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Sport

Lorenzo Musetti nel finale di stagione 2023

Immagine di Lorenzo Musetti sul campo da tennis
Immagine di Lorenzo Musetti sul campo da tennis

Contenuto realizzato in collaborazione con la redazione di Ubitennis diretta da Ubaldo Scanagatta

La parentesi di stagione sulla terra battuta è stata indubbiamente la parte più entusiasmante della stagione di Lorenzo Musetti, che lo ha portato a raggiungere il best ranking di n°15 ATP. Così, a soli 21 anni, il carrarino è diventato il settimo italiano con la miglior classifica dal 1973, da quando cioè esiste il ranking computerizzato.

Complice però una seconda metà di 2023 non indimenticabile, Lorenzo chiuderà l’anno da n. 26 o 27 del mondo, dopo sei mesi consecutivi (più di metà stagione, tra aprile e ottobre) trascorsi tra i migliori 20 giocatori del pianeta. Dopo lo US Open Musetti ha comunque avuto modo di raggiungere la sua terza semifinale stagionale (la prima sul cemento), riuscendo anche ad ottenere l’undicesima vittoria della sua carriera contro un top15. La fortuna nei sorteggi certamente non è stata dalla sua parte, dato che si è trovato ad affrontare una volta Carlos Alcaraz e addirittura due volte di seguito Grigor Dimitrov, uno dei tennisti più in forma nell’ultimo scorcio di 2023, il cui stato di forma è stato paragonabile almeno a quello di un top10 (se non qualcosina di più).

L’azzurro, in ogni caso, chiude il suo 2023 con 32 vittorie complessive, superando per il secondo anno di fila la quota dei 30 successi a livello ATP in una sola stagione e mantenendo praticamente invariata la posizione di classifica con cui aveva terminato il 2022. Rispetto all’anno scorso, infatti, Musetti ha perso solo quattro posti, confermando di fatto i buoni risultati ottenuti dodici mesi fa e facendo anche meglio di diversi illustri tennisti italiani del passato, da Panatta a Barazzutti per esempio, che chiusero la stagione successiva ai loro anni migliori ben più giù nel ranking del previsto.

Adesso non resta che la Coppa Davis, dove Lorenzo Musetti – insieme a Jannik Sinner, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli – tenterà di riportare in Italia quell’insalatiera che manca dal magico 1976, storica data dell’unico successo tricolore nella competizione. Poi l’appuntamento sarà per il 2024, con la speranza che, dopo aver ricaricato le pile, il toscano possa tornare a divertirsi e a divertire nei tornei australiani, dove nel 2019 si laureò campione dell’Australian Open junior, primo italiano di sempre a riuscirci.

Lorenzo Musetti all’ATP 250 di Chengdu

Per la prima volta nella sua giovane carriera tennistica Musetti vola in Asia. Complice la delicata situazione relativa al Covid-19, specialmente in Cina, il circuito ATP non aveva più messo piede in Oriente dal 2019, anno in cui Lorenzo, non ancora maggiorenne, si dedicava principalmente a Challenger e ITF. “Voglio fare bene in Cina e chiudere l’anno col botto” – affermava il 21enne di Carrara alla vigilia del primo torneo, l’ATP 250 di Chengdu, dove il suo primo avversario, dopo un bye al primo turno ricevuto in quanto seconda testa di serie, è Philip Sekulic.

2° turno: Musetti - Sekulic

Il qualificato australiano è un anno più giovane dell’azzurro e lo impegna notevolmente all’esordio a Chengdu, penultimo ATP250 che Musetti disputerà nel 2023. È un match molto combattuto, quantomeno nei primi due set, che i due protagonisti si spartiscono al tie-break. Il giovane aussie è molto competitivo, ma dopo aver perso la seconda frazione Lorenzo non si destabilizza, anzi domina il terzo parziale e lo stravince con un bagel, il quinto 6-0 stagionale, ritrovando un successo che mancava da oltre un mese.

Quarti di finale: Musetti – Rinderknech

Ai quarti di finale Musetti si trova di fronte un ostacolo tutt’altro che banale come Arthur Rinderknech. Il francese, giocatore dal servizio più che discreto, viene però disinnescato da una delle migliori versioni dell’azzurro nel 2023, che tra una magia e l’altra si regala la terza semifinale stagionale, la prima sul cemento da Napoli 2022. Nel primo set Lorenzo serve ma soprattutto risponde molto bene, manovrando sempre lo scambio come predilige e sfornando diversi vincenti.

