circolare nei settori mobilità, automotive, aerospazio, agricoltura e alimentazione, energia e fonti rinnovabili, gestione dei rifiuti, finanza, chimica verde e costruzioni, mettendoli in connessione con l’indagine sui cambiamenti sociodemografici del Paese. Alla fine di novembre ciascun tavolo di lavoro si è concluso con la produzione e presentazione di un discussion paper che fornisce un quadro conoscitivo organico del tema affrontato e formula una serie di proposte.

Per Intesa Sanpaolo hanno partecipato Anna Roscio (La finanza per la transizione delle PMI verso l’economia circolare); Stefania Trenti (Le innovazioni circolari nell’agricoltura food e no food); Laura Campanini (Innovazioni per la sostenibilità della mobilità e dell’aerospazio); Massimiano Tellini (L’economia circolare: un’opportunità per ripensare le costruzioni e Il contributo delle piattaforme digitali allo sviluppo dell’economia circolare e i problemi connessi al recupero dei materiali di supporto); Alessandro Panaro (Circular Blue economy: opportunità per la crescita).

Di seguito i loro contributi.

Finanziare la transizione delle PMI verso l'economia circolare

Il finanziamento della transizione all’economia circolare delle piccole e medie imprese italiane è stato il tema dell’Intervento di Anna Roscio, Responsabile della Direzione Marketing Imprese della banca.

Per affrontare un cambiamento di questa portata le PMI hanno necessità complesse, non solo di natura finanziaria, per quanto questa rivesta importanza fondamentale: è necessario garantire accesso, oltre che alle risorse finanziarie, anche alle informazioni e alle competenze. L’intervento di Intesa Sanpaolo in questa direzione ha una lunga storia, iniziata nel 2015 con la collaborazione con la Ellen Mac Arthur Foundation. Una collaborazione che si è tradotta in un grande impegno per delineare un sistema di offerta  che  inserisca  il  finanziamento in una strategia complessiva, con una visione a 360° in logica di supporto, assessment iniziale, piani di miglioramento e formazione.

Le risorse finanziare messe a disposizione sono ingenti, prima fra tutte il plafond di 5 miliardi di euro destinato all’economia circolare, ora elevato a 6 miliardi e finalizzato a finanziare investimenti che rientrano nella definizione di economia circolare. Sono inoltre stati sottoscritti accordi di collaborazione con la BEI per il sostegno alle PMI nel percorso di transizione e altri interventi.  Perché il sistema delle PMI traguardi la trasformazione dell’economia in chiave circolare è necessario prendere in considerazione altri aspetti fondamentali, quali quello delle competenze, della Circular Education e della Circular Connection per promuovere la cultura della circular economy su scala nazionale e internazionale. Con questa consapevolezza, a livello di Gruppo, sempre più importante è la sinergia con il CE Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center che offre alle nostre imprese servizi di assessment e  advisory.  

Digitalizzazione per filiere agro-alimentari più sostenibili

La filiera agro-alimentare è un settore chiave dal punto di vista dell’economia circolare. I principi di circolarità trovano, infatti, in questa filiera ampi spazi di applicazione lungo tutte le fasi, dalla produzione agricola, alla trasformazione, al consumo. Il settore, che occupa 1,4 milioni di addetti e genera un valore aggiunto di 64,8 miliardi di euro, rappresenta inoltre il cuore della Bioeconomia circolare, quell’insieme di attività che utilizzano materie prime di origine biologica e rinnovabile che costituisce uno dei pilastri della strategia europea per il Green Deal.
Il tavolo di lavoro Le innovazioni "circolari" nell'agricoltura food e no-food, a cui ha partecipato Stefania Trenti, Head of Industry Research, ha messo in evidenza il ruolo cruciale delle tecnologie, in particolare quelle digitali, per favorire la transizione verso i modelli circolari, sottolineando la necessità di affiancare, agli interventi indirizzati al mondo produttivo, un adeguamento del sistema educativo per la formazione di nuove competenze e politiche di sensibilizzazione della popolazione verso l’adozione di stili di vita che rendano più sostenibili le fasi di consumo e post consumo.  

Scarica la presentazione "La filiera agro-alimentare italiana nel contesto europeo"

L'attività del Circular Economy Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center

Cambiare mindset per mitigare l’impatto del sistema attuale per gestire l’emergenza, ma soprattutto ridisegnare il modello per il futuro, adottando il paradigma della Circular Economy.

Su queste priorità è intervenuto Massimiano Tellini, Responsabile Circular Economy di Intesa Sanpaolo Innovation Center. Dal 2018, all'interno dell'Innovation Center, è attivo a Milano, il Circular Economy Lab in collaborazione con Fondazione Cariplo. Obiettivo del Laboratorio è quello di catalizzare la transizione, che è cross settoriale, operando in ambito open innovation e collaborando con il  mondo accademico, startup e imprese, a livello sia nazionale che internazionale.
Diffondere le competenze  è infatti fondamentale per far accadere il cambiamento e posizionare l’Italia come paese leader della trasformazione valorizzando la creatività e la capacità del suo settore manifatturiero e delle filiere.

