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COMUNICATO STAMPA

IL PRESIDENTE GIAN MARIA GROS-PIETRO A PADOVA PER PRESENTARE IL FONDO DI BENEFICENZA DI INTESA SANPAOLO
E INCONTRARE AUTORITA’ E IMPRENDITORI

• Rinnovata la partnership con Medici con l’Africa CUAMM
• Nel 2018 il Fondo di Beneficenza ha erogato circa 12 milioni di euro per progetti a carattere sociale
• Si è insediato il Consiglio del Territorio Veneto

Padova, 16 gennaio 2019. Presso il Barco Teatro a Padova, il presidente del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro ha presentato le attività del Fondo di Beneficenza della banca e la partnership con Medici con l’Africa CUAMM. All’evento sono intervenuti don Dante Carraro, direttore dell’ONG, Giovanna Paladino, responsabile segreteria Tecnica di Presidenza Intesa Sanpaolo e Chiara Scanagatta, desk progetti Sud Sudan di Medici con l’Africa CUAMM.

Seguendo una tradizione consolidata, lo Statuto della banca prevede la possibilità di destinare, tramite il Fondo di Beneficenza, una quota degli utili distribuibili alla beneficenza e al sostegno di progetti che hanno come riferimento la solidarietà, l'utilità sociale e il valore della persona. Lo scorso anno, il Fondo ha erogato a livello nazionale circa 12 milioni di euro per sostenere progetti realizzati da enti non profit. Oltre l’87% degli interventi sono andati a favore di iniziative realizzate sul territorio nazionale, confermando l’attenzione del Gruppo per le comunità locali. Con un pensiero costante rivolto ai giovani, alla loro crescita professionale e al loro benessere personale, in coerenza con l’impegno del Gruppo verso i suoi clienti e i suoi dipendenti.

Con riferimento alla collaborazione con Medici con l’Africa CUAMM, la banca ha rinnovato la partnership sostenendone un nuovo progetto a “Supporto al sistema sanitario dell’ex Lakes State per l’erogazione di servizi di base e di emergenza di qualità” che mira ad aiutare i tre ospedali presenti nell’ex Lakes State, in Sud Sudan (città di Rumbek, Yirol e Cuibet), garantendone l’operatività costante e il rispetto di determinati standard qualitativi. Il progetto integrerà i principali meccanismi di finanziamento per l’assistenza primaria, completando così l’intervento di Medici con l’Africa CUAMM a sostegno del sistema sanitario nel suo complesso.
Il Fondo di Beneficenza aveva sostenuto anche un altro progetto dell’ONG conclusosi lo scorso anno sul tema “Lotta alla mortalità materna: accesso al parto assistito e alle emergenze ostetriche presso l’Ospedale di Lui e la Contea di Mundri East nello stato federale di Western Equatoria”.

Nel corso della giornata il presidente Gros-Pietro, assieme al direttore regionale Renzo Simonato, ha anche incontrato presso la sede della banca diverse autorità cittadine e regionali, tra cui il sindaco di Padova Sergio Giordani e il consigliere regionale Roberto Marcato, ed alcuni esponenti dell’imprenditoria veneta. In tale occasione è stata presentata una ricerca curata dalla Direzione Studi e Ricerche della banca e presentata dal responsabile Industry& Banking Fabrizio Guelpa dal titolo “Filiere e distretti veneti e la sfida 4.0“ da cui è emerso che il Veneto occupa una posizione rilevante nell’ambito dell’economia nazionale, non solo per il peso relativo delle sue imprese (8,4% del totale nazionale), ma anche per il valore economico che queste esprimono, sia in termini di valore aggiunto (9,3% del totale nazionale, terza regione italiana) sia di penetrazione sui mercati internazionali (61,6 miliardi di euro nel 2017, al secondo posto) e di ricezione turistica (prima regione d’Italia con 69,2 milioni di presenze e il 22,4% delle presenze straniere in Italia). Il primato del Veneto che vede la regione in ambito europeo con valori che superano quelli medi tedeschi, per vocazione manifatturiera e propensione all’export, trova la sua forza propulsiva nella struttura economica territoriale stessa, dove opera una fitta rete di imprese distrettuali in grado di creare la quasi totalità del saldo commerciale manifatturiero (15,7 miliardi di saldo commerciale nel 2017 pari all’86% del saldo commerciale manifatturiero) e ottenere importanti vantaggi competitivi in termini di qualità del prodotto, flessibilità produttiva, personalizzazione e creatività di progettazione.
A seguire il presidente Gros-Pietro ha partecipato alla prima riunione di insediamento del Consiglio del territorio Veneto, designato lo scorso dicembre dal Consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo. Tale organismo ha un ruolo di raccordo con il territorio e compiti di natura consultiva nei confronti principalmente del direttore regionale.

Questa visita rappresenta una conferma della particolare attenzione che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha verso il territorio e gli incontri sono stati l’occasione per riflettere sulle tematiche legate all’attuale situazione economica e sulle proposte per rafforzare e rilanciare il tessuto produttivo del Veneto.

Negli incontri con gli imprenditori veneti emerge con grande forza la propensione all’innovazione e all’internazionalizzazione che fanno di questa area una delle più importanti per lo sviluppo del nostro Paese. Il Veneto rappresenta anche per il nostro Gruppo un territorio importante a cui dedicare un’attenzione particolare svolgendo a pieno il nostro ruolo di banca per l’economia reale, a sostegno delle imprese e delle famiglie. - Ha affermato il presidente Gros-Pietro – Intesa Sanpaolo vuole anche garantire il proprio impegno solidale nell’aiutare le persone in difficoltà. Grazie ai risultati economici e alla solidità della nostra banca possiamo infatti sostenere progetti, come quello del CUAMM presentato oggi, a favore delle persone più fragili”.

Ha sottolineato don Dante Carraro «Il nostro grazie va, innanzitutto, al presidente Gros-Pietro e a quanti di Intesa Sanpaolo hanno creduto in noi. Quando nel 2015 Intesa Sanpaolo, che sostiene direttamente progetti nei paesi poveri, ha deciso di fare questo pezzo di strada insieme a Medici con l’Africa Cuamm è stato per noi un grande aiuto, perché ci ha permesso di dare una risposta al grave bisogno in cui si trovava l’ospedale di Lui, in Sud Sudan. Dopo tre anni, i risultati si toccano con mano, perché l’ospedale ha visto aumentare il numero delle donne a cui è stato garantito il parto assistito e dei bambini nati e curati.”

Per informazioni

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