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COMUNICATO STAMPA

 

CANTIERE DEL ’900.2 

Opere dalle collezioni Intesa Sanpaolo

 

·      Rinnovato il percorso espositivo nella sede storica della Banca Commerciale Italiana che affaccia su Piazza della Scala

·      In mostra 79 opere dalle collezioni del Novecento di Intesa Sanpaolo, in una selezione curata da Francesco Tedeschi

·      Attorno al concetto di Forma, le coppie Bianco e Colore, Tempo e Spazio, Figura e Paesaggio: questi i temi che caratterizzano il nuovo allestimento

·      Un’audioguida studiata per i bambini e corredata da un libretto didattico avvicina all’arte anche i più piccoli

·      Inaugurazione al pubblico giovedì 5 marzo alle ore 19.00 con letture d’autore a cura di Dramatrà

 

 

Milano, 4 marzo 2015 – Le Gallerie d’Italia - Piazza Scala, polo museale e culturale di Intesa Sanpaolo a Milano, in occasione di Expo 2015 ospitano, nell’area dedicata a Cantiere del ‘900, un nuovo percorso espositivo composto da 79 opere distribuite nelle sei sale che gravitano attorno al Salone Manzoni. Il Cantiere si presenta in formato ridotto rispetto al primo allestimento inaugurato nel 2012, per la concomitanza con altre iniziative espositive.

 

Cantiere del ’900, progetto espositivo dedicato alla presentazione delle opere del XX secolo nelle raccolte Intesa Sanpaolo, è curato dal professor Francesco Tedeschi dell’Università Cattolica di Milano. Si prefigge sempre nuovi e diversi allestimenti proponendo nuclei di opere selezionate dalle collezioni della Banca, che nel complesso vantano oltre tremila testimonianze tra dipinti, sculture, fotografie, installazioni e altre tecniche esplorate nel secolo scorso. La denominazione “Cantiere” è stata scelta perché rimanda a un luogo in continua evoluzione, dove si intraprendono diversi percorsi di indagine e si formulano sempre nuove definizioni. Sfruttando le potenzialità di una collezione estremamente vasta e sfaccettata, che può essere letta sotto molteplici angolazioni e suggerire una pluralità di racconti, è possibile ricostruire una conoscenza dell’arte del secolo scorso attraverso nuove linee di ricerca e differenti tagli interpretativi.

 

La presenza del deposito di opere d’arte all’interno dei sotterranei delle Gallerie, ricavato dal caveau, luogo storico rivisitato con una nuova funzione e attrezzato secondo i più attuali criteri di conservazione e di archiviazione, è parte integrante dell’idea stessa di “cantiere”: le opere, a rotazione, diventano nel tempo protagoniste di nuovi progetti di studio, restauro ed esposizione.

 

Cantiere del ’900.2 si articola attorno ad alcuni filoni tematici che mettono in relazione opere di diverse poetiche e tendenze e che attraversano tutto il Novecento, dagli anni Venti alla fine del secolo. Il percorso non illustra in modo sistematico protagonisti, movimenti e gruppi, ma tocca diversi temi che valorizzano la ricchezza della collezione, attraverso la presentazione di alcuni dei suoi lavori maggiori accanto a opere meno conosciute ma di singolare importanza e originalità; temi che offrono una ulteriore lettura critica delle possibilità di indagine offerte dai materiali della raccolta stessa.

 

I singoli temi possano essere apprezzati sia singolarmente, sia attraverso il percorso ideale che muove dalle sale che si aprono a sinistra dell’ingresso, dove vengono proposti due filoni dell’astrazione: uno con lavori principalmente fondati sul bianco, l’assenza di colore o la monocromia, il senso del vuoto nelle dimensioni e nella temporalità (ne sono esempio le realizzazioni di Fontana, Manzoni, Castellani, Calderara, Perilli, Kounellis e altri); l’altro con opere dove, diversamente, il colore è protagonista unico e impositivo, secondo una direzione di lettura che muove da Balla e dalle sue sperimentazioni cromatiche, per ritrovarsi in Dorazio e in altri autori dell’area dell’astrazione lirica o geometrica, come pure negli impianti materici di Burri e nelle esplorazioni di colore-natura di Corpora, Tancredi e Morandis, per giungere ad altre forme di elaborazioni cromatiche con le opere di Accardi, Turcato e Olivieri fino a trovare nel clima degli anni Novanta – con Matino, De Maria, Guerzoni e Bianchi – ulteriori invenzioni che spingono il colore oltre la superficie pittorica.

 

Sul lato opposto del Salone, quattro sezioni svolgono approfondimenti sui concetti di fondo di un’arte che si relaziona con le categorie di tempo e spazio, e sulla persistenza di due generi sempre riconoscibili nella storia dell’arte, la figura e il paesaggio, interpretati secondo le diverse vie di riflessione dell’arte del Novecento.