L’attività del CE lab dimostra in concreto come le imprese siano pronte ad investire e sentirsi attuatori in chiave circolare nel momento in cui individuano soluzioni innovative potenzialmente interessanti per il loro business: dal ciclo del waste management alla ricerca di biomateriali, dal ripensamento delle città in chiave circolare e non lineare per una gestione sostenibile delle risorse, fino all’esperienza di Circularity goes Digital, call per la ricerca di soluzioni nella catena di fornitura e nell’allungamento del ciclo di vita dei prodotti a cui hanno aderito oltre 400 startup. Queste solo alcune delle iniziative citate, tutte contraddistinte da un alto livello di innovazione e digitalizzazione, fattore abilitante imprescindibile per lo sviluppo del nuovo modello.

La visione sui trasporti

L’emergenza sanitaria ha evidenziato le notevoli criticità e l’assenza di resilienza del sistema di trasporti del nostro Paese, che già scontava una bassa efficienza e omogeneità territoriale. È questo, infatti, uno dei settori più energivori e produttori di gas climalteranti.

Al tavolo di lavoro Smart mobility e innovazioni nell’automotive e aerospazio si sono analizzati i principali fattori che permetteranno di rendere il sistema di trasporti del Paese più sostenibile, equo e inclusivo, con un focus a cura di Laura Campanini,  Responsabile Local Public Finance all’interno della Direzione Studi e Ricerche, dedicato alle Innovazioni per la mobilità e al ruolo del trasporto pubblico locale.

ll settore della mobilità e dei trasporti è infatti al centro di un numero molto significativo di innovazioni tecnologiche, ma anche comportamentali e relative all’affermazione di nuovi modelli di business. La gestione della mobilità si sta muovendo verso la ricerca di soluzioni innovative volte ad ottimizzare le esigenze di sostenibilità con quelle degli utenti e degli operatori del settore.

Elementi fondamentali da perseguire per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità sono la decarbonizzazione, la condivisione, la digitalizzazione e la connettività tra le componenti dei sistemi di trasporti (veicoli, utenti, infrastruttura), unitamente alla riqualificazione della rete infrastrutturale nazionale e più in generale europea. Risulta indispensabile procedere ad un drastico cambio di direzione nel trasporto pubblico, nella logistica, nell’aerospazio e occorre necessariamente far sì che tale direzione sia quella della sostenibilità, dell’equità e dell’inclusione sociale.

L’Italia è tra i Paesi europei con i più alti livelli di congestione: Roma, Palermo, Napoli e Milano sono fra le 20 città più congestionate d’Europa.
La mobilità pubblica impatta in maniera positiva sulla congestione delle nostre città; un sistema funzionale ed efficiente di trasporto pubblico è fondamentale se si vuole cercare di migliorare la vivibilità e la sostenibilità delle città italiane.
Il settore dei trasporti, con le sue ricadute sui sistemi sociale, economico e produttivo, è un punto cardine per la modernizzazione e il rilancio del Paese. Rilevanti sono le esternalità positive in termini di tutela dell’ambiente, riduzione dell’inquinamento, sostenibilità e, in generale, di qualità delle condizioni di vita.

Scarica la presentazione "Innovazioni per la mobilità: il ruolo del Trasporto pubblico locale"

Un'impronta circolare all'economia del mare

Abbiamo partecipato al Tavolo attraverso il centro studi SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno), struttura collegata al Gruppo con sede a Napoli e che vanta ricercatori specializzati nelle analisi economiche e nell’elaborazione dei dati, a livello nazionale ed internazionale, sui temi dell’economia dei trasporti marittimi e della logistica.

Far emergere, in senso ampio, come gli investimenti e lo sviluppo della Blue Economy, siano fortemente collegati al concetto di sostenibilità e come possano generare grandi opportunità nell’ambito della Green e della Circular economy, è stato il tema discusso nell’ambito del tavolo di lavoro a cui ha partecipato Alessandro Panaro, Head of Maritime & Energy Department SRM. In particolare, l’intervento ha approfondito i temi legati allo sviluppo e alla valenza economica dei settori dei porti, dello shipping e della logistica dal punto di vista imprenditoriale ed infrastrutturale.

Nell’ambito del webinar Circular Blue Economy: opportunità per la crescita, è stata inoltre presentata una relazione specifica dal titolo Covid-19 e Blue Economy: le nuove sfide delle rotte commerciali strategiche dei container, che ha analizzato come la situazione pandemica abbia fortemente influenzato i flussi e le rotte dell’import-export con un focus particolare sul commercio marittimo italiano.

Scarica la presentazione "Covid-19 e Blue Economy: le nuove sfide delle rotte commerciali strategiche dei container"

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