INTESA SANPAOLO: RISULTATI AL 31 DICEMBRE 2008
- Utile netto consolidato normalizzato(*) 2008 a 3,9 miliardi di euro, -10,6% rispetto ai 4,4 miliardi del 2007 (+3,5% escludendo anche il trading; contabile a 2,6 miliardi di euro, rispetto a 7,3 miliardi del 2007).
- Proventi operativi netti normalizzati(*) -4% (+1% escludendo anche il trading; contabili a 18.157 mln. di euro, -5,7% rispetto ai 19.246 mln. del 2007).
- Oneri operativi normalizzati(*) -3,3% (contabili a 9.936 mln. di euro, -0,6% rispetto ai 9.996 mln. del 2007).
- Risultato della gestione operativa normalizzato(*) -4,7% (+6,7% escludendo anche il trading; contabile a 8.221 mln. di euro, -11,1% rispetto ai 9.250 mln. del 2007).
- Risultato corrente al lordo delle imposte normalizzato(*) -16,4% (-3,5% escludendo anche il trading; contabile a 3.589 mln. di euro, -50,3% rispetto ai 7.224 mln. del 2007).
- Coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2008: Tier 1 ratio al 7,1%, dopo la proposta del Consiglio di Gestione che per l’esercizio 2008 non vengano distribuiti dividendi.
- Approvata dal Consiglio di Sorveglianza la decisione del Consiglio di Gestione di rafforzare ulteriormente i capital ratios del Gruppo avviando la procedura per l’emissione di 4 mld. di euro di obbligazioni bancarie speciali destinate alla sottoscrizione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, valide come Core Tier 1 (“Tremonti Bond”).
Torino, Milano, 20 marzo 2009 – Si è riunito oggi sotto la presidenza di Enrico Salza il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il progetto di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2008 (1).
Il Gruppo nel 2008 ha fatto fronte alla crisi dei mercati finanziari internazionali potendo contare sulla solidità del proprio modello di business focalizzato sull’attività retail domestica, che ha consentito di assorbire gli impatti negativi straordinari che si sono concentrati nell’ultimo trimestre dell’anno, rappresentati principalmente da 3,1 miliardi di euro di rettifiche per perdite di valore (impairment) su partecipazioni, avviamento (goodwill) e altre attività immateriali, solo in parte compensate dall’effetto positivo di imposte anticipate per 1,6 miliardi, di cui 1,1 miliardi conseguenti all’affrancamento del goodwill.
La conferma di una rigorosa politica di valutazione in un contesto economico attuale e prospettico difficile si è poi riflesso nel quarto trimestre anche in rettifiche di valore nette su crediti per circa un miliardo di euro e in una componente prudenziale della svalutazione dei prodotti strutturati di credito per circa 180 milioni di euro, apportata anche in considerazione dell’andamento del mercato in questa prima parte del 2009.
Ne è conseguito un utile netto consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo nel 2008 pari a 2.553 milioni di euro, rispetto ai 7.250 milioni del 2007, che aveva beneficiato di plusvalenze nette derivanti dalla cessione di banche controllate e sportelli per circa 3.750 milioni.
L’utile netto consolidato normalizzato(*), ammonta a 3.899 milioni, in flessione del 10,6% rispetto ai 4.359 milioni del 2007; se poi dal confronto si escludesse anche il risultato dell’attività di negoziazione, si registrerebbe un aumento dell’utile netto pari al 3,5%.
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(*) Escludendo le principali componenti non ricorrenti elencate a pagina 4.
(1) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 13.
Nel 2008 Intesa Sanpaolo ha confermato di essere tra i Gruppi bancari più solidi a livello internazionale per profilo di rischio, di liquidità, di leverage e di patrimonializzazione, il che ha consentito di mantenere una solida performance operativa, nonostante la complessità di mercato senza precedenti e il significativo impatto di elementi negativi non ricorrenti.
