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INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 31 MARZO 2007

  • Utile netto consolidato del primo trimestre 2007 a 4 miliardi di euro, con plusvalenze da cessione di Cariparma e FriulAdria, rispetto a 1,3 miliardi del primo trimestre 2006.
  • Utile netto consolidato normalizzato del primo trimestre 2007 a 1.313 mln. di euro, rispetto  ai  1.160 mln. del primo trimestre 2006 (+13,2%).
  • Risultato corrente al lordo delle imposte a 1.955 mln. di euro, rispetto ai 1.803 mln. del primo trimestre 2006 (+8,4%, +15,5% normalizzato).
  • Risultato della gestione operativa a 2.340 mln. di euro, rispetto ai 2.163 mln. del primo trimestre 2006 (+8,2%, +14% normalizzato).
  • Proventi operativi netti a 4.687 mln. di euro, rispetto ai 4.489 mln. del primo trimestre 2006 (+4,4%, +7% normalizzato).
  • Oneri operativi a 2.347 mln. di euro, rispetto ai 2.326 mln. del primo trimestre 2006 (+0,9%).
  • Coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2007: Tier 1 ratio all’ 8%.


Torino, Milano, 15 maggio 2007 – Si è riunito oggi sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2007, la prima situazione contabile non pro-forma del Gruppo (*).  
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(*) Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2006 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale con riferimento a tre gruppi di operazioni:
1. cessione di Cariparma e FriulAdria a Crédit Agricole, società uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre del 2007 e il cui apporto in termini di utile netto per i primi due mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili delle attività non correnti in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata con la cessione in marzo:  per il 2006 le relative componenti  sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo peraltro il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione;
2.  202 sportelli da cedere a Crédit Agricole, il cui apporto in termini di utile netto per il primo trimestre 2007 è stato ricondotto agli utili delle attività non correnti in via di dismissione: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione;
3.  acquisizione di Banca Italo Albanese, Bank of Alexandria, Cassa dei Risparmi di Forlì e Panonska Banka, società entrate nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel primo trimestre del 2007: per il 2006  le relative componenti sono state consolidate linea per linea.
Inoltre, le componenti relative alle esattorie, ricondotte agli utili delle attività non correnti in via di dismissione nel secondo e terzo trimestre 2006 e uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel quarto trimestre 2006, sono state deconsolidate linea per linea nel primo trimestre 2006, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione.
Sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti riguardanti Cariparma, FriulAdria e i 202 sportelli oggetto di cessione a Crédit Agricole e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione; il dato del primo trimestre 2006 è stato  analogamente riesposto anche per la componente relativa alle esattorie.  
 
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I risultati del primo trimestre 2007 evidenziano un positivo andamento, in tutte le business unit e in linea con gli obiettivi del Piano d’Impresa 2007-2009, che ha un particolare valore nella cruciale fase d’avvio del processo di integrazione. Analoga importanza assume la dinamica registrata nell’acquisizione di nuovi clienti, con circa 73.000 clienti netti in più in Italia nei quattro mesi dall’efficacia della fusione e un’accelerazione del dato medio mensile di nuovi clienti netti dall’annuncio della fusione: circa 3.000 nel terzo trimestre 2006, quasi 9.000 nel quarto trimestre 2006, quasi 17.000 nel primo trimestre 2007 e oltre 22.000 nello scorso mese di aprile.

L’utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo nel primo trimestre 2007 ammonta a 4.002 milioni di euro, rispetto ai 1.253 milioni del primo trimestre 2006. Se si escludono le principali componenti non ricorrenti dal risultato trimestrale sia del 2007 sia del 2006, l’utile netto normalizzato sale da 1.160 a 1.313 milioni di euro, in crescita del 13,2%. L’utile netto normalizzato del primo trimestre  2007 è pari a 1.313 milioni se si escludono 2.957 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Cariparma e FriulAdria a Crédit Agricole e 21 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione, nonché 147 milioni di relative imposte e 100 milioni di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte); mentre l’utile netto normalizzato del primo trimestre 2006 è pari a 1.160 milioni, se si escludono 110 milioni dal risultato dell’attività di negoziazione connessi alle posizioni in Fiat e Parmalat, nonché 41 milioni di relative imposte e 24 milioni di apporto delle esattorie incluso nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte).

