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• Lazio al primo posto per presenze di turisti stranieri
• Il turismo culturale nella regione incide per l’82,4%
• Crescita del turismo enogastronomico
• 6,7 miliardi di euro il Pil del settore


Roma, 20 gennaio 2011 – Il Lazio è al primo posto per numero di presenze di turisti stranieri e tra le prime regioni italiane per numero complessivo di turisti. Il 66,8% delle presenze è rappresentato infatti da turisti stranieri (rispetto ad una media nazionale del 43,0%) e la spesa turistica straniera nel 2010 è stata pari al 17,3% di quella registrata su tutto il territorio nazionale. La domanda turistica si concentra principalmente nella provincia di Roma che, in termini di presenze, detiene una quota di mercato regionale di  circa l’84% con un’incidenza della componente straniera pari al 75,4%. Ad attirare i turisti soprattutto luoghi di interesse storico ed artistico; il turismo culturale raggiunge nella regione l’82,4% del totale, dato che si riflette positivamente su una minor stagionalità dei flussi turistici rispetto alla media nazionale. Interessante anche osservare la progressiva crescita del turismo enogastronomico nella regione; grazie alla straordinarietà dei suoi prodotti agroalimentari DOP e IGP (pari a 20) e vinicoli (con 26 certificazioni DOC e 1 DOCG) la regione si posiziona al terzo posto nella classifica nazionale del cosiddetto “turismo del gusto”.

Lo studio mostra anche una vocazione turistica del Lazio superiore al dato nazionale con un PIL turistico regionale stimato pari a 6,7 miliardi di euro pari al 3,9% del Pil regionale totale e all’11,3% del PIL turistico nazionale. Nella ricerca, a testimonianza dell’importanza del settore per l’economia della regione, si stima che ogni presenza turistica nel Lazio generi un contributo di 78 euro di Pil aggiuntivo, valore superiore al dato medio nazionale (pari a 63 euro). Ipotizzando nel medio periodo una crescita delle presenze del 15% il Pil aggiuntivo per la regione sarebbe pari a circa 1 miliardo di euro.

Questo il quadro emerso dal “Rapporto sul settore turistico del Lazio” presentato oggi da SRM, in occasione del workshop sul turismo organizzato da Intesa Sanpaolo e Federalberghi Lazio; presenti Walter Pecoraro, Presidente Federalberghi Lazio, Giuseppe Roscioli, Presidente Federalberghi Roma e per Intesa Sanpaolo Antonio Nucci, Responsabile della Direzione regionale Lazio, Sardegna e Sicilia, Nello Fioroni, Responsabile Area Lazio e Massimo Deandreis, Direttore Generale di SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno.

 “La ricerca dimostra che il comparto turistico oltre ad essere di per sé un importante settore per l’economia del Lazio e di Roma – spiega Massimo Deandreisha un rilevante effetto moltiplicativo sull’indotto ma è importante potenziare gli investimenti e portare avanti strategie finalizzate ad aumentare  il numero di turisti, siano essi nuovi arrivi o prolungamenti delle presenze. Lo studio dimostra che ogni singola presenza aggiuntiva genera in un giorno 78 euro di Pil. E’ sufficiente moltiplicare questo importo per i milioni di turisti in più che si potrebbero attrarre per capire il valore di questi dati.”

In occasione del workshop è stato presentato anche l’accordo “Insieme per il turismo” siglato nello scorso mese di dicembre da Walter Pecoraro, Presidente Federalberghi Lazio e Antonio Nucci, Responsabile della Direzione regionale Lazio, Sardegna e Sicilia di Intesa Sanpaolo. Accordo che nasce dall’esigenza di sostenere gli interventi di riqualificazione delle strutture ricettive laziali al fine di innalzare gli standard di qualità, confort e servizio. Con questo accordo Intesa Sanpaolo prosegue sulla strada dell’innovazione investendo sul turismo, asse portante per l’economia della regione, con proposte e progetti volti a sostenere le imprese del settore chiamate ad affrontare quegli investimenti e ammodernamenti che un mercato sempre più competitivo impone.