L’unico break in favore dell’italiano, maturato nel quarto gioco, è sufficiente per consentirgli di partire con il piede giusto. In avvio di seconda frazione il carrarino trova ancora un guizzo dei suoi, strappando la battuta in avvio al suo rivale e mantenendosi sempre avanti nel parziale. Musetti non concede nulla, ottiene una grande quantità di punti con la prima di servizio – chiuderà con l’80% dei punti vinti – e si avvia verso la vittoria, divertendo il pubblico presente.

Nell’ultimo game del match Lorenzo si inventa un paio di passanti strepitosi, che gli consegnano un nuovo e decisivo break e lo proiettano in semifinale. “Ho giocato una grande partita” – dirà nell’intervista a caldo al termine dell’incontro. “Sono stato molto solido sia da fondo che in difesa, sono molto contento di giocare qui”. Alla vigilia della sfida a Safiullin, poi, viene ricordato al 21enne azzurro che il suo prossimo avversario è stato anche il suo primo rivale in assoluto nel circuito Challenger. “Sta giocando molto bene, mi fa piacere ritrovarlo” – ha concluso Musetti.

ATP 250 Chengdu 2023, semifinale: Musetti – Safiullin

Nel penultimo atto del torneo di Chengdu, con vista su una possibile finale contro Alexander Zverev, l’avversario dell’italiano è Roman Safiullin, spintosi fino ai quarti di finale a Wimbledon (fermato da Sinner in quattro set). Il russo, che a fine aprile era n°112 ATP, migliora settimana dopo settimana, torneo dopo torneo, e concluderà il suo straordinario 2023 (miglior anno della sua carriera) al n°39 del mondo, suo best ranking. Nella semifinale Safiullin mette in mostra tutti i suoi miglioramenti, riuscendo ad arginare Lorenzo nello scambio e a metterlo spesso in difficoltà.

Il russo è praticamente perfetto al servizio, con nove ace, l’83% dei punti vinti con la prima e soprattutto zero palle break offerte, senza le quali è quasi impossibile vincere una partita. Safiullin si fa bastare un break per set, ottenuto nell’ottavo gioco del primo e nel settimo del secondo, confermando l’allungo in entrambi i casi. In finale si arrenderà a Zverev soltanto al terzo set, ma pochi giorni più tardi lo annienterà a Pechino (lasciandogli appena quattro game) e prima di concludere l’anno batterà anche Alcaraz all’esordio a Parigi Bercy, conquistando la vittoria più importante della sua carriera.

Lorenzo Musetti all’ATP500 di Pechino

Sfumato l’accesso alla finale di Chengdu l’allievo di Simone Tartarini non si ferma e vola subito a Pechino, dove ad attenderlo c’è uno degli ATP 500 più competitivi dell’ultimo decennio. Nella capitale cinese, infatti, vengono estratti diversi primi turni con nomi altisonanti subito costretti a sfidarsi, come ad esempio Medvedev – Paul, Rublev – Norrie, Jarry – Tsitsipas o Rune – Auger-Aliassime. Non è da meno nemmeno l’esordio di Musetti, atteso da Karen Khachanov in un primo turno in cui, incredibilmente, nessuno dei due è testa di serie. Come se non bastasse, la proiezione in tabellone è tutt’altro che benevola, visto che al secondo turno ci sarà probabilmente il n°2 del ranking Carlos Alcaraz.

1° turno: Musetti – Khachanov

Già il primo round, comunque, presenta un’insidia non da poco come il top 15 Khachanov, già n°8 ATP. È una partita indubbiamente complessa e, benché non ci siano precedenti, il 27enne moscovita sulla carta parte favorito. Nel corso della sua carriera, tuttavia, il russo ha dimostrato di soffrire particolarmente i tennisti con il rovescio a una mano. Tendenzialmente, infatti, questo genere di giocatori tende ad offrire talvolta palle più cariche e lavorate, mentre in altri casi più basse e a filo rete. Karen, data la particolare impugnatura del suo dritto, che richiede un maggior tempo di preparazione, evidentemente ha difficoltà a gestire queste variazioni quando si sposta sul lato sinistro. Difficoltà che Musetti è bravo a sottolineare nel corso del match.

L’incontro inizia con Lorenzo al servizio, abile a produrre subito qualche magia e a sfruttare un paio di incertezze del suo avversario, portandosi sul 3-0. La reazione di Khachanov non si fa attendere e arriva immediata, con una serie di tre game consecutivi anche in favore del russo, ma nonostante ciò Musetti resta ben ancorato alla partita e, poco dopo, ne arriva la dimostrazione. È nuovamente il carrarino ad ottenere tre giochi di seguito, sublimati da una smorzata magnifica al termine di uno scambio estenuante, che gli vale il break che decide il primo set.