I risultati di conto economico del primo trimestre 2007

Il conto economico consolidato del primo trimestre 2007 registra proventi operativi netti pari a 4.687 milioni di euro, in crescita del 4,4% rispetto ai 4.489 milioni del primo trimestre 2006; la crescita è del 7% se si considera il dato 2006 normalizzato escludendo 110 milioni dal risultato dell’attività di negoziazione connessi alle posizioni in Fiat e Parmalat. Rispetto al trimestre precedente, si registra una flessione del 6,7%, che si riduce al 2,3% se si normalizza il dato del quarto trimestre escludendo 228 milioni di euro di plusvalenza dalla cessione di Ixis Asset Management Group e Ixis Corporate & Investment Bank; la residua flessione è dovuta all’elevato livello - anche di natura stagionale -  degli utili da partecipazioni valutate a patrimonio netto registrato nell’ultimo trimestre dello scorso esercizio.

In quest’ambito, nel primo trimestre 2007 gli interessi netti ammontano a 2.433 milioni, in aumento del 13,2% rispetto ai 2.149 milioni del primo trimestre 2006 e dell’ 1% rispetto al quarto trimestre 2006.
 
Le commissioni nette sono pari a 1.627 milioni di euro, in flessione del 2,9% rispetto ai 1.675 milioni del primo trimestre 2006, a seguito della politica commerciale improntata alla creazione di valore per la clientela resa possibile dalla fusione, che ha visto:
- un generale allineamento del pricing alle condizioni migliori praticate in precedenza da Banca Intesa e da Sanpaolo IMI;
- l’azzeramento delle commissioni per le operazioni ATM/Bancomat effettuate dalla clientela di una delle due ex-banche tramite la rete dell’altra;
- l’estensione all’intera rete Intesa Sanpaolo di conti prodotto come Zerotondo, che includono una serie di servizi standardizzati e sono caratterizzati da spese di tenuta conto inferiori rispetto ai conti correnti tradizionali;
- il minor ricorso a collocamenti di prodotti con elevate commissioni up-front.
Il che ha comportato una diminuzione in particolare delle commissioni da servizi di incasso e pagamento (-15,7%), da intermediazione e collocamento titoli (-11,7%) e da conti correnti (-6,8%), a fronte di una crescita della componente relativa alle carte di pagamento (+25,5%), alle garanzie rilasciate (+15,4%) e alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+6,1%). Rispetto al quarto trimestre 2006, nel primo trimestre 2007 si registra una sostanziale stabilità, come conseguenza di una crescita delle commissioni relative alle carte di pagamento (+16%) e all’intermediazione e collocamento di titoli (+13%) compensata dalla diminuzione delle commissioni da servizi di incasso e pagamento (-16%) e da conti correnti (-8%).

Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 440 milioni di euro, rispetto ai 502 milioni del primo trimestre 2006 (392 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat) e ai 658 milioni del quarto trimestre 2006 (430 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della plusvalenza dalla cessione di Ixis Asset Management Group e Ixis Corporate & Investment Bank).

Il risultato della gestione assicurativa, relativo ai rami vita e danni in cui opera la sub-holding Eurizon, è ammontato a 101 milioni di euro, rispetto ai 95 milioni del primo trimestre 2006 e ai 168 milioni del quarto trimestre 2006, che aveva beneficiato dei risultati della gestione finanziaria.

