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STRATEGIE E OPPORTUNITA’ PER L’ECONOMIA ABRUZZESE: SPECIALIZZAZIONI DEL TERRITORIO E DISTRETTI INDUSTRIALI

• Un momento di approfondimento sugli asset dell’economia regionale organizzato a Chieti da Intesa Sanpaolo, con la presenza delle associazioni di categoria e dell’imprenditoria locale

• Nei distretti industriali e nelle filiere un fattore strategico per lo sviluppo. A fare la differenza il posizionamento strategico delle imprese che investono in certificazioni di qualità, brevetti, sostenibilità ed energie rinnovabili

• Resta solida la propensione all’export della regione e dei distretti, che raggiungono mercati sempre più lontani. Nel 2022 in Abruzzo si sono superati gli 8,8 miliardi di euro di esportazioni (+2,1%), con una ulteriore accelerazione (+12,1% tendenziale) nel primo semestre del 2023

• Prioritari i temi della digitalizzazione e del reperimento di competenze sul territorio, mentre continua la fuga di laureati

Chieti, 4 ottobre 2023 – Un incontro per analizzare gli asset su cui poggiare uno sviluppo solido e diffuso per l’economia abruzzese, a partire dalla centralità e strategicità dei distretti industriali e delle filiere regionali. Questo quanto al centro dell’incontro sul tema “Scenario e trend economici dell’Abruzzo. Le specializzazioni del territorio e i distretti industriali” organizzato da Intesa Sanpaolo presso la propria sede di via Colonnetta a Chieti, che ha visto l’interlocuzione e l’approfondimento dei rappresentanti della prima banca italiana con le associazioni di categoria e l’imprenditoriale regionale. In un contesto macroeconomico che continua a presentare incertezze, infatti, la realtà del tessuto produttivo regionale e l’indagine che vi ha dedicato la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo confermano la presenza di importanti punti di forza, senza dimenticare l’urgenza di sfide e criticità.

L’evento è stato aperto da Daniele D’Amario, Assessore Attività Produttive della Regione Abruzzo, Antonio D’Intino, Presidente Ance Abruzzo e Giuseppe Ranalli, Presidente Piccola Industria Confindustria Abruzzo.
A seguire Giovanni Foresti e Rosa Maria Vitulano, della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, hanno presentato una approfondita disamina inerente i trend dell’economia abruzzese e le sfide per essere competitivi, con particolare attenzione ai Distretti Industriali dell’Abruzzo.
Dati, dinamiche e valutazioni che hanno dato l’abbrivio alle riflessioni scaturite nell’ambito della tavola rotonda cui hanno preso parte Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo, Silvano Pagliuca, Presidente di Confindustria Abruzzo e Gennaro Strever, Presidente Camera di Commercio Chieti Pescara. Conclusioni affidate a Paolo Musso, Direttore Commerciale Imprese Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo. A moderare l’appuntamento il giornalista Rossano Orlando.

“La forza dell’Abruzzo è nella sua vocazione manifatturiera, nei distretti e nei rapporti di filiera, dove la sinergia tra grandi e piccole imprese e l’accorciamento delle catene di fornitura generano alta qualità e grande capacità competitiva, con un approccio attento agli obiettivi ESG - ha spiegato Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo -. Dal nostro dialogo costante con le imprese emerge come l’incertezza del contesto macroeconomico ha comportato una situazione di grande attenzione ma non ha fermato le aziende del territorio. Un risultato dovuto alla reattività dell’imprenditoria locale e dell’attenzione agli investimenti in grado di garantire competitività nel tempo: dinamiche che come prima banca italiana, storicamente radicata in regione, siamo attenti a sostenere in particolare, in questo momento, per quanto concerne gli investimenti in sostenibilità, indipendenza energetica, digitalizzazione. Ad oggi in Abruzzo abbiamo siglato 12 programmi di filiera, per facilitare l’accesso al credito delle imprese che ne fanno parte, che coinvolgono 450 fornitori per un giro d’affari complessivo di oltre 2 miliardi di euro”.