 

Principali evidenze della ricerca


• L’impatto economico del turismo “allargato” in Italia con 147 miliardi di euro incide per il 9,3% del Pil complessivo. Il turismo occupa circa 2,5 milioni di unità. La spesa pubblica del settore ammonta a 12,5 miliardi di euro e gli investimenti a oltre 24 miliardi (fonte: elaborazioni SRM su Wttc 2010 e Istat);

• L’Italia si posiziona al 5° posto nella graduatoria mondiale degli arrivi turistici (3° in Europa dopo Francia e Spagna) con 43,2 milioni di turisti (elaborazioni SRM su dati Unwto, Anno 2009);

• Le previsioni al 2020 evidenziano che se l’Italia mantenesse le attuali dinamiche di crescita nel comparto turistico vi sarebbe il rischio di una perdita di competitività a favore di altre aree geografiche più dinamiche nell’offerta turistica.

 

Focus sul Lazio

La regione conta in termini di arrivi turistici 10,2 milioni di unità (10,7% dell’Italia - dati ultimi disponibili al 2009) di cui 88% relativi alla provincia di Roma. In termini di presenze turistiche nella regione si raggiungono 30,5 milioni di unità (8,2% dell’Italia) di cui 84,5% a Roma. Gli occupati diretti in alberghi e ristoranti raggiungono le 130mila unità, una percentuale che incide per il 10% sul totale nazionale. Gli esercizi alberghieri sono circa 2.000 (di cui il 68% a Roma) per un totale di oltre 160 mila posti letto (78% a Roma). Circa 140mila posti letto riguardano strutture di medio-alto livello con 3-4-5 stelle.

Il Lazio è la prima regione italiana per
 - percentuale di arrivi turistici stranieri (64,7% contro Italia 43,1%);
 - spesa turistica straniera: 4.530 mln di euro nel 2010 (17,3% dell’Italia);
 - arrivi turistici nelle località culturali: 8.440.206  arrivi.

La regione presenta il maggiore numero di grandi aziende nel settore (insieme alla Lombardia) e si caratterizza per una preponderante presenza di Società di capitali. Nel Lazio il 3% delle imprese con un fatturato superiore agli 8 milioni di euro (in Italia il 2%) produce il 37% del fatturato complessivo (in Italia il 35%, dati campione AIDA Anno 2009).

 

Focus sulla città di Roma

La domanda turistica su Roma: fino ad ottobre 2010 si rilevano 8,7 milioni di unità di arrivi e 22,3 milioni di unità di presenze (dati EBTL).
La ricettività alberghiera operativa consta di 934 alberghi, 46.890 camere e 94.223 posti letto; soffermandosi sulla qualità dell’offerta alberghiera si registra una presenza di posti letto a 3,4,5 stelle a Roma pari all’88,3% del totale. Il tasso di occupazione delle camere ha raggiunto a ottobre 2010 quasi l’80%.

La città di Roma, nella classifica mondiale delle 100 destinazioni top per numero di arrivi, si posiziona al 12° posto ed al terzo posto in Europa (dopo Londra e Parigi). Roma, diversamente da Londra e Parigi, però condivide il ranking mondiale con altre tre città italiane: Milano (63°), Firenze (72°) e Venezia (76°) che portano l’Italia al secondo posto in Europa tra le nazioni con il maggior numero di arrivi nelle metropoli o città turistiche.

Ulteriore dato importante: Roma è la prima destinazione in Italia per viaggi di affari nel 47,5% dei casi, a seguire Milano con il 27,6%. Tale comparto peraltro è tra i più redditizi in quanto si stima  mediamente una spesa del turista d’affari intorno ai 240 € a persona (Uvet, terzo trimestre 2010), ben superiore alla spesa media turistica giornaliera (112 € stimati nel Lazio).

Soffermandosi poi sul segmento del turismo congressuale romano è da osservare che coinvolge circa 2.300 figure professionali tra meeting planners, PCO (professional congress organizer) e tour operator, e circa 10.000 operatori. L’offerta di ospitalità congressuale dell’area metropolitana romana è costituita soprattutto da alberghi congressuali che rappresentano il 66% circa dell’offerta complessiva. Si ricorda che il turismo congressuale sebbene sia stato stimato nella graduatoria nazionale delle presenze per tipologie turistiche al quarto posto (dopo quello marino/lacuale, montano/collinare/termale, culturale/storico/artistico), è al primo posto nella graduatoria per fatturato, confermando l’importanza della sua area di business .

