{"clientID":"8f0f2457-784e-48e4-98d6-0415047ebc97","signature":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryption":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyID":"494d1aae-e754-42bc-1137-9a9628244ec6","user":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD","clientIDSh":"9e04155b-dc20-4ad8-b40b-5d4c665631f2","signatureSh":"1b7d588a5acbce37f866186501ec2d14f26b16f94bbb11b0017b314f918129da","encryptionSh":"d00eb0e03501a6b3d0ffac2db4d56565","keyIDSh":"72a8b4f5-7fbb-427b-9006-4baf6afba018","userSh":"C1AAFC8C323DFDA567B3CD7D0E48C3DD"}

COMUNICATO STAMPA

PROGETTARE IL FUTURO:
PROMUOVERE UNA NUOVA CULTURA D'IMPRESA
PER UNA CRESCITA SOSTENIBILE

INTESA SANPAOLO E CONFINDUSTRIA
POTENZIANO L'ACCORDO 2016-2019

2 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE DELLA LIGURIA

 

  • Focus su formazione, passaggio generazionale, filiere e sostenibilità
  • A regime il sistema qualitativo del rating di credito
  • Competitività e trasformazione digitale delle imprese

Genova, 13 giugno 2019 - È stato presentato questa mattina a Genova, presso l'Istituto Italiano della Saldatura, l'accordo 2016-2019 "Progettare il futuro", siglato tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese per cogliere le opportunità offerte dalla quarta rivoluzione industriale. L'Addendum "Promuovere una nuova cultura di impresa per una crescita sostenibile" valorizza gli aspetti già previsti dall'accordo in vigore e, dando ulteriore impulso alla collaborazione, promuove una nuova cultura di impresa, intesa come capacità degli imprenditori di attivarsi per utilizzare le soluzioni e gli strumenti disponibili per il rafforzamento aziendale.

La partnership mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi di euro nell'arco dei tre anni, dei quali 2 miliardi destinati alle imprese liguri, e viene presentata all'interno dei luoghi deputati ad accogliere e far proprie le finalità dell'accordo: le imprese.

A fare gli onori di casa Giancarlo Canale, Direttore Coordinamento Commerciale Gruppo Istituto Italiano della Saldatura, cui è seguita l'introduzione ai lavori da parte di Fausto Agostini, Presidente Piccola Industria Confindustria Liguria, e Andrea Carioti, Presidente Piccola Industria Confindustria Genova. Giovanni Foresti, della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, ha illustrato lo scenario macroeconomico, con focus in particolare sulla Liguria, mentre la presentazione dell'accordo tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria è stata affidata a Cristina Balbo, Direttore Regionale Piemonte Valle d'Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo. Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria, ha poi approfondito il tema della "Cultura di impresa per la crescita delle PMI".

La successiva tavola rotonda, sul tema "Il supporto al rafforzamento del sistema produttivo", ha visto gli interventi di Beatrice Duce, Responsabile Risorse Umane Gruppo Istituto Italiano della Saldatura, Emanuele Piazza, Direttore Generale Bedimensional, Marco Venturini, Amministratore Delegato e Socio Phase Motion Control, e Paolo Musso, Direttore Commerciale Imprese Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo.

Per l'industria italiana - composta soprattutto da PMI - diventa sempre più strategico rafforzarsi e adottare nuovi modelli di business. Per questo è determinante puntare con decisione sulla sostenibilità - economica, sociale ed ambientale - favorendo l'adozione di processi di sviluppo qualitativo che rendano le imprese capaci di adattarsi ai cambiamenti e di saperli governare.


Carlo Robiglio, presidente Piccola Industria Confindustria: «Tenere saldo e rafforzare il rapporto banca-impresa per accompagnare e sostenere le pmi nelle sfide della crescita dimensionale e culturale, dell'internazionalizzazione, della digitalizzazione. Questo è il cuore della collaborazione con Intesa Sanpaolo e delle soluzioni che ne derivano presentate oggi: potenziare un tandem virtuoso cruciale per lo sviluppo del Paese. L'obiettivo è valorizzare tutti gli elementi di forza del nostro tessuto industriale, soprattutto quelli intangibili, per fare in modo che la sostenibilità, l'innovazione, la formazione, la valorizzazione del capitale umano e delle competenze diventino fattori trainanti di una ripartenza che è quanto mai urgente e necessaria. Tra l'altro oggi siamo a Genova, recentemente eletta da Confindustria come "Capitale della cultura d'impresa per il 2019" per la sua capacità di reazione dopo il crollo del ponte Morandi e per la realtà imprenditoriale composita che caratterizza questo territorio».

