{"clientID":"8f0f2457-784e-48e4-98d6-0415047ebc97","signature":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryption":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyID":"494d1aae-e754-42bc-1137-9a9628244ec6","user":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD","clientIDSh":"9e04155b-dc20-4ad8-b40b-5d4c665631f2","signatureSh":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryptionSh":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyIDSh":"72a8b4f5-7fbb-427b-9006-4baf6afba018","userSh":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD"}

COMUNICATO STAMPA

PROGETTARE IL FUTURO: “PROMUOVERE UNA NUOVA CULTURA D’IMPRESA
PER UNA CRESCITA SOSTENIBILE”

INTESA SANPAOLO E CONFINDUSTRIA POTENZIANO L’ACCORDO 2016-2019

1,5 MILIARDI PER LE IMPRESE DELLA SARDEGNA
• Focus su formazione, passaggio generazionale, filiere e sostenibilità
• A regime il sistema qualitativo del rating di credito
• Nuovo modello di valutazione delle startup
• Impresa 4.0 e trasformazione digitale delle imprese

Cagliari, 5 ottobre 2018 – È stato presentato oggi presso la Argiolas Formaggi l’Addendum all’Accordo 2016-2019 tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo “Progettare il futuro”, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese per cogliere le opportunità offerte dalla ‘quarta rivoluzione industriale’. L’Addendum “Promuovere una nuova cultura di impresa per una crescita sostenibile” valorizza gli aspetti già previsti dall’Accordo in vigore e, dando ulteriore impulso alla collaborazione, promuove una nuova cultura di impresa intesa come capacità degli imprenditori di attivarsi per utilizzare le soluzioni e gli strumenti disponibili per il rafforzamento aziendale.

La partnership, che mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi di euro nell’arco dei tre anni, dei quali 1,5 miliardi destinati alle imprese sarde, viene presentata all’interno dei luoghi deputati ad accogliere e far proprie le finalità dell’accordo: le imprese.

A fare gli onori di casa Antonello Argiolas, amministratore delegato della Argiolas Formaggi mentre i lavori sono stati introdotti da Giovanni Bitti, presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Sardegna. Fabrizio Guelpa - responsabile Industry & Banking Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo - ha illustrato lo “Scenario macroeconomico”. La presentazione dell’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria è stata affidata a Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo. Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, ha parlato della “Cultura di impresa per la crescita delle PMI”. La successiva tavola rotonda ha visto gli interventi di Alessandra Argiolas, responsabile marketing e commerciale Argiolas Formaggi, Francesca Argiolas, Cantine Argiolas SpA, Maurizio De Pascale, presidente Impresa di costruzioni Pellegrini ing. Raffaello, Maria Chiara Di Guardo, prorettore delegato per l’innovazione e il territorio Università degli Studi di Cagliari, Marcello Di Martino, direttore commerciale Imprese Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo e Alberto Scanu, amministratore delegato della SOGAER spa. A moderare la mattinata di lavori la Simona De Francisci, vicedirettore dell’emittente Videolina.

Per l’industria italiana – composta soprattutto da PMI – diventa sempre più strategico rafforzarsi e adottare nuovi modelli di business. Per questo è determinante puntare con decisione sulla sostenibilità – economica, sociale ed ambientale – favorendo l’adozione di processi di sviluppo qualitativo che rendano le imprese capaci di adattarsi ai cambiamenti e di saperli governare.

In tale contesto si inserisce Impresa 4.0 che può essere la strada per recuperare competitività e per creare nuovi posti di lavoro grazie a elevate competenze, nuovi modelli di business e tecnologie innovative. Le opportunità di sviluppo per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere questa sfida sono enormi, ma richiedono investimenti in capitale fisso e immateriale, in ricerca, innovazione e formazione, nonché trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in corso.

Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria: “Le leve per catalizzare sviluppo e competitività, sopratutto se parliamo di pmi, sono la cultura d'impresa, la contaminazione, la formazione e la sostenibilità intesa in ogni ambito. Proprio per questo abbiamo voluto arricchire l'accordo con Intesa Sanpaolo, che abbiamo presentato oggi, dedicando un'attenzione particolare a questi temi. La vera sfida è creare un capitale umano competente e specializzato, migliorare la governance affinché i passaggi generazionali siano efficaci e garantiscano la continuità aziendale, informare e formare le imprese rendendole capaci di aprirsi al mercato e di trovare soluzioni e opportunità di crescita attraverso la finanza innovativa. Essere ospitati da un'azienda come l'Argiolas Formaggi, esempio virtuoso di sviluppo sostenibile e responsabilità sociale, ci conferma come questi siano gli ingredienti essenziali per una crescita stabile e duratura delle nostre pmi, che sono gli attori principali della creazione di benessere e occupazione nel territorio”.

Alberto Scanu, presidente Confindustria Sardegna: “L’addendum presentato oggi rappresenta un importante integrazione dell’Accordo Intesa San Paolo Piccola Industria Confindustria 2016-2019 e conferma l’attenzione che Intesa San Paolo riserva al sistema delle piccole industrie italiane e sarde in particolare. Costituisce infatti un ulteriore strumento a sostegno del processo di innovazione e della competitività delle PMI. Appare soprattutto significativa la rilevanza assegnata alla innovazione digitale delle aziende, alla nuova imprenditorialità, al passaggio generazionale ed alla formazione che costituiscono asset fondamentali per la crescita delle piccole imprese. Significativo in tal senso anche il fatto che si sia voluto presentare l’accordo in un’impresa, il Caseificio Argiolas di Dolianova, che costituisce un esempio per tutte le pmi sarde, sia con riferimento alla propensione all’innovazione ed all’internazionalizzazione, sia per i progetti di ricerca già avviati da diversi anni in collaborazione con l’Università con risultati estremamente soddisfacenti”.

Pierluigi Monceri, direttore regionale Lazio, Sardegna e Sicilia Intesa Sanpaolo: “L’accordo che presentiamo oggi vuole aiutare le aziende a migliorare la loro capitalizzazione ed a cogliere le grandi opportunità offerte dalla digitalizzazione e dai nuovi scenari annunciati dalla quarta rivoluzione industriale. Azioni che richiedono investimenti finanziari e nel capitale umano. In questa direzione Intesa Sanpaolo ha lanciato il programma Sviluppo Filiere, che va nella direzione di agevolare il credito verso le aziende fornitrici di una filiera produttiva ed i loro progetti”.


L’impegno di Intesa Sanpaolo per lo sviluppo delle PMI italiane è testimoniata anche dalla recente creazione della Direzione Sales & Marketing dedicata unicamente alle imprese. La nuova struttura contribuisce ad arricchire le iniziative previste dall’addendum tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo, focalizzato alla valorizzazione del capitale delle imprese attraverso:
1) Ecosistemi di imprese e integrazione di business
Mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di migliorare i processi produttivi ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie, tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Le filiere possono rappresentare a tal fine un veicolo strategico per facilitare la trasmissione di informazioni, tecnologie, competenze e propensione al cambiamento tra le imprese che ne fanno parte.
2) Finanza per la crescita e nuova imprenditorialità
Finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese. Vengono quindi identificati fattori qualitativi legati al credito, come capacità innovativa, formazione e strategicità della catena fornitore-champion.
3) Formazione
Gli imprenditori e i loro collaboratori potranno accedere ad un insieme di iniziative informative e formative tra cui “Skills4Capital”, una linea dedicata a far comprendere le strategie e le soluzioni più adatte per l’apertura del capitale al mercato, il miglioramento della governance, della comunicazione e la valorizzazione dei talenti e delle competenze aziendali.
4) Passaggio generazionale
Previste iniziative ad hoc per accompagnare le imprese in questo cambiamento diffondendo best practice, nuove tecniche di gestione aziendale e soluzioni idonee a cogliere le opportunità legate al cambiamento.
5) Sostenibilità
Garantire una crescita sostenibile e duratura valorizzando strategie e investimenti in innovazione, digitalizzazione, progetti di integrazione, in aggiunta alle opportunità del Piano nazionale Impresa 4.0.
La sostenibilità ambientale sarà promossa attraverso attività nell’ambito dell’economia circolare e della cultura della resilienza, intesa come strategia di prevenzione dei rischi ambientali e di messa in sicurezza delle strutture industriali anche attraverso soluzioni finanziarie e assicurative ad hoc. Incentivati inoltre i benefici del welfare aziendale per le imprese, con effetti in termini di produttività, di benessere e qualità della vita dei collaboratori. Intesa Sanpaolo ha creato la piattaforma Welfare Hub e intende “dare valore” creditizio ad un nuovo modo di fare impresa responsabile e sostenibile.


