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• Focus su tre comparti: cinema, televisione e parchi tematici
• Lazio al primo posto per numero di imprese attive nel settore cinematografico e televisivo
• Impatto della filiera del Cinema sul territorio laziale pari ad un valore aggiunto di 2,8 miliardi di euro all’anno


L’economia creativa e di “intrattenimento” ha la potenzialità di generare un diffuso sviluppo economico su tutto il territorio nazionale in generale e nel Lazio in particolare.

Roma, 12 luglio 2011 – L’impatto dell’industria dell’entertainment sullo sviluppo economico del Lazio è il tema discusso oggi nel corso del workshop organizzato da Intesa Sanpaolo in collaborazione con la Regione Lazio, ANEC, ANICA, APT, Zoomarine e Mare Nostrum Romae e che visto la partecipazione di Alessandro Voglino, Direttore della Direzione Cultura Arte e Sport della Regione Lazio, Paolo Protti, Presidente ANEC, Riccardo Tozzi, Presidente ANICA, Mario Mauri, Comitato di Presidenza APT, Stefano Cigarini, Direttore Generale Zoomarine, Domenico Ricciardi, Presidente Mare Nostrum Romae e per il Gruppo Intesa Sanpaolo Antonio Nucci, Responsabile della Direzione regionale Lazio, Sardegna e Sicilia e di Nicola Corigliano, Coordinatore Desk Media & Entertainment di Mediocredito Italiano. Massimo Deandreis, Direttore Generale di SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno in apertura ha presentato il primo “Rapporto sul settore dell’entertainment nel Lazio”.

Lo studio di SRM mette in evidenza, a ulteriore testimonianza dell’importanza economica del settore, come per ogni 1000 euro aggiuntivi di spesa nel settore, si possa stimare un aumento di 850 euro in termini di Pil (di cui 570 euro nell’ambito del settore dell’entertainment e 280 euro a livello di indotto).
La ricerca offre un approfondimento su tre comparti dell’entertainment che, per ragioni diverse, mostrano un’elevata potenzialità economica: industria cinematografica, industria televisiva e parchi tematici.

Nel settore cinematografico e televisivo il Lazio si colloca al primo posto per numero di imprese attive (circa 1.800 imprese, pari al 28% del dato nazionale) assumendo, in particolare, un ruolo leader nella produzione audiovisiva. Soprattutto il cinema ha una elevata capacità di creare ricchezza aggiuntiva sul territorio, in particolar modo nell’ambito dell’attività della produzione. L’impatto della filiera del Cinema sul territorio laziale, secondo SRM, presenta un valore aggiunto di circa 2,8 miliardi di euro pari a circa il 60% del dato nazionale.

Le enormi potenzialità di questo settore sono il principale motivo per cui molte regioni d’Italia stanno cercando di stimolare la produzione cinematografica prevedendo varie forme di incentivazione per le imprese del settore creando così un sistema virtuoso tra pubblico e privato. Nonostante nell’ultimo decennio si sia assistito ad un “rinascimento del cinema italiano” è importante che il settore ripensi la propria organizzazione; in particolare bisognerebbe migliorare la competizione verso i mercati internazionali, aggiornare l’offerta di schermi con una distribuzione omogenea delle sale sul territorio, cogliendo anche la sfida dell’innovazione-digitalizzazione e realizzare una sintesi tra cinema, cultura e divertimento come per esempio Cinecittà World. I parchi tematici rappresentano infatti per la Capitale un’occasione unica per attrarre nuovi turisti e diverse sono le iniziative che si sono sviluppate e che si stanno sviluppando in questa direzione

“Il settore delle produzioni cinematografiche e televisive – commenta Antonio Nucci - ha un profondo legame con questo territorio e affonda le sue radici nel contesto produttivo nato attorno a Cinecittà, per il cinema, e alla RAI, per la televisione, a cui si è aggiunto, in tempi più recenti, anche l’ampliamento della vocazione all’intrattenimento, attraverso la realizzazione e la pianificazione di una serie di parchi tematici destinati a integrare l’offerta turistica di Roma e del Lazio. Per Intesa Sanpaolo essere banca dei territori nel Lazio, significa valorizzare le specificità e le vocazioni del territorio, al fine di sostenere la creazione di ricchezza e di posti di lavoro. Quanto all’industria dell’entertainment, il nostro Gruppo mette a disposizione competenze qualificate di strutture specialistiche, attraverso le quali proporre all’intera filiera soluzioni finanziarie dedicate, specificamente rivolte al settore delle produzioni cinematografiche, degli esercenti cinematografici e del settore dell’intrattenimento nel suo complesso.”