Intesa Sanpaolo è uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale
● basso profilo di rischio:
- il 74% dei ricavi proviene dall’attività retail in Italia,
- l’esposizione ai Paesi del Centro-Est Europa è limitata e ben diversificata, con impieghi a clientela nell’area pari complessivamente a solo il 7% del portafoglio prestiti del Gruppo e un buon bilanciamento tra raccolta e impieghi con clientela,
- il rapporto tra sofferenze nette e crediti netti è sostanzialmente stabile all’ 1%,
- le sofferenze lorde sono coperte al 128%, considerando oltre agli accantonamenti specifici anche il valore delle relative garanzie reali e personali;
● eccellente liquidità:
- posizione netta interbancaria positiva per circa 5 miliardi di euro,
- elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, attualmente non stanziati, che hanno raggiunto a fine febbraio 2009 un livello corrispondente a una liquidità di 56 miliardi di euro,
- impieghi alla clientela inferiori alla raccolta da clientela,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate,
- il 70% della raccolta da clientela (inclusi i titoli emessi) è retail;
● leverage contenuto e adeguata patrimonializzazione:
- leverage molto più basso rispetto agli altri principali gruppi bancari europei,
- il miglior rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
Ulteriore rafforzamento della patrimonializzazione
Alla luce della perdurante incertezza in merito alla dimensione e alla durata della crisi dei mercati internazionali, Intesa Sanpaolo ha ritenuto opportuno rafforzare ulteriormente il grado di patrimonializzazione e, in tale ottica, l’odierno Consiglio di Gestione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria di:
- non distribuire dividendi alle azioni ordinarie;
- distribuire alle azioni di risparmio un dividendo in contanti pari a 2,6 centesimi di euro, corrispondente al 5% del valore nominale, come prescritto dallo Statuto sociale;
Inoltre, il Consiglio di Gestione - al duplice fine che il Gruppo possa disporre di un’ “assicurazione” contro la predetta incertezza e non risulti penalizzato da distorsioni competitive causate da un diverso grado di “protezione” fornito ai principali gruppi bancari internazionali dallo Stato nei rispettivi Paesi - ha deciso di avviare la procedura per l’emissione di 4 miliardi di euro di obbligazioni bancarie speciali destinate alla sottoscrizione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze (cosiddetti “Tremonti Bond”), valide come patrimonio di Vigilanza di Base (Core Tier 1).
Il Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, riunitosi oggi sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato tale decisione.
La sottoscrizione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze è subordinata alle condizioni indicate all’art. 2 del Decreto emesso dal Ministero il 25 febbraio 2009, in particolare alle valutazioni della Banca d’Italia.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2008 sono stati quindi calcolati assumendo che per l’esercizio 2008 non vengano distribuiti dividendi (a parte quello statutariamente prescritto per le azioni di risparmio) e risultano - applicando le regole di Basilea 2 foundation, che hanno apportato un beneficio di circa 0,15% rispetto a quelle standardised - pari al 6,3% per il Core Tier 1 ratio (5,9% al 31 dicembre 2007, secondo le regole di Basilea 1), al 7,1% per il Tier 1 ratio (6,5% a fine 2007) e al 10,2% per il coefficiente patrimoniale totale (9% a fine 2007).
Considerando i benefici attesi dall’emissione dei Tremonti Bond nonché dalle operazioni di cessione in corso di perfezionamento (CR Orvieto, sportelli La Spezia e Pistoia, Intesa Trade e CartaSi), i coefficienti patrimoniali proforma risulterebbero pari al 7,4% per il Core Tier 1 ratio, all’ 8,2% per il Tier 1 ratio e all’ 11,3% per il coefficiente patrimoniale totale.
Un ulteriore rafforzamento dei coefficienti patrimoniali è atteso provenire da:
- applicazione di Basilea 2 advanced, con un possibile beneficio – soggetto ad approvazione di Banca d’Italia e stimabile sulla base dell’attuale situazione economica - di circa 0,25% per il Core Tier 1 ratio conseguibile nel biennio 2009-2010,
- operazioni di capital management riguardanti attività non strategiche per un valore di libro complessivo nell’ordine dei 9,5 miliardi di euro, con possibile liberazione di circa 5 miliardi attualmente dedotti dal Core Tier 1 e di circa 15 miliardi di attività ponderate, con un corrispondente beneficio dell’ordine dell’ 1,5%.
Intesa Sanpaolo intende rimborsare i Tremonti Bond entro il 30 giugno 2013, reintegrando il conseguente minor apporto ai coefficienti patrimoniali con l’autofinanziamento derivante dalla redditività ricorrente e con operazioni di capital management riguardanti attività non strategiche. Intende altresì ripristinare la distribuzione di dividendi in contanti, modulata in relazione a tale rimborso, nonché all’andamento della gestione aziendale e alle esigenze di patrimonializzazione, e prospetticamente in progressione.
