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INTESA SANPAOLO, MONITOR DEI DISTRETTI INDUSTRIALI:
VOLA L’EXPORT NEL PRIMO SEMESTRE (+17,7%),
BATTUTA LA CONCORRENZA TEDESCA

 

  • Nuovo record storico oltre la soglia dei 76 miliardi di euro
  • Tutte le filiere industriali salite oltre i livelli pre-pandemici: spicca la Metallurgia
  • Nei prossimi mesi previsto un rallentamento a causa di un quadro mondiale meno favorevole

Milano, 22 ottobre 2022 - Nuovo record storico per l’export dei distretti industriali italiani nel primo semestre dell’anno, con tutte le filiere distrettuali salite oltre i livelli pre-pandemici e con una crescita delle esportazioni risultata superiore a quella tedesca. È quanto emerge dall’ultimo Monitor dei distretti industriali a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.

Nel secondo trimestre del 2022 - scrivono gli economisti Giovanni Foresti, Romina Galleri e Sara Giusti, che hanno curato il Monitor - l’export dei distretti industriali ha registrato un aumento tendenziale del 16,3%. Nel complesso, nei primi sei mesi dell’anno le esportazioni sono aumentate del +17,7%. E’ stato così raggiunto un nuovo record storico per i distretti industriali italiani, oltre la soglia dei 76 miliardi di euro, il 18,6% in più rispetto al primo semestre del 2019 quando l’export distrettuale fu pari a 64,1 miliardi. Ancora una volta è stata battuta la concorrenza tedesca che sempre nel periodo gennaio-giugno 2022 nei settori di specializzazione distrettuale ha mostrato un progresso del 14,6% rispetto allo stesso periodo del 2019, facendo peggio in gran parte dei settori.

Il recupero è piuttosto diffuso ed è stato completato da gran parte dei distretti: su un totale di 158 distretti monitorati, 125 sono oltre i livelli dei primi sei mesi del 2019 e 139 distretti si collocano oltre i livelli dello stesso periodo del 2021. Si tratta di risultati importanti che riflettono solo in parte il rialzo dei prezzi alla produzione che è stato inferiore rispetto all’andamento dell’export distrettuale.

Tutte le filiere distrettuali sono oltre i livelli pre-pandemici: in particolare spicca in positivo la Metallurgia (+77,6% rispetto ai primi sei mesi del 2019). Risultati eccellenti anche per gli Elettrodomestici (+39,7%), gli Altri intermedi (35,1%), gli Alimentari e Bevande (+32,1%). Molto positiva anche la performance della filiera delle Costruzioni e del Sistema casa, con i distretti dei Prodotti e materiali da costruzione e del Mobile in progresso rispettivamente del 29% e del 28,4% rispetto al primo semestre del 2019. Ha chiuso in aumento a doppia cifra anche l’export dei Prodotti in metallo (+19,2%). Sono poi in territorio positivo anche l’Automotive (+7,3%) e la Meccanica (+8,2%).

Il primo semestre 2022 ha segnato anche il pieno recupero dei beni di consumo del Sistema moda che hanno mostrato un aumento dell’export del +9,7% rispetto allo stesso periodo del 2019. Buone indicazioni vengono anche dai produttori di beni intermedi di questo settore che nel periodo gennaio-giugno 2022 hanno registrato un balzo dei valori esportati (+38,2% la variazione rispetto al 2021), riuscendo a chiudere quasi completamente il gap rispetto ai livelli pre-crisi (-2,3%).

Il confronto con il primo semestre 2021 evidenzia risultati positivi per tutte le filiere; solo le vendite dell’Automotive sui mercati esteri risultano in calo (-3,1%), condizionate anche dalla profonda trasformazione che il settore sta vivendo per l’evoluzione tecnologica a favore di motori a basso impatto ambientale, la modifica nelle preferenze dei consumatori, la spinta legislativa verso modelli di sostenibilità a lungo termine, la crescente digitalizzazione. Hanno pesato anche le criticità negli approvvigionamenti di alcuni rilevanti input strategici (semiconduttori in primis).