Per quanto riguarda le infrastrutture, Roma Fiumicino e Roma Ciampino formano la più grande area aeroportuale italiana con oltre 40 milioni di passeggeri in transito ogni anno. Civitavecchia è il principale porto crocieristico italiano con oltre 1,8 milioni di passeggeri transitati nel 2009 e le previsioni per il 2011 stimano oltre i 2,4 milioni di passeggeri. Il 70% della rete autostradale regionale si riferisce alla provincia di Roma. Il Lazio è la 2° regione italiana per numero di veicoli e di autovetture circolanti; oltre i 2/3 di queste ricade nella città di Roma. Ciò rappresenta uno dei principali problemi da affrontare per la città legato al traffico ed alla congestione urbana.


Il Moltiplicatore del Pil Turistico

Il turismo è un settore trasversale in grado di attivare ricchezza anche in altri settori collaterali. La spesa media di un turista viene infatti destinata per il 55% ad Alberghi e Ristoranti, per il 14% a ricreazione e cultura, per il 10% alla Moda, per il 7% all’Alimentare, per il 6% ai Trasporti, per il 3% alla Sanità (Fonte: Irpet 2009).

La ricerca evidenzia una vocazione turistica del Lazio superiore al dato nazionale; si stima un Pil turistico  regionale di oltre 6,7 miliardi di euro (l’11,3% del Pil turistico in Italia) che rappresenta il 3,9% del Pil totale regionale.

Nella ricerca, a testimonianza del ruolo di attivatore di ricchezza che il Turismo riveste per l’economia nel suo complesso, si stima che nel Lazio ogni presenza turistica aggiuntiva (sia esso un nuovo arrivo o un prolungamento di presenza) genera 78 euro di Pil aggiuntivo, valore più elevato rispetto al dato medio nazionale (63 euro).

Si stima inoltre che in uno scenario di medio periodo e nell’ipotesi di una crescita delle presenze del 15%, il Pil turistico aggiuntivo per la regione Lazio sarebbe di circa 1.000 milioni di euro e si può inoltre ipotizzare un impatto sul resto dell’economia regionale nell’ordine di ulteriori 800 milioni di Pil.


Focus provinciali sintetici

La domanda turistica del Lazio si concentra principalmente nella provincia di Roma, la quale detiene una quota del mercato regionale pari a 88,1% per gli arrivi ed a 84,5% per le presenze, ed un’incidenza della componente straniera che arriva ai 70 punti percentuali (70,5% arrivi e 75,4% presenze).

Viterbo si è caratterizzata per il più alto tasso di crescita - rispetto alle altre 4 province laziali - delle strutture “bed & breakfast” considerando il periodo 2003-2009, con una percentuale del 28%. Anche per gli agriturismi il dato attesta Viterbo al primo posto con una crescita del 18,4%.

La provincia di Rieti, sempre osservando il periodo 2003-2009 ha registrato un vero e proprio boom nelle strutture di “campeggi e villaggi” con un tasso del 98,8%. Sensibile l’aumento anche per gli “alloggi in affitto” con il 23,3%.

Il dato più significativo raggiunto da Latina riguarda le strutture classificate “bed & breakfast”con il 24% di crescita nel periodo 2003-2009. Crescita in doppia cifra anche per gli agriturismi con un tasso del 10%.

La provincia di Frosinone raggiunge in due comparti una crescita significativa nel periodo considerato (2003-2009) con tassi che superano il 15%. I settori sono gli agriturismi con il dato che si attesta sul 16,7% e i “bed & breakfast” che crescono del 20% circa.

 

Per informazioni:
INTESA SANPAOLO      
Rapporti con i Media - Banca dei Territori e Media locali      
Cristiana Giua      
Tel. 06/67124992 - 335 5454102    
cristiana.giua@intesasanpaolo.com

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