Anche nella seconda frazione si prosegue con le strisce di tre game di fila, questa volta però in favore di un Khachanov che è pronto a tutto pur di rimettere in piedi la partita. Le intenzioni del russo si concretizzano e, minuto dopo minuto, il suo livello al servizio sale vertiginosamente, regalandogli il 100% dei punti con la prima e rimandando il verdetto al parziale decisivo. Il terzo set, a differenza degli altri due, comincia con grande lotta ed equilibrio. Il primo allungo sarà probabilmente quello decisivo e, consapevole di ciò, Lorenzo torna a premere forte sull’acceleratore, aumentando esponenzialmente la qualità dei propri colpi e firmando il break nel quinto gioco. Il russo, reduce da tante partite e da un torneo vinto, viene sovrastato dalla qualità del carrarino, che si lascia andare in un urlo liberatorio a fine match e torna a mostrare le sue straordinarie qualità, che gli regalano al secondo turno la super sfida ad Alcaraz.

2° turno: Musetti – Alcaraz

Come Musetti anche Alcaraz, un anno più giovane dell’azzurro, non aveva mai giocato in Cina. Almeno nelle fasi iniziali del torneo, tuttavia, lo spagnolo non lascia trasparire l’emozione della prima volta, e nel match di ottavi rispetta i favori del pronostico. Il 2003 di Murcia è dominante con i suoi avversari, non certo solo con Lorenzo, che poco può di fronte all’impeto iberico.

Dopo un paio di game di assestamento Carlitos mette subito la freccia, volando sul 5-1 nel primo parziale e amministrando il vantaggio con grande calma. La stessa sorte si ripete quasi uguale nella seconda frazione, con Musetti che riesce a vincere soltanto uno dei primi sei giochi del set e dopo quasi un’ora e mezza deve alzare bandiera bianca. Troppo forte quasi per chiunque questo Alcaraz, la cui strada verrà sbarrata in semifinale da un ispirato Jannik Sinner, che batterà poi anche Medvedev in finale e conquisterà il trofeo.

Lorenzo Musetti al Masters 1000 di Shanghai

Archiviata la parentesi di Pechino l’allievo di Simone Tartarini ha un po’ di tempo prima dell’esordio a Shanghai, appuntamento più importante del tour cinese e penultimo Masters1000 stagionale. In compagnia del proprio coach e di tanti volti noti del tennis tricolore, da Elisabetta Cocciaretto a Martina Trevisan, passando per Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego, Musetti ne approfitta anche per fare ciò che spesso non è concesso ad un giocatore: visitare la città, guardarsi intorno e arricchirsi culturalmente.

2° turno: Musetti – Hsu

Tornando al campo, purtroppo il periodo poco felice di Lorenzo si protrae anche a Shanghai, dove per una volta il sorteggio non era stato così severo. In dote, infatti, il tabellone gli aveva portato un secondo turno non impossibile, visto che era esentato dal primo round in quanto testa di serie numero 17: come tutti i giocatori seeded, infatti, anche l’italiano aveva beneficiato di un bye al primo turno. Il suo primo avversario è Yu Hsiou Hsu, 24enne di Taiwan n°184 del ranking, che però dimostra subito di valere ben di più della sua classifica. La rapidità e l’aggressività di Hsu, unito al fatto che sicuramente Musetti non lo conosceva così bene, regalano quel pizzico di imprevedibilità all’inizio dell’incontro, che favorisce il taiwanese.

Il n°184 del mondo sale sul 4-1 con due break di vantaggio: a quel punto il carrarino recupera uno dei due break, ma non riesce a ricucire lo svantaggio ed è costretto a cedere il primo set. Nemmeno la presenza nel suo box di Corrado Barazzutti, storico coach di Fognini ed ex capitano di Coppa Davis, fornisce a Lorenzo la scossa sperata. Hsu continua a spingere in maniera fantastica, lasciando da parte ogni forma possibile di timore reverenziale e concludendo al meglio uno dei migliori match della sua carriera. Shanghai saluta così anzitempo un altro protagonista, dopo che nei primi turni erano usciti anche Tiafoe, Tsitsipas, Fritz, Norrie, De Minaur, Rune e Zverev. La prima esperienza cinese di Musetti termina così prima del previsto e Lorenzo torna in Europa per l’ultima parte della stagione, quella da giocare su campi indoor. 

