INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2007
• Proventi operativi netti a 13.724 mln. di euro, rispetto ai 13.010 mln. dei primi nove mesi 2006 (+5,5%, +6,8% escluso risultato dell’attività di negoziazione, +5,3% normalizzato).
• Oneri operativi a 6.667 mln. di euro, rispetto ai 6.916 mln. dei primi nove mesi 2006 (-3,6%, +0,1% normalizzato).
• Risultato della gestione operativa a 7.057 mln. di euro, rispetto ai 6.094 mln. dei primi nove mesi 2006 (+15,8%, +11,4% normalizzato).
• Risultato corrente al lordo delle imposte a 5.898 mln. di euro, rispetto ai 5.137 mln. dei primi nove mesi 2006 (+14,8%, +9,5% normalizzato).
• Utile netto consolidato dei primi nove mesi 2007 a oltre 6,8 miliardi di euro, con plusvalenze da cessioni, rispetto a 3,8 miliardi dei primi nove mesi 2006.
• Utile netto consolidato normalizzato dei primi nove mesi 2007 a 3.760 mln. di euro, rispetto ai 3.627 mln. dei primi nove mesi 2006 (+3,7%).
• Coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2007: Tier 1 ratio all’ 8%.
Torino, Milano, 14 novembre 2007 – Si è riunito oggi sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 30 settembre 2007 (*).
I risultati dei primi nove mesi del 2007 evidenziano un positivo andamento, conseguito in un contesto di mercato complesso e beneficiando da un lato in misura ancora marginale delle sinergie derivanti dalla fusione e dall’altro della sostenuta dinamica nell’acquisizione di nuovi clienti, con oltre 150.000 clienti netti in più in Italia nei nove mesi dall’efficacia della fusione.
L’utile netto consolidato di Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi del 2007 ammonta a 6.855 milioni di euro, rispetto ai 3.811 milioni dei primi nove mesi del 2006. Se si escludono le principali componenti non ricorrenti dal risultato dei primi nove mesi sia del 2007 sia del 2006, l’utile netto normalizzato sale da 3.627 a 3.760 milioni di euro, in crescita del 3,7%. L’utile netto normalizzato dei primi nove mesi del 2007 è calcolato escludendo: i) dal risultato dell’attività di negoziazione 169 milioni di plusvalenza da adesione all’Offerta di scambio Borsa Italiana - London Stock Exchange (LSE) e 30 milioni di minusvalenza per la cessione di due terzi della quota detenuta in Santander, ii) 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto nelle spese per il personale, iii) 3.775 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Cariparma, FriulAdria e di 202 sportelli a Crédit Agricole e iv) 725 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione, nonché 49 milioni di relative imposte e 300 milioni di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte); mentre l’utile netto normalizzato dei primi nove mesi del 2006 è calcolato escludendo 112 milioni dal risultato dell’attività di negoziazione connessi alle posizioni in Fiat e Parmalat, nonché 41 milioni di relative imposte e 113 milioni di apporto delle esattorie incluso nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte).
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(*) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 8.
I risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2007
Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2007 registra proventi operativi netti pari a 13.724 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto ai 13.010 milioni dei primi nove mesi del 2006; la crescita è del 6,8% se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione e del 5,3% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo dal dato 2007 l’apporto positivo di 169 milioni di plusvalenza da adesione all’Offerta LSE e quello negativo di 30 milioni dovuto alla cessione di due terzi della quota detenuta in Santander ed escludendo dal dato 2006 l’apporto positivo di 112 milioni connesso alle posizioni in Fiat e Parmalat.
In quest’ambito, nei primi nove mesi del 2007 gli interessi netti ammontano a 7.273 milioni, in aumento dell’ 11,1% rispetto ai 6.547 milioni dei primi nove mesi del 2006.
