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COMUNICATO STAMPA


VAMAS ADERISCE A
“PROGRAMMA FILIERE” DI INTESA SANPAOLO E PRESENTA L’ACCORDO ALLA PROPRIA FILIERA DI FORNITORI

• Obiettivo dell’accordo è migliorare l’accesso al credito delle imprese di filiera

• A beneficiare di “Programma Filiere” saranno le 20 aziende fornitrici di Vamas

 In Toscana sono 35 le aziende capofila che hanno aderito al programma, per altrettante filiere. Coinvolti oltre 1400 imprese fornitrici, per un volume d’affari complessivo di 5.300 milioni di euro


San Miniato/Firenze, 30 giugno 2017 – Vamas, una delle realtà più importanti nel panorama imprenditoriale del Comprensorio del Cuoio e punto di riferimento dei maggiori produttori di scarpe, ha aderito al “Programma Sviluppo Filiere” di Intesa Sanpaolo presentandolo oggi alla propria filiera di fornitori.

L’incontro, organizzato nella sede di Vamas a Ponte a Egola insieme a Banca CR Firenze – la banca di riferimento del gruppo Intesa Sanpaolo in Toscana – ha visto la presenza di 20 aziende fornitrici della filiera di Vamas. L’accordo presentato punta al sostegno della crescita delle piccole e medie imprese, instaurando un modello di collaborazione tra banca e azienda capofila che permette di ottenere importanti vantaggi alle aziende fornitrici, tra cui una miglior valutazione del merito creditizio e un’offerta commerciale dedicata.

Quarant’anni di attività, centodieci dipendenti, 3.000.000 di paia di suola prodotte ogni anno, Vamas ha deciso di partecipare a “Programma Filiere” per valorizzare ulteriormente la filiera della produzione di suole in cuoio e materiale plastico dell’importante polo produttivo dell’area di San Miniato (Pisa) e per rafforzare ancora di più i rapporti con i propri fornitori.
Programma Filiere è infatti un innovativo progetto nato con l’obiettivo di far crescere le filiere produttive di eccellenza del sistema imprenditoriale italiano, a partire dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito fino all’offerta di prodotti personalizzati rivolta ad imprese tra loro collegate da rapporti produttivi.

Il “Programma Sviluppo Filiere” di Intesa Sanpaolo si sviluppa secondo tre pilastri: investimenti, innovazione e nuovo approccio al credito.
- Gli investimenti sulle filiere industriali si concretizzano attraverso un’offerta di credito a condizioni migliori per le imprese, sconti su prodotti e servizi, attività di formazione rivolta alle imprese che partecipano al progetto.
- L’innovazione è altrettanto centrale, in quanto la Banca attua una nuova modalità di relazione che prevede l’identificazione della filiera industriale (costituita da un’azienda capofila e dai suoi fornitori) oltre alla definizione di un contratto specifico (l’accordo di filiera) con l’azienda capofila.
- Il nuovo approccio si concretizza quindi nell’Accordo per la formalizzazione dell'entità Filiera: viene effettuata una valutazione del rischio che tenga conto di elementi qualitativi, viene costituito un Plafond di filiera ed infine viene definita un’offerta commerciale personalizzata dedicata sia alle aziende che ai dipendenti.
In Toscana sono 35 le aziende capofila che già hanno aderito al programma con altrettante filiere. Coinvolte oltre 1.400 imprese fornitrici, per un volume d’affari complessivo di filiera di 5.300 milioni di euro e circa 5.000 dipendenti.
A livello nazionale hanno già aderito al programma di Intesa Sanpaolo 433 aziende capofila, per un giro di affari complessivo di filiera di circa 66 miliardi di euro e circa 82.000 dipendenti.