* * *
La proposta di distribuzione di dividendo verrà sottoposta all’Assemblea ordinaria convocata per il 28-30 aprile 2009, attribuendo un monte dividendi pari a 24.244.754,59 euro, con un dividendo unitario di 2,6 centesimi di euro a ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio. Il pagamento del dividendo, se approvato dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 21 maggio 2009 (con stacco cedole il 18 maggio). Rapportando il dividendo unitario al prezzo dell’azione di risparmio registrato lo scorso 19 marzo, risulta un rendimento (dividend yield) dell’ 1,85%.
L’Assemblea ordinaria avrà all’ordine del giorno anche la proposta di integrazione dei compensi della società di revisione Reconta Ernst & Young. Per i giorni 28, 29 e 30 aprile 2009 è stata convocata l’Assemblea straordinaria, che avrà all’ordine del giorno la modifica di alcuni articoli dello Statuto sociale, da adottarsi anche in ottemperanza alle “Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche” emanate dalla Banca d’Italia il 4 marzo 2008.
* * *
Nel 2008 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha mostrato una solida performance operativa
(variazioni % rispetto al 2007) | Risultati normalizzati(2) |
Risultati normalizzati(2) |
Risultati contabili |
Proventi operativi netti | -4,0% |
1,0% |
-5,7% |
Oneri operativi | -3,3% |
-3,3% |
-0,6% |
Risultato della gestione operativa | -4,7% |
6,7% |
-11,1% |
Risultato corrente al lordo delle imposte | -16,4% |
-3,5% |
-50,3% |
Utile netto |
-10,6% |
3,5% |
-64,8% |
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(2) Calcolati escludendo le principali componenti non ricorrenti costituite da:
nel 2008: 1) 184 milioni di euro di svalutazione prudenziale dei prodotti strutturati di credito, effettuata anche in considerazione dell’andamento del mercato in questa prima parte del 2009, inclusa nel risultato dell’attività di negoziazione e relativi risparmi d’imposta, 2) 126 milioni di euro rivenienti dalla transazione IMI-SIR inclusi negli altri proventi di gestione e relative imposte, 3) 102 milioni di oneri relativi agli assegni circolari prescritti inclusi negli altri proventi di gestione e relativi risparmi d’imposta, 4) impatti negativi per 246 milioni relativi ai 326 milioni di esposizione verso Lehman (inclusi per 6 milioni nel risultato dell’attività di negoziazione, per 202 milioni nelle rettifiche nette su crediti e per 38 milioni nelle rettifiche nette su altre attività) e per 62 milioni relativi ai 90 milioni di esposizione verso le banche islandesi (inclusi nelle rettifiche nette su crediti) e relativi risparmi d’imposta, 5) plusvalenze per 268 milioni derivanti dalla cessione di Agos e per 89 milioni dalla cessione di Centrale dei Bilanci nonché proventi per 189 milioni derivanti dall’operazione di cessione degli immobili confluiti in IMMIT, inclusi negli utili su attività detenute sino a scadenza e relative imposte, 6) impairment per 3.050 milioni (inclusi per 1.065 milioni nelle rettifiche di valore dell’avviamento, per 908 milioni nelle rettifiche nette di valore su altre attività, per 326 milioni negli utili su attività finanziarie detenute fino a scadenza e su altri investimenti e per 751 milioni negli effetti economici dell’allocazione del costo di acquisizione) e relativi risparmi d’imposta, 7) 1.629 milioni di beneficio fiscale derivante da imposte differite, di cui 1.107 dall’affrancamento del goodwill, inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 8) 924 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta (che portano a oneri netti pari a 657 milioni), 9) 567 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 10) 932 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di 198 sportelli inclusi nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte;
nel 2007: 1) 169 milioni di plusvalenza derivanti dall’operazione Borsa Italiana – LSE inclusi nel risultato dell’attività di negoziazione e relative imposte, 2) 277 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto inclusi nelle spese per il personale e relative imposte, 3) 172 milioni di oneri connessi a Parmalat e Finmek, inclusi negli accantonamenti netti a rischi e oneri, e relativi risparmi d’imposta, 4) 285 milioni di oneri connessi alla fiscalità differita inclusi nelle imposte sul reddito dell’attività corrente, 5) 869 milioni di oneri di integrazione connessi alla fusione e relativi risparmi d’imposta (che portano a oneri netti pari a 605 milioni), 6) 10 milioni di oneri, al netto delle imposte, derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione e 7) 3.753 milioni di plusvalenze derivanti dalla cessione di Cariparma e FriulAdria e di 202 sportelli e 196 milioni di impairment dell’avviamento ex-Nextra, inclusi nell’utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte.