Le commissioni nette sono pari a 4.678 milioni di euro, in flessione del 2,3% rispetto ai 4.787 milioni dei primi nove mesi del 2006, a seguito della politica commerciale improntata alla creazione di valore per la clientela resa possibile dalla fusione, che ha visto:
- un generale allineamento del pricing alle condizioni migliori praticate in precedenza da Banca Intesa e da Sanpaolo IMI;
- l’azzeramento delle commissioni per le operazioni ATM/Bancomat effettuate dalla clientela di una delle due ex-banche tramite la rete dell’altra;
- l’estensione all’intera rete Intesa Sanpaolo di conti prodotto come Zerotondo, che includono una serie di servizi standardizzati e sono caratterizzati da spese di tenuta conto inferiori rispetto ai conti correnti tradizionali;
- il minor ricorso a collocamenti di prodotti con elevate commissioni up-front.
Il che ha comportato una diminuzione in particolare delle commissioni da conti correnti (-11,2%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-10,2%), a fronte di una crescita della componente relativa alle garanzie rilasciate (+13,9%) e alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+4,9%).
Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 1.072 milioni di euro (933 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della plusvalenza da adesione all’Offerta LSE e della minusvalenza da cessione parziale della quota in Santander), rispetto ai 1.166 milioni dei primi nove mesi del 2006 (1.054 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat).
Il risultato della gestione assicurativa, relativo ai rami vita e danni in cui operano EurizonVita e la controllata EurizonTutela, è di 356 milioni di euro, rispetto ai 284 milioni dei primi nove mesi del 2006.
Gli oneri operativi - che beneficiano in misura ancora marginale degli effetti della fusione e del Piano d’Impresa - ammontano a 6.667 milioni di euro, con un calo del 3,6% rispetto ai 6.916 milioni dei primi nove mesi del 2006, per le ridotte spese del personale (-4,8%) conseguenti alla contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto derivanti dalla riforma del TFR entrata in vigore quest’anno. Se si considera il dato 2007 normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano in linea con i primi nove mesi del 2006 (+0,1%), con spese per il personale in aumento dell’ 1,4%, a seguito degli accantonamenti per le ipotesi di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, spese amministrative in diminuzione dell’ 1,2% e ammortamenti in calo del 4,1%.
Il risultato della gestione operativa ammonta quindi a 7.057 milioni di euro, in crescita del 15,8% rispetto ai 6.094 milioni dei primi nove mesi del 2006, con un miglioramento del cost/income ratio dal 53,2% al 48,6%; la crescita è dell’ 11,4% se si considera il dato normalizzato, escludendo dal 2007 l’effetto della plusvalenza LSE, della minusvalenza da cessione parziale di Santander e delle riprese sul fondo TFR ed escludendo dal 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat, con un miglioramento del cost/income ratio dal 53,6% al 51%.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.201 milioni di euro, rispetto ai 1.030 milioni del corrispondente periodo del 2006, e include 196 milioni di rettifiche relative a crediti in bonis, costituite in larga misura da un accantonamento non ricorrente a fronte della ridefinizione a favore della clientela delle condizioni di alcuni contratti di mutuo. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 42 milioni di euro, rispetto ai 73 milioni dei primi nove mesi del 2006.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 5.898 milioni di euro, in crescita del 14,8% rispetto ai 5.137 milioni dei primi nove mesi del 2006, del 9,5% normalizzando il 2007 per LSE, Santander e TFR e il 2006 per Fiat e Parmalat.
L’utile netto consolidato ammonta a 6.855 milioni di euro - rispetto ai 3.811 milioni dei primi nove mesi del 2006 - dopo la contabilizzazione di imposte per 1.948 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 481 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 300 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 3.791 milioni (che include 3.575 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di Cariparma, FriulAdria e 202 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 105 milioni.
L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 3.760 milioni nei primi nove mesi del 2007, rispetto ai 3.627 milioni dei primi nove mesi del 2006 (+3,7%), escludendo dal dato 2007 gli effetti LSE, Santander e TFR, gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal dato 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte).