Cristina Balbo, direttore regionale Piemonte Valle d'Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo: «Quella tra Intesa Sanpaolo e Confindustria è una partnership consolidata, di grande significato per il sistema Paese e per le economie locali. L'Addendum all'accordo che presentiamo oggi a Genova ha l'obiettivo di promuovere una nuova cultura d'impresa, mettendo a disposizione le nostre competenze e diffondendo le migliori pratiche utili alla resilienza e al rafforzamento aziendale. Il nostro impegno è presidiare il territorio con la forza di una grande banca, attenta ai bisogni e alle peculiarità delle realtà produttive locali. Sosteniamo le imprese che investono con strumenti innovativi e percorsi di crescita guidati. Il nostro sistema di rating valorizza asset intangibili che distinguono le aziende di maggior successo, quali ad esempio l'innovazione e il capitale umano. Negli ultimi anni abbiamo innovato il nostro modello di servizio a favore delle imprese clienti che serviamo non solo con il credito, ma accompagnandole nel loro cambiamento culturale, con iniziative che spaziano dall'analisi del posizionamento competitivo, all'ottimizzazione e digitalizzazione dei processi aziendali».

Fausto Agostini, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria Liguria: «Le PMI liguri vantano conoscenze che hanno radici profonde nella storia industriale della nostra regione; nel tempo hanno maturato la capacità di operare in filiera con la grande impresa, adeguandosi ai cambiamenti imposti dalla tecnologia e dal mercato e diventandone sempre più partner e sempre meno fornitori».  

Andrea Carioti, Presidente Piccola Industria Confindustria Genova: «In contesti ad alto contenuto di innovazione, come il Digital Innovation Hub di Confindustria Genova e il Centro di Competenza Start 4.0, o nei progetti di partnership pubblico-privato con la Pubblica Amministrazione, le nostre PMI devono confrontarsi con le grandi aziende; affinché il confronto sia proficuo, è necessario che le PMI possano disporre degli strumenti necessari per dialogare "alla pari": a questo fine, la banca gioca un ruolo fondamentale».

 

I CONTENUTI DELL'ADDENDUM


 

L'addendum firmato da Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo è finalizzato alla valorizzazione del capitale delle imprese attraverso:

1) Ecosistemi di imprese e integrazione di business

Mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di migliorare i processi produttivi ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie, tra cui i percorsi "Lean 4.0" che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Le filiere possono rappresentare a tal fine un veicolo strategico per facilitare la trasmissione di informazioni, tecnologie, competenze e propensione al cambiamento tra le imprese che ne fanno parte.

2) Finanza per la crescita e nuova imprenditorialità

Finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese. Vengono quindi identificati fattori qualitativi legati al credito, come capacità innovativa, formazione e strategicità della catena fornitore-champion.

3) Formazione

Gli imprenditori e i loro collaboratori potranno accedere ad un insieme di iniziative informative e formative tra cui "Skills4Capital", una linea dedicata a far comprendere le strategie e le soluzioni più adatte per l'apertura del capitale al mercato, il miglioramento della governance, della comunicazione e la valorizzazione dei talenti e delle competenze aziendali.

4) Passaggio generazionale

Previste iniziative ad hoc per accompagnare le imprese in questo cambiamento diffondendo best practice, nuove tecniche di gestione aziendale e soluzioni idonee a cogliere le opportunità legate al cambiamento.

5) Sostenibilità

Garantire una crescita sostenibile e duratura valorizzando strategie e investimenti in innovazione, digitalizzazione, progetti di integrazione, in aggiunta alle opportunità del Piano nazionale Impresa 4.0.

La sostenibilità ambientale sarà promossa attraverso attività nell'ambito dell'economia circolare e della cultura della resilienza, intesa come strategia di prevenzione dei rischi ambientali e di messa in sicurezza delle strutture industriali anche attraverso soluzioni finanziarie e assicurative ad hoc. Incentivati inoltre i benefici del welfare aziendale per le imprese, con effetti in termini di produttività, di benessere e qualità della vita dei collaboratori. Intesa Sanpaolo ha creato la piattaforma Welfare Hub e intende "dare valore" creditizio ad un nuovo modo di fare impresa responsabile e sostenibile.

 

L'ECONOMIA DELLA LIGURIA
a cura Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo


 

La Liguria si caratterizza per una buona diffusione di imprese (87,8 ogni 1.000 abitanti vs 85,1 in Italia) principalmente di dimensioni piccole e micro: il 72,8% degli addetti sono impiegati in unità locali con meno di 50 addetti; in particolare le micro-imprese (1-9 addetti) impiegano il 53% degli addetti (vs 44,2% nel Nord-Ovest e 49,2% in Italia). Nell'industria emergono segnali di rafforzamento del grado di patrimonializzazione salito a 28,8% nel 2017, circa due punti percentuali in più rispetto al 2013. I dati riguardanti il mercato del lavoro sono positivi: il tasso di disoccupazione è inferiore al dato italiano (9,9% vs 10,6%), il reddito medio per abitante è nettamente superiore rispetto alla media italiana (22.252 euro vs 19.038 euro) così come il valore aggiunto per occupato (67.800 euro vs 63.900 euro dato italiano).