Tra i migliori distretti per aumento dell’export (in valore) rispetto ai primi sei mesi 2021 sono presenti: la filiera Metalmeccanica con i Metalli di Brescia, la Meccanica di Regio Emilia, la Meccanica strumentale di Milano e Monza, i Rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane, la Metalmeccanica di Lecco e la Meccanica strumentale di Vicenza; il Sistema Moda con la Pelletteria e le calzature di Firenze, l’Occhialeria di Belluno, l’Oreficeria di Arezzo, il Tessile e abbigliamento di Prato, il Tessile di Biella e l’Oreficeria di Vicenza; il Sistema casa con le Piastrelle di Sassuolo e il Legno e arredo della Brianza. All’interno della filiera Agro-alimentare i risultati di maggior crescita delle esportazioni sono stati ottenuti dall’Alimentare di Parma, dall’ortofrutta del barese, dal Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene e dall’Alimentare napoletano.

A livello territoriale risultano positive le performance di tutte le macro-aree: Nord-Ovest (+18,8% la variazione rispetto ai primi sei mesi del 2019 e +20,2% rispetto ai primi sei mesi del 2021), dove la Lombardia ha conseguito risultati migliori, grazie al traino di Brescia e a una crescita quasi generalizzata; Nord-Est (+19,4% e +14,6%), dove spicca il Friuli-Venezia Giulia grazie ai poli del Legno-arredo; Centro (+15,6% e +19,2%), territorio in cui si è messa in evidenza soprattutto l’Umbria, e Mezzogiorno (+22,2% e +21,6%), trainato dalla Campania grazie soprattutto ai risultati del secondo trimestre e alle performance dei distretti Agro-alimentari. Va, inoltre, evidenziato il rimbalzo di due regioni, in evidente difficoltà nel recente passato: si tratta delle Marche (+19,3% la variazione tendenziale nel primo semestre del 2022) e dell’Abruzzo (+23,5%). Nelle Marche si è messo in evidenza soprattutto il Calzaturiero di Fermo (+30,3% e pieno recupero dei livelli 2019), mentre in Abruzzo è stata trainante la Pasta di Fara.

I mercati in cui l’export dei distretti ha registrato la crescita maggiore in valore sono stati nell’ordine gli Stati Uniti (+1,8 miliardi rispetto al periodo gennaio-giugno 2021), la Francia (+1,5 miliardi), la Germania (+1,4 miliardi), la Spagna (+612 milioni) e il Regno Unito (+593 milioni). Negli Stati Uniti si sono messi in evidenza i distretti specializzati in Moda, Meccanica, Agro-alimentare e Sistema casa; in Francia soprattutto il Sistema moda, seguito da distretti Agro-alimentari e Metalmeccanica; in Germania spicca soprattutto la filiera Metalmeccanica, accompagnata da una buona dinamica di Sistema moda e Agro-alimentari; in Spagna vanno citate Moda, Meccanica, Agro-alimentare e nel Regno Unito la Nautica di Viareggio, l’Agro-alimentare e la Moda. Un buon contributo alla crescita dei distretti è venuto anche da alcuni importanti mercati lontani come Messico, Emirati Arabi Uniti, India e Nord Africa (Tunisia e Algeria). La presenza nella prima parte dell’anno di condizioni di domanda particolarmente favorevoli ha così consentito ai distretti di superare senza particolare difficoltà il calo dei flussi diretti in Russia (-21,2% la variazione tendenziale nel primo semestre del 2022) e Ucraina (-45,9%), ma anche in Cina (-4,8%) dove ha pesato la riduzione dell’export di metalmeccanica, solo in parte compensata dall’aumento dei flussi di beni del sistema moda.

Nei prossimi mesi l’export dei distretti è atteso registrare un rallentamento, in un quadro di domanda mondiale meno favorevole. Peseranno condizioni finanziarie più restrittive, riduzione del potere d’acquisto delle famiglie e aumento dell’incertezza. Flessibilità e time to market saranno due leve strategiche chiave, in un contesto in cui il manifatturiero italiano potrebbe mostrarsi più resiliente rispetto ai nostri competitor europei, grazie a una maggiore propensione a diversificare prodotti e mercati che già nel recente passato è stata premiante per la nostra competitività internazionale. Nel breve termine un sostegno potrà venire dal tasso di cambio, soprattutto alla luce del forte apprezzamento del dollaro che favorirà in modo particolare produttori e distretti più attivi nel mercato nord americano.

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