I risultati di conto economico del terzo trimestre 2007
Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2007 registra proventi operativi netti pari a 4.477 milioni di euro, in aumento del 5,1% rispetto al terzo trimestre 2006 (del 6,7% se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione) e in flessione del 3,9% rispetto al secondo trimestre 2007; la variazione è, rispettivamente, pari a +1,4% e -8,1% se si considera il risultato dell’attività di negoziazione normalizzato escludendo dal terzo trimestre 2007 l’apporto positivo di 169 milioni della plusvalenza LSE e quello negativo di un milione della cessione parziale di Santander, dal terzo trimestre 2006 l’apporto positivo di 12 milioni delle posizioni in Fiat e Parmalat e dal secondo trimestre 2007 l’apporto negativo di 29 milioni della cessione parziale di Santander.
In quest’ambito, nel terzo trimestre 2007 gli interessi netti ammontano a 2.452 milioni, in aumento del 10% rispetto al terzo trimestre 2006 e dello 0,3% rispetto al secondo trimestre 2007.
Le commissioni nette sono pari a 1.515 milioni di euro, in flessione dell’ 1,8% rispetto al terzo trimestre 2006 e del 3,9% rispetto al secondo trimestre 2007. Rispetto al terzo trimestre 2006, si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da conti correnti (-11%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-6%), a fronte di una crescita della componente relativa alle garanzie rilasciate (+33,3%) e alla distribuzione dei prodotti assicurativi (+2,2%). Rispetto al secondo trimestre 2007 si registra una diminuzione in particolare delle commissioni da distribuzione di prodotti assicurativi (-8,2%) e da intermediazione/collocamento titoli e gestioni patrimoniali (-4,4%) a fronte di una crescita della componente relativa a conti correnti (+9,7%) e a servizi di incasso / pagamento e bancomat / carte di credito (+4,8%).
Il risultato dell’attività di negoziazione ammonta a 302 milioni di euro (134 il dato normalizzato escludendo gli effetti LSE e Santander), rispetto ai 348 milioni del terzo trimestre 2006 (336 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat) e ai 332 milioni del secondo trimestre 2007 (361 milioni il dato normalizzato escludendo l’effetto Santander).
Il risultato della gestione assicurativa ammonta a 93 milioni di euro, rispetto ai 90 milioni del terzo trimestre 2006 e ai 162 milioni del secondo trimestre 2007.
Gli oneri operativi ammontano a 2.300 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il terzo trimestre 2006 (+0,2%), a seguito di un aumento dello 0,7% sia delle spese del personale sia delle spese amministrative e di un calo del 5,1% degli ammortamenti. Rispetto al secondo trimestre 2007, si registra una crescita dell’ 11,1%, dovuta a un incremento del 22,9% delle spese del personale, che nel secondo trimestre 2007 hanno beneficiato della contabilizzazione di 255 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto; se si considera il dato normalizzato escludendo tali riprese, gli oneri operativi complessivi risultano in diminuzione dell’ 1,1%, con un aumento dello 0,2% delle spese del personale e dello 0,5% degli ammortamenti e un calo del 3,9% delle spese amministrative, anche per l’effetto stagionalità.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.177 milioni di euro, in crescita del 10,8% rispetto al terzo trimestre 2006 e in diminuzione del 15,9% rispetto al secondo trimestre 2007; se si considera il dato normalizzato, escludendo dal terzo trimestre 2007 gli effetti LSE e Santander, dal terzo trimestre 2006 l’effetto della posizione in Fiat e Parmalat e dal secondo trimestre 2007 l’effetto Santander e TFR, la variazione è rispettivamente pari al +2,9% e al -15%.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 343 milioni di euro, rispetto ai 348 milioni del corrispondente trimestre del 2006 e ai 443 milioni del secondo trimestre 2007. La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di un milione di euro, rispetto al saldo positivo di 3 milioni del terzo trimestre 2006 e di 8 milioni del secondo trimestre 2007.
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 1.833 milioni di euro, in crescita del 13,1% rispetto al terzo trimestre 2006 e in diminuzione del 14,9% rispetto al secondo trimestre 2007; la variazione è rispettivamente pari a +3,5% e -13,6% se si normalizza il terzo trimestre 2007 per LSE e Santander, il terzo trimestre 2006 per Fiat e Parmalat e il secondo trimestre 2007 per Santander e TFR.