Il conto economico consolidato del 2008 (3) registra proventi operativi netti pari a 18.157 milioni di euro, in calo del 5,7% rispetto ai 19.246 milioni del 2007, in flessione del 4% se si escludono le principali componenti non ricorrenti (nel 2008: 184 milioni di svalutazione prudenziale dei prodotti strutturati di credito, 6 milioni di oneri Lehman, 126 milioni di proventi rivenienti dalla transazione IMI-SIR e 102 milioni di oneri connessi agli assegni circolari prescritti; nel 2007: 169 milioni di plusvalenza dall’operazione Borsa Italiana - LSE) e in aumento dell’ 1% se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione.
In quest’ambito, nel 2008 gli interessi netti ammontano a 11.630 milioni, in crescita del 12,2% rispetto ai 10.368 milioni del 2007.
Le commissioni nette sono pari a 5.872 milioni di euro, con una flessione dell’ 11,8% rispetto ai 6.654 milioni del 2007, con commissioni da attività bancaria commerciale in flessione a 2.004 milioni (-3,9%), a seguito della diminuzione delle componenti relative a servizi di incasso e pagamento e conti correnti (questi ultimi interessati da un maggior ricorso a prodotti a basso costo) solo in parte compensata dall’aumento delle componenti relative a garanzie rilasciate e bancomat / carte di credito, e commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...) in calo a 2.888 milioni (-21,1%) a causa dello sfavorevole andamento dei mercati e della bassa propensione al rischio della clientela.
Il risultato dell’attività di negoziazione registra un saldo di segno negativo per 53 milioni di euro - registrando 612 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito, dovuti a svalutazioni (di cui 184 milioni costituiti da una svalutazione prudenziale effettuata anche in considerazione dell’andamento dei mercati in questa prima parte del 2009) e 6 milioni sull’esposizione verso Lehman - rispetto ai 1.241 milioni del 2007 (risultato che aveva beneficiato di condizioni di mercato particolarmente favorevoli nel primo trimestre e di 169 milioni di plusvalenza Borsa Italiana - LSE nel terzo trimestre). Senza la riclassificazione IAS di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione pari a 459 milioni, di cui 299 milioni relativi a prodotti strutturati di credito.
Il risultato della gestione assicurativa ammonta a 400 milioni di euro, rispetto ai 508 milioni del 2007.
Gli oneri operativi ammontano a 9.936 milioni di euro, in diminuzione dello 0,6% rispetto ai 9.996 milioni del 2007, a seguito di una riduzione dello 0,8% per le spese del personale e del 7,8% per gli ammortamenti e di un aumento dell’ 1,7% per le spese amministrative; gli oneri operativi e le spese del personale diminuiscono rispettivamente del 3,3% e del 5,3% se si escludono 277 milioni di riprese dal fondo di Trattamento di Fine Rapporto (TFR) dai dati del 2007.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 8.221 milioni di euro, in calo dell’ 11,1% rispetto ai 9.250 milioni del 2007, con un cost/income ratio che passa dal 51,9% del 2007 al 54,7%; se si escludono le principali componenti non ricorrenti si registra una diminuzione del 4,7%, con un cost/income ratio sostanzialmente invariato al 54%; se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione, si registra un incremento del 6,7% e un miglioramento del cost/income ratio dal 57,1% del 2007 al 54,6% del 2008.
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(3) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading (“fair value through profit and loss”) a quella delle attività disponibili per la vendita (“available for sale”) o delle attività detenute fino alla scadenza (“held to maturity”) o dei finanziamenti e crediti (“loans and receivables”) e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - sostanzialmente sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 3.868 milioni a finanziamenti e crediti e per 220 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita, senza la quale si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione dell’esercizio 2008 pari a 459 milioni (di cui 318 milioni nel quarto trimestre); il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 6.115 milioni a finanziamenti e crediti, senza la quale si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 dicembre 2008 pari a 862 milioni (di cui 650 nel quarto trimestre).
