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Al via nella provincia di Treviso l’accordo di collaborazione tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e il Gruppo Intesa Sanpaolo

COMUNICATO STAMPA

DIAMO CREDITO ALL’AGROALIMENTARE TREVIGIANO: PLAFOND DI 190 MILIONI DI EURO. FOCUS SU VITIVINICOLO E RADICCHIO

Potenziale di investimenti nel Veneto pari a circa 3,3 miliardi di euro, grazie anche ai fondi PSR pari a quasi 1,2 miliardi di euro
Il vino rappresenta uno dei tasselli rilevanti del sistema agroalimentare dove spicca la performance degli spumanti: la quota sulle esportazioni mondiali dell’Italia passa dall’11,8% del 2008 al 18,8% del 2014

Il Veneto con 2 miliardi di euro è la prima regione italiana per esportazione di bevande. Le vendite estere sono cresciute dell’80% tra il 2008 ed il 2015, contro il 50% della media italiana

La provincia di Treviso, grazie al boom del prosecco, ha visto le esportazioni di bevande più che raddoppiare, da 245 del 2008 a 579 milioni di euro nel 2015, con risultati superiori alla media nazionale (+15,5%) anche nel primo trimestre del 2016.

Conegliano, 29 giugno 2016 – Il rapporto tra mondo del credito, istituzioni e agricoltura, alla luce delle nuove risorse economiche e delle misure anti-crisi varate per rilanciare il settore è stato al centro dell’incontro promosso dalla Cassa di Risparmio del Veneto e riunitasi oggi a Conegliano, presso l’Università degli Studi di Padova – CIRVE.

Obiettivo dell’incontro, presentare alle imprese e alle filiere dell’agroalimentare le risorse e le opportunità di accesso al credito nel quadro dell’accordo nazionale siglato a inizio anno dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari (Mipaaf) e da Intesa Sanpaolo. Attraverso l’accordo il Gruppo bancario ha reso disponibile a livello nazionale un plafond di 6 miliardi di euro in tre anni per incentivare investimenti in innovazione, agevolare l’export e i processi di internazionalizzazione, favorire interventi di ricambio generazionale e di formazione delle risorse.

All’agroalimentare della provincia di Treviso, in particolare al vitivinicolo e al radicchio, l’accordo mette a disposizione 190 milioni di euro in tre anni per promuovere la crescita e le opportunità di impiego lavorativo in un comparto strategico per l’economia della regione; l’insieme delle risorse e delle iniziative messe a punto da Intesa Sanpaolo e Mipaaf, infatti, potrebbe potenzialmente generare in Veneto, 3,3 miliardi di nuovi investimenti.

L’accordo si propone, inoltre, di facilitare l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dai PSR (Piani di sviluppo rurale) per il periodo 2014-2020 che assegna al Veneto risorse pari a quasi 1,2 miliardi di euro. A tale scopo il Gruppo Intesa Sanpaolo intende promuovere una serie di interventi finanziari e consulenziali in collaborazione con i principali interlocutori del territorio, affinché le imprese agricole e agroalimentari possano cogliere opportunità di investimento e accedere più facilmente ai fondi strutturali anche attraverso prodotti finanziari specifici promossi dalla Banca. Inoltre per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo, Cassa di Risparmio del Veneto ha inoltre deciso di rafforzare i benefici della moratoria prolungando di ulteriori 12 mesi il periodo di sospensione dei mutui, portando la misura a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare.

L’incontro è stato aperto dal presidente della Cassa di Risparmio del Veneto, Gilberto Muraro, i punti chiave dell’accordo sono stati presentati da Mauro Federzoni, direttore commerciale Imprese Nord Est di Intesa Sanpaolo mentre Stefania Trenti della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, ha presentato una ricerca sul settore agro-alimentare in Italia e in Veneto con un focus sul vitivinicolo e radicchio. E’ seguita una tavola rotonda in cui sono intervenuti: Vasco Boatto, docente di Istituzioni di Economia Agroalimentare dell’Università degli Studi di Padova, Valerio Cescon, presidente La Marca Vini e Spumanti, Ornella Molon, Cantine Ornella Molon Traverso e Luigi Busnardo, direttore Imprese Belluno e Treviso della banca.

Dall’analisi di Intesa Sanpaolo risulta che il settore agroalimentare rappresenta il 4,1% in termini di valore aggiunto e il 5,6% degli occupati sul totale dell’economia italiana. La rilevanza del settore è confermata anche su scala europea, dove l’Italia è il terzo produttore dopo Francia e Germania.
Negli ultimi anni il settore è stato protagonista di una forte crescita delle esportazioni, grazie anche all’elevato livello qualitativo delle produzioni italiane, testimoniato dal numero di certificazioni ottenute e dalla significativa incidenza delle coltivazioni biologiche.

Il vino rappresenta uno dei tasselli rilevanti di questo sistema, con l’Italia che è riuscita negli ultimi anni a conquistare quote di mercato sui principali mercati di sbocco, sia nei paesi maturi che in quelli emergenti. In particolare spicca la performance degli spumanti dove la quota dell’Italia passa dall’11,8% del 2008 al 18,8% del 2014.

Il Veneto, con 2 miliardi di euro prima regione italiana per esportazione di bevande, è protagonista di questi successi, registrando una crescita delle vendite estere vicina all’80% tra il 2008 ed il 2015 (contro il 50% della media italiana). La provincia di Treviso, grazie al boom del prosecco, ha visto le esportazioni più che raddoppiare (da 245 del 2008 a 579 milioni di euro nel 2015), con risultati positivi e decisamente superiori alla media nazionale (+15,5%) anche nel primo trimestre del 2016.

Per mantenere e migliorare questi risultati occorrerà continuare a puntare sulla qualità (certificazioni DOP e IGP, dove il Veneto è leader in Italia) e rafforzare le coltivazioni biologiche (sempre più apprezzate all’estero), favorire le aggregazioni nelle mondo agricolo, accrescere il livello di competenze e agevolare un ricambio generazionale nella manodopera per immettere nuove energie e sostenere l’innovazione.

Ulteriori misure di Intesa Sanpaolo a sostegno del settore agroalimentare
Per accedere ai finanziamenti di Intesa Sanpaolo, le imprese del settore agricolo e agroalimentare possono contare anche sul Programma filiere, l’innovativo progetto varato dalla Banca per far crescere le filiere produttive di eccellenza consentendo loro di lavorare in una logica che facilita e migliora l’accesso al credito.
Attraverso il Programma filiere, nell’arco di soli 9 mesi, Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione risorse finanziarie per 18,5 miliardi di euro; al programma hanno aderito fino ad oggi 300 aziende capo-filiera, distribuite in oltre 20 settori di business, che rappresentano un giro d’affari complessivo di 55 miliardi di euro e che, a loro volta, coinvolgono 16 mila imprese fornitrici.

Per le imprese che investono in innovazione e possono accedere ai vantaggi fiscali del super-ammortamento 140% previsto dalla Legge di Stabilità 2016 per gli investimenti in beni strumentali nuovi, Intesa Sanpaolo garantisce un finanziamento a medio-lungo termine fino al 100% dell’importo, aggiungendo un’ulteriore linea di credito fino al 40% per soddisfare i bisogni di liquidità nel breve termine conseguenti alla crescita generata dall'investimento.

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