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NUOVO ACCORDO TRA CONFINDUSTRIA E INTESA SANPAOLO:

12 MILIARDI DI EURO PER LE IMPRESE TOSCANE

 

· Fa tappa a Firenze il roadshow di presentazione alle imprese toscane del protocollo nazionale siglato ad ottobre.

· Ammonta a 150 miliardi di euro il plafond nazionale dedicato a innovazione e transizione digitale, sostenibilità, rafforzamento patrimoniale e sostegno alle filiere in coerenza con il PNRR

· La Toscana presenta una buona vocazione industriale, pari al 20% del valore aggiunto regionale, e mostra un’elevata competitività internazionale con una propensione all’export pari al 40,6%, superiore alla media italiana.

· L’incidenza dei mercati di Russia e Ucraina sul totale esportato è contenuta e pari all’1,1%. Il conflitto in Ucraina rende ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia che possono favorire il risparmio di materie prime, l’efficientamento dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco.

· L’eventuale regionalizzazione su base continentale delle catene globali del valore potrà aprire opportunità per la Toscana, caratterizzata da filiere strutturate a livello locale.

 

Firenze, 24 maggio 2022 Si è svolta oggi a Firenze la tappa regionale del roadshow per la presentazione del nuovo Accordo tra Confindustria e Intesa Sanpaolo per la crescita delle imprese. Basato sul percorso congiunto “Competitività, Innovazione, Sostenibilità”, l’accordo mette a disposizione 12 miliardi di euro per le imprese toscane - nell’ambito dei 150 miliardi di euro del plafond nazionale - per promuovere l’evoluzione del sistema produttivo su questi tre driver fondamentali per la crescita e in coerenza con il PNRR.

Alla presenza di numerose imprese toscane, hanno aperto i lavori i saluti del Presidente di Confindustria Firenze e Toscana, Maurizio Bigazzi e del Direttore Regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, Tito Nocentini. Dopo una analisi dello scenario economico locale a cura di Sara Giusti della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, è intervenuto Andrea Bartolini, Direttore Commerciale Imprese Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo, che ha illustrato i contenuti dell’Accordo nonché le prime iniziative congiunte. Le tematiche sollevate sono state approfondite nella tavola rotonda successiva, cui hanno preso parte tre testimonianze aziendali: Mario Dorin, Officine Mario Dorin Spa, Pietro Saloi,  Tecno Service Srl, Alessandro Sordi, Nana Bianca Srl.

L’Accordo presentato oggi alle imprese toscane – di durata triennale e firmato lo scorso ottobre da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, e Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo - pone al centro iniziative a supporto delle aziende in ambito di digitalizzazione e innovazione, rafforzamento della struttura finanziaria e patrimoniale, potenziamento delle filiere e sostenibilità.

Le nostre imprese stanno facendo importanti investimenti per affrontare le due grandi transizioni in atto: quella digitale e quella green. Hanno necessità di strumenti che supportino i loro sforzi, come quello messo in campo con questo accordo – dichiara Maurizio Bigazzi, Presidente di Confindustria Firenze e Toscana –. Oggi più che mai è necessario che il sistema del credito sia un vero partner delle nostre aziende, soprattutto di quelle piccole e medie. E questo vale a maggior ragione adesso, in presenza di incrementi dei costi mai visti prima, che comprimono i margini e la capacità di investimento su processi, prodotti e mercati. L’alleanza fra banche e imprese è quanto mai strategica per una ripresa che abbia l’intensità e la forza necessaria alle nostre potenzialità e ai nostri bisogni”.

“Oggi le imprese toscane, che hanno mostrato un’elevata capacità di reazione durante i periodi più duri della pandemia, sono chiamate ad affrontare l’ulteriore sfida di una svolta verso la transizione ambientale e digitale, ancora più necessaria a fronte della complessità dei nuovi scenari geopolitici ed energetici, ha commentato Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo sostiene gli investimenti delle imprese, in particolare quelli orientati ai criteri ESG e ai principi dell’economia circolare, e mette in campo 12 miliardi di euro per le PMI toscane, grazie al rinnovo della più che decennale collaborazione con Confindustria. Il nostro Gruppo conferma e rafforza ancora una volta l’attenzione ed il sostegno al sistema produttivo, per superare questa fase di rinnovata incertezza e ridare forza alla ripresa, puntando su un’economia strutturalmente più robusta attraverso investimenti e rapporti di filiera”.

L’intesa consolida e rinnova la collaborazione ultradecennale tra Intesa Sanpaolo e Confindustria che, grazie a un’interpretazione sinergica e condivisa del rapporto tra banca e impresa, si è rafforzata nel corso degli ultimi anni. A partire dal 2009 sono stati sottoscritti diversi accordi improntati a una visione di politica industriale di ampio respiro, finalizzati a rendere la finanza e il credito componenti strategiche al servizio della competitività del mondo imprenditoriale. Iniziative congiunte hanno consentito di supportare decine di migliaia di imprese con credito per oltre 200 miliardi di euro, affiancandole nelle fasi più critiche di uno scenario economico in continua evoluzione.

 

IL SISTEMA PRODUTTIVO DELLA TOSCANA
A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

La Toscana è caratterizzata da una buona vocazione industriale che rappresenta il 20% del valore aggiunto regionale e al contempo mostra un’elevata competitività sui mercati internazionali con una propensione all’export pari al 40,6%, superiore alla media italiana e a quanto osservato in regioni come Lombardia (34,6%) e Piemonte (36,1%).

