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DISTRETTI INDUSTRIALI DELL’ABRUZZO: IL 2021 SI CHIUDE CON SEGNO POSITIVO

• Export in crescita del 2,6%, per un valore totale delle esportazioni pari a 551 milioni di euro
• Nuovo massimo storico per i Vini di Montepulciano d’Abruzzo, che crescono del 9%. Il distretto della pasta di Fara conferma i livelli record del 2020. Parziale recupero per i distretti dell’abbigliamento.
• Esposizioni molto contenute verso Russia e Ucraina
• Roberto Gabrielli (Intesa Sanpaolo): “Plafond di 2,6 miliardi di euro per lo sviluppo delle imprese abruzzesi. Attivate misure finanziarie per supportare le PMI energivore”


Pescara, 19 aprile 2022 – Il 2021 si chiude con un segno positivo per le esportazioni dei distretti manifatturieri abruzzesi, che raggiungono quota 551 milioni di euro, circa 14 milioni in più rispetto al 2020 (+ 2,6% tendenziale). La crescita tuttavia non è sufficiente per recuperare i livelli pre-pandemia, nei confronti dei quali resta ancora un gap da colmare di circa 19 milioni di euro (-3,3%).

Questo quanto emerge dall’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo secondo cui il maggior contributo alla crescita proviene dai due distretti agro-alimentari.
Il distretto dei Vini del Montepulciano d'Abruzzo segna un nuovo massimo storico, con 196 milioni di euro, 16 in più rispetto al 2020 (+9%). Il distretto recupera in pieno il lieve arretramento del 2020 posizionandosi su livelli superiori di circa 14,5 milioni rispetto al pre-pandemia. Tutte le principali destinazioni sono in progresso, in primis Germania (+5% tendenziale, +2% rispetto al 2019), Stati Uniti (rispettivamente +13% e +22%) e Svizzera (+14% e +39%).

Il distretto della Pasta di Fara chiude con flussi quasi invariati (-0,1%) e conferma così i livelli record raggiunti nel 2020 con 165 milioni di valori esportati (+14% rispetto al pre-pandemia). Fisiologico arretramento delle vendite verso gli Stati Uniti (-31%) dopo la forte crescita del 2020 (+33%), mercato che si conferma comunque prima destinazione per l’export del distretto. In crescita i flussi verso la Germania (+39%) che raddoppia rispetto al livello pre-crisi.

Soffre ancora il Mobilio abruzzese (-6,1%) anche nel confronto con la dinamica degli altri distretti del mobile italiani che registrano invece un marcato recupero nel 2021. Forte ridimensionamento delle vendite verso gli Stati Uniti (-44%), solo in parte compensate dallo sprint verso la Francia (+44%) che diventa così primo mercato di sbocco per il distretto nel 2021.

Parziale recupero per i due distretti dell’abbigliamento, ancora molto lontani dai livelli pre-crisi. Per il distretto dell’Abbigliamento sud abruzzese, la crescita tendenziale del 4,5% posiziona il distretto su livelli di export di 25 milioni di euro, 17 in meno rispetto al 2019. Per il distretto dell’Abbigliamento nord abruzzese il gap rispetto al 2019 è di circa 24 milioni nonostante il recupero del 7% nel 2021. Per entrambi, in calo le vendite soprattutto verso la Svizzera, mercato che svolgeva la funzione di hub logistico per i marchi del lusso.

“I dati dell’export distrettuale descrivono un sistema economico in ripresa. Tanto più in questo frangente storico siamo fortemente impegnati nel sostenere gli investimenti delle imprese, soprattutto in innovazione tecnologica, digitalizzazione, transizione green e valorizzazione delle filiere. Ovvero quei driver fondamentali per la crescita, in coerenza con il PNRR, che sono non a caso al centro dell’accordo sottoscritto da Intesa Sanpaolo con Confindustria che, nell’ambito di un plafond nazionale, mette a disposizione delle imprese abruzzesi un plafond di 2,6 miliardi di euro – sottolinea Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo -. Inoltre, consapevoli che ora molte imprese affrontano esigenze di liquidità e moratoria legate all’aumento delle voci di spesa, abbiamo messo a disposizione nuove misure finanziarie per supportare le PMI energivore e quelle il cui fatturato potrebbe risentire maggiormente del calo delle esportazioni, specie verso Russia e Ucraina”.

Decisamente contenuta l’esposizione dei distretti abruzzesi verso Russia e Ucraina: flussi inferiori al milione di euro (0,6% sul totale esportazioni del distretto) per i Vini di Montepulciano e per circa 3,4 milioni (e solo verso Russia,) per la Pasta di Fara (il 2,1% del totale del distretto).
Per il Mobilio abruzzese, le vendite verso il mercato russo sono pari a circa 5 milioni di euro, il 4,4% del totale le esportazioni, mentre sono sotto il milione di euro (0,6% del totale) in Ucraina.
Discreta ma sempre su importi molto contenuti l’esposizione dei distretti dell’abbigliamento verso la Russia: per il distretto teramano, circa 2 milioni di euro (il 4% del totale), per l’Abbigliamento sud abruzzese invece il mercato russo rappresenta la prima destinazione commerciale con 4 milioni di euro di esportazioni (il 7% del totale). I flussi verso l’Ucraina hanno invece un’incidenza inferiore all’1% per entrambi i distretti.

 

 

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