INTESA SANPAOLO: IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA APPROVA IL BILANCIO 2007
Torino, Milano, 11 aprile 2008 – Il Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, riunitosi in data odierna sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2007, che hanno registrato un utile netto pari rispettivamente a 5.811 milioni di euro (4.622 milioni del 2006) e a 7.250 milioni (4.707 milioni del 2006).
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Con lettera del 19 marzo 2008, CONSOB ha chiesto di fornire informazioni relative a:
a) esposizione ai mutui subprime;
b) operatività svolta attraverso Special Purpose Entities (SPE);
c) strumenti finanziari derivati di negoziazione con la clientela.
Secondo le indicazioni CONSOB, l’informativa relativa alle lettere a) e b) è stata riportata nel progetto di bilancio 2007 (d’impresa e consolidato di Gruppo) approvato dal Consiglio di Gestione il 20 marzo scorso; mentre l’informativa di cui alla lettera c) doveva essere resa al mercato - esclusa la parte già riportata nel predetto progetto di bilancio - nel comunicato stampa relativo all’approvazione del bilancio 2007 da parte del Consiglio di Sorveglianza.
Con riferimento alla lettera a), le informazioni e i dati relativamente all’esposizione ai mutui subprime sono stati forniti nel bilancio 2007 nell’ambito della Nota integrativa del bilancio consolidato, Parte E: Informativa sui rischi di mercato, capitolo “I prodotti strutturati di credito”. Si precisa che le attività finanziarie con sottostante mutui subprime detenuti in gestione o in amministrazione da società del Gruppo per conto della clientela avevano al 31 dicembre 2007 un valore nominale di 6 milioni di euro e quelle di pertinenza di fondi pensione avevano un valore nominale di 15 milioni.
Per quanto riguarda la lettera b), l’informativa circa le special purpose entities è stata fornita nell’ambito della Nota integrativa del bilancio consolidato, Parte E: Informativa sui rischi di mercato, capitolo “Informativa circa l’operatività svolta attraverso Special Purpose Entities (SPE)”.
Di seguito si riporta l’informativa relativa alla lettera c).
i. Descrizione dell’operatività in derivati di negoziazione svolta con la clientela, indicando inoltre i rischi di mercato e di controparte assunti.
In merito a tale informativa, è stata inserita in calce alla Tabella 2.2. della Parte B della Nota Integrativa consolidata – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo: “Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione debitori/emittenti”, una nota concernente la descrizione dell’operatività in derivati di negoziazione svolta con la clientela, indicando inoltre i rischi di mercato e di controparte assunti. Un’analoga nota è stata inserita nella corrispondente tabella del bilancio d’impresa.
ii. Il valore nozionale e la composizione della consistenza degli strumenti derivati di cui alla Voce 20. “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” dell’attivo patrimoniale, distinguendo tra prodotti plain vanilla e prodotti strutturati, segnalando per tale ultima categoria il numero dei clienti complessivamente coinvolti e la quota ascrivibile ai soggetti maggiormente esposti.
Come risulta dalla tabella 2.1 della Parte B della Nota integrativa consolidata del Bilancio 2007, il fair value degli strumenti derivati di negoziazione ammonta a 19.993 milioni (8.785 milioni nel bilancio d’impresa), di cui 1.364 milioni stipulati con clientela (478 milioni nel Bilancio d’impresa). Il valore nozionale di tali derivati è pari a 40.131 milioni (26.841 milioni nel Bilancio d’impresa).
Come al punto i., nella definizione di clientela sono stati considerati i rapporti con la “clientela” retail, imprese non finanziarie ed enti pubblici, escludendo, quindi, le istituzioni creditizie, le imprese finanziarie e le assicurazioni.
Di questi derivati, il nozionale dei contratti plain vanilla alla data di riferimento era pari a 25.715 milioni (19.412 milioni nel Bilancio d’impresa) e quello degli strutturati a 14.416 milioni (7.429 milioni nel Bilancio d’impresa). In questa rilevazione sono stati considerati “strutturati” i contratti costituiti dalla combinazione di più strumenti derivati elementari.
Infine, si segnala che i clienti controparti di derivati strutturati erano al 31 dicembre 2007 n. 6.786 (di cui n. 4.663 della Capogruppo) e che il fair value dei contratti della specie in essere con i 10 clienti più esposti era di 213 milioni (51 milioni quello dei primi 10 clienti della Capogruppo).
iii. Le modalità di contabilizzazione e la quantificazione delle commissioni upfront riconosciute alla clientela.