L'economia è basata principalmente sul settore terziario che occupa l'87,3% della forza lavoro (79,3% in Italia). Spiccano, in particolare, turismo e servizi connessi dove tra il 2015 e il 2017 si è assistito ad un aumento del numero di imprese attive. Il territorio accoglie maggiormente turisti italiani (il 59,4% del totale), che apprezzano particolarmente le località marine e le città di interesse storico e artistico. Il settore turistico e dei servizi connessi viene attivato anche dal traffico crocieristico, in forte espansione negli ultimi anni: quasi 2 milioni e 400 mila passeggeri movimentati nel 2018 (che rappresentano oltre il 21% del totale Italia) in incremento del 3,7% rispetto al 2017. I due scali principali sono il porto di Genova e quello di Savona, rispettivamente al 7° e al 9° posto nella classifica dei primi 20 porti del Mediterraneo per traffico crocieristico.

Più in generale il Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (che comprende i porti di Genova, Prà, Savona e Vado Ligure) ha una superficie operativa di 7 milioni di mq, movimenta annualmente 70 milioni di tonnellate di merci e 4,2 milioni di passeggeri. La Spezia, invece, appartiene al Sistema portuale del Mar Ligure Orientale con Marina di Carrara e movimenta merci per quasi 16 milioni di tonnellate.

L'agricoltura, nonostante un peso relativamente contenuto, è alla base di alcune eccellenze alimentari liguri, come l'olio di oliva, il pesto e i condimenti. Nel settore agricolo spicca inoltre il distretto florovivaistico nel Ponente Ligure. Nel manifatturiero, la Liguria è specializzata nella cantieristica navale e nei settori della meccanica e della chimica. In questi settori la competitività della regione è particolarmente elevata, come è evidente anche dai livelli raggiunti dalla produttività del lavoro: il valore aggiunto per addetto, infatti, nel manifatturiero ligure si avvicina agli 80 mila euro per addetto, oltre cinque mila euro in più rispetto alla media italiana. In Italia, solo Emilia-Romagna, Lombardia e Trentino-Alto Adige fanno leggermente meglio.

Al di fuori di questi comparti la vocazione industriale della Liguria è relativamente contenuta: solo il 10% degli occupati lavora nell'industria (vs 18,5% nel Nord-Ovest e 15,5% in Italia). Questa inclinazione penalizza la propensione all'export. Tuttavia, negli ultimi 10 anni sono emersi importanti segnali positivi, con una crescente presenza sui mercati esteri. Le esportazioni della regione, infatti, tra il 2008 e il 2018 sono aumentate di 2.303 milioni di euro (+44,3%). Chimica, metallurgia, raffinazione del petrolio, cantieristica navale, farmaceutica, meccanica e alimentare sono i settori le cui esportazioni sono cresciute di più anche grazie alla capacità di alcune imprese liguri di raggiungere mercati sempre più lontani e complessi. In dieci anni, infatti, il raggio d'azione delle esportazioni liguri è cresciuto di 762 chilometri, portando la distanza media dei flussi di export a quota 3.795 km.

I paesi extra-europei verso i quali le esportazioni liguri sono cresciute di più sono Stati Uniti, Tunisia e Cina. Le imprese liguri hanno anche potuto far leva sulle 815 partecipate estere di loro proprietà: di queste 151 sono in America (di cui 73 negli Stati Uniti) e 120 in Asia (di cui 44 in Cina).
Genova è inoltre sede di un polo ICT, sviluppatosi storicamente nel segmento delle telecomunicazioni ed elettronica per la difesa. Con circa 1.400 unità locali e 10.000 addetti il polo ICT di Genova, pesa l'1,8% sull'attività economica regionale in termini di addetti e l'1,5% per quanto riguarda le unità locali, un dato in linea con il ruolo che il settore ICT ha a livello nazionale. Il dettaglio per segmento produttivo evidenzia in particolare la specializzazione del territorio nel segmento manifatturiero, condizionato dalla presenza di storici siti produttivi.

Inoltre, è genovese la sede dell'Istituto Italiano di Tecnologia, polo di eccellenza nazionale nel campo della ricerca scientifica e tecnologica che conta quasi 1.700 persone provenienti da 60 paesi. Il 49% dei ricercatori proviene dall'estero, l'età media è di 35 anni e il 41% sono donne. La sede dell'IIT di Genova coordina 11 centri satelliti in Italia (Torino, due a Milano, Trento, Roma, due a Pisa, Napoli, Lecce, Ferrara e Venezia) e 2 all'estero (MIT e Harvard negli USA). Dal 2006 (anno della fondazione) l'IIT ha acquisito oltre 200 Progetti Europei e più di 500 progetti industriali. Ad oggi sono circa 12.500 le pubblicazioni scientifiche all'attivo, 263 le invenzioni e 793 i brevetti. La ricerca viene condotta su quattro macrotemi: robotics, nanomaterials, lifetech e computational sciences.

 

 

 

 

Informazioni per la stampa:

Intesa Sanpaolo
Media BT e Media Locali
stampa@intesasanpaolo.com

Confindustria Genova
Piera Ponta
Responsabile Relazioni esterne e istituzionali
Tel: (+39) 010 8338.426
Mob: (+39) 335 7623 390
pponta@confindustria.ge.it
www.confindustria.ge.it

 

{"toolbar":[{"label":"Aggiorna","url":"","key":"update-page"},{"label":"Stampa","url":"","key":"print-page"}]}