Le rettifiche di valore dell’avviamento ammontano a 1.065 milioni e si riferiscono per 580 milioni a Banca Fideuram, per 390 milioni a Pravex-Bank e per 95 milioni a Eurizon Capital.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 3.833 milioni di euro, rispetto ai 2.128 milioni del 2007. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 318 milioni (551 milioni nel 2007, inclusivi di 172 milioni connessi a Parmalat e Finmek); le rettifiche nette su crediti sono pari a 2.566 milioni, rispetto ai 1.506 milioni del 2007, e includono 202 milioni per Lehman e 62 milioni per le banche islandesi; le rettifiche nette su altre attività ammontano a 949 milioni, rispetto ai 71 milioni del 2007, e comprendono 38 milioni per Lehman e 908 milioni di impairment su attività finanziarie disponibili per la vendita (436 milioni su Natixis, 269 milioni su LSE, 30 milioni su Banca Generali, 125 milioni su titoli detenuti dalle partecipazioni assicurative e 48 milioni su altri investimenti azionari).
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 266 milioni di euro, rispetto ai 102 milioni del 2007 e include da un lato 268 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Agos, 189 milioni di proventi derivanti dall’operazione di cessione degli immobili confluiti in IMMIT e 89 milioni di plusvalenza dalla cessione di Centrale dei Bilanci, dall’altro 326 milioni di impairment su partecipazioni consolidate al patrimonio netto (di cui 165 milioni su Telco, 78 milioni su RCS e 60 milioni su Allfunds Bank).
Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 3.589 milioni di euro, in diminuzione del 50,3% rispetto ai 7.224 milioni del 2007, del 16,4% se si escludono le principali componenti non ricorrenti e del 3,5% se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione.
L’utile netto consolidato ammonta a 2.553 milioni di euro - in confronto ai 7.250 milioni del 2007 (che includeva plusvalenze nette da cessioni per circa 3.750 milioni) - dopo la contabilizzazione di:
- imposte per 180 milioni di euro, che beneficiano di 1.107 milioni di imposte anticipate connesse all’affrancamento del goodwill e di 522 milioni di altre imposte anticipate;
- oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 657 milioni, che includono circa 400 milioni di oneri (al netto di imposte) per l’uscita del personale secondo gli accordi sindacali;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 1.088 milioni, inclusivi di 751 milioni ante imposte di impairment su attività immateriali (di cui 449 milioni riguardanti Eurizon Capital e 302 milioni Banca Fideuram);
- un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 1.036 milioni di euro, inclusivo di 932 milioni di plusvalenza netta derivante dalla cessione di 198 sportelli a Banca Carige, Gruppo Credito Valtellinese, Veneto Banca, Banca Popolare Alto Adige e Banca Popolare di Bari;
- una quota di pertinenza di terzi per 147 milioni.
L’utile netto della Capogruppo è pari a 1.069 milioni di euro, rispetto ai 5.798 milioni del 2007.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2008
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2008 registra proventi operativi netti pari a 3.974 milioni di euro, in diminuzione del 13,6% rispetto al quarto trimestre 2007 e del 13,7% rispetto al terzo trimestre 2008; i proventi operativi netti sono in flessione del 7,4% rispetto al quarto trimestre 2007 e del 6,4% rispetto al terzo trimestre 2008 se si escludono le principali componenti non ricorrenti (nel quarto trimestre 2008: 184 milioni di svalutazione prudenziale dei prodotti strutturati di credito, un milione di ripresa sulla posizione Lehman, e 102 milioni di oneri connessi agli assegni circolari prescritti; nel terzo trimestre 2008: 6 milioni di svalutazione per Lehman, un milione di svalutazione per le banche islandesi e 59 milioni di proventi rivenienti dalla transazione IMI-SIR); se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi operativi netti diminuiscono del 4,6% rispetto al quarto trimestre 2007 e del 2,1% rispetto al terzo trimestre 2008.
