{"clientID":"8f0f2457-784e-48e4-98d6-0415047ebc97","signature":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryption":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyID":"494d1aae-e754-42bc-1137-9a9628244ec6","user":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD","clientIDSh":"9e04155b-dc20-4ad8-b40b-5d4c665631f2","signatureSh":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryptionSh":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyIDSh":"72a8b4f5-7fbb-427b-9006-4baf6afba018","userSh":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD"}

LA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA INSIEME AD INTESA SANPAOLO PER LA TERZA FASE DEL “PRESTITO DELLA SPERANZA”

 

·       Con 26 milioni di credito erogato a 4.500 famiglie, il Prestito della Speranza è la più importante esperienza italiana di microcredito con risorse private, a sostegno delle famiglie più deboli. La qualità dei crediti ha confermato con dati oggettivi la sostenibilità economica del progetto anche per il nostro Paese.

 

·       A livello territoriale, le Caritas Diocesane sono state in grado di intercettare le necessità e di accompagnare i destinatari dei prestiti collaborando con VOBIS, associazione di ex bancari del Gruppo Intesa Sanpaolo, dedicati ad assistere e favorire la valutazione delle domande sul Prestito della Speranza.

 

·       Dopo quattro anni di esperienza, la CEI, in esclusiva con Intesa Sanpaolo, primo gruppo bancario per numero di persone assistite e ammontare di credito erogato nelle prime due fasi del progetto, ha deciso di riproporre su larga scala il Prestito della Speranza 3.0.

 

·       Confortati dai risultati ottenuti, l’obiettivo principale per il biennio 2015-2016 è quello di erogare più credito alle famiglie e persone in temporanea difficoltà, favorire il finanziamento di microimprese, generando quindi nuovi posti di lavoro. Quantitativamente, l’ammontare dei prestiti in precedenza erogati sarà quadruplicato fino a 100 milioni di euro, consolidando in modo definitivo il microcredito in Italia.

 

Roma, 26 febbraio 2015 Dopo 4 anni di esperienza, si è conclusa la seconda fase del Prestito della Speranza, progetto nazionale di microcredito promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana per l’erogazione di finanziamenti destinati alle famiglie in stato di vulnerabilità economica e sociale e alle microimprese escluse dall’accesso al credito ordinario, con 26 milioni di euro erogati in 4.500 micro finanziamenti, dei quali il 47,5% concessi da Intesa Sanpaolo.

A partire dal 2 marzo 2015, attraverso la rete delle Caritas diocesane, il “Prestito della Speranza 3.0”, sarà riproposto su tutto il territorio nazionale nelle filiali specializzate del Gruppo Intesa Sanpaolo. L'obiettivo è quello di erogare 100 milioni di finanziamenti garantiti da un fondo di 25 milioni costituito da risorse della CEI, provenienti dall’8x1000 e affidato a Banca Prossima, la banca del Gruppo dedicata al no profit laico e religioso.

Il “Prestito della Speranza 3.0” si articolerà in due distinte forme di credito:

-        “Credito sociale”, destinato alle famiglie disagiate, con un prestito di importo massimo di 7.500 euro erogato in 6 rate bimensili di € 1.250 ciascuna come forma di sostegno al reddito.

-        “Credito fare impresa”, destinato alle microimprese a bassa capitalizzazione o di nuova costituzione, con un prestito erogato in unica soluzione dell’importo massimo di 25.000. Particolare attenzione verrà rivolta ai giovani under 40.

I tassi applicati, che si avvalgono del funding BCE (TLTRO) e della garanzia assicurata dalla CEI, sono fissi e pari al 2,50% per i prestiti erogati alle famiglie, con una rata mensile media indicativa di 138 euro e al 4,60% per le microimprese, con una rata/mese stimata in 468 euro. La durata del prestito è di complessivi 6 anni di cui 5 di ammortamento che decorre dopo 12 mesi dall’erogazione.

Queste tutte le novità del “Prestito della Speranza 3.0”:

-        Allargamento dei Target di progetto: dal sostegno alle fasce più deboli della popolazione al finanziamento di microimprese per favorire la nuova imprenditorialità e la creazione di più posti di lavoro

-        Collaborazione esclusiva con Intesa Sanpaolo

-        Modifica/flessibilità del meccanismo di garanzia, con l’effetto di aumentare il moltiplicatore e quindi il rapporto tra il plafond disponibile e il fondo di garanzia

-        Potenziamento della rete di accesso al prestito: ai numerosi sportelli Caritas che hanno già operato nelle prime fasi del prestito si affiancano altri soggetti specializzati per categorie di potenziali interlocutori, nuove reti fiduciarie selezionate dalla CEI per intercettare più domande

-        Maggiore integrazione del processo di valutazione: la valutazione e selezione delle richieste di accesso al prestito verrà gestita in stretta sinergia tra gli uffici diocesani e l’associazione VOBIS

-        Sperimentazione di nuovi criteri di bancabilità: nell’ambito dell’accordo potranno essere attivate iniziative sperimentali su specifiche categorie di soggetti per ridefinire il perimetro di bancabilità

Il Prestito della Speranza 3.0 non si rivolge soltanto a categorie fragili, rese oggi più vulnerabili dal contesto economico-sociale (over fifty espulsi dal sistema produttivo, nuovi italiani, genitori separati, coppie di lavoratori non stabilizzati) ma fissa due focus specifici, oggetto di iniziative dedicate: i progetti di vita e di autoimprenditorialità dei giovani e le imprese start up.

 

Per informazioni:

 

Intesa Sanpaolo - Ufficio Media Attività Istituzionali, Sociali e Culturali

06 67125297

stampa@intesasanpaolo.com

 

CEI - Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali

06 66398296

media@chiesacattolica.it

 

{"toolbar":[{"label":"Aggiorna","url":"","key":"update-page"},{"label":"Stampa","url":"","key":"print-page"}]}