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GRAND TOUR Sogno d’Italia da Venezia a Pompei

GRAND TOUR Sogno d’Italia da Venezia a Pompei. GRAND TOUR Sogno d’Italia da Venezia a Pompei: il legame tra Italia e bellezza attraverso il racconto di 130 opere dei protagonisti del Grand Tour

Alle Gallerie d’Italia di Milano Piazza Scala apre GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei, la prima mostra ideata e realizzata in Italia capace di offrire uno sguardo d’insieme su un tema così vasto.

GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei, presenta circa 130 opere provenienti dalla collezione Intesa Sanpaolo, da collezioni private e da numerose istituzioni culturali italiane e internazionali. Tra i prestiti anche due opere appartenenti alla Royal Collection della Regina Elisabetta II, oltre ad altre opere provenienti da grandi residenze reali come la Reggia di Versailles, di Caserta e la Reggia di Pavlovsk a San Pietroburgo.

La mostra GRAND TOUR. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, in partnership con il Museo Hermitage di San Pietroburgo e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, è curata da Fernando Mazzocca con Stefano Grandesso e Francesco Leone, e sarà visitabile fino al 27 Marzo 2022.

Il Grand Tour, intrapreso da ricchi aristocratici a partire dal XVII secolo per perfezionare il loro sapere, rappresentava un viaggio particolarmente ampio che poteva attraversare vari paesi dell’Europa occidentale e di cui l’Italia era una delle tappe irrinunciabili.

In Italia, l’itinerario classico del Grand Tour non poteva prescindere dal visitare alcune città tra cui:

Venezia per la ricchezza di opere che offriva la città, Vicenza – con le sue ville palladiane - e Firenze - interessante per le sue chiese e le Gallerie medicee.

Una delle mete principali del Grand Tour era Roma, dove i ricchi aristocratici andavano per studiare i segreti e i canoni del bello, che si ritrovano nelle opere in marmo e nei capolavori del Rinascimento e del Classicismo seicentesco.

Altra meta italiana ambita del Grand Tour era la Campania dove i viaggiatori giungevano per riscoprire le città di Pompei ed Ercolano - sepolte dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. - e Paestum, dove era possibile ammirare templi dorici, in un periodo in cui la Grecia, ancora sotto il dominio ottomano, era interdetta ai viaggiatori.

 

Il Grand Tour ha dato nuovo slancio alla pittura e, in particolare, ai generi del ritratto - commissionato ad un noto pittore del momento e in cui il protagonista veniva rappresentato accanto ai monumenti e alle sculture antiche ammirate durante il viaggio in Italia – e della veduta o paesaggio, un genere considerato minore.

Grazie al Grand Tour, l’Italia divenne il maggiore mercato di opere ispirate all’antico e uno dei protagonisti di questo genere fu Piranesi, la cui influenza ha dato nuovo impulso alla ripresa delle manifatture artistiche che hanno raggiunto livelli pari a quelli del Rinascimento.

Anche la scultura in questo periodo ha trovato un nuovo slancio a partire dal commercio dei marmi antichi al loro restauro, passando per la produzione di copie, di cui Cavaceppi è stato il maggiore protagonista. Inoltre, verso la fine del Settecento, grazie a Canova la scultura è diventata uno dei generi artistici più importanti in Italia.

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