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COMUNICATO STAMPA


INTESA SANPAOLO:
MONITOR DEI DISTRETTI DELL’UMBRIA

• Realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo

• Dati al 31/12/2020


Spoleto, 6 Aprile 2021 – Le esportazioni distrettuali umbre hanno chiuso il 2020 con un calo del -5,5%, dato migliore della media italiana, che si è attestato al -12,7%. Il dato emerge dal Monitor dei Distretti dell’Umbria, realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che mette in risalto l’andamento in controtendenza del distretto dell’Olio umbro, in crescita sui mercati internazionali del +4,1% grazie al rimbalzo nel terzo trimestre (+1,6%), ulteriormente rafforzato negli ultimi mesi dell’anno (+14,4%).

Il distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia si conferma la specializzazione più rilevante tra i distretti umbri in termini di esportazioni: nel 2020 le esportazioni si sono ridotte di circa 40 milioni di euro ed hanno raggiunto un totale di 462 milioni di euro, con una componente preponderante della maglieria per 336 milioni di euro, pari al 73% delle esportazioni distrettuali. Il distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia è una delle realtà più resilienti nei distretti italiani dei beni di consumo del Sistema moda: pur avendo chiuso l’anno con una contrazione del -7,9%, ha mostrato un andamento migliore rispetto ai distretti italiani con la stessa specializzazione, che hanno subito complessivamente un calo del -24,4%. La miglior tenuta si è realizzata in tutti i trimestri con un divario più marcato nei mesi estivi, durante i quali il distretto ha realizzato una crescita nelle vendite all’estero (+12%) a fronte della persistenza del calo per gli altri distretti (-11%).

Il distretto del Mobile dell’Alta Valle del Tevere si attesta a 67 milioni di euro di esportazioni, con un calo del -13,1% rispetto al 2019. Il buon andamento delle vendite verso la Germania (+17%) non è stato sufficiente a colmare il ritardo registrato verso la Francia (-19%), il Regno Unito (-20%) e gli Stati Uniti (-24%).

L’ottimo risultato delle esportazioni del distretto dell’Olio umbro – che superano i 195 milioni di euro, con un incremento di 7,6 milioni rispetto al 2019 – deriva in particolare dalle vendite verso la Francia, che sono più che raddoppiate (+13 milioni di euro) e dalla crescita registrata in Spagna, dove le esportazioni sono passate da 1 milione nel 2019 a oltre 5 milioni di euro nel 2020. Proprio in riferimento al mercato francese è opportuno notare come uno dei principali operatori del distretto sia entrato a far parte nel 2018 di un gruppo francese, che ha implementato la presenza nel mercato locale con importanti investimenti sia di comunicazione sia distributivi.

In generale, tra i mercati di destinazione delle esportazioni dei distretti umbri si conferma trainante la Federazione Russa (+24,1%) che mostra un incremento tendenziale durante tutti i trimestri. Positive anche le esportazioni verso la Cina (+26,3%), sostenute in particolare dal distretto della Maglieria e abbigliamento di Perugia che, nel secondo semestre, ha mostrato tassi di crescita dell’export verso il paese asiatico superiori al 70%. Gli Stati Uniti sono il paese con la riduzione più marcata (-32 milioni di euro; -20,6%).

Nonostante permanga uno scenario ancora molto incerto, con l’implementazione della campagna vaccinale è previsto un graduale ritorno alla normalità, con una ripresa più stabile a partire dal terzo trimestre; una spinta rilevante potrà arrivare proprio dai mercati internazionali e dalla capacità di cogliere il trend di ripresa che il commercio estero ha mostrato.

Nel 2021 i distretti umbri potranno svolgere un ruolo centrale per l’economia della regione, grazie all’elevata qualità dei prodotti e alla capacità di relazionarsi con i partner internazionali, spiega Luca Severini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. Abbiamo appena lanciato il programma Motore Italia con cui mettiamo a disposizione un miliardo di euro di nuovo credito per le imprese umbre, offrendo sostegno finanziario per il capitale circolante, per programmi di crescita, per investimenti a favore della transizione 4.0 e della digitalizzazione, oltre a supportarne i progetti di sostenibilità e circular economy. Ci siamo inoltre dotati di una struttura specialistica per la finanza straordinaria delle Pmi, accompagnandole nel percorso di crescita attraverso acquisizioni, patrimonializzazioni, alla quotazione in Borsa o all'accesso a nuovi mercati esteri”.


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