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COMUNICATO STAMPA

MEMORIE RESTITUITE AL TERRITORIO: IL PATRIMONIO ARCHIVISTICO DELLA CASSA DI RISPARMIO DI PADOVA E ROVIGO VIENE CONSEGNATO ALL’ARCHIVIO DI STATO DI PADOVA

LA DOCUMENTAZIONE STORICA PROTAGONISTA DI UN OCNVEGNO SUL FUTURO
DEL SISTEMA BANCARIO VENETO

Padova, 4 novembre 2016. Oggi, in occasione del convegno Due secoli di banca nel Veneto e uno sguardo al futuro tenutosi presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Padova, è stato sottoscritto l’atto di trasferimento del patrimonio documentario della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo all’Archivio di Stato di Padova. Si tratta di un fondo storico bancario di grande rilievo, il cui riordino ha comportato un impegno pluriennale promosso e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dal Gruppo Intesa Sanpaolo (Cassa di Risparmio del Veneto e Archivio storico).

La presenza del Gruppo Intesa Sanpaolo in Veneto risale alla prima metà dell’Ottocento, attraverso la storia delle banche che nel corso degli anni sono in esso confluite. La Cassa di Risparmio del Veneto, infatti, deriva dall’integrazione fra la rete regionale di sportelli Intesa Sanpaolo con quella della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Con questa operazione viene restituito al territorio e quindi alla consultazione degli studiosi e della comunità un patrimonio di informazioni e di testimonianze sull’attività della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, le cui radici affondano nel periodo preunitario.
Il 12 febbraio 1822, infatti, viene costituita la Cassa di Risparmio di Padova, insieme con quelle di Rovigo, Venezia, Castelfranco Veneto, Udine, Monselice e Treviso, in conseguenza del successo ottenuto dalla Cassa di Risparmio di Vienna (1819).

Si tratta delle prime Casse di Risparmio istituite sul territorio italiano nate su impulso governativo: l’obiettivo era quello di incentivare la pratica del risparmio come previdenza, presso categorie sociali che fino ad allora ne erano state escluse (come gli artigiani e gli operai). In base alle direttive austriache, le Casse vengono inizialmente amministrate dai locali Monti di Pietà e i depositi trovano impiego nell'attività di prestito su pegno del monte.

Il patrimonio documentario si presenta come un articolato complesso di carte – pari a oltre 260 metri lineari, per un arco cronologico che si sviluppa dal 1822 al 1991 – che riflette e documenta le molteplici funzioni assunte, incrementate e dismesse nel tempo dall’istituto.
Un nucleo importante è rappresentato dalla corposa raccolta di verbali e registri – spesso di natura contabile - relativi non solo alle due Casse principali (Padova e Rovigo), ma anche alle banche e ai Monti di Pietà che nel corso dei decenni sono stati fusi: Monte di Pietà di Padova, Monte di Pietà di Este, Monte di Pietà di Montagnana, Monte di Pietà di Lendinara, Cassa di Risparmio di Ficarolo, Banca Provinciale del Polesine.

Lo stretto legame della Cassa con il territorio in cui ha operato viene testimoniato e raccontato attraverso il sostegno alle famiglie, alle realtà economiche e anche a istituzioni ed enti socio culturali documentato nelle carte della Beneficenza.

Tra i documenti inventariati (dal 1888 al 1982) si rileva la partecipazione della Cassa ai diversi Consorzi Edili che all’inizio del ‘900 hanno sostenuto gli interventi di ampliamento delle sedi dell’Università di Padova e dell’Ospedale Civile di Padova, nonché alla prestigiosa Fiera di Padova. Non mancano i contributi per la realizzazione di asili, case di riposo, strutture per l’assistenza e l’accoglienza delle persone in difficoltà (reduci, orfani e invalidi di guerra, alluvionati, poveri), nonché il sussidio a enti operanti nel settore culturale, filantropico e sportivo. 

Tra i faldoni è presente anche la storia della costruzione della sede della Cassa, Palazzo Donghi, con le carte dell’architetto Daniele Donghi, risalenti ai primi interventi urbanistici per la modernizzazione della città. Una raccolta di fotografie di alta qualità che testimonia passo dopo passo le varie fasi della costruzione del Palazzo. Analoga documentazione racconta anche l’edificazione della nuova sede di Rovigo.

Tra le carte, emerge una particolare attenzione verso la comunicazione pubblicitaria, con la produzione di poster, cartoline, materiale pubblicitario vario da distribuire nelle scuole attraverso il canale dei concorsi scolastici organizzati dalla Cassa stessa, che vedevano coinvolte le scuole, dalle materne alle superiori.
Nel rapporto con l’ambiente scolastico non possono mancare “Le Giornate del Risparmio”, indette per il 31 ottobre, durante le quali le scolaresche venivano coinvolte con manifestazioni a cui partecipavano anche i vertici della banca, con la consegna di salvadanai e di premi per gli studenti più meritevoli.

La cura con cui i documenti sono stati sedimentati e conservati nel corso dei decenni dimostra chiaramente il senso di appartenenza di tutto il personale verso l’istituto in cui operavano.

Con il conferimento, l’Archivio di Stato di Padova garantisce e cura la conservazione e la pubblica fruizione del patrimonio documentario della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nella sede di via dei Colli 24 (www.aspd.beniculturali.it).
La consultazione della serie digitalizzata dei verbali del Consiglio di Amministrazione dal 1871 fino alla seduta del 28 dicembre 1945 sarà possibile attraverso il sito web dell’Archivio storico del Gruppo Intesa Sanpaolo (http://intesasanpaolo.xdams.org).

L’incontro - stato promosso da Fondazione Cariparo e da Cassa di Risparmio del Veneto, con il patrocinio di ABI, Acri, Dipartimento di Storia dell’Università di Padova, Archivio di Stato e della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Veneto e Trentino AA.

 

Per informazioni

Intesa Sanpaolo – Rapporti con i Media
Tel. +39 049 6539835 – cell. +39 335 1355936
stampa@intesasanpaolo.com

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