L’utile netto consolidato ammonta a 1.496 milioni di euro - rispetto ai 1.195 milioni del terzo trimestre 2006 e ai 1.357 milioni del secondo trimestre 2007 - dopo la contabilizzazione di imposte per 543 milioni di euro, di oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 401 milioni, di oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 100 milioni, di un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 744 milioni (che include 708 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di 173 sportelli a Crédit Agricole) e della quota di pertinenza di terzi per 37 milioni.
L’utile netto consolidato normalizzato ammonta a 1.130 milioni nel terzo trimestre 2007, rispetto ai 1.159 milioni del terzo trimestre 2006 e ai 1.317 milioni del secondo trimestre 2007, escludendo dal terzo trimestre 2007 gli effetti LSE e Santander e relative imposte, dal secondo trimestre 2007 gli effetti Santander e TFR e relative imposte, dal secondo e terzo trimestre 2007 gli oneri di integrazione, gli oneri connessi al costo di acquisizione, la plusvalenza dalle cessioni a Crédit Agricole nonché le relative imposte e dal terzo trimestre 2006 l’effetto Fiat e Parmalat nonché le relative imposte e le esattorie in via di dismissione (al netto delle imposte).
Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2007
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2007 i crediti verso la clientela raggiungono i 325 miliardi di euro, in crescita dell’ 1,3% rispetto al 31 dicembre 2006 (del 2,4% se si escludono le operazioni pronti contro termine) e del 5,8% rispetto al 30 settembre 2006 (del 6,5% se si escludono le operazioni pronti contro termine). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati/ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 7.545 milioni di euro, in flessione dell’ 1,2% rispetto ai 7.634 milioni del 31 dicembre 2006; in quest’ambito, i crediti in sofferenza aumentano da 2.681 a 2.864 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,9% (0,8% al 31 dicembre 2006) e un grado di copertura del 71% (72% a fine 2006), gli incagli/ristrutturati diminuiscono da 3.830 a 3.758 milioni e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni scendono da 1.123 a 923 milioni.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 978 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 5,4% rispetto al 30 settembre 2006. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 367 miliardi, in aumento dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 5% rispetto al 30 settembre 2006, e la raccolta indiretta raggiunge i 639 miliardi, in aumento del 5,1% rispetto a fine 2006 e del 5,8% rispetto al 30 settembre 2006. L’ammontare di risparmio gestito - in cui non rientrano i fondi comuni dell’ex Gruppo Intesa, inclusi nel risparmio amministrato dopo la cessione del dicembre 2005 a Crédit Agricole di Nextra, società che è previsto riconfluisca nel Gruppo Intesa Sanpaolo entro l’anno - è pari a 209 miliardi, in flessione del 3,6% rispetto a fine 2006 e del 3,3% rispetto al 30 settembre 2006; la nuova produzione vita nei primi nove mesi del 2007 ammonta a 5,2 miliardi di euro per EurizonVita e a 2,6 miliardi per Intesa Vita. La raccolta amministrata raggiunge i 430 miliardi, in crescita del 9,9% rispetto al 31 dicembre 2006 e del 10,8% rispetto al 30 settembre 2006.
I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2007 sono stati calcolati:
i. considerando - per la quota parte dei nove mesi - l'ipotesi di distribuire nel 2008, analogamente al 2007, 0,38 euro per azione ordinaria e 0,391 euro per azione di risparmio,
ii. sottraendo - in linea con le recenti indicazioni di vigilanza - in eguale misura dal Tier 1 e dal Tier 2 capital gli elementi che in precedenza erano da dedurre dalla somma dei due (in particolare, la deduzione paritetica riguarda le partecipazioni in società bancarie e finanziarie ma non quelle assicurative, che per Intesa Sanpaolo rimangono assoggettate alla deduzione dalla somma di Tier 1 e Tier 2 capital),
e risultano pari al 7,3% per il Core Tier 1 ratio, all’ 8% per il Tier 1 ratio e al 10,7% per il coefficiente patrimoniale totale. I valori al 31 dicembre 2006 - riferiti al solo Gruppo Intesa e calcolati tenendo conto della distribuzione di 0,38 euro per azione ordinaria e di 0,391 euro per azione di risparmio nel 2007 - risultavano pari al 5,5% per il Core Tier 1 ratio, al 6,3% per il Tier 1 ratio e al 9,5% per il coefficiente patrimoniale totale.