Per predisporre questa rilevazione si sono intesi per “upfront” i flussi di cassa liquidati tra le parti alla data di decorrenza del contratto derivato.
La Banca e le società del Gruppo rilevano tali flussi nell’ambito delle attività e passività finanziarie di negoziazione (voce 20 dell’Attivo e voce 40 del Passivo patrimoniale), con successiva valutazione dello strumento finanziario al fair value con contropartita alla voce 80 del Conto economico.
Nell’esercizio 2007 alla clientela, come sopra definita, sono stati corrisposti upfront per 28 milioni (18 milioni dalla Capogruppo).
Dagli importi indicati sono stati esclusi quelli delle fattispecie di cui al paragrafo successivo.
iv. L’indicazione della nuova produzione e delle chiusure di derivati realizzate nell’esercizio 2007 (valori nozionali), sempre distinguendo tra prodotti plain vanilla e strumenti strutturati e precisando altresì l’entità delle eventuali ristrutturazioni effettuate ed i relativi proventi e oneri.
Ferme restando le altre definizioni sopra fornite, per ristrutturazione si è intesa la chiusura anticipata di un derivato con contestuale apertura di un nuovo derivato avente caratteristiche diverse con la stessa controparte.
La nuova produzione dell’esercizio 2007 ha avuto un valore nozionale di 63.722 milioni (48.471 milioni per la Capogruppo), di cui il nozionale relativo a derivati strutturati è stato di 6.678 milioni (4.349 milioni per la Capogruppo).
Nello stesso periodo il nozionale delle chiusure è stato di 53.561 milioni (39.083 milioni per la Capogruppo), di cui il nozionale relativo a derivati strutturati è stato di 6.533 milioni (4.126 milioni per la Capogruppo).
Si segnala che gran parte della nuova produzione come pure delle chiusure è costituita da derivati plain vanilla - aventi normalmente durata inferiore all’anno - di copertura del rischio di cambio di operazioni commerciali ricorrenti nel corso dell’anno.
Infine, le operazioni di ristrutturazione concluse nel 2007 avevano un nozionale pari a 7.367 milioni (4.408 milioni per la Capogruppo). I flussi finanziari di queste operazioni sono stati sostanzialmente pareggiati.
Si ricorda che i nuovi derivati stipulati nell’ambito di accordi di ristrutturazione - come tutti i derivati - sono valutati al fair value.
v. Il valore nozionale e la composizione della consistenza degli strumenti derivati di cui alla Voce 40. “Passività finanziarie di negoziazione” del passivo patrimoniale, distinguendo tra prodotti plain vanilla e prodotti strutturati.
Circa gli strumenti derivati di cui alla Voce 40. del passivo patrimoniale, il valore nozionale dei derivati stipulati con la clientela al 31 dicembre 2007 era pari a 30.057 milioni (21.408 milioni nel Bilancio d’impresa).
Di questi derivati, il nozionale dei contratti plain vanilla con la clientela era pari a 25.123 milioni (18.888 milioni nel bilancio d’impresa) e quello degli strutturati a 4.934 milioni (2.520 milioni nel bilancio d’impresa).
Il concetto di “clientela” è lo stesso di cui al punto ii., come pure quello di contratti “strutturati”.
vi. L’illustrazione delle metodologie di calcolo del fair value dei precitati strumenti finanziari derivati di negoziazione.
Per quanto concerne le diverse metodologie di calcolo del fair value degli strumenti finanziari derivati in generale, si rinvia alla Nota integrativa del bilancio consolidato, Parte E: Informativa sui rischi di mercato, capitoli “Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie” e “In dettaglio: i metodi di valutazione”.
vii. Le modalità di contabilizzazione e la quantificazione delle commissioni upfront percepite da controparti terze.
Il concetto di “upfront” è lo stesso di cui al punto iii., cioè un flusso di cassa liquidato tra le parti alla data di decorrenza del contratto derivato.
La Banca e le società del Gruppo rilevano tali flussi tra le attività e passività finanziarie di negoziazione (voce 20 dell’Attivo e, nel caso specifico, voce 40 del Passivo patrimoniale), con successiva valutazione degli strumenti finanziari al fair value, con contropartita alla voce 80 del Conto economico.
