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Milano, 24 ottobre 2002

Congiuntura Nord-Est

 

A cura del Servizio Studi e Analisi Finanziaria di IntesaBci e

di Ricerche per l'Economia e la Finanza (ref.)

 

 

 

Ø      Nel corso del 2001 la domanda mondiale è stata interessata da un netto declino, ascrivibile principalmente all'impatto dello shock petrolifero e al crollo della spesa in conto capitale nei settori legati all'information technology che ha risentito dell’eccesso di investimenti realizzato negli anni precedenti. A questi fattori si sono sommati un andamento pesantemente riflessivo delle borse mondiali e gli effetti degli attentati terroristici dell'11 settembre scorso. L'indebolimento della domanda estera ha influito negativamente sulla dinamica delle esportazioni italiane, in netta decelerazione già nel 2001 (appena +3.6 per cento sull’anno precedente) e in ulteriore riduzione nel primo trimestre dell'anno in corso (-7.1 per cento).

Ø      Il rallentamento degli scambi con l'estero del Nord-Est è stato più contenuto rispetto a quello registrato nel resto del paese. Nel 2001, le esportazioni delle regioni nordorientali sono cresciute del 3.9 a fronte di un incremento di quelle nazionali del 3.6 per cento. Tuttavia è nel corso di quest’anno  che l’area ha dimostrato una performance di gran lunga migliore rispetto a quella italiana: la riduzione delle esportazioni è infatti risultata pari solo al -2.8 per cento contro il -7.1 per cento del valore nazionale.

Ø      I fattori che hanno permesso alle esportazioni del Nord-Est di mantenere un tasso di crescita più elevato rispetto al resto del paese sono da ricercare nella composizione del loro interscambio, sia relativamente ai settori di specializzazione settoriale, sia rispetto alle principali aree di destinazione della produzione. Considerando la geografia degli scambi, nel 2001 hanno trovato conferma le tendenze emerse nel corso degli anni '90: a) ridimensionamento del valore delle esportazioni verso i paesi dell'Unione Europea e della loro quota sul totale dell'export dell'area più marcato di quello riscontrato per l'Italia nel complesso; b) aumento dell'apertura nei confronti dei paesi extra UE, in particolare le Americhe, superiore a quello registrato a livello nazionale, fattore che ne ha accentuato la dipendenza nei confronti dell'andamento della loro domanda; c) marcato incremento registrato dagli scambi con i paesi dell'Europa Centro Orientale, paesi che si sono distinti per aver registrato tassi di crescita dell'economia e del commercio estero superiori alla media mondiale.

Ø      La caratteristica più evidente che emerge dall’analisi dell’export del Nord-Est in base ai settori di specializzazione rimane la notevole varietà. Accanto alla rilevante quota ricoperta dalla meccanica in generale sul totale delle esportazioni dell'area, in progressivo aumento anche nel 2001, i comparti produttivi più tradizionali, che sono stati per molti anni i punti di forza dell’economia dell’Italia nordorientale, hanno continuato a rivestire una notevole importanza. Il settore tessile e dell’abbigliamento, del cuoio e dei prodotti in cuoio comprese le calzature hanno evidenziato nel 2001 una crescita delle vendite all’estero relativamente vivace.

«Congiuntura Nord-Est», realizzato dal Settore Studi e analisi finanziaria di IntesaBci con la collaborazione di Ricerche per l’Economia e la Finanza (ref.),esamina le tendenze dell’economia reale nelle regioni nordorientali, confrontandole con gli andamenti medi nazionali. «Congiuntura Nord-Est» affianca ai rapporti di analisi congiunturale, a cadenza trimestrale, volti ad analizzare l'evoluzione a breve termine dell'attività economica del Nord-Est, rapporti monografici (4 all'anno) dedicati allo studio di variabili che completano l'analisi congiunturale dell'area.

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