L’ECONOMIA DELLA SARDEGNA

Secondo l’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo la Sardegna con poco più di 30 miliardi di valore aggiunto, rappresenta circa il 9% del valore aggiunto del Mezzogiorno e il 2% del totale nazionale, realizzato per quasi l’80% nel settore dei servizi, per il 15% nell’industria e per il restante 5% nell’agricoltura.
La struttura economica della regione si articola in oltre 140 mila imprese attive, che si concentrano nel comparto del commercio (27%), dell’agricoltura (24%) e del turismo (9%) e che nel secondo trimestre 2018 hanno registrato una lieve flessione di circa 250 unità (-0,2%). In questo contesto sono inoltre presenti circa 180 start-up innovative, di cui 111 nella città di Cagliari, una delle città metropolitane a maggior incidenza di imprese innovative sul totale imprese di capitali attive.
Negli ultimi anni l’economia della regione ha conseguito buone performance sui mercati esteri: considerando i dati al netto dei prodotti petroliferi, il totale delle esportazioni nell’anno 2017 è di poco inferiore al miliardo di euro (944 milioni), in crescita del 20% rispetto al 2016 ma ancora lontano dai livelli pre-crisi. A soffrire maggiormente degli effetti della crisi sono stati il comparto della metalmeccanica e della chimica, mentre l’agroalimentare ha registrato dal 2008 ad oggi un incremento di più del 30% soprattutto nell’industria Alimentare e delle Bevande. La propensione all’export dell’isola (17,5%) è oggi superiore di circa 4 punti rispetto al resto del Mezzogiorno.
Nel primo semestre 2018 le vendite sui mercati esteri (netto comparto oil) mostrano un trend in controtendenza rispetto al dato nazionale (-4,1% la variazione tendenziale rispetto al primo semestre 2017, a fronte di un +3,5% Italia). Tale dinamica va comunque interpretata alla luce di un risultato molto positivo per la Cantieristica nello scorso anno (raggiunto quasi interamente nel primo trimestre) ed un conseguente fisiologico ridimensionamento ad inizio 2018: al netto del comparto, l’evoluzione delle esportazioni della regione nel primo semestre del 2018 passerebbe ad un +7,6% tendenziale.
L’attuale contesto competitivo e la necessità di colmare il ritardo accumulato dalla regione in termini di investimenti fissi (rispetto al 2007 la Sardegna ha perso più del 40% degli investimenti), richiede interventi non solo in macchinari, ma anche in strategie immateriali (brevetti, marchi, certificazioni, ICT) che permettano di ottimizzare l’effetto di accelerazione della crescita. Segnali incoraggianti stanno arrivando in questi termini: il settore high tech si colloca, a livello regionale, tra i primi comparti per attese di investimenti, evidenziate nelle indagini periodiche svolte a febbraio e a giugno 2018 con il coinvolgimento della struttura commerciale Imprese di Intesa Sanpaolo, che a livello nazionale hanno interessato oltre 2.000 colleghi con valutazioni su circa 127.500 imprese clienti.
Sempre secondo questa indagine, dal punto di vista di investimenti in beni 4.0, il 2017 avrebbe visto il coinvolgimento di circa il 12% delle imprese sarde; tra queste meno di un quinto starebbe rivedendo la propria struttura organizzativa con interventi mirati in attività di formazione del personale. In prospettiva vanno ulteriormente intensificati gli sforzi sul capitale umano, soprattutto tra le imprese di dimensioni più piccole, che mostrano ancora una quota elevata di personale con scarse competenze digitali.

                                                                

 

 

Per informazioni:

Intesa Sanpaolo                                                                                         Confindustria Sardegna
Ufficio Stampa                                                                                           Ufficio Relazioni Esterne
stampa@intesasanpaolo.com                                                                        stefanosanna@assindca.it

{"toolbar":[{"label":"Aggiorna","url":"","key":"update-page"},{"label":"Stampa","url":"","key":"print-page"}]}