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Al 30 settembre 2007, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 7.367 sportelli bancari - di cui 6.103 in Italia e 1.264 all’estero - con 98.236 dipendenti, 2.273 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2006.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- l’Area Retail, che opera al servizio della clientela famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 75.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie fino a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro);
- l’Area Imprese, preposta alla gestione delle aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni;
- la Direzione Private Banking, dedicata ai clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro.
La predetta operatività è realizzata tramite la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le banche rete integrate informaticamente (Banco di Napoli, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca dell’Adriatico).
Al servizio degli enti nonprofit è stata recentemente costituita Banca Prossima, che opera attraverso le filiali del Gruppo, con presidi locali e specialisti dedicati.
Nella Divisione sono inoltre incluse:
- le banche regionali per le quali nel corso dei primi nove mesi non si è ancora avviato o completato il processo di integrazione informatica (Intesa Casse del Centro, Banca di Trento e Bolzano, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna);
- le società prodotto specializzate nel credito industriale (Banca Intesa Mediocredito e Banca CIS), nel leasing (Intesa Leasing e Sanpaolo Leasint) e nel credito al consumo (Neos Banca e Agos Itafinco).
Rientrano inoltre nel perimetro di operatività del settore le compagnie assicurative Intesa Vita e Intesa Previdenza, Sanpaolo Bank (Lussemburgo), attiva nel private banking internazionale, le società fiduciarie SIREFID e Sanpaolo Fiduciaria, Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, Si Holding, partecipata al 37%, cui fa capo il controllo totalitario di CartaSi, società interbancaria leader in Italia nel settore delle carte di credito.
La Divisione Banca dei Territori registra nei primi nove mesi del 2007 proventi operativi netti per 8.496 milioni di euro, in aumento del 6,8% dai 7.956 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari al 62% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (61% nei primi nove mesi del 2006). Gli oneri operativi flettono dell’ 1,6% - passando da 4.523 a 4.450 milioni - e portano a un risultato della gestione operativa in crescita del 17,9%, da 3.433 a 4.046 milioni, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 56,9% al 52,4%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette passa da 734 a 748 milioni (+1,9%). Dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per un milione, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 3.299 milioni di euro, con una crescita del 22,2% rispetto ai 2.699 milioni dei primi nove mesi del 2006.
La Divisione Corporate & Investment Banking comprende:
- la Direzione Relazioni Corporate, incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia, nonché di sviluppare le attività a supporto del commercio internazionale;
- la Direzione Rete Estera, alla quale è stata assegnata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Bank Ireland, Banca Intesa France, ZAO Banca Intesa, Intesa Sanpaolo Bank Ireland). Alla Direzione sono demandati lo sviluppo e la gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera e l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- la Direzione Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- la Direzione Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti;
- la Direzione Operations Finanza, che offre le funzioni specifiche di post trading e IT in area finanza.
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di Intesa Mediofactoring.
La Divisione Corporate & Investment Banking registra proventi operativi netti pari a 2.126 milioni di euro - in aumento del 2,5% rispetto ai 2.075 milioni dei primi nove mesi del 2006 e sostanzialmente invariato se si normalizza il dato 2007 per l’effetto Borsa-LSE e quello 2006 per Fiat e Parmalat - pari al 15% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo, 14% normalizzato (16% nei primi nove mesi del 2006, 15% normalizzato). A fronte di oneri operativi pari a 637 milioni, in calo dello 0,8% rispetto ai 642 milioni dei primi nove mesi del 2006, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.489 milioni, in aumento del 3,9% rispetto ai 1.433 milioni dei primi nove mesi del 2006 e invariato se normalizzato, con un cost/income ratio pari al 30%, in flessione rispetto al 30,9% del corrispondente periodo del 2006 e sostanzialmente invariato attorno al 32,5% se normalizzato. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette aumenta da 91 a 166 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 1.323 milioni, in diminuzione del 3,4% rispetto ai 1.370 milioni dei primi nove mesi del 2006 e dell’ 8,3% se normalizzato.
