COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO
BANCA INTESA - SANPAOLO IMI
Milano, Torino, 29 dicembre 2006
A seguito di richiesta della CONSOB, con la presente comunicazione si precisano gli effetti degli adempimenti richiesti dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulle previsioni di utile contenute nel Documento Informativo - riguardante la fusione per incorporazione in Banca Intesa S.p.A. di Sanpaolo IMI S.p.A. - pubblicato il 17 novembre 2006.
Con provvedimento del 20 dicembre 2006, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (A.G.C.M.) ha autorizzato la fusione per incorporazione in Banca Intesa S.p.A. di Sanpaolo IMI S.p.A., subordinatamente all’attuazione degli impegni assunti da Banca Intesa in quanto società incorporante, che qui si riassumono :
a) cessione di n. 197 sportelli, attraverso procedure trasparenti e non discriminatorie, ad uno o più terzi indipendenti non azionisti;
b) cessione a Crédit Agricole, entro il 12 ottobre 2007, delle reti di Cariparma e Friuladria, per un totale di 452 sportelli, oltre ad un insieme di ulteriori sportelli (193) e di Po Vita;
c) non apertura, per un arco temporale di due anni, di nuove filiali, in 19 province;
d) scioglimento della joint venture con CAAM s.g.r. e del relativo accordo di distribuzione;
e) cessione a soggetti terzi indipendenti di un ramo di azienda, costituito da un complesso organizzato di attività e di strutture finalizzate alla produzione e gestione di polizze assicurative vita Ramo I, III, e V, rappresentato da 1.133 sportelli delle Casse di Risparmio controllate da Intesa Casse del Centro, da Sanpaolo Banco di Napoli, cui si aggiungeranno altre filiali di Banca Intesa operanti nelle medesime aree geografiche; la capacità distributiva del soggetto terzo verrà garantita attraverso un accordo in esclusiva con detto ramo aziendale che avrà durata non inferiore a sei anni, tacitamente rinnovabile per un periodo di ulteriori tre, salva disdetta da parte dell’acquirente;
f) astensione dalla distribuzione di polizze vita Ramo I, III, e V 1) prodotte da Intesa Vita e/o da Generali attraverso gli sportelli bancari facenti capo, ante fusione, al Gruppo Sanpaolo IMI; 2) prodotte da Eurizon Vita attraverso gli sportelli bancari facenti capo, alla medesima data, al Gruppo Banca Intesa;
g) adozione di misure idonee a far sì che i membri del Consiglio di Sorveglianza e del Consiglio di Gestione della Nuova Banca espressi da Generali, o comunque aventi legami personali diretti o indiretti con Generali, non partecipino né alla discussione né alla votazione delle delibere che abbiano direttamente ad oggetto la strategia commerciale di Eurizon e delle sue controllate nella produzione e/o distribuzione di polizze vita di Ramo I, III e V e non influenzino in alcun modo le strategie commerciali di tali società.
Tutto ciò premesso, si osserva, come già precisato nel Documento Informativo (pag. 55), che la fusione non comporta variazioni della tipologia dei business principali sviluppati dai due Gruppi.
L’attuazione delle prescrizioni contenute nel Provvedimento sopra citato non determina alcun riflesso in ordine a tale profilo né modifica gli obiettivi della fusione, quali delineati nel paragrafo 2.2. del Documento Informativo.
Nel Documento Informativo sono state fornite, nel Capitolo 3, indicazioni circa gli effetti significativi della fusione, precisandosi che il Piano d’Impresa del Nuovo Gruppo sarà predisposto entro il primo semestre 2007.
Sulla base di una proiezione inerziale dei Piani pluriennali approvati dai Consigli di Amministrazione delle due banche, integrata da una stima preliminare delle possibili sinergie di costo e di ricavo derivanti dall’aggregazione, sono stati indicati nel Documento Informativo (pag. 55) una serie di obiettivi da raggiungere nel 2009, anno previsto di conclusione del nuovo Piano d’Impresa e del previsto pieno dispiegamento degli effetti dell’integrazione.