ECONOMIA ABRUZZESE: LO SCENARIO REGIONALE E IL RUOLO DEI DISTRETTI INDUSTRIALI
A cura della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo

• L’Abruzzo ha una buona incidenza di manifatturiero nel tessuto economico, che favorisce una propensione all’export pari al 28%, superiore a tutte le altre regioni del Mezzogiorno anche se leggermente sotto alla media italiana.

• Nel 2022, l’export abruzzese ha superato gli 8,8 miliardi di euro (+2,1% rispetto al 2021) e nel primo semestre del 2023 ha mostrato un’ulteriore accelerazione (+12,1% tendenziale, rispetto a una media italiana del +4,2%) superando i 5 miliardi di euro.
Maggior contributo dall’automotive (+10,9%) che, con oltre 1,8 miliardi, rappresenta il 36% del totale regionale; bene anche la farmaceutica (647 milioni, +51,3%), l’agro-alimentare (478 milioni, +14,7%) e il sistema moda (234 milioni, +19,8%).
• Nei distretti abruzzesi nel 2021 si è registrato un recupero quasi totale dei livelli di fatturato pre-pandemia; pesa l’andamento del sistema moda, che ha subito maggiormente gli effetti della crisi.

• Sui mercati internazionali, nel 2022 le esportazioni dei distretti abruzzesi hanno raggiunto i 674 milioni di euro con una crescita di quasi 120 milioni rispetto al 2021 (+21,6% a prezzi correnti). Si tratta del miglior risultato dal 2009 ad oggi, anche se i valori sono inferiori del 15% rispetto al picco massimo raggiunto nel biennio 2007-2008.
Per i due distretti dell’agro-alimentare i livelli di export del 2022 rappresentano il massimo storico mai raggiunto, con una crescita rispettivamente del 177% per la Pasta di Fara e del 336% per i Vini del Montepulciano di Abruzzo rispetto ai valori del 2008.
Cresce inoltre il raggio delle esportazioni, che servono mercati sempre più lontani, con gli Stati Uniti che sono divenuti il primo mercato di sbocco per i distretti abruzzesi, assorbendo il 20% del totale.
Andamento sostenuto anche nei primi sei mesi del 2023 per le esportazioni dei distretti abruzzesi (+10,6% tendenziale rispetto a una media dei distretti italiani del +2,3%).

• A fare la differenza nei distretti innanzitutto il posizionamento strategico. Le imprese che hanno effettuato investimenti in certificazioni di qualità, in brevetti e in certificazioni ambientali o in energie rinnovabili hanno riportato risultati migliori in termini di crescita del fatturato e marginalità.
Emblematico il caso del sistema moda, dove la partnership con le imprese capofila del lusso si è tradotta in una migliore redditività per le imprese fornitrici della filiera.

• La crisi energetica è stata affrontata adottando un mix di strategie. Secondo una survey condotta da Intesa Sanpaolo presso le filiali imprese, il 47% dei rispondenti in Abruzzo ha osservato nei propri clienti investimenti per efficientare i processi, in maniera più marcata rispetto alla media italiana; lo stesso per quanto riguarda gli investimenti in Fonti di energia rinnovabili. Queste strategie in alcuni casi hanno permesso di contenere (o addirittura annullare) il rialzo della bolletta energetica.

• Tra le priorità da affrontare, oltre al recupero di efficienza, sempre più attenzione stanno acquistando i temi legati al capitale umano e alla digitalizzazione. È sempre più difficile trovare competenze sul territorio, in particolare in Abruzzo dove, secondo le ultime rilevazioni di Anpal-Unioncamere, oltre il 40% delle posizioni scoperte sono di difficile reperimento, soprattutto per le figure specializzate dove si supera il 50%.
Il territorio abruzzese continua a perdere laureati sia verso altre regioni italiane che verso l’estero: dal 2012 al 2021 l’Abruzzo ha perso oltre 5.000 giovani laureati, a cui si aggiungono oltre 1.600 che sono emigrati verso l’estero. Per trattenere giovani nel territorio, occorre incrementare l’adozione di strumenti di welfare aziendale, che permettono anche un ritorno in termini di produttività.

 


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