“La ricerca dimostra che il settore dell’entertainment – spiega Massimo Deandreiscon un impatto complessivo di 20 miliardi annui, rappresenta un rilevante motore di crescita dell’economia nazionale in quanto crea nuovi posti di lavoro, dà impulso all’innovazione, genera valore aggiunto e Pil e ha un importante effetto moltiplicativo su un vasto indotto. Il Lazio è una delle regioni trainanti di questo comparto. Solo nel settore della produzione cinematografica (dove si concentra il 49% delle imprese del settore) nel Lazio si genera un valore aggiunto complessivo di 2,8 miliardi di euro annui, importo che rappresenta il 58% del valore aggiunto complessivo del settore in Italia.”

Principali evidenze della ricerca

L’impatto economico dell’Entertainment e del Cinema: Italia e Lazio

L’economia creativa e dell’intrattenimento ha la potenzialità di generare un diffuso sviluppo economico in tutto il territorio. Al riguardo nello studio si è tentato di calcolare l’impatto sulla ricchezza prodotta (in termine di Pil aggiuntivo) di ogni spesa aggiuntiva effettuata nell’ambito del settore dell’Entertainment. Il risultato ottenuto evidenzia che un incremento di 1 milione di euro di spesa nel settore produce +1,7 mln euro aggiuntivi di ricaduta sul sistema economico. Di questi 1,2 mln restano all’interno del settore dell’Entertainment mentre 500.000 euro si distribuiscono in tutti quei settori con i quali l’Entertainment instaura relazioni sia dirette che indirette di interdipendenza.
Inoltre, per ogni 1.000 euro aggiuntivo di spesa nel settore dell’Entertainment, è stato stimato un aumento del Pil  di 850 euro (di cui 570 euro nell’ambito del settore Entertainment e 280 euro come indotto degli altri settori economici).
 
Nello studio si è, inoltre, tentato di stimare l’impatto specifico che la filiera del Cinema ha sull’economia del territorio. Il Cinema, in Italia, - per il quale si stima una valore aggiunto di circa 4,8 mld di euro - rileva una più elevata capacità di creare, rispetto alle altre attività del settore dell’Entertainment, ricchezza aggiuntiva sul territorio, soprattutto nell’ambito dell’attività di produzione. In tale contesto economico, il Lazio presenta un valore aggiunto di circa 2,8 mld di euro pari a circa il 60% del dato nazionale per cui è ancora più rilevante la potenzialità economica di tale settore.


Parchi tematici

L’Italia si colloca tra le Top 20 dei parchi di divertimento e  tematici in Europa con 4.305.000 ospiti (dato 2010 che vede all’8° posto Gardaland con 2.800.000 ospiti e al 16° posto  Mirabilandia con 1.505.000 ospiti). I parchi a tema rappresentano un’occasione per aumentare i flussi turistici con un effetto positivo su tutto l’indotto (basti pensare che ogni presenza turistica aggiuntiva nella regione Lazio, genera 78 euro di Pil aggiuntivo rispetto al dato nazionale di 63 euro).
Occorre tuttavia migliorare l’attrattività turistica e, a tal proposito, diverse sono le iniziative che si sono sviluppate o che si stanno sviluppando nella regione come quella del Secondo Polo Turistico, il cui tassello fondamentale sono appunto i parchi a tema (Zoomarine, Rainbow Magicland, Cinecittà World, I Ludi di Roma) che prolungheranno la durata media dei soggiorni a Roma.


Cinema, video, televisione

Nel settore cinematografico, di video e di programmi televisivi l’Italia è tra i primi cinque Paesi europei per numero di imprese (6.394) ed il Lazio è la prima regione in Italia per numero di imprese attive con 1.800 imprese corrispondenti al 28% del dato nazionale e con una dimensione media di 10,9 addetti per impresa (totale complessivo di addetti: 19.599 unità), dato superiore a quello nazionale (5,6).

Per quanto riguarda il comparto del Cinema, la produzione cinematografica tenta di riaffermare la propria identità culturale e la propria capacità imprenditoriale: dopo il calo del 2009, la produzione dei film cresce da 131 nel 2009 a 141 nel 2010. Partecipano all’investimento i privati con una quota del 77,8% (243 mln di euro). A seguire abbiamo il contributo statale con l’11,3% (35,4 mln euro) le agevolazioni fiscali con 10,8% (33,8 mln euro). Nel periodo 2008/2010 si rileva una riduzione di peso sia del sostegno privato che pubblico, mentre, dal 2009, si introduce il tax credit.

