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Comunicato Stampa

Sintesi del convegno

VALENZA E IL FUTURO
IMPRENDITORI E GIOIELLI PER LO SVILUPPO DEL DISTRETTO

Vincenzo Boccia: "I nostri gioielli sono i nostri imprenditori per il futuro del Paese"
Luigi Buzzi: "Il distretto orafo valenzano è una eccellenza, e può crescere ancora"
Francesco Barberis: "Rimuovere gli ostacoli che frenano la competitività delle imprese"


Il "bello e ben fatto Made in Italy" è la risorsa del distretto orafo di Valenza, ed è la potenzialità sulla quale il comparto valenzano, già ai vertici dell'export sui mercati mondiali, deve continuare a puntare per vincere la sfida sempre più serrata della competitività. È questo il messaggio che è emerso dai lavori del convegno "Valenza e il futuro. Imprenditori e gioielli per lo sviluppo del distretto", organizzato da Confindustria Alessandria il 12 dicembre a Valenza, presso il Teatro Sociale. Oggi Valenza scommette con forza sul futuro, e questo evento, che è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Valenza, Intesa Sanpaolo e Federorafi, fa parte del progetto integrato elaborato da Confindustria Alessandria, e condiviso con il Comune di Valenza, che intende ancor più valorizzare Valenza e la sua gioielleria. Il distretto orafo valenzano conta circa 800 imprese con 4.700 addetti, ed una quota export che raggiunge un miliardo e ottocento milioni di euro, ed è una realtà che è molto mutata, e che ha accresciuto la sua capacità di essere presente e di competere sui mercati internazionali.

"Più che imprenditori del gioiello, i nostri gioielli sono i nostri imprenditori per il futuro del Paese" ha affermato Vincenzo Boccia, Presidente nazionale di Confindustria, nella sua relazione al convegno. "L'Italia è la seconda potenza industriale in Europa - ha sottolineato Boccia - e Valenza è lo specchio di questa Italia industriale creativa, innovativa, coraggiosa e vincente, e che deve, con orgoglio e consapevolezza, avere la capacità di raccontarlo, di diffondere la conoscenza del proprio valore, sinonimo del Made in Italy nel mondo". Boccia ha ricordato anche i punti critici della congiuntura economica nazionale: "L'Italia industriale sarebbe prima in Europa se sulle imprese non gravassero costi più elevati rispetto agli altri Paesi, dai costi della burocrazia a quelli del lavoro e dell'energia".

Nel suo intervento al convegno Luigi Buzzi, Presidente di Confindustria Alessandria, ha ricordato che "Il distretto orafo valenzano, di lunga tradizione, e rappresentato da aziende di ogni dimensione, è una eccellenza ed un vanto del nostro territorio, ed ha le potenzialità per crescere ancora".

Il futuro di Valenza si giocherà anche sulla risorsa dei giovani: lo ha affermato al convegno Francesco Barberis, Presidente del Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria: "Il nostro sogno è che i giovani riscoprano la bellezza del nostro mestiere, che può dare grandi soddisfazioni, e che possano trovare nel distretto le migliori opportunità per avvicinarsi al nostro fantastico mondo, e per questo occorre rivitalizzare il sistema formativo. È necessario che le competenze artistiche uniche che il mondo ci invidia possano essere trasmesse ai giovani attraverso un nuovo modello di riposizionamento di Valenza come polo di eccellenza capace di offrire occupazione e crescita imprenditoriale. Per i nostri prodotti, è inoltre indispensabile giungere all'approvazione del "Made In" con etichettatura di identificazione del Paese di origine, e dobbiamo poter presentare le nostre collezioni senza procedure che impediscano la libera circolazione delle merci".