La business unit Public Finance ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni, di prestare consulenza di carattere finanziario, con l'obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere. La business unit è costituita da Banca Intesa Infrastrutture e Sviluppo (BIIS) e da Banca OPI, che, a partire dai primi mesi dell'anno, stanno operando sul mercato in modo unitario e che, entro fine 2007, si integreranno creando la prima banca italiana nel public finance e una delle prime in Europa.
La business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 216 milioni di euro, in flessione del 3,1% rispetto ai 223 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto ai primi nove mesi del 2006), ma in aumento del 6,7% escludendo i proventi non ricorrenti sia dal 2006 sia dal 2007. A fronte di oneri operativi in aumento del 5,9% da 68 a 72 milioni, il risultato della gestione operativa ammonta a 144 milioni, in diminuzione del 7,1% rispetto ai 155 milioni dei primi nove mesi del 2006 ma in aumento del 7,5% escludendo le componenti non ricorrenti, e il cost/income ratio sale dal 30,5% al 33,3%, ma flette dal 34% al 33,6% escludendo le componenti non ricorrenti. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette è pari a 14 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 130 milioni, in diminuzione del 17,7%, rispetto ai 158 milioni dei primi nove mesi del 2006 e del 5,5% escludendo le componenti non ricorrenti.
La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate & Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo:
- la Direzione Area Banche CEE & SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale (Banka Koper in Slovenia, Vseobecna Uverova Banka in Slovacchia, Central-European International Bank e Inter-Europa Bank in Ungheria) e in Europa Sud Orientale (Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd e Panonska Banka in Serbia, UPI Banka in Bosnia-Erzegovina, Banca Italo Albanese e American Bank of Albania in Albania e Sanpaolo IMI Bank Romania);
- la Direzione Area Banche CSI, posta a presidio della controllata KMB Bank nella Federazione Russa;
- la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria.
La Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 1.402 milioni di euro, in aumento del 22% dai 1.149 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari al 10% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (9% nei primi nove mesi del 2006). Gli oneri operativi aumentano dell’ 11,3% da 625 a 696 milioni, per la crescita della rete commerciale; conseguentemente, il risultato della gestione operativa cresce del 34,9%, da 524 a 706 milioni, e il cost/income ratio scende dal 54,4% al 49,6%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette flette da 113 a 109 milioni; dopo utili su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 4 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 602 milioni, in aumento del 40,8% rispetto ai 428 milioni dei primi nove mesi del 2006.
La business unit Eurizon Financial Group (Eurizon) è la subholding del Gruppo posta a presidio delle attività assicurative realizzate per il tramite di EurizonVita, di quelle di asset gathering svolte dalle reti di promotori di Banca Fideuram, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto, e di asset management svolte attraverso Eurizon Capital.
La business unit Eurizon registra proventi operativi netti per 1.114 milioni di euro, in aumento del 12,5% rispetto ai 990 milioni dei primi nove mesi del 2006, pari all’ 8% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto ai primi nove mesi del 2006). A fronte di oneri operativi per 436 milioni, in crescita del 4,3% da 418 milioni per le iniziative di sviluppo, il risultato della gestione operativa ammonta a 678 milioni, in aumento del 18,5% rispetto ai 572 milioni dei primi nove mesi del 2006, e il cost/income ratio diminuisce dal 42,2% al 39,1%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette flette da 39 a 35 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 643 milioni, in crescita del 20,6%, rispetto ai 533 milioni dei primi nove mesi del 2006.
Il Consiglio di Gestione ha deliberato la fusione per incorporazione di Eurizon in Intesa Sanpaolo, con il conseguente diretto riporto a Intesa Sanpaolo delle unità di business attualmente controllate da Eurizon.
