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L’AGRIBUSINESS PER IL RILANCIO ECONOMICO DEL PAESE SECONDO CONVEGNO NAZIONALE DI AGRIVENTURE SULLE IMPRESE DELLA FILIERA AGROINDUSTRIALE

• Il settore agroalimentare rappresenta circa il 9% del valore complessivo degli scambi commerciali con l’estero realizzati dall’Italia

• Necessario affrontare la forte frammentazione del tessuto produttivo e la caduta dei prezzi delle materie prime • Obiettivo delle imprese agricole, sapersi confrontare con il mercato e divenire sempre più competitive

• Leve strategiche, la pianificazione delle risorse e degli investimenti, insieme al credito specialistico

Firenze, 12 Marzo 2012 – L’agricoltura e l’agribusiness sono settori strategici dell’economia nazionale, sia per creazione di valore aggiunto che numero di imprese e di occupati, ma – come molti altri ambiti produttivi - subiscono gli effetti della crisi e della concorrenza internazionale.

Migliorare efficienza e produttività, incentivare le esportazioni e sviluppare reti d’impresa a vantaggio delle filiere produttive sono tra gli obiettivi prioritari, per non perdere terreno e contribuire al rilancio dell’economia italiana. Questi i temi sviluppati oggi nel convegno “L’agribusiness per il rilancio economico del Paese”, organizzato da Agriventure all’auditorium di Banca CR Firenze, a cui hanno partecipato numerosi imprenditori ed esperti del settore.

L’agribusiness rappresenta oggi circa il 9% del valore complessivo degli scambi commerciali con l’estero realizzati dall’Italia e solo l’agricoltura vanta oggi circa 1.400.000 occupati. Nel 2010 l’insieme della produzione di agricoltura, silvicoltura e pesca - che conta quasi 850.000 imprese1- ha raggiunto 48.855 milioni di euro correnti, con un valore aggiunto ai prezzi di base pari a 26.370 milioni di Euro2. Evidente quindi il contributo all’economia del Paese, sebbene il terzo trimestre 2011 abbia visto un rallentamento del valore aggiunto sostanzialmente stabile a fronte di un incremento tendenziale dell’1,3% dell’industria in senso stretto.

Si tratta quindi di un settore produttivo che non deve perdere terreno, recuperando competitività anche grazie alla valorizzazione delle numerose eccellenze che da sempre l’Italia vanta nel mondo agricolo: siamo tra i primi Paesi per quantità e qualità di molte produzioni di pregio con numerosissime zone vocate a tipicità di prodotto e processo da far conoscere e valorizzare.

Il settore soffre però delle oggettive difficoltà derivanti, oltre che dagli effetti della crisi globale, dalla forte frammentazione del tessuto produttivo, nonché dalla caduta dei prezzi di molte materie prime. Gli operatori del settore agricolo e agroalimentare si trovano, quindi, ad affrontare un’importante sfida: essere in grado di confrontarsi con il mercato e fronteggiare i cambiamenti che investono aspetti strutturali di interi comparti.

Istituzioni e banche hanno il delicato compito di fornire tutto il supporto necessario alle imprese del settore, soprattutto sul delicato fronte della pianificazione strategica e degli investimenti: con il convegno odierno Agriventure ha voluto sottolineare l’impegno del Gruppo Intesa Sanpaolo nel valorizzare i comparti agricoli dal punto di vista economico, sociale ed ambientale per comprendere i bisogni degli operatori del settore e trasformarli in opportunità concrete di sostegno e sviluppo, nonché nell’agevolare l’integrazione tra i diversi attori del processo produttivo. La tutela e la valorizzazione della filiera agroindustriale italiana costituisce uno dei presupposti per il rilancio dell’economia del Paese.

Tra gli spunti di riflessione emersi nel convegno, l’importanza di favorire un sistema di assicurazioni sulle produzioni che possa mettere al riparo il reddito degli agricoltori da eventi climatici calamitosi e dalle forti oscillazioni dei prezzi, nonché la rilevanza dell’approccio di filiera quale modus operandi per rispondere alle rinnovate esigenze degli operatori del comparto agroalimentare chiamati a confrontarsi con i nuovi trend di consumo.

L’incontro, che ha visto la partecipazione tra i relatori di esponenti del mondo accademico, politico ed economico, ha dato l’opportunità di fornire un’interpretazione costruttiva dello scenario nazionale ed europeo, grazie agli interventi di Aureliano Benedetti (Presidente Banca CR Firenze), Franco Scaramuzzi (Presidente Accademia Georgofili), Federico Vecchioni (Presidente Agriventure), Marco Morelli (Direttore Generale Vicario Intesa Sanpaolo), Arturo Semerari (Presidente ISMEA), Dario Stefàno (Coordinatore della Commissione Politiche Agricole della Conferenza Stato-Regioni), Paolo De Castro (Presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo), Dacian Ciolos (Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale), Mario Catania (Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali).

“Siamo entrati in una fase di scarsità delle risorse e la volatilità dei prezzi agricoli ne è l’emblema più evidente - ha affermato il Presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro -. Questo aumenta la pressione sui redditi agricoli e crea diffusi stati di sofferenza economica come accaduto nella crisi del latte. Le proposte avanzate dalla Commissione europea per riformare la PAC non ci sembrano all’altezza dello scenario che si è venuto a delineare ed occorre lavorare per migliorarle. Sia per quanto riguarda gli strumenti da attivare in caso di crisi di mercato, sia per quanto concerne le misure di gestione individuale dei rischi. Su questo fronte va sviluppato e promosso lo strumento del fondo mutualistico per la stabilizzazione dei redditi non solo come misura a copertura dei rischi, ma anche come formula attiva di gestione di risorse finanziarie che direttamente, o indirettamente, come elemento di garanzia, può favorire l’accesso delle aziende agricole al credito”.

“Con la nascita di Agriventure nel Gruppo Intesa Sanpaolo – ha sostenuto il Presidente Federico Vecchioni – è stata favorita la focalizzazione verso l’agribusiness e la relativa attività del credito specialistico, determinando una crescita positiva dei principali driver del settore: nel 2011, infatti, i risultati della società registrano un flusso netto positivo di nuovi clienti operanti nel settore dell’Agribusiness, nonché un consolidamento degli impieghi e della quota di mercato. Risultati conseguiti attraverso un dinamico approccio di filiera che ha permesso di operare sul timing delle reali esigenze degli operatori del comparto”.

Nell’ambito del convegno, inoltre, sono stati decretati e premiati i 3 vincitori di Agristartup, il concorso promosso da Agriventure nel 2011, rivolto ai giovani tra i 18 e 28 anni, nato per premiare le migliori idee imprenditoriali con carattere di innovatività nell’ambito del settore agricolo e delle filiere agroalimentari.

Un’attenzione, quella ai giovani, confermata dal Direttore Generale Vicario di Intesa Sanpaolo, Marco Morelli, che ha espresso piena soddisfazione per l’iniziativa: “Il nostro Gruppo sta investendo in numerose iniziative a favore dei giovani. Con Agristartup abbiamo reso possibile la realizzazione di idee che favoriscano l’avvio di nuove leve sulla strada dell’impresa: il futuro dell’agroalimentare si presenta ricco di potenzialità ma ha bisogno di iniziative, anche come quella promossa da Agriventure, che valorizzino le idee innovative espresse dai giovani, con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale”.

CONTACTS:

GRUPPO INTESA SANPAOLO -Ufficio Stampa

Monica Biffoni Tel. 055 2612550 email: monica.biffoni@intesasanpaolo.com

 

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