Nel predisporre tali proiezioni sono state utilizzate una serie di assunzioni ed ipotesi tra cui una “stima delle proiezioni economico-finanziarie relative agli asset ceduti al Crédit Agricole”. Nel fare ciò si era pertanto tenuto già conto degli effetti dell’accordo sottoscritto tra Banca Intesa e Crédit Agricole l’11 ottobre 2006, accordo che l’A.G.C.M. ha valutato favorevolmente quale misura idonea a superare i rischi concorrenziali legati all’aumento delle quote di mercato che si realizzerà per effetto della fusione.
Per quanto concerne gli eventuali riflessi delle altre misure prescritte dall’A.G.C.M sulle indicazioni previsionali contenute nel Documento Informativo, si precisa che:
a) la cessione di ulteriori 197 sportelli avrà un impatto economico marginale sul Nuovo Gruppo, tenendo conto dei proventi da detta cessione, che potranno essere reinvestiti in attività operative del Nuovo Gruppo, ovvero del rendimento finanziario della liquidità ottenuta;
b) i piani stand-alone non prevedevano aperture di sportelli nelle 19 province per le quali è stato introdotto il blocco;
c) lo scioglimento della joint-venture con CAAM s.g.r. e del relativo accordo di distribuzione non modificherà il flusso commissionale previsto da parte delle reti distributive ed un eventuale esborso di liquidità verrebbe compensato dalla redditività della società;
d) la cessione a soggetti terzi indipendenti di un ramo di azienda, costituito da un complesso organizzato di attività e di strutture finalizzate alla produzione e gestione di polizze assicurative vita Ramo I, III, e V, costituito da 1.133 sportelli, non modificherà il flusso commissionale previsto da parte delle reti distributive;
e) l’astensione dalla distribuzione di polizze vita Ramo I, III, e V 1) prodotte da Intesa Vita e/o da Generali attraverso gli sportelli bancari facenti capo, ante fusione, al Gruppo Sanpaolo IMI e 2) prodotte da Eurizon Vita attraverso gli sportelli bancari facenti capo, alla medesima data, al Gruppo Banca Intesa, è coerente con la metodologia adottata per il calcolo delle proiezioni economiche e finanziarie in quanto nelle proiezioni stand-alone dei due Gruppi non era prevista alcuna distribuzione incrociata, né erano state ipotizzate sinergie tra le due fabbriche distributive.
Tenuto conto di tutti questi elementi, si ritiene di confermare gli obiettivi economico-finanziari precedentemente annunciati e, in particolare, l’obiettivo complessivo di raggiungere nel 2009 un utile netto pari a circa 7 miliardi di euro, indicato nel Capitolo 3 del Documento Informativo.
In merito a tale conferma, si informa che sono stati portati a conoscenza della Consob e di Borsa Italiana S.p.A. e sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banca Intesa S.p.A in Milano, Piazza Paolo Ferrari, 10 e di Sanpaolo IMI S.p.A. in Torino, Piazza San Carlo, 156, nonché consultabili sul sito Internet delle due società, www.bancaintesa.ite www.grupposanpaoloimi.com(e dal 1° gennaio 2007 sul sito di Intesa Sanpaolo www.intesasanpaolo.com), un’integrazione del Documento Informativo e un aggiornamento, allegato alla predetta integrazione, della Relazione della Società di Revisione Reconta Ernst & Young sui dati previsionali già riportata in allegato al Documento Informativo pubblicato il 17 novembre scorso.
I titoli di Banca Intesa citati nel presente documento verranno emessi in relazione alla fusione descritta e non sono stati, né si prevede saranno in futuro, registrati ai sensi della legge statunitense Securities Act of 1933 (“il Securities Act”), pertanto non possono essere offerti o venduti, direttamente o indirettamente, negli Stati Uniti eccetto in regime di deroga. È intenzione dell’emittente distribuire negli Stati Uniti i titoli di Banca Intesa in relazione alla fusione in regime di esenzione dall’obbligo di registrazione previsto dal Securities Act.