Gli oneri operativi - che beneficiano in misura ancora marginale degli effetti della fusione e del Piano d’Impresa - ammontano a 2.347 milioni di euro, con un aumento contenuto allo 0,9% rispetto ai 2.326 milioni del primo trimestre del 2006, derivante dalle spese del personale (+3,3%), che risentono degli accantonamenti per le ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e per la componente variabile delle retribuzioni, a fronte della diminuzione delle spese amministrative (-2,9%) e degli ammortamenti (-1,5%); rispetto al quarto trimestre 2006, si registra un calo del 15% - dovuto anche all’effetto stagionalità - determinato dalle spese del personale (-7,5%), dalle spese amministrative (-22,9%) e dagli ammortamenti (-29,8%).

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.340 milioni di euro, in crescita dell’8,2% rispetto ai 2.163 milioni del primo trimestre 2006, del 14% se si normalizza quest’ultimo escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat, con un miglioramento del cost/income ratio, sceso dal 51,8% al 50,1%. Rispetto al trimestre precedente, il risultato della gestione operativa registra un aumento del 3,4%, del 15% se si normalizza il dato del quarto trimestre 2006 escludendo l’effetto della plusvalenza dalla cessione di Ixis Asset Management Group e Ixis Corporate & Investment Bank.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 420 milioni di euro, rispetto ai 364 milioni del corrispondente periodo del 2006 e ai 627 milioni del quarto trimestre 2006, e include 112 milioni di rettifiche relative a crediti in bonis, costituite per la maggior parte da un accantonamento non ricorrente a fronte della ridefinizione a favore della clientela delle condizioni di alcuni contratti di mutuo. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 35 milioni di euro, rispetto ai 4 milioni del primo trimestre 2006 e ai 91 milioni del quarto trimestre 2006.

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1.955 milioni di euro, in crescita dell’ 8,4% rispetto ai 1.803 milioni del primo trimestre 2006, del 15,5% normalizzando quest’ultimo per Fiat e Parmalat, e del 13,2% rispetto al quarto trimestre 2006, del 30,4% normalizzando quest’ultimo per Ixis.

L’utile netto consolidato ammonta a 4.002 milioni di euro - rispetto ai 1.253 milioni del primo trimestre 2006 e agli 899 milioni del quarto trimestre 2006 - dopo la contabilizzazione di imposte per 697 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 14 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 100 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 2.891 milioni (che include 2.803 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di Cariparma e FriulAdria a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 33 milioni.

L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 1.313 milioni nel primo trimestre 2007, rispetto ai 1.160 milioni del primo trimestre 2006 (+13,2%) e ai 1.086 milioni del quarto trimestre 2006 (+20,9%), escludendo dal dato del primo trimestre 2007 gli oneri di integrazione e gli oneri connessi al costo di acquisizione nonché la plusvalenza dalla cessione di Cariparma e FriulAdria e le relative imposte, da quello del primo trimestre 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte)  e da quello del quarto trimestre 2006 l’effetto Ixis, gli oneri di integrazione, le imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte).


Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2007

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2007 i crediti verso la clientela ammontano a 332 miliardi di euro, in crescita dell’ 1,6% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 9,1% rispetto al 31 marzo 2006. Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati/ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni) è ammontato - al netto delle rettifiche di valore -  a 7.744 milioni di euro, in flessione dello 0,5% rispetto ai 7.782 milioni del 31 dicembre 2006; in quest’ambito, i crediti in sofferenza sono leggermente aumentati da 2.703 a 2.785 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,8% (invariata rispetto al 31 dicembre 2006) e un grado di copertura del 72% (invariata rispetto  a fine 2006), gli incagli/ristrutturati sono rimasti sostanzialmente invariati passando da 3.920 a 3.926 milioni, e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni sono diminuite da 1.159 a 1.033 milioni.
 