Lorenzo Musetti all’ATP 500 di Vienna

Nell’ultimo ATP 500 del 2023, che potrebbe regalare a Musetti punti preziosissimi, al primo turno c’è subito Grigor Dimitrov, uno dei giocatori più in forma del momento e reduce da un tour asiatico spaziale. Il bulgaro ha centrato un quarto e due semifinali in questo periodo, con tre sconfitte (tra cui quella a Shanghai al penultimo atto contro Rublev) giunte tutte contro top10. Sfortunatamente Lorenzo non riuscirà ad avere la meglio su un avversario in grande spolvero, che negli ultimi mesi ha mostrato la versione più vicina da diversi anni a questa parte a quella che gli permise di raggiungere il n°3 del mondo a fine 2017.

1° turno: Musetti – Dimitrov

Musetti è sicuramente il tennista italiano che gioca meglio”, aveva dichiarato Nicola Pietrangeli, leggenda della racchetta azzurra, poco prima del primo turno viennese con Lorenzo protagonista. Dichiarazioni che hanno effettivamente trovato riscontro sul campo, eppure dall’altra parte della rete il carrarino ha trovato qualcuno, di questi tempi, quasi imbattibile. La sfida sulla carta è indubbiamente intrigante, con una diagonale di rovescio pronta a fare faville. Lo spettacolo, fin dai primi colpi, non manca: Grigor è il primo ad allungare, riuscendo nel sesto game a risalire da 15-40 e a portarsi sul 5-2, prima di intascare poco dopo il set inaugurale alla quarta chance complessiva.

Il bulgaro, ispiratissimo, ha grandi meriti: la mano è tornata ad essere quella vellutata di un tempo, le traiettorie sono profonde e pesanti e il talento, quello non è mai mancato. Musetti prova a tenere botta nel secondo parziale e ci riesce per larghi tratti, annullando con merito un paio di pericolose palle break e mantenendosi avanti nel punteggio. Il livello si alza ancora, ma nel momento clou è ancora Dimitrov a passare, trovando il break nel nono gioco e trionfando dopo un’ora e mezza di grande tennis.

Lorenzo Musetti al Masters1000 di Parigi Bercy

Il periodo non è dei più semplici e ricorda vagamente l’inizio di stagione, in cui Lorenzo non è riuscito a vincere molte partite, anche per via di una crescente negatività nel suo approccio. “L’atteggiamento negativo contamina tutto il suo gioco” – aveva saggiamente ammonito Tartarini a metà aprile, quando invece i risultati stavano iniziando a tornare a sorridere. Del resto, chi meglio del suo storico coach può conoscere meglio Musetti, in tutte le sue forme e i suoi meandri? Allora erano stati toccati i tasti giusti e la speranza è che, anche in vista della prossima stagione, l’italiano possa tornare a sorridere. Perché quando lui per primo sorriderà, lo faremo anche tutti noi.

1° turno: Musetti – Dimitrov

Per la buona sorte è ancora opportuno rivolgersi altrove, dato che anche nell’ultimo ‘1000’ dell’anno Lorenzo è costretto a fronteggiare Dimitrov per la seconda volta in pochi giorni. L’epilogo, a dire il vero, sembra poter essere lo stesso di Vienna: Grigor, infatti, ottiene tutti gli ultimi cinque giochi del primo set, esprimendo ancora un tennis stellare e portandosi in vantaggio. Anche nel secondo parziale la musica pare la stessa, con il carrarino ancora costretto ad inseguire, nonostante sprazzi di un gioco più aggressivo e a tratti spettacolare. Tutto pare lasciar presagire un’altra vittoria per il bulgaro, che sul 5-4 in suo favore va a servire per chiudere, procurandosi un match point. Musetti è però fantastico a rimanere attaccato alla partita, cancellando la chance e riportandosi in parità.

Si arriva così al tie-break, dove entrambi faticano a tenere la battuta, ma Lorenzo è il più bravo in risposta e, alla terza opportunità, riequilibra i conti. Purtroppo per lui, tuttavia, a fare la differenza è l’avvio di terzo set, in cui Dimitrov non fa una piega e torna ad esprimersi ai livelli del primo parziale. Profondità e pesantezza di palla fanno la differenza per il bulgaro, che nel secondo gioco trova il break decisivo, conservato poi fino a fine match. La sua cavalcata è appena iniziata: anche Medvedev, Bublik, Hurkacz e Tsitsipas cadranno sotto i suoi colpi spettacolari, anche se l’ostacolo finale, chiamato Novak Djokovic, sarà troppo anche per lui.