In quest’ambito, nel quarto trimestre 2008 gli interessi netti ammontano a 2.890 milioni, in crescita del 3,3% rispetto al quarto trimestre 2007 e in flessione del 5,1% rispetto al terzo trimestre 2008.
Le commissioni nette sono pari a 1.286 milioni di euro, con un calo del 21,1% rispetto al quarto trimestre 2007 e dell’ 8,2% rispetto al terzo trimestre 2008. Rispetto al quarto trimestre 2007, si registrano commissioni da attività bancaria commerciale in diminuzione del 10% e commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...) in calo del 39,9%. Rispetto al terzo trimestre 2008, si registra una flessione dell’ 1,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 14,7% di quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza.
Il risultato dell’attività di negoziazione registra un saldo di segno negativo per 354 milioni di euro - registrando 376 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito (di cui 184 milioni costituiti da una svalutazione prudenziale effettuata anche in considerazione dell’andamento dei mercati in questa prima parte del 2009) e un milione di ripresa sulla posizione Lehman - rispetto al saldo di segno negativo per 44 milioni del quarto trimestre 2007 (che aveva registrato 381 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito) e a quello di segno positivo per 17 milioni del terzo trimestre 2008 (che aveva registrato 33 milioni di effetti negativi della crisi dei mercati finanziari sui prodotti strutturati di credito e svalutazioni per 6 milioni sull’esposizione verso Lehman e per un milione su quella verso banche islandesi). Senza la riclassificazione IAS di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione pari a 318 milioni, di cui 191 milioni relativi a prodotti strutturati di credito.
Il risultato della gestione assicurativa ammonta a 171 milioni di euro, rispetto ai 99 milioni del quarto trimestre 2007 e ai 43 milioni del terzo trimestre 2008.
Gli oneri operativi ammontano a 2.699 milioni di euro, in diminuzione del 3,2% rispetto al quarto trimestre 2007, a seguito di un calo dell’ 8,2% per le spese del personale e dell’ 8,5% per gli ammortamenti, a fronte di un aumento del 6,2% per le spese amministrative. Rispetto al terzo trimestre 2008, si registra un aumento del 12,6%, dovuto alle spese del personale (+2,6%), alle spese amministrative (+30%) e agli ammortamenti (+13%).
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.275 milioni di euro, in calo del 29,6% rispetto al quarto trimestre 2007 e del 42,2% rispetto al terzo trimestre 2008; se si escludono le principali componenti non ricorrenti, si registra una diminuzione del 13,8% rispetto al quarto trimestre 2007 e del 27,5% rispetto al terzo trimestre 2008; se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione,si registra una flessione del 6,6% rispetto al quarto trimestre 2007 e del 18,7% rispetto al terzo trimestre 2008.
Le rettifiche di valore dell’avviamento ammontano a 1.065 milioni e si riferiscono per 580 milioni a Banca Fideuram, per 390 milioni a Pravex-Bank e per 95 milioni a Eurizon Capital.
Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 2.061 milioni di euro, rispetto agli 811 milioni del quarto trimestre del 2007 e ai 970 milioni del terzo trimestre 2008. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 164 milioni, rispetto ai 271 milioni del quarto trimestre 2007 (inclusivi di 105 milioni connessi a Parmalat) e ai 76 milioni nel terzo trimestre 2008; le rettifiche nette su crediti sono pari a 999 milioni, rispetto ai 488 milioni del quarto trimestre 2007 e agli 854 milioni del terzo trimestre 2008 (inclusivi di 195 milioni per Lehman e 59 milioni per le banche islandesi); le rettifiche nette su altre attività ammontano a 898 milioni - inclusivi di 908 milioni di impairment su attività finanziarie disponibili per la vendita (436 milioni su Natixis, 269 milioni su LSE, 30 milioni su Banca Generali, 125 milioni su titoli detenuti dalle partecipazioni assicurative e 48 milioni su altri investimenti azionari) - rispetto ai 52 milioni del quarto trimestre 2007 e ai 40 milioni del terzo trimestre 2008 (inclusivi di 38 milioni per Lehman).
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo negativo di 208 milioni di euro - che include da un lato 89 milioni di plusvalenza dalla cessione di Centrale dei Bilanci, dall’altro 326 milioni di impairment su partecipazioni consolidate al patrimonio netto (di cui 165 milioni su Telco, 78 milioni su RCS e 60 milioni su Allfunds Bank) - rispetto al saldo positivo di 58 milioni del quarto trimestre 2007 e a quello di 177 milioni del terzo trimestre 2008 (inclusivi di 189 milioni di proventi derivanti dall’operazione di cessione degli immobili confluiti in IMMIT).