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La chiusura dell’esercizio in corso si prospetta positiva per il Gruppo Intesa Sanpaolo, anche in relazione alle ulteriori componenti di reddito straordinarie che verranno registrate nell’ultimo trimestre.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2006 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale con riferimento a cinque gruppi di operazioni:
1. cessione a Crédit Agricole di Cariparma e FriulAdria, società uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre del 2007 e il cui apporto in termini di utile netto per i primi due mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata con la cessione in marzo: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo peraltro il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione;
2. cessione a Crédit Agricole di 202 sportelli, il cui apporto in termini di utile netto - per il primo trimestre 2007 nel caso dei 29 sportelli conferiti in aprile a FriulAdria e per il primo semestre 2007 nel caso dei 173 conferiti in luglio a Cariparma - è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione, voce in cui è stata anche inclusa la plusvalenza realizzata nel secondo trimestre con il conferimento dei 29 sportelli a FriulAdria e nel terzo trimestre con il conferimento dei 173 a Cariparma: per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione;
3. cessione - in corso - a Montepaschi di Biverbanca, il cui apporto in termini di utile netto per i primi nove mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione;
4. cessione - in corso - a Banca Carige, Credito Valtellinese, Veneto Banca e Banca Popolare di Bari di 198 sportelli, il cui apporto in termini di utile netto per i primi nove mesi del 2007 è stato ricondotto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione; per il 2006 le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione;
5. acquisizione di Bank of Alexandria, Cassa dei Risparmi di Forlì e Panonska Banka, società entrate nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel primo trimestre del 2007, e di American Bank of Albania, entrata nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel terzo trimestre del 2007: per il 2006 le relative componenti sono state consolidate linea per linea - unitamente al consolidamento linea per linea di Banca Italo Albanese, acquisita nel secondo trimestre 2006 - nonché per il primo semestre 2007 nel caso di American Bank of Albania.
Inoltre, le componenti relative alle esattorie, ricondotte agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione nel secondo e terzo trimestre 2006 e uscite dal perimetro di consolidamento integrale nel quarto trimestre 2006, sono state deconsolidate linea per linea nel primo trimestre 2006, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili dei gruppi di attività in via di dismissione.
Sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti riguardanti Cariparma, FriulAdria, i 202 sportelli oggetto di cessione a Crédit Agricole e i 198 sportelli oggetto di cessione a Banca Carige, Credito Valtellinese, Veneto Banca e Banca Popolare di Bari e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione; il dato del primo trimestre 2006 è stato analogamente riesposto anche per la componente relativa alle esattorie. Inoltre, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2006 e del primo trimestre 2007 sono stati riesposti deconsolidando linea per linea le componenti relative a Biverbanca e attribuendo il relativo apporto alle pertinenti voci di attivo e passivo concernenti i gruppi di attività in via di dismissione, nonché consolidando linea per linea le componenti relative a American Bank of Albania.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2007, si allegano i prospetti relativi al conto economico consolidato riclassificato e ai dati patrimoniali consolidati inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali prospetti e la relazione trimestrale non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Bruno Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali dati previsionali comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
I seguenti rilevanti fattori potrebbero far sì che i risultati effettivi del Gruppo differiscano significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali:
• la capacità del Gruppo di integrare con successo dipendenti, prodotti, servizi e sistemi nell’ambito della fusione tra Banca Intesa S.p.A. e Sanpaolo IMI S.p.A. nonché di altre recenti fusioni ed acquisizioni;
• l'effetto delle decisioni delle autorità di vigilanza e dei cambiamenti nel quadro normativo;
• l'effetto degli sviluppi politici ed economici in Italia e negli altri paesi in cui opera il Gruppo;
• l'effetto delle fluttuazioni nei tassi di cambio e di interesse;
• la capacità del Gruppo di ottenere il rendimento atteso dagli investimenti realizzati in Italia e negli altri paesi.
I fattori suddetti non costituiscono una lista completa. A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali dichiarazioni contenenti dati previsionali che valgono solo con riferimento alla data odierna. Di conseguenza, non è possibile assicurare che il Gruppo raggiunga i risultati previsti.
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Data ultimo aggiornamento 14 novembre 2007 alle ore 13:22