La regione mostra un’elevata specializzazione nel sistema moda nei settori del tessile, abbigliamento, pelletteria e oreficeria, soprattutto nelle produzioni di fascia alta e nel segmento del lusso con la presenza di importanti operatori internazionali e con un’organizzazione prevalentemente distrettuale che si distingue per un forte radicamento nel territorio con legami di filiera che privilegiano relazioni di prossimità. È buona la diffusione anche di altre specializzazioni produttive come il cartario, la nautica, il marmo, l’agro-alimentare con le produzioni di olio, vino e il florovivaismo. Inoltre, si sono affermate realtà interessanti in settori come la farmaceutica e il biomedicale che esprimo dei poli di eccellenza sostenuti da un’intensa attività di ricerca.

La competitività di questa regione si manifesta soprattutto sui mercati esteri: nel 2021 l’export ha raggiunto i 47,7 miliardi di euro, superando i livelli pre-crisi del 2019  (+10,4%) e con un aumento dell’89% rispetto al 2008. Dei 19 distretti monitorati dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo in questa regione, 10 hanno superato i livelli di export pre-pandemici. Tra quelli con migliori risultati l’Oreficeria di Arezzo (+23,5% sul 2019), la Camperistica della Val d’Elsa (+40,5%), il Florovivaismo di Pistoia (+40,6%), la Nautica di Viareggio (29,1%).

Il conflitto in Ucraina è arrivato in un momento di ripresa per l’economia toscana. Nel complesso, la Toscana, ha realizzato nel 2021 esportazioni verso Russia e Ucraina per circa 500 milioni di euro e presenta un’incidenza contenuta di questi mercati sul totale esportato (1,1%), inferiore anche alla media italiana. In alcuni distretti però si evidenzia un’esposizione più rilevante: è il caso del Mobile imbottito di Quarrata (3,7%), delle Macchine per l’industria cartaria di Lucca (3,1%) e delle Macchine per l’industria tessile di Prato (2,7%).

Il maggiore canale di trasmissione della guerra è rappresentato dai rincari dei prezzi delle materie prime. Il balzo dei prezzi di petrolio e, soprattutto, del gas naturale, penalizzerà in modo significativo il reddito disponibile dei consumatori e i margini delle imprese con effetti sia sui consumi che sugli investimenti.

Il conflitto in Ucraina rende ancora più urgenti i temi dell’ambiente e della tecnologia che possono favorire il risparmio di materie prime, l’efficientamento dei processi e la diversificazione dei mercati di sbocco. Al contempo, se i problemi di approvvigionamento innestati dalla pandemia e poi amplificati dall’invasione russa porteranno a una regionalizzazione su base continentale delle catene globali del valore, si potranno aprire opportunità per i territori italiani che come la Toscana sono caratterizzati dalla presenza di filiere strutturate a livello locale.

I prossimi anni saranno dunque decisivi per l’economia italiana e anche per quella della Toscana. Il PNRR potrà favorire un intenso processo di riforme per poter rilanciare investimenti in digitale, transizione green, infrastrutture, formazione e ricerca, con un’attenzione particolare a giovani, donne e precari.

 

Informazioni per la Stampa

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Confindustria Firenze e Toscana

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simona.bandino@confindustriafirenze.it

 

Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo è il maggior gruppo bancario in Italia – punto di riferimento di famiglie, imprese e dell’economia reale – con una significativa presenza internazionale. Il business model distintivo di Intesa Sanpaolo la rende leader a livello europeo nel Wealth Management, Protection & Advisory e ne caratterizza il forte orientamento al digitale e al fintech.

Una banca efficiente e resiliente, è capogruppo di fabbriche prodotto nell’asset management e nell’assicurazione. Il forte impegno in ambito ESG prevede, entro il 2025, 115 miliardi di euro di finanziamenti impact, destinati alla comunità e alla transizione verde, e contributi per 500 milioni a supporto delle persone in difficoltà, posizionando Intesa Sanpaolo ai vertici mondiali per impatto sociale. Intesa Sanpaolo ha assunto impegni Net Zero per le proprie emissioni entro il 2030 ed entro il 2050 per i portafogli prestiti e investimenti, l’asset management e l’attività assicurativa. Convinta sostenitrice della cultura italiana, ha sviluppato una rete museale, le Gallerie d’Italia, sede espositiva del patrimonio artistico della banca e di progetti artistici di riconosciuto valore.

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Confindustria

Confindustria è la principale associazione di rappresentanza delle imprese manifatturiere e di servizi in Italia. A Confindustria aderiscono volontariamente oltre 150 mila imprese di dimensioni piccole, medie e grandi, per un totale di 5.417.168 addetti.

La mission dell’associazione è favorire l’affermazione dell’impresa quale motore della crescita economica, sociale e civile del Paese. In questo senso, definisce percorsi comuni e condivide - nel rispetto degli ambiti di autonomia e influenza - obiettivi e iniziative con il mondo dell’economia e della finanza, delle Istituzioni nazionali, europee e internazionali, della PA, delle Parti Sociali, della cultura e della ricerca, della scienza e della tecnologia, della politica, dell’informazione e della società civile.

Il valore aggiunto di Confindustria è la sua rete che si dirama dalla sede centrale di Roma, alla Delegazione di Bruxelles, punto di riferimento per l’intero Sistema Italia presso l’Unione Europea, alle 225 Organizzazioni associate presenti sul territorio e nei settori.Grazie all’esperienza di internazionalizzazione associativa, Confindustria ha ampliato la sua rete all’estero con la nascita di grandi associazioni di rappresentanza delle imprese italiane quali Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Confindustria Est Europa (che riunisce le rappresentanze in Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Romania, Serbia e Bielorussia) e Confindustria Russia.

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