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COMUNICATO STAMPA

COMUNICARE LA SEDUZIONE.
SIGNIFICATI E IMMAGINI NEL MONDO GRECO E ROMANO
GALLERIE D’ITALIA - PALAZZO LEONI MONTANARI, VICENZA
26 MAGGIO 2018


Un incontro di studi promosso dalle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari per approfondire l’affascinante tema della seduzione nel mondo antico
• Organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano ed aperto al pubblico


Vicenza 25 maggio 2018 – Sabato 26 maggio, dalle ore 15 alle ore 18, viene proposto alle Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari di Vicenza, un incontro di studi aperto al pubblico, finalizzato ad approfondire alcuni aspetti legati al vasto e affascinante tema della seduzione nel mondo antico.

L’incontro si inserire nell’ambito delle attività collaterali promosse in occasione della mostra La seduzione. Mito e arte nell’antica Grecia, a disposizione dei visitatori delle Gallerie fino al 13 gennaio 2019. L’esposizione rappresenta il quinto appuntamento vicentino della rassegna Il Tempo dell’Antico, il progetto espositivo dedicato alla valorizzazione della raccolta Intesa Sanpaolo di ceramiche attiche e magnogreche. Curata dall’archeologa Federica Giacobello, approfondisce l’originale tema della seduzione nella cultura greca e magnogreca. Quaranta straordinarie opere archeologiche – statue, vasi apuli e lucani, specchi in bronzo, contenitori per olii, trucchi e gioielli – documentano aspetti amorosi, religiosi e sociali della seduzione e narrano appassionanti storie che hanno come protagonisti divinità ed eroi mitici. Accanto a un consistente nucleo di ceramiche figurate della collezione Intesa Sanpaolo, arricchiscono la mostra preziosi manufatti provenienti dai Musei Archeologici Nazionali di Napoli e di Reggio Calabria, a conferma del rapporto di collaborazione che da anni unisce le istituzioni per la reciproca valorizzazione delle raccolte museali. Grazie a questa sinergia, partendo dalle scene dipinte sui vasi ricche di simboli, allegorie e racconti, il percorso espositivo accompagna il visitatore nel mondo della bellezza e della sensualità nell’antica Grecia.

Nell’incontro Comunicare la seduzione. Significati e immagini nel mondo greco e romano oltre agli approfondimenti sulle opere in mostra – con l’intervento di Matteo Cadario dedicato a una inedita analisi delle statue di Afrodite, prestiti eccezionali del Museo Archeologico Nazionale di Napoli –, lo sguardo si rivolge al mondo romano tra echi letterari, pitture e mosaici: lo fanno Monica Salvadori e Giulia Salvo, parlando dei riflessi delle Metamorfosi di Ovidio nell’arte della prima età imperiale, mentre Gian Luca Grassigli sposta l’attenzione anche sul IV-V secolo d.C., innovativo periodo dell’ultima produzione romana. Maddalena Giovannelli invece guida in una incursione nell’irriverente teatro di Aristofane e in un immaginario ‘capovolto’ dell’Atene di età classica.

Il primo intervento a cura di Matteo Cadario, (Università degli Studi di Udine) si soffermerà sulle immagini seducenti di Afrodite rappresentate sulle tre statue del Museo Archeologico Nazionale in mostra. In particolare l’attenzione sarà posta su quella trovata a Mondragone, l’antica Sinuessa, nel 1911, una scultura di grande qualità poco studiata finora, per esaminare poi gli svariati modi con cui poteva essere esaltato il potere seduttivo della dea, sia nella piccola plastica sia nella grande scultura. Le tre statue seguono infatti strategie diverse, esponendo la nudità del corpo, mostrando la ricchezza dei gioielli o insistendo sul momento intimo del bagno, accompagnato dal coinvolgimento dell’osservatore che coglie la dea di sorpresa. Si tratta di formule iconografiche inventate a partire dal IV sec. a.C. e molto apprezzate dai committenti romani.

Maddalena Giovanelli (Università degli Studi di Milano) presenterà invece di un altro volto della seduzione: le spaventose avances nella commedia di Aristofane, che mette in scena un mondo al contrario: figli che picchiano i padri, dèi ridotti a pregare gli uomini, potenti chiamati a interpretare il ruolo di servitori. Anche la seduzione è rappresentata in modo da suscitare nello spettatore quello che Pirandello avrebbe definito alcuni secoli dopo “il sentimento del contrario”. In particolare, nelle ultime due commedie in nostro possesso (Donne al Parlamento e Pluto), Aristofane porta in scena un personaggio destinato ad avere lunga fortuna: la vecchia decrepita che dirige le sue mire su un ragazzo giovane. In entrambi i casi, il testo drammatico indugia con particolare insistenza sull’aspetto fisico e la decadenza corporea del personaggio, quasi a marcare il desiderio amoroso come “contro natura”.

Monica Salvadori e Giulia Salvo (Università degli Studi di Padova) proporranno il tema della seduzione in Ovidio tra poesia e immagini. Portici e fora, ma anche teatri, arene, circhi; e poi ancora mense o banchetti, fintanto i templi possono configurarsi come spazi confacenti a scovare e concupire l’oggetto dei propri desideri. Se mille sono i luoghi che secondo Ovidio meritano di essere frequentati da quanti volessero praticare il gioco amoroso, altrettanto numerosi sono i consigli che il precettore propone ai propri allievi/lettori per sedurre. Attraverso una rilettura delle opere ovidiane, in particolare l’Ars amatoria e gli Amores, si ripercorreranno quelle che sono le strategie e gli artifici della seduzione, in un costante confronto con il coevo repertorio iconografico che più volte restituisce immagini di carattere amoroso.

La retorica figurata della seduzione nel mondo romano e tardoantico verrà invece analizzata da Gian Luca Grassigli (Università degli Studi di Perugia). La rappresentazione di uomini e donne nel mondo romano non ha in genere il proposito di fornire un'immagine banalmente veritiera, quanto piuttosto quello di costruire un'immagine pubblica, vincente e soddisfacente, del protagonista. Se per l'uomo esistono diverse modalità di proporre un tale tipo di rappresentazione, per la donna in genere la sfera della propria (auto)rappresentazione coincide con quella della bellezza e dunque del “farsi bella”. L'intervento propone un'analisi dei modi di rappresentazione del potere e dei mezzi della seduzione femminile, giocati tutti da un lato sull'espressione diretta della bellezza e dall'altro sull'ambigua identificazione con Venere, definendo insieme le linee principali dell'immaginario comune entro cui la donna viene pensata e circoscritta.

L’organizzazione scientifica dell’incontro è curata da Federica Giacobello dell’Università degli Studi di Milano. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili (prenotazione consigliata).

Informazioni e prenotazioni:
Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari
Contra’ Santa Corona, 25
36100 Vicenza
Numero verde 800.578875
www.gallerieditalia.com
info@palazzomontanari.com
ingresso: intero 5 euro, ridotto 3 euro
Informazioni per la stampa:
Intesa Sanpaolo
Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali
Tel. 0444 339645
stampa@intesasanpaolo.com

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