Nell’esercizio 2007 dalla clientela, come sopra definita, sono stati percepiti upfront per 38 milioni (24 milioni dalla Capogruppo).
viii. Le modalità di determinazione e l’ammontare delle rettifiche di valore per rischio di controparte (clientela) su prodotti derivati nonché le eventuali riprese di analoga natura, confluite nel conto economico.
Nel caso di strumenti derivati OTC, la determinazione del fair value dipende non solo dai fattori di mercato e dalla natura del contratto (durata, forma tecnica, ecc.), ma anche dalla qualità creditizia della controparte. In particolare, per i derivati si considera:
- mark-to-market, ossia il pricing effettuato con le curve risk-free;
- fair value, che tiene conto del rischio creditizio di controparte e delle esposizioni future del contratto.
La differenza tra fair value e mark-to-market - il cosiddetto Credit Risk Adjustment (CRA) - coincide con il valore scontato ad oggi della perdita futura attesa, tenendo conto del fatto che l'esposizione futura ha una variabilità legata a quella dei mercati.
L’applicazione della suddetta metodologia è la seguente:
- in caso di esposizione corrente positiva, il CRA viene calcolato a partire da quest'ultima, dagli spread di mercato e in funzione della vita media residua del contratto;
- in caso di esposizione corrente prossima allo zero o negativa, il CRA viene determinato assumendo che l'esposizione futura sia stimabile tramite i cosiddetti add-on factors di Basilea 2.
Come già detto, il fair value degli strumenti finanziari derivati di negoziazione con la clientela è stato determinato tenendo conto, al pari di quanto viene fatto per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti.
Ciò ha comportato l’iscrizione a Conto economico, sui contratti in rimanenza al 31 dicembre 2007, di rettifiche prudenziali per un ammontare pari a 33 milioni (19 milioni a livello di Capogruppo).
ix. L’indicazione del numero e dell’ammontare delle esposizioni riclassificate nel corso del 2007 ad incaglio o sofferenza relative a clienti che hanno sottoscritto derivati OTC.
Nel corso del 2007, n. 190 posizioni di clienti che avevano sottoscritto derivati OTC sono state riclassificate da “a andamento regolare” a “incaglio”, per un controvalore, dei derivati, di 12 milioni.
Nello stesso periodo, n. 7 posizioni di clienti che avevano sottoscritto derivati OTC sono state riclassificate da “a andamento regolare” ovvero da “incaglio” a “sofferenza”, per un controvalore dei derivati inferiore a un milione.
Nella sola Capogruppo, le riclassificazioni a incaglio sono state n. 159 per un controvalore dei derivati di 5 milioni. Quelle a sofferenza n. 3 per un’esposizione in derivati inferiore a un milione.
x. L’indicazione delle eventuali ristrutturazioni, avviate e/o da intraprendere, delle esposizioni in derivati nei confronti della clientela, indicando la tipologia dei derivati oggetto di ristrutturazione e gli effetti sul conto economico dell’esercizio.
Con riferimento alle esposizioni in derivati nei confronti della clientela, nell’ambito dell’attività ordinaria di gestione e monitoraggio del portafoglio, sono state attivate le seguenti iniziative:
- sui derivati di tasso, a partire dal giugno 2007, una serie di azioni volte a proporre alla clientela classificata al dettaglio (secondo la normativa MIFID) di estinguere o convertire in prodotti di protezione le posizioni non più coerenti con le politiche di commercializzazione che la Banca si è data;
- sui derivati di cambio, a partire dal gennaio 2008, quale conseguenza della scelta della Banca di non proporsi come controparte per operatività priva di adeguato sottostante di natura commerciale e finanziaria, si sta procedendo nei confronti di un limitato numero di clienti alla riduzione progressiva delle posizioni sino al loro azzeramento.
Da tali attività non si prevedono particolari effetti sul conto economico.
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Bruno Picca, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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Ai sensi dell’art. 89-bis del Regolamento CONSOB n. 11971/1999 come successivamente modificato e integrato ("Regolamento Emittenti"), si rende noto che in data odierna è stata resa disponibile al pubblico la Relazione sul Governo Societario di Intesa Sanpaolo, consultabile sul sito internet del Gruppo, group.intesasanpaolo.com, alla sezione Governance.
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Data ultimo aggiornamento 11 aprile 2008 alle ore 18:50