 

Il concetto di tempo, applicato alle immagini e alle intenzioni dell’arte del secolo scorso, viene esemplificato nel tema della memoria, evocato dalle figure degli “archeologi” di de Chirico, nel senso di attesa che si trova al centro dell’attenzione di Fontana nella elaborazione dei suoi “tagli” (qui confrontati direttamente proprio con l’opera di de Chirico), quindi nel tempo sospeso dell’installazione di Paolini, nonché nell’iterarsi di una “ripetizione differente” nella sequenza fotografica di Vimercati.

 

Lo spazio, categoria specificamente esplorata da Fontana in tutti i suoi lavori, è ripreso attraverso le indagini sul tema della rappresentazione prospettica diversamente applicata nelle opere di Aricò e di Tirelli, dove è messa in discussione, mentre Colombo genera nella bidimensionalità la qualità progettuale dei suoi “Spazi elastici” e Uncini crea altre riflessioni sul tema nella costruzione di spazi ulteriori.

 

La figura e il paesaggio sono presi in esame da una serie di opere che, in modo prevalentemente cronologico, vanno dalle creazioni della prima parte del XX secolo alle nuove interpretazioni di metà Novecento, per essere oggetto di forme di analisi visiva e mentale nell’ultima parte del secolo. Se negli anni Sessanta l’arte si trova a confrontarsi con l’immagine mediatica proposta dai nuovi strumenti che irrompono nel mondo della comunicazione (la televisione, la fotografia) e reagisce alla rappresentazione del “reale” trasformando progressivamente la figura in forme astratte, in “presenza assente” o in ombra, negli anni Settanta-Novanta si assiste a un ritorno alla realtà, tanto nella figurazione quanto nel rapporto con i luoghi, letti alla luce di teorie geografiche. Dipinti e fotografie che illustrano forme di paesaggio “ravvicinato” o riletto in chiave fantastica completano il percorso, nel segno della vitalità dei generi. Troviamo in questa sezione testimonianze di Arienti, Baj, Baruchello, Fabro, Fontana, Guttuso, Mafai, Marini, Morlotti, Paolini, Pistoletto, Schifano, Sironi, Vedova, Vitone.

Riprendendo uno schema che ha caratterizzato il primo allestimento di Cantiere del ’900, al centro del Salone Manzoni si collocano importanti sculture che invitano a una riflessione sulla costruzione e la rappresentazione dello spazio geometrico.

 

Il progetto si focalizza e insiste sul concetto di “forma”. Tale insistenza accompagna il visitatore lungo un cammino che lo porta a riconoscere le ragioni delle diverse realizzazioni, con attenzione al carattere e alla qualità della singolarità delle opere e a sottolineare l’urgenza di una mediazione mentale che diventa sempre più necessaria con lo spostarsi dell’arte verso forme di astrazione. con implicazioni che, nel corso del Novecento, ne hanno reso apparentemente sempre più complesso il vocabolario visivo.

 

Tra gli artisti presentati nel percorso, un ruolo particolare assume, come nel precedente allestimento, Lucio Fontana, che in questo caso non dispone di una sala a lui dedicata, ma è presente con varie opere distribuite in più sezioni.

 

Il nuovo allestimento è corredato da un catalogo, da un’audioguida per adulti (disponibile in italiano e in inglese), da un’audioguida per bambini (affiancata da un libretto didattico) e da un percorso multimediale con video, documenti, fotografie che aiutano a comprendere le varie tematiche affrontate, gli artisti, i movimenti.

 

Come consuetudine alle Gallerie d’Italia, a cura di Civita, viene proposta una articolata offerta di itinerari e laboratori didattici gratuiti rivolti alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie – che possono usufruire di un’attrezzata aula didattica. Per tutti i visitatori, visite guidate e itinerari tematici fra le collezioni e i palazzi.

 

L'inaugurazione di Cantiere del '900.2 - aperta al pubblico - avrà luogo giovedì 5 marzo alle ore 19.00. I visitatori saranno accompagnati fino alle 21.30 alla scoperta del nuovo allestimento da guide di eccezione: giovani attori dell'Associazione Culturale Dramatrà che proporranno letture d’autore.

 

Le Gallerie di Piazza Scala, parte della rete Gallerie d’Italia insieme alle sedi espositive di Palazzo Leoni Montanari a Vicenza e Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, segnano il momento di maggiore impegno di Intesa Sanpaolo nell’ambito di Progetto Cultura, articolato programma triennale di interventi promossi dalla Banca nella radicata consapevolezza che il ruolo di un’impresa bancaria di rilevanza nazionale sia quello di concorrere sia alla crescita economica sia a quella culturale e civile del Paese.

 

 

 

 

 

Informazioni per la stampa

Intesa Sanpaolo

Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali

Tel. +39 02 87963531 – Cell. +39 335 6270041

stampa@intesasanpaolo.com

 

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