La fusione in oggetto riguarda i titoli di una società straniera. L’offerta è subordinata agli obblighi di informativa imposti alle società di paesi stranieri, diversi da quelli vigenti negli Stati Uniti. I rendiconti finanziari eventualmente acclusi al documento sono stati predisposti in conformità con i principi contabili di tali paesi e pertanto potrebbero non essere comparabili con i rendiconti finanziari redatti dalle società statunitensi.
Gli investitori statunitensi potrebbero incontrare difficoltà nel far valere all’estero i propri diritti e le forme di tutela previste dalle leggi statunitensi disciplinanti i mercati finanziari dato che Banca Intesa e Sanpaolo IMI hanno sede in Italia e alcuni o tutti i rispettivi funzionari ed amministratori potrebbero essere residenti in Italia o altri paesi stranieri. Gli investitori statunitensi potrebbero non essere in grado di perseguire legalmente le società straniere o i rispettivi funzionari o amministratori in tribunali di giurisdizioni estere in caso di violazione delle Securities laws statunitensi. Potrebbe inoltre risultare difficile costringere una società straniera e le relative consociate ad ottemperare alla sentenza emessa da un tribunale statunitense.
Si fa presente che Banca Intesa potrebbe acquistare titoli di Sanpaolo IMI in operazioni non connesse alla fusione aziendale in oggetto, ad esempio sul mercato aperto o in trattative private.
Si fa presente che Sanpaolo IMI potrebbe acquistare titoli di Banca Intesa in operazioni non connesse alla fusione aziendale in oggetto, ad esempio sul mercato aperto o in trattative private.
PREVISIONI E STIME
La presente comunicazione contiene stime e calcoli previsionali circa Sanpaolo IMI S.p.A. e Banca Intesa S.p.A. e le loro attività combinate a fusione conclusa. Queste informazioni di natura indicativa non rappresentano dati di fatto e comprendono le proiezioni e le stime finanziarie e i relativi assunti di base, le dichiarazioni concernenti piani, obiettivi e attese in relazione ad operazioni, prodotti e servizi futuri e le previsioni relative all’andamento economico-patrimoniale degli esercizi a venire. Previsioni e dati stimati sono in genere identificati da espressioni come “si prevede,” “si ritiene”, “è possibile,” “è previsto che”, ecc. Sebbene il management di Sanpaolo IMI S.p.A. e Banca Intesa S.p.A. consideri ragionevoli le attese rispecchiate da tali previsioni e stime, si avvisano gli investitori e i detentori di azioni di Sanpaolo IMI S.p.A. e di Banca Intesa S.p.A. che tali dati sono soggetti a rischi spesso difficili da prevedere ed in genere al di fuori del controllo di Sanpaolo IMI S.p.A. e Banca Intesa S.p.A., i quali potrebbero determinare risultati e sviluppi sostanzialmente differenti da quelli esplicitamente o implicitamente descritti o calcolati nelle previsioni e stime in questione. Tali rischi e incertezze comprendono gli aspetti discussi o identificati nei documenti pubblici inviati da Sanpaolo IMI S.p.A. e Banca Intesa S.p.A. alla CONSOB e quelli riportati nella sezione “Risk Factors” (“Fattori di Rischio”) della relazione annuale sul Modulo 20-F (Form 20-F) per l’esercizio al 31 dicembre 2005 depositata da Sanpaolo IMI S.p.A. presso la SEC il 29 giugno 2006. Eccettuati i casi previsti dalle leggi applicabili, né Sanpaolo IMI S.p.A. né Banca Intesa S.p.A. si assumono alcun obbligo circa l’aggiornamento di tali stime e previsioni.
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Data ultimo aggiornamento 29 dicembre 2006 alle ore 16:35