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 892 miliardi di euro, in crescita dello 0,7% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 5,5% rispetto al 31 marzo 2006. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 373 miliardi, in aumento dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2006 e dell’ 8,6% rispetto al 31 marzo 2006, e la raccolta indiretta raggiunge i 546 miliardi, in aumento dello 0,7% rispetto a fine 2006 e del 3,5% rispetto al 31 marzo 2006. L’ammontare di risparmio gestito - in cui non rientrano i fondi comuni dell’ex Gruppo Intesa, inclusi nel risparmio amministrato dopo la cessione del dicembre 2005 a Crédit Agricole di Nextra, società che è previsto riconfluisca nel Gruppo Intesa Sanpaolo entro l’anno - raggiunge i 201 miliardi, in flessione dell’ 1% rispetto a fine 2006 e del 2% rispetto al 31 marzo 2006, a fronte di una crescita delle polizze vita che ha solo in parte compensato la diminuzione di fondi comuni e gestioni patrimoniali. La nuova produzione vita nel primo trimestre 2007 ammonta a 2,1 miliardi di euro per Eurizon e a 1,1 miliardi per Intesa Vita.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2007 sono stati calcolati:
i. considerando - per la quota parte trimestrale - l'ipotesi di distribuire nel 2008, analogamente al 2007, 0,38 euro per azione ordinaria e 0,391 euro per azione di risparmio,
ii. sottraendo - in linea con le recenti indicazioni di vigilanza - in eguale misura dal Tier 1 e dal Tier 2 capital gli elementi che in precedenza erano da dedurre dalla somma dei due (in particolare, la deduzione paritetica riguarda le partecipazioni in società bancarie e finanziarie ma non quelle assicurative, che per Intesa Sanpaolo rimangono assoggettate alla deduzione dalla somma di Tier 1 e Tier 2 capital),
e risultano pari al 7,2% per il Core Tier 1 ratio, all’ 8% per il Tier 1 ratio e al 10,9% per il coefficiente patrimoniale totale. I  valori al 31 dicembre 2006 - riferiti al solo Gruppo Intesa e calcolati tenendo conto della distribuzione di 0,38 euro per azione ordinaria e di 0,391 euro per azione di risparmio nel 2007 - risultavano pari al 5,5% per il Core Tier 1 ratio, al 6,3% per il Tier 1 ratio e al 9,5% per il coefficiente patrimoniale totale.

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Al 31 marzo 2007, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 7.055 sportelli bancari - di cui 5.839 in Italia e 1.216 all’estero - con 99.396 dipendenti, 557 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2006.  

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I risultati  per area di Business

La Divisione Banca dei Territori include:
- la Direzione Retail, che opera al servizio della clientela famiglie, affluent (clienti privati con attività finanziarie fino a 1 milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro) ed Enti no profit;
- la Direzione Imprese, preposta alla gestione delle aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni;
-  la Banca Private, dedicata ai clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro;
- le banche regionali per le quali nel corso del trimestre non si è ancora avviato o completato il processo di integrazione informatica (Intesa Casse del Centro, Banca di Trento e Bolzano, Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna);
- le società prodotto specializzate nel credito industriale (Banca Intesa Mediocredito e Banca CIS), nel leasing (Intesa Leasing e Sanpaolo Leasint) e nel credito al consumo (Neos Banca e Agos Itafinco).
Rientrano inoltre nel perimetro di operatività del settore le compagnie assicurative Intesa Vita e Intesa Previdenza, Sanpaolo Bank (Lussemburgo), attiva nel private banking internazionale, le società fiduciarie SIREFID e Sanpaolo Fiduciaria, Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, Farbanca, la banca telematica rivolta al mondo della farmacia e della sanità (di cui è stata deliberata la cessione a Banca Popolare di Vicenza), Si Holding, partecipata al 36,7%, cui fa capo il controllo totalitario di CartaSi, società interbancaria leader in Italia nel settore delle carte di credito.

La Divisione Banca dei Territori registra nel primo trimestre 2007 proventi operativi netti per 3.009 milioni di euro, in aumento del 7,3% dai 2.804 milioni del primo trimestre 2006, pari al 64% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (62% nel primo trimestre 2006). Gli oneri operativi rimangono sostanzialmente invariati - passando da 1.539 a 1.547 milioni - e portano a un risultato della gestione operativa in crescita del 15,6%, da 1.265 a 1.462 milioni, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 54,9% al 51,4%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette rimane sostanzialmente invariato, passando da 279 a 282 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta quindi a 1.180 milioni di euro, con una crescita del 19,4% rispetto ai 988 milioni del primo trimestre 2006.  

