Milano, 12 ottobre 2004
Passera: “un miliardo di euro per le PMI che vogliono investire in innovazione”
Banca Intesa ha presentato oggi a Milano un progetto organico di collaborazione con alcune tra le più prestigiose università e istituzioni italiane di ricerca (Fondazione Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano e Università di Trento) per erogare credito finalizzato alle piccole e medie imprese che innovano.
Già finanziati i primi progetti.
Il progetto è stato illustrato dall’Amministratore Delegato di Banca Intesa, Corrado Passera, alla presenza di Carlo Rubbia Presidente di ENEA, Innocenzo Cipolletta Presidente dell’Università di Trento, Giulio Ballio Rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Del Tin Rettore del Politecnico di Torino, Massimo Egidi Rettore dell’Università di Trento e Giampio Bracchi Presidente della Fondazione Politecnico di Milano.
2.474 docenti e ricercatori, 745 laboratori, 48 dipartimenti attivi in tutti i settori di attività industriale daranno il contributo della loro esperienza nell’innovazione alle oltre 200.000 piccole e medie imprese clienti di Banca Intesa, raggiunte da una rete di 2.500 gestori specialisti.
E’ il primo accordo del genere mai firmato in Italia.
L’accordo di Lisbona, che fissa al 3% sul PIL l’obiettivo di ricerca e sviluppo, pone al centro dell’interesse l’urgenza di aumentare l’investimento pubblico e privato in tutta Europa. Il sistema italiano è fermo ad un insoddisfacente 1,1% del PIL, per il 51% pubblico e per il 49% privato. Tutti diversi i dati dei Paesi Ocse: dal 4,27 della Svezia (70% privato) al 2,23 della Francia (69% privato) al 2,52 della Germania (70% privato). Gli USA sono al 2,67%, (73% privato). In termini assoluti, il distacco in investimenti per Ricerca e Sviluppo tra Italia e Germania, ad esempio, può essere stimato in 40 mld di Euro l’anno.
IntesaNova offre all’imprenditore l’opportunità di far valutare ed eventualmente migliorare un progetto di sviluppo in innovazione per la propria azienda nei laboratori delle Università partner nel progetto. Se la valutazione sarà positiva, Banca Intesa concederà credito a migliori condizioni e in maggiore quantità .
La collaborazione con queste Università, inoltre, consentirà a Banca Intesa di portare avanti nel tempo il progetto IntesaNova in tutti i settori industriali. I primi servizi disponibili sono dedicati all‘Information and Communication Technology per tutti i settori industriali. Il primo settore al quale verrà applicato il modello è quello delle macchine utensili, punto di forza del made in Italy. E proprio in questo settore è stato erogato all’imprenditore Maurizio Tacchella il primo credito IntesaNova.
L’applicazione dell’accordo di Basilea2 stimola le banche ad acquisire nuove competenze anche in ambito tecnologico, così da definire modelli di analisi in grado di catturare le specificità e le dinamicità delle piccole e medie imprese italiane. La scelta di Banca Intesa è quella di dotarsi, tra gli altri strumenti di valutazione, anche dell’esperienza delle università italiane più forti nello scouting e nel trasferimento tecnologico.
Giulio Ballio, Rettore del Politecnico di Milano: "Il Politecnico di Milano ha da sempre contribuito a formare il management delle imprese italiane e a sviluppare competenze scientifiche e tecnologiche a servizio del sistema produttivo e dei servizi. La dimensione internazionale della nostra economia rende questo ruolo ancora più impegnativo. Siamo convinti che la collaborazione con Banca Intesa moltiplicherà i momenti di contatto con le imprese permettendo una ulteriore diffusione della conoscenza."
Fabio Bolognini, Responsabile Marketing Imprese di Banca Intesa: “ Il progetto IntesaNova è uno dei passaggi fondamentali nel percorso che abbiamo imboccato per offrire ai piccoli e medi imprenditori soluzioni che rispondano ai reali bisogni di chi compete attraverso la crescita della propria azienda.”
Giampio Bracchi, Presidente della
Fondazione
Politecnico di Milano: “In coerenza con la propria missione di essere un ponte tra il mondo della ricerca e il sistema delle imprese,
la
Fondazione
, con IntesaNova, rende disponibile un metodo di valutazione su base tecnologica della capacità innovativa delle imprese offrendo alla banca uno strumento di qualità e valorizzando le competenze presenti nelle università a beneficio di un numero sempre maggiore di aziende.”
Giovanni del Tin, Rettore del Politecnico di Torino: “Il Progetto IntesaNova è di grande interesse per il Politecnico di Torino, in quanto si inserisce nella strategia dell’Ateneo volta ad accrescere i rapporti con il sistema socio economico e a creare sinergie che abbiano efficaci ricadute sia sull’attività formativa e sulla ricerca che sulla capacità di innovazione del sistema delle imprese.”
Massimo Egidi, Rettore dell’Università degli Studi di Trento: “Come sottolineava nel 98 il Libro Bianco sull’innovazione della Commissione Europea, le università europee, pur vantando una produzione scientifica analoga in termini qualitativi e quantitativi a quella delle università americane, non sono in grado di trasferirla nella tecnologia e nell’economia con gli stessi ritmi e la stessa efficacia, soprattutto nelle aree scientifiche emergenti. Gli sforzi in questa direzione si riveleranno particolarmente utili non solo per le Università, in direzione di una maggiore integrazione con l’economia, ma anche per le politiche pubbliche. Il progetto potrà infatti offrire un quadro preciso e statisticamente aggiornato sulle caratteristiche e sull'impatto dell'innovazione, suggerendo politiche pubbliche meglio mirate per il futuro.
Corrado Passera, Amministratore Delegato di Banca Intesa: “Con IntesaNova aggiungiamo un nuovo tratto alla nostra idea di Banca per il Paese, contribuendo a ridurre la distanza che esiste fra impresa e grandi centri di ricerca. Dopo il progetto IntesaBridge, il prestito agli studenti, torniamo a collaborare con l’università, questa volta per il suo fondamentale apporto all’innovazione e alla competitività del sistema Italia.”
Carlo Rubbia, Presidente dell’ENEA: “Il principale anello mancante nel nostro Paese è oggi quello tra la ricerca come “conoscenza” e quello della susseguente “capacità innovativa”, intesa come trasferimento tecnologico dai grandi centri universitari italiani alle imprese. A tale fine, il rinnovato rapporto organico di collaborazione con il sistema bancario, inteso alla promozione e al finanziamento di idee innovative, si configura come della più grande importanza nel quadro congiunto Università-Banca-Impresa, grazie alle rispettive, diverse complementarità. Il rapporto oggi istituito da Banca Intesa permetterà quindi di valutare meglio e in base a parametri oggettivi sia le potenzialità innovative dei progetti che le capacità delle imprese di svilupparlo, contribuendo alla competitività del sistema Italia.”
Maurizio Tacchella, Imprenditore industriale: “Ho apprezzato molto il progetto di banca Intesa perché attraverso un unico interlocutore consente di reperire risorse finanziarie dedicate all’innovazione, sottoporre il mio progetto alla valutazione di un terzo indipendente e soprattutto avere accesso a conoscenze specialistiche avanzate.”
Data ultimo aggiornamento 12 ottobre 2004 alle ore 19:58