Lorenzo Musetti all’ATP250 di Sofia

Per spezzare la striscia di quattro sconfitte consecutive, Lorenzo decide di chiudere la stagione giocando a Sofia, in un ATP 250 dal campo di partecipazione non eccezionale (i migliori otto giocatori del mondo si sono già qualificati alle Nitto ATP Finals, e quelli che seguivano si sono dedicati alle ferie o alla preparazione della Coppa Davis). Lorenzo in Bulgaria è la prima testa di serie e la conferenza stampa pre-torneo è l’occasione buona per tracciare un bilancio della stagione. “È stata una stagione non semplice – ha detto Lorenzo -. Nella parte centrale sono riuscito a trovare un’ottima continuità in termini di risultati, dopo che l’anno era iniziato un po’ male. Avendo giocato tanto alla fine della scorsa stagione, è stato forse più complicato iniziare l’anno nuovo. Quindi ci ho messo un po’ a carburare, ma ho giocato molto bene da Monte Carlo in poi. Diciamo che per il resto è stata una stagione con pochi picchi. Tuttavia, sicuramente mi sento migliorato come tennis e fisicamente, sto lavorando tanto, all’esterno si vedono solo i risultati ma non quello che c’è dietro. È stata una stagione di prime volte, di assestamento, un po’ come era successo a Sinner nel 2022, un anno per lui differente dallo standard qualitativo di quest’anno. E spero anch’io nel 2024 di essere più centrato, più concreto in termini di risultati e di atteggiamento”. 

2° turno: Musetti – Draper

Continuano i sorteggi poco favorevoli perché Musetti, ammesso di diritto al secondo turno, trova uno dei peggiori giocatori che avrebbe potuto incontrare nel torneo bulgaro: si tratta di Jack Draper, britannico mancino classe 2001 che a inizio 2023 aveva toccato un best ranking di n.38 ATP prima di andare incontro a problemi fisici che lo hanno costretto a restare fuori dal circuito per parecchi mesi. In autunno, tuttavia, Jack torna a far vedere barlumi del suo indubbio talento e proprio pochi giorni prima di Sofia vince il Challenger di Bergamo, uno dei più importanti della categoria. La differenza in termini di forma e di fiducia tra Musetti e Draper si vede tutta anche in campo. Parte meglio Lorenzo, deciso con il dritto ma, subìto il rientro inglese sul 4 pari, non riesce a sfruttare le opportunità al contrario dell’avversario che a cavallo dei due parziali piazza una serie di cinque giochi consecutivi determinanti per l’esito finale. Davvero convincente è tutta la prestazione di Draper, certamente al servizio (due prime su tre in campo con tre punti persi) e quando è in controllo, ma anche in difesa, con passanti tutt’altro che scontati. Ci sono tutti i presupposti perché Jack possa essere protagonista sul circuito nel 2024, ma lo stesso concetto vale a maggior ragione per Lorenzo, nonostante un finale di stagione non entusiasmante e caratterizzato da cinque ko consecutivi

La Coppa Davis prima dell’off season

Musetti dovrà ora essere bravo a resettare e ripartire: Lorenzo, infatti, rientra tra i convocati di Filippo Volandri per le Finals di Coppa Davis in programma a Malaga nella settimana successiva alle Nitto ATP Finals (22-26 novembre). L’Italia sfiderà nei quarti di finale l’Olanda, squadra alla portata degli azzurri ma certamente pericolosa. Gli altri componenti della squadra saranno Jannik Sinner, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego e Simone Bolelli, mentre gli olandesi schiereranno Tallon Griekspoor, Botic van de Zandschulp, Gijs Brouwer e Wesley Koolhof. 

ATP250 di Chengdu

1T: bye
2T: [2] L. Musetti b. [Q] P. Sekulic 7-6(3) 6-7(4) 6-0
Quarti di finale: [2] L. Musetti b. A. Rinderknech 6-3 6-3
Semifinali: R. Safiullin b. [2] L. Musetti 6-3 6-4

ATP500 di Pechino

1T: L. Musetti b. K. Khachanov 6-3 1-6 6-2
2T: [1] C. Alcaraz b. L. Musetti 6-2 6-2

Masters1000 di Shanghai

1T: bye
2T: [Q] Y. H. Hsu b. [17] L. Musetti 6-3 6-4

ATP500 di Vienna

1T: G. Dimitrov b. L. Musetti 6-3 6-4

Masters1000 di Parigi Bercy

1T: G. Dimitrov b. L. Musetti 6-2 6-7(4) 6-3

ATP250 di Sofia

2T: J. Draper b. [1] L. Musetti 7-5 6-2

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