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MONITOR DEI DISTRETTI DEL TRIVENETO AL 31 DICEMBRE 2013

Nel 2013 le esportazioni dei distretti triveneti sono cresciute del 4,4%.
I distretti friulani per il secondo trimestre consecutivo sono cresciuti a tassi sostenuti (+8,8%), chiudendo il 2013 con un progresso del 3%.
I distretti veneti nel 2013 hanno registrato un aumento delle esportazioni pari al 4,8%. 19 su 23 hanno segno positivo.
Anche nel Trentino Alto Adige, l’export dei distretti è aumentato del 4,8%, in linea con la media distrettuale italiana (+4,5%).

Padova, 16 aprile 2014. E’ stato pubblicato a cura del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per conto di Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca di Trento e Bolzano il Monitor dei distretti industriali del Triveneto aggiornato a dicembre 2013.

Nel quarto trimestre del 2013 l’export dei distretti triveneti ha registrato una nuova lieve accelerazione, mostrando un aumento del 6,6%. Questo si spiega con le performance dei distretti veneti (+6,3%) e, soprattutto, con l’inversione di tendenza dei distretti friulani, che per il secondo trimestre consecutivo sono cresciuti a tassi sostenuti (+8,8%). Ha poi mantenuto un’evoluzione positiva anche il Trentino-Alto Adige (+3,7%).

Nel complesso del 2013 le esportazioni dei distretti triveneti hanno registrato un aumento del 4,4%. Sempre lo scorso anno, l’industria manifatturiera italiana è rimasta ferma sui livelli esportati nel 2012, mentre Francia e Germania hanno subito cali delle vendite sui mercati esteri (-1,5% e -1,4% rispettivamente).
Grazie a un buon 2013, le esportazioni dei distretti del Veneto hanno toccato la quota record di 18,9 miliardi di euro, 700 milioni di euro in più rispetto al precedente picco del 2007. Su livelli record anche i distretti del Trentino-Alto Adige. Al contrario, le aree distrettuali del Friuli-Venezia Giulia, nonostante i segnali di recupero emersi nel 2013, sono ancora molto lontane dal picco pre-crisi (4,6 miliardi di euro esportati nel 2013 vs. 5,9 miliardi del 2007).

I distretti del Veneto
I distretti veneti nel 2013 hanno registrato un aumento delle esportazioni pari al 4,8%, in linea con la media nazionale (4,5%). Grazie a una buona ultima parte dell’anno, gran parte dei distretti veneti ha chiuso il 2013 con un aumento dei valori esportati: solo 4 distretti, su un totale di 23 monitorati nel Veneto da Intesa Sanpaolo, hanno subito un calo delle esportazioni. Si tratta dei prodotti in vetro di Venezia, del grafico Veronese, del tessile-abbigliamento di Treviso e dell’oreficeria di Vicenza.

Per tasso di crescita e aumento in valore assoluto delle esportazioni, spiccano l’occhialeria di Belluno che, con un progresso nel 2013 del 6,3%, è rimasto il primo distretto veneto per valori esportati a quota 2,134 miliardi di euro, e la concia di Arzignano che, con un aumento del 12,1% e un totale esportato che per la prima volta nella sua storia ha superato quota 2 miliardi di euro, si è confermato il distretto conciario italiano più dinamico. Buone performance sono state conseguite anche dal prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, dai vini del Veronese e dalle calzature della Riviera del Brenta, che sono stati tra i distretti più dinamici in Italia nel proprio comparto di specializzazione.

A livello di sbocco commerciale, le esportazioni dirette verso i nuovi mercati hanno mostrato segnali di accelerazione, registrando una crescita tendenziale del 10,5% nel quarto trimestre del 2013. Nel complesso del 2013 sono stati trainanti soprattutto Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Russia, Repubblica Ceca, Vietnam. L’export dei distretti veneti ha mostrato segnali di miglioramento anche nei mercati tradizionali, grazie soprattutto alla spinta del Regno Unito.

I distretti del Trentino-Alto Adige
Nel quarto trimestre del 2013 i distretti del Trentino-Alto Adige hanno continuato a crescere sui mercati esteri, mostrando però una dinamica inferiore alla media italiana. Tuttavia, nel complesso del 2013, grazie a una buona prima parte dell’anno, l’export dei distretti della regione ha maturato un aumento del 4,8%, per lo più in linea con la media distrettuale italiana (+4,5%).