Alle sue spalle il distretto orafo di Valenza ha una solida tradizione, un passato di 170 anni, e può guardare con fiducia al futuro: lo ha ricordato Gianluca Barbero, Sindaco di Valenza. Anche l'imprenditore Guido Damiani, a capo del Gruppo Damiani, intervistato sul palco da Filomena Greco de Il Sole 24 Ore, ha posto l'accento su questa potenzialità: "Noi nasciamo nel posto dove si fanno i gioielli più belli del mondo. Abbiamo un know how fortissimo e capacità produttive che vanno mantenute e accresciute e che dovrebbero essere messe a sistema, ed è necessaria una forte specializzazione".

Nel video intervento proiettato durante l'incontro, Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi Confindustria, ha ricordato che "Gli imprenditori sono il motore del Paese, ma sono poco valorizzati". Paolazzi ha illustrato i dati essenziali dello studio del Centro Studi Confindustria "Imprenditori, i geni dello sviluppo", dal quale si evince che le aziende italiane di ogni dimensione e di ogni territorio, sono competitive, nonostante le difficoltà del fare impresa nel nostro Paese. Paolazzi ha spiegato che oggi, per gli imprenditori, occorre un salto culturale. Occorre saper apprendere ed imparare dagli imprenditori vincenti i fattori e le modalità per raggiungere il successo ed essere in grado di sfidare i mercati mondiali.

Il confronto con i mercati globali impone nuove scelte anche agli imprenditori valenzani: per Alessia Crivelli, giovane generazione dell'azienda di famiglia Crivelli Gioielli "È importante focalizzarsi sul brand, e su questo lavora la nostra azienda per rendere sempre più visibile e riconoscibile l'unicità e il valore della creatività di Crivelli".

Sulla formazione ha insistito invece Augusto Ungarelli, responsabile di Vendorafa Lombardi e consigliere del Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria: "Occorre agire sui percorsi di formazione per il nostro settore, per accrescere competenze sulla creatività e creare profili professionali nel campo commerciale, indispensabili per competere sui mercati sempre più esigenti e competitivi". E Ungarelli ha aggiunto anche che "C'è una mostra al Poldi Pezzoli di Milano dei gioielli del ‘900, più della metà sono nati qui a Valenza".

Stefania Trenti, responsabile dell'Ufficio Industry della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha evidenziato nel suo intervento come le imprese del settore orafo debbano confrontarsi con un mercato interno ancora debole, in cui il comparto dei gioielli e preziosi è tra le voci di spesa più sacrificate, ed in un clima di incertezza che pesa sul prezzo dell'oro. Attesi in ripresa gli Stati Uniti, che appaiono anche per i prossimi anni come uno dei mercati più promettenti per le imprese orafe, ed il mercato russo. Le performance competitive delle imprese orafe italiane e valenzane sono state buone.

Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha osservato che "La nostra imprenditoria deve puntare sempre più sulla competizione globale, cogliendo le opportunità di sviluppo presenti a livello internazionale, temi sui quali la nostra banca da tempo sta investendo risorse ed energie anche in accordo con Confindustria".

Nell'ambito del "bello e ben fatto" Made in Italy frutto della maestrìa del territorio rientrano non solo i gioielli di Valenza ma anche un marchio di fama mondiale come quello della Borsalino, storico cappellificio di Alessandria. E a Vincenzo Boccia, Confindustria Alessandria ha donato un cappello Borsalino. Boccia ha ricevuto l'omaggio da Philippe Camperio, l'imprenditore svizzero che con la società Haeres ha preso in affitto il ramo d'azienda della Borsalino Spa, impresa che in questi giorni è stata colta di sorpresa per la revoca della procedura di concordato preventivo. "Philippe Camperio è uno di noi - ha dichiarato Vincenzo Boccia - della famiglia di Confindustria, è un imprenditore che vuole investire nel nostro Paese, che vuole salvaguardare posti di lavoro e valorizzare un marchio italiano che ha fatto un pezzo di storia del lusso del nostro Paese. L'auspicio è che si possa agire, con buon senso e quanto prima, per salvare posti di lavoro e una industria del territorio".


Alessandria, 14.12.2016

 

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