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Highlights Rapporto Analisi dei Settori Industriali Ottobre 2023, con Prometeia

L’immagine che accompagna la news sulla presentazione insieme a Prometeia del Rapporto Analisi dei Settori Industriali Ottobre 2023, ritrae un addetto al lavoro sulle parti meccaniche di un'autovettura dalla carrozzeria bianca all'interno di una catena di montaggio

Intesa Sanpaolo ha presentato insieme a Prometeia il Rapporto Analisi dei Settori Industriali Ottobre 2023, che esamina l’andamento delle imprese manifatturiere italiane nei primi sette mesi del 2023.

Alla luce dei brillanti risultati economico-finanziari del 2022, il Rapporto evidenzia come il manifatturiero italiano possieda le risorse necessarie per continuare a investire sul proprio rafforzamento competitivo, anche di fronte a uno scenario 2024-25 sfidante e denso di rischi.

Inoltre, una delle principali evidenze emerse dalle analisi riguarda le imprese top performer per margini: si tratta di quelle che hanno puntato su leve strategiche chiave, dall’innovazione tecnologica ai marchi, dagli investimenti diretti esteri all’autoproduzione di elettricità, attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili, a conferma della crucialità della variabile energetica per affrontare al meglio le fasi di elevata incertezza e volatilità.

Il Rapporto fornisce analisi congiunturali e previsioni sulle potenzialità di crescita e di redditività per circa quaranta comparti raggruppati in quindici settori.

Di seguito gli highlights del Rapporto Analisi dei Settori Industriali - Ottobre 2023:

  • L’industria italiana ha chiuso il 2022 con ottimi risultati di bilancio. Come testimonia l’analisi eseguita su un campione di circa 40.000 imprese, la crescita è stata sostenuta e diffusa a tutte le classi dimensionali.
  • La competitività delle imprese italiane nell’alto di gamma e nelle nicchie a elevato contenuto tecnologico ha consentito una tenuta dell’export italiano (in crescita del 3,6% a valori correnti, nei primi 7 mesi del 2023, stabile a prezzi costanti), nonostante il rallentamento del commercio mondiale, con effetti positivi sul saldo commerciale. La propensione all’export si attesterà su livelli stabilmente superiori al 50%, consentendo all’attivo commerciale di oltrepassare i 106 miliardi di euro nel 2025.
  • Il traino del canale estero e la spinta inflativa ancora intensa nel 2023 sosterranno il fatturato a valori correnti dell’industria italiana, che a fine anno dovrebbe confermare il raggiungimento di un massimo storico a 1169 miliardi di euro.
  • I settori legati alla transizione digitale ed energetica chiuderanno il 2023 in positivo, anche a prezzi costanti, a fronte di un fatturato deflazionato in calo del -0,6% per l’aggregato manifatturiero: Autoveicoli e moto (+7,9%, frutto del rimbalzo dai minimi degli scorsi anni), Elettronica (+2,9%) ed Elettrotecnica (+2%); stabile il fatturato della Meccanica (+0,3%). Anche Largo consumo (+2,7%) e Farmaceutica (+2,5%) si collocheranno nella parte alta del ranking, grazie alla migliore tenuta sui mercati internazionali.
  • Le difficoltà maggiori riguarderanno, invece, i produttori di intermedi, in particolare Intermedi chimici (-7,8% il fatturato deflazionato 2023), Prodotti e materiali da costruzione (-4,6%) e Metallurgia (-3,3%), penalizzati dalla minor dinamica dell’edilizia residenziale e dalla prudenza nella ricostituzione dei magazzini. In calo anche i produttori di beni durevoli per la casa (Elettrodomestici e Mobili, dopo l’exploit degli anni pandemici), il Sistema moda e l’Alimentare e bevande che, sul mercato interno, accusano l’impatto dei vincoli di bilancio sui consumi delle famiglie.
  • Nel biennio 2024-25, saranno sempre i settori legati alla doppia transizione a presentare prospettive migliori, sostenuti dai finanziamenti europei del NGEU. Il manifatturiero nel suo complesso, invece, è atteso crescere a ritmi inferiori all’1% medio annuo, a prezzi costanti, in uno scenario in cui le politiche monetarie restrittive e le tensioni geopolitiche continueranno a vincolare il recupero della domanda.
  • Alla luce delle prospettive sempre più sfidanti che le imprese dovranno affrontare, gli investimenti volti a rafforzare il posizionamento competitivo rappresentano una strada obbligata. Come testimoniano le analisi relative al quadriennio 2019-22 presentate nel Rapporto, le imprese top performer per margini sono quelle che più di altre hanno puntato su leve strategiche chiave, dall’innovazione tecnologica ai marchi, dagli investimenti diretti esteri all’autoproduzione di elettricità attraverso impianti alimentati da fonti rinnovabili, a conferma della crucialità della variabile energetica per affrontare al meglio le fasi di elevata incertezza e volatilità.

Scarica la Sintesi del Rapporto Analisi dei Settori Industriali Ottobre 2023.

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