Dei sei distretti monitorati da Intesa Sanpaolo nel Trentino-Alto Adige, solo i vini bianchi di Bolzano nel 2013 sono rimasti sostanzialmente fermi sui livelli esportati nel 2012. Tassi di crescita sostenuti sono stati, invece, fatti segnare dai vini rossi e bollicine di Trento (+7,5% nel 2013), dal legno-arredo dell’Alto Adige (+11,5%) e dalle mele del Trentino (+12,2%). Lo scorso anno questi tre distretti insieme alle mele dell’Alto Adige (+1,5% nel 2013) hanno toccato un nuovo record storico in termini di export. Molto vicini al picco storico del 2011 i vini bianchi di Bolzano. Il gap è invece molto ampio per il porfido di Val di Cembra che, nonostante la crescita del 2% nel 2013, accusa un ritardo del 15,2% rispetto ai livelli delle esportazioni del 2002.

A livello geografico, i distretti del Trentino-Alto Adige hanno ottenuto performance brillanti in Germania e, soprattutto, in Spagna. Un buon contributo alla crescita è venuto anche dagli Stati Uniti, dove spiccano soprattutto gli ottimi risultati ottenuti dai vini e dalle bollicine di Trento.

I distretti del Friuli-Venezia Giulia
Nel quarto trimestre del 2013 l’export dei distretti del Friuli-Venezia Giulia ha continuato a crescere a tassi sostenuti (+8,8%), confermando i segnali di recupero emersi tra luglio e settembre, dopo una lunga fase di caduta dei valori esportati.

Questa inversione di tendenza è interamente spiegata dalla componentistica e termoelettromeccanica friulana che ha mostrato segnali di recupero in alcuni primari mercati di sbocco come Germania, Cina e Stati Uniti, a cui si è aggiunto il contributo di Turchia, Malesia e, soprattutto, Panama. Hanno poi chiuso il 2013 con una crescita sostenuta gli elettrodomestici di Pordenone, i coltelli e forbici di Maniago e il prosciutto di San Daniele. Hanno, invece, accusato un nuovo calo dei valori esportati i distretti del mobile di Pordenone, dei vini del Friuli e delle sedie e tavoli di Manzano. Con questo arretramento, il distretto delle sedie e tavoli di Manzano ha toccato un nuovo minimo storico, mostrando valori di export dimezzati rispetto al 2002. Anche gli elettrodomestici di Treviso, nonostante il buon risultato del 2013, sono sotto del 30% circa rispetto ai picchi degli anni Duemila. Tra i distretti della regione solo i coltelli e le forbici di Maniago hanno recuperato pienamente quanto perso nel corso della crisi del 2009.

A livello geografico i distretti friulani hanno maturato buone performance negli Stati Uniti e in alcuni mercati emergenti, come Panama, Malesia, Turchia, Vietnam, Bielorussia. Si è poi confermato in territorio positivo il mercato tedesco, dove hanno conseguito buoni risultati soprattutto gli elettrodomestici di Pordenone e i coltelli e forbici di Maniago.

Gli ammortizzatori sociali
I dati relativi agli ammortizzatori sociali confermano il momento di crisi che sta interessando una parte importante del tessuto produttivo locale, soprattutto sul mercato interno, ma anche, nel caso di alcuni distretti, sui mercati esteri. Nel 2013 le ore autorizzate di CIG (cassa integrazione guadagni) nei distretti tradizionali si sono portate a 36,1 milioni, da 34,3 milioni dell’anno precedente, rimanendo su valori di massimo storico. Preoccupa, soprattutto, l’accelerazione della CIG straordinaria, attivata per situazioni di crisi strutturale delle imprese, che ha raggiunto quota 18,4 milioni, la metà del monte ore complessivamente autorizzato. Spiccano, in modo particolare, tre distretti: il mobile del Livenza e del Quartier del Piave e la componentistica e termoelettromeccanica friulana, entrambi con 3 milioni di ore autorizzate di CIG straordinaria, e gli elettrodomestici dell’Inox Valley che, nonostante i buoni risultati riscontrati sul fronte estero, hanno toccato quota 2 milioni di ore di CIG straordinaria, a conferma del difficile momento che sta attraversando questo distretto alle prese con la riorganizzazione del principale gruppo dell’area. I primi mesi del 2014 si sono aperti con una nuova forte accelerazione delle ore autorizzate di CIG straordinaria, che nei distretti tradizionali ha toccato livelli mai visti prima. Su questo risultato ha pesantemente inciso il balzo delle ore autorizzate nell’Inox valley (più di 800.000 ore in soli due mesi da meno di 400.000 del corrispondente periodo dell’anno precedente) e nel mobile del Livenza e Quartier del Piave.

Per informazioni

Intesa Sanpaolo
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