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Banca dell’Adriatico: torna in positivo l'export dei distretti industriali delle Marche

Tornano in territorio positivo le esportazioni dei distretti marchigiani nel terzo trimestre del 2014, con una crescita dell’1,5%, inferiore alla media dei distretti italiani (+2,2%). I migliori risultati si sono avuti tra le cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano (+11,2%), la pelletteria del Tolentino (+7,9%) e le macchine utensili e per il legno di Pesaro (+12,8%). Positive anche la jeans valley di Montefeltro (+1,9%) e gli strumenti musicali di Castelfidardo (+9,8%). Sono calate invece le esportazioni dei distretti delle calzature di Fermo (-3%), il principale distretto delle Marche, e quelle delle cucine di Pesaro (-9%), entrambe realtà fortemente esposte sul mercato russo, area dove hanno registrato le perdite più significative (rispettivamente -23,4% e -24,1%). Si evidenzia una crescita positiva e in accelerazione per i mercati maturi (+5,1%), mentre si conferma la dinamica negativa, seppure in attenuazione, registrata sui nuovi mercati a partire dal quarto trimestre del 2013 (-2,3%).

Sono questi, in estrema sintesi, i principali risultati che emergono dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell'Adriatico.

“L’andamento negativo dei nuovi mercati – commenta Roberto Dal Mas, direttore generale di Banca dell’Adriatico – è determinato dal calo delle esportazioni registrato in Russia, principale sbocco commerciale per le imprese dell’area. Su questo mercato le vendite hanno cominciato a calare nel secondo trimestre 2013 e le flessioni sono cresciute di intensità con l’intensificarsi della crisi russo-ucraina. Nei primi nove mesi del 2014 le imprese distrettuali marchigiane hanno ridotto le vendite sul mercato russo del 22,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, equivalente a una perdita in valore di 82,7 milioni di euro. Analoghe dinamiche hanno coinvolto le esportazioni dirette in Ucraina, dove il calo è stato superiore al -40%.”

La buona performance dei mercati maturi è invece sostenuta dai buoni risultati riportati sul mercato tedesco e su quello statunitense in primis. In Germania le imprese distrettuali marchigiane hanno registrato una crescita del 9%, che si somma alle variazioni positive registrate nei primi due trimestri dell’anno. Complessivamente le vendite su questo mercato sono cresciute per un valore di 22 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie al contributo significativo delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano, seguito dai distretti del sistema moda, pelletterie del Tolentino e calzature di Fermo, e dalle macchine per il legno di Pesaro. Registrano variazioni positive tutti i distretti marchigiani negli Stati Uniti, dove le esportazioni sono cresciute del 5,4% (24,5 milioni di euro in più), sostenute principalmente dalla performance delle cappe aspiranti ed elettrodomestici di Fabriano e dalle macchine per il legno di Pesaro.

Sul fronte degli ammortizzatori sociali, sebbene lontano dai massimi del 2013, il numero di ore complessive di cassa integrazione guadagni (CIG) si attesta ancora su valori elevati: 12,1 milioni di ore autorizzate, a fronte dei 14,9 milioni dello stesso periodo del 2013 e dei 11,3 e 8,9 milioni del 2012 e 2011. Sono evidenti le difficoltà che le imprese distrettuali continuano ad affrontare sui mercati che ancora stentano a ripartire. Nei primi undici mesi dell’anno si sono significativamente ridotte il numero di ore di CIG Ordinaria, a fronte di un incremento della CIG Straordinaria e della CIG in deroga.”

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