Il cinema è un media che trasmette valori e comunica contenuti, un’occasione di esperienza, ossia un experience good di largo consumo, in quanto riproducibile ennesime volte. Esso, con 1.786 milioni di eventi, è l’aggregato che ha fatto registrare il maggior numero di spettacoli; ciò anche a conferma dell’estrema capillarità dell’offerta in tutte le aree del Paese.

Diversi sono i settori che attingono dal cinema: la tv, l’home video, Internet, merchandising audiovisivo. Attualmente si sta vivendo un’innovazione intesa come un’esplosione tecnologica, di nuova collocazione nell’ecosistema dei media, di particolare attenzione alle mutate condizioni di consumo del prodotto cinematografico da parte dello spettatore.
Tali innovazioni, oltre ad avvalorare le qualità espressive e le valenze artistiche, fanno del cinema un’attività culturale e d’intrattenimento sempre più multimediale, amplificandone i canali distributivi, gli spazi e le modalità di fruizione.

Nel Lazio, l’attività cinematografica rispetto alle altre attività di spettacolo della regione, è quella che fa registrare il dato più rilevante, sia in termini di spettacoli realizzati (oltre 246,3 mila eventi corrispondenti al 72% del totale regionale) che di ingressi (15.698.922 pari al 53% del totale regionale) generando un volume d’affari, in riferimento all’attività di spettacolo, di 104.694.675 di euro. Del totale nazionale registrato per le attività cinematografiche, il Lazio ne assorbe il 14%, tanto in termini di spettacoli realizzati quanto in termini di ingressi e di volume d’affari movimentato.

La  cinematografia nel Lazio, come del resto quella nazionale, è costituita da un corpo di piccole e medie imprese che fanno apparire il settore frammentato e polverizzato. Il 79% delle imprese laziali, con fatturato inferiore ad 1 milione, (in Italia 80%) detiene il 7% del fatturato complessivo (il 10% per l’Italia). Il Lazio è la regione dove si concentra prevalentemente la produzione cinematografica sia in termini di numerosità di imprese (49% dell’Italia) che di fatturato (56% dell’Italia). In tale regione sono presenti, inoltre, i principali broadcaster televisivi nazionali. Particolarmente significativa è la presenza a Roma degli studi di Cinecittà nei quali si concentra la maggior parte della produzione della cinematografia e della fiction italiana e che richiama una grande quantità di produzioni cinematografiche dall’estero.
Il “mercato sala” di Roma rispetto all’intero territorio nazionale pesa, nel 2010, il 10,11% per incassi ed il 9,85% per presenze (Lazio: 15,43% per incasso, 15,33% per presenze).
Analizzando l’andamento dell’attività cinematografica nel periodo 2008/09, si rileva per la città di Roma un maggior sviluppo rispetto al dato nazionale, in termini di volume d’affari e di ingressi.

Nel 2010 i ricavi del comparto dell’”industria televisiva” ammontano a 8.589,73 milioni di euro, in crescita del 4,5% rispetto all’anno precedente. La principale fonte di finanziamento del settore è rappresentata dagli introiti pubblicitari, 48% del totale (4.324,09 mln di euro); in crescita del 7,5% rispetto al 2009. Risorse che vanno a finanziare prevalentemente la TV “gratuita” (che detiene il 63,10% dei ricavi totali).

Il settore televisivo risulta essere ripartito tra Mediaset, Sky Italia e Rai che congiuntamente raccolgono circa il 90% delle risorse complessive. Il rimanente 10% dei ricavi televisivi è disperso tra un elevatissimo numero di emittenti, nazionali e locali. Dal lato della domanda, in Italia continua, nel 2010, il processo di evoluzione delle modalità recettive della televisione (processo di digitalizzazione). In particolare si è assistito al sorpasso degli ascolti della piattaforma digitale terrestre su quella analogica: a marzo 2011, lo share della prima supera il 60%, mentre quello della seconda scende a circa il 20%.
Con l’avvento del digitale terrestre, è aumentato sensibilmente il numero di canali (improntati prevalentemente alla specializzazione tematica) a disposizione del telespettatore rendendo possibile l’ingresso di nuovi operatori.

 

Per informazioni:

INTESA SANPAOLO      
Ufficio Stampa Centro Sud 
Cristiana Giua      
Tel. 06/67124992 - 335 5454102    
cristiana.giua@intesasanpaolo.com

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