La presentazione dell’accordo ha visto la partecipazione di rappresentanti del gruppo Intesa Sanpaolo e di Vamas. Presente anche la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che ha aperto l’incontro presentando una analisi sul ruolo delle filiere produttive in Italia e in Toscana.
E’ emerso come l’Italia sia attesa proseguire il percorso di crescita iniziato nel 2015, su ritmi che saranno lenti ed inferiori a quelli di altri Paesi, sia emergenti che avanzati. Il quadro resta caratterizzato da numerosi fattori di rischio politico e strategico; proprio per questo nei prossimi anni avranno sempre più importanza i fattori immateriali – come l’innovazione e la comunicazione – nell’influenzare positivamente la competitività di paesi ed imprese.
Per l’Italia, un contributo importante potrà venire dalle imprese in filiera, che risultano più competitive rispetto alle imprese isolate, mostrando una crescita più elevata ed una produttività maggiore. Il differenziale è elevato in tutte le classi dimensionali: spiccano, in particolare, le performance delle micro imprese toscane in filiera che tra il 2008 e il 2015 hanno registrato un aumento del fatturato pari al 7,4%; le altre micro imprese della regione, al contrario, hanno sofferto, subendo un calo delle vendite pari al 14,5%. L’appartenenza a reti di subfornitura strategiche e vincenti ha certamente fatto la differenza, offrendo un sostegno alla crescita dei soggetti più piccoli.
La presenza di filiere in Toscana ancora integre ha avuto effetti significativi sulla capacità di creare ricchezza: la regione, infatti, si colloca al 4° posto in Italia per avanzo commerciale, salito nel 2016 a quota 13,6 miliardi di euro (era pari a 8,5 miliardi nel 2008). In Toscana sono soprattutto la filiera della Moda e della meccanica ad avere il più elevato avanzo commerciale.
Il 2017 ha visto un’ottima partenza per la filiera della pelle toscana, anche grazie al buon inserimento dell’Italia nelle filiere globali: ad esempio, ben il 6% del valore aggiunto della moda francese è originato da imprese della moda di filiere produttive italiane.

Nell’analisi della Direzione Studi emerge poi un ulteriore elemento di forza ma anche di criticità delle aziende di filiera della moda: la qualità della forza lavoro. Le imprese capofila del settore valutano molto positivamente il posizionamento competitivo delle imprese di subfornitura locali, soprattutto per personalizzazione del prodotto, affidabilità, prodotto e servizio di qualità, qualità della forza lavoro. Esiste però un problema di ricambio generazionale che mette a rischio il rinnovo delle competenze: il maggior rischio per il tessuto produttivo italiano non sembra venire dall’esterno e dai competitor internazionali bensì dall’interno e dalla sua capacità di rinnovarsi e di attrarre l’interesse delle giovani generazioni. Occorre un rilancio di tutto il sistema formativo, scuole professionali, istituti tecnici e università.

Attraverso ‘Programma Filiere’ abbiamo messo al centro dell’attenzione il rapporto tra azienda e fornitori: un legame fondamentale e inscindibile che tiene insieme il tessuto produttivo italiano”, ha dichiarato Stefano Visone, Direttore Commerciale Imprese Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo. “Per questa ragione siamo orgogliosi di aver raccolto l’adesione di Vamas che, per la sua centralità nel comparto industriale toscano, rappresenta il partner ideale con cui possiamo lavorare per tradurre in risultati concreti gli innovativi strumenti dell’accordo”.

Il Programma Filiere rappresenta un’opportunità di sicura valorizzazione e difesa delle peculiarità che stanno alla base del sistema produttivo toscano, in particolare in un settore così strategico come il comparto moda, che ci vede eccellenza assoluta a livello mondiale. Attraverso il programma filiere infatti si crea l’opportunità di rafforzare il legame fra la nostra impresa ed i nostri fornitori offrendo un importantissimo supporto dal punto di vista finanziario. L’accordo sottoscritto con Intesa Sanpaolo rappresenta senza dubbio una valida base del percorso di rafforzamento e crescita che stiamo con soddisfazione portando avanti insieme alle nostre imprese fornitrici” è quanto espresso da Ivano Vagnoli socio ed Amministratore Unico della Vamas Spa.


Per informazioni:
Gruppo Intesa Sanpaolo - Rapporti con i Media    
stampa@intesanpaolo.com

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