La Divisione Corporate & Investment Banking comprende:
- la Direzione Relazioni Corporate, incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia, nonché di sviluppare le attività a supporto del commercio internazionale;
- la Direzione Rete Estera, alla quale è stata assegnata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Bank Ireland, Banca Intesa France, ZAO Banca Intesa, Sanpaolo IMI Bank Ireland). Alla Direzione sono demandati lo sviluppo e la gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera e l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- la Direzione Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente;
- la Direzione Investment Banking, deputata alla realizzazione di prodotti di finanza strutturata e all’attività di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo;
- la Direzione Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti;
- la Direzione Capital Markets, posta a presidio, tramite Banca Caboto e Banca IMI, dell’attività di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- la Direzione Operations Finanza, che offre le funzioni specifiche di post trading e IT in area finanza.
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di Intesa Mediofactoring.

La Divisione Corporate & Investment Banking registra proventi operativi netti pari a 634 milioni di euro - in flessione del 2,3% rispetto ai 649 milioni del primo trimestre 2006, ma in aumento del 17,6% se si normalizza il dato 2006 per l’effetto Fiat e Parmalat - pari al 14% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (14% anche nel primo trimestre 2006, 12% normalizzato). A fronte di oneri operativi pari a 197 milioni, in calo del 4,4% rispetto ai 206 milioni del primo trimestre 2006, il risultato della gestione operativa ammonta a 437 milioni, in flessione dell’ 1,4% rispetto ai 443 milioni del primo trimestre 2006 ma in crescita del 31,2% sul dato 2006 normalizzato, e il cost/income ratio scende al 31,1% dal 31,7% e dal 38,2% normalizzato. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette si dimezza  da 49 a 25 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 412 milioni, in flessione dell’ 1,2%, rispetto ai 417 milioni del primo trimestre 2006 ma in aumento del 34,2% sul dato 2006 normalizzato.

La business unit Public Finance è incaricata della gestione e dello sviluppo dei rapporti con la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, sanità e general contractors e, tramite Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo (BIIS) e Banca OPI, svolge attività di consulenza e di finanziamento agli organismi e alle istituzioni di riferimento (enti pubblici e società di servizio pubblico locale per la realizzazione di interventi infrastrutturali). La prevista integrazione tra Banca OPI e BIIS porterà entro la fine dell’anno alla creazione della prima banca italiana nel Public Finance ed una delle prime in Europa.

La business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 62 milioni di euro, in aumento del 6,9% rispetto ai 58 milioni del primo trimestre 2006, pari all’1% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo trimestre 2006). A fronte di oneri operativi invariati a 22 milioni, il risultato della gestione operativa ammonta a 40 milioni, in aumento dell’ 11,1% rispetto ai 36 milioni del primo trimestre 2006, e il cost/income ratio scende dal 37,9% al 35,5%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette evidenzia riprese nette in aumento da 1 a 2 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 42 milioni, in crescita del 13,5%, rispetto ai 37 milioni del primo trimestre 2006.

La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate & Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo:
- la Direzione Area Banche CEE & SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale (Banka Koper in Slovenia, Vseobecna Uverova Banka in Slovacchia, Central-European International Bank e Inter-Europa Bank in Ungheria) e in Europa Sud Orientale (Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd e Panonska Banka in Serbia, UPI Banka e LTG Banka in Bosnia-Erzegovina, Banca Italo Albanese in Albania e Sanpaolo IMI Bank Romania);
- la Direzione Area Banche CSI, posta a presidio della controllata KMB Bank nella Federazione Russa;
- la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria.

La Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 436 milioni di euro, in aumento del 24,6% dai 350 milioni del primo trimestre 2006, pari al 9% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (8% nel primo trimestre 2006). Gli oneri operativi aumentano del 7,4% da 204 a 219 milioni, per la crescita della rete commerciale; conseguentemente, il risultato della gestione operativa cresce del 48,6%, da 146 a 217 milioni, e il cost/income ratio scende dal 58,3% al 50,2%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette flette da 33 a 31 milioni; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 2 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 188 milioni, in aumento del 62,1% rispetto ai 116 milioni del primo trimestre 2006.

La business unit Eurizon Financial Group è la subholding del Gruppo posta a presidio delle attività assicurative realizzate per il tramite di EurizonVita, di quelle di asset gathering svolte dalle reti di promotori di Banca Fideuram, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto, e di asset management svolte attraverso Eurizon Capital.

La business unit Eurizon Financial Group registra proventi operativi netti per 358 milioni di euro, in aumento dell’ 8,8% rispetto ai 329 milioni del primo trimestre 2006, pari all’8% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (7% nel primo trimestre 2006). A fronte di oneri operativi per 140 milioni, in crescita dell’8,5% da 129 milioni per le iniziative di sviluppo, il risultato della gestione operativa ammonta a 218 milioni, in aumento del 9% rispetto ai 200 milioni del primo trimestre 2006, e il cost/income ratio rimane pressoché invariato, passando da 39,2% a 39,1%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette sale da 7 a 11 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 207 milioni, in crescita del 7,3%, rispetto ai 193 milioni del primo trimestre 2006.


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L’esercizio in corso si prospetta positivo per il Gruppo Intesa Sanpaolo, con un trend di crescita dei  risultati economici in linea con le indicazioni del Piano d’Impresa, a prescindere dalle componenti di reddito straordinarie, di cui solo una parte - seppure importante - è stata realizzata nel corso dei primi tre mesi dell’esercizio.


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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2007, si allegano i prospetti relativi al conto economico consolidato riclassificato e ai dati patrimoniali consolidati inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che la relazione trimestrale non è stata sottoposta a controllo contabile da parte della società di revisione.


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Si dichiara, ai sensi del comma 2 art. 154 bis D. Lgs. 58/98, che l’informativa contabile contenuta nella presente comunicazione corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili della Società.
Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili
B. Picca

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Per l’esercizio 2007 il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvarrà della facoltà prevista dall’art. 82, comma 2, della Delibera Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche, mettendo a disposizione degli azionisti e del mercato, in luogo dell’informativa riguardante il secondo trimestre, la Relazione semestrale riferita al 30 giugno 2007 entro il termine di settantacinque giorni dalla fine del semestre.

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Cautionary Statement ai sensi di quanto previsto dal “Safe Harbor” del Private Securities Litigation Reform Act degli Stati Uniti del 1995. La Private Securities Litigation Reform Act statunitense del 1995 fornisce un “Safe Harbor” per dichiarazioni contenenti dati previsionali. Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali dati previsionali comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

I seguenti fattori potrebbero far sì che i risultati effettivi del Gruppo differiscano significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali:

• la capacità del Gruppo di integrare con successo dipendenti, prodotti, servizi e sistemi nell’ambito della fusione tra Banca Intesa S.p.A. e Sanpaolo IMI S.p.A. nonché di altre recenti fusioni ed acquisizioni;
•  l'effetto delle decisioni delle autorità di vigilanza e dei cambiamenti nel quadro normativo;
•  l'effetto degli sviluppi politici ed economici in Italia e negli altri paesi in cui opera il Gruppo;
•  l'effetto delle fluttuazioni nei tassi di cambio e di interesse;
•  la capacità del Gruppo di ottenere il rendimento atteso dagli investimenti realizzati in Italia e negli altri paesi.

I fattori suddetti non costituiscono una lista completa. A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali dichiarazioni contenenti dati previsionali che valgono solo con riferimento alla data odierna. Di conseguenza, non è possibile assicurare che il Gruppo raggiunga i risultati previsti.

 

 


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