Il risultato corrente al lordo delle imposte presenta un saldo negativo di 2.059 milioni di euro, rispetto a quello di segno positivo di 1.057 milioni del quarto trimestre 2007 e di 1.412 milioni del terzo trimestre 2008; se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il saldo del quarto trimestre 2008 diventa positivo per 446 milioni, rispetto ai 1.162 milioni del quarto trimestre 2007 e ai 1.463 milioni del terzo trimestre 2008.
Il risultato netto consolidato presenta un saldo negativo di 1.225 milioni di euro, in confronto a quello positivo di 504 milioni del quarto trimestre 2007 e di 673 milioni del terzo trimestre 2008, dopo la contabilizzazione di:
- imposte a credito per 1.617 milioni di euro, che beneficiano di 1.107 milioni di imposte anticipate connesse all’affrancamento del goodwill e di 522 milioni di altre imposte anticipate;
- oneri di integrazione connessi alla fusione (al netto delle imposte) per 182 milioni;
- oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 653 milioni, inclusivi di 751 milioni ante imposte di impairment su attività immateriali (di cui 449 milioni riguardanti Eurizon Capital e 302 milioni Banca Fideuram);
- un utile dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) per 60 milioni di euro;
- una quota di pertinenza di terzi per 8 milioni.
Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto del quarto trimestre 2008 presenta un saldo positivo per 353 milioni di euro, rispetto ai 601 milioni del quarto trimestre 2007 e ai 1.009 milioni del terzo trimestre 2008.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2008
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2008 i crediti verso la clientela raggiungono i 395 miliardi di euro, in crescita dell’ 11,9% rispetto al 31 dicembre 2007 (del 9,4% se si esclude la riclassificazione nel terzo trimestre 2008 di attività finanziarie a finanziamenti e crediti e dell’ 8,9% se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati/ristrutturati e scaduti/sconfinanti da oltre 180 giorni) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 11.524 milioni di euro, in aumento del 38,7% rispetto agli 8.310 milioni del 31 dicembre 2007. In quest’ambito, i crediti in sofferenza registrano un aumento da 3.142 a 3.968 milioni di euro, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’ 1% (0,9% al 31 dicembre 2007) e un grado di copertura del 70% (71% a fine 2007). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie reali e personali relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 128%. Gli incagli/ristrutturati crescono da 3.953 a 5.690 milioni e le posizioni scadute/sconfinanti da oltre 180 giorni salgono da 1.215 a 1.866 milioni.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 983 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), con una diminuzione del 4,9% rispetto al 31 dicembre 2007, che hanno risentito dell’effetto performance riguardante la raccolta indiretta. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 431 miliardi, in aumento del 9,7% rispetto al 31 dicembre 2007; mentre la raccolta indiretta raggiunge i 577 miliardi, in diminuzione del 13,8% rispetto a fine 2007. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 214 miliardi, in calo del 20,9% rispetto a fine 2007; la nuova produzione vita nel 2008 ammonta a 6,6 miliardi di euro. La raccolta amministrata raggiunge i 363 miliardi, in diminuzione del 9% rispetto al 31 dicembre 2007.
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Come già dettagliatamente reso noto in occasione della diffusione dei risultati 2007 e dei primi tre trimestri del 2008, l’esposizione di Intesa Sanpaolo alla crisi dei mutui americani subprime è solo indiretta, tramite prodotti strutturati di credito, che hanno risentito dell’eccezionale flessione dei prezzi nell’ultimo trimestre del 2007 e nel 2008, con riflessi sul risultato dell’attività di negoziazione - prevalentemente in termini di svalutazioni - di cui si è detto nel precedente commento ai risultati di conto economico. Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 29 milioni di euro al 31 dicembre 2008. Un’informativa completa e dettagliata in merito ai prodotti strutturati di credito detenuti dal Gruppo, con particolare riferimento all’esposizione alla crisi dei mercati finanziari, viene riportata - come di consueto - nella nota integrativa del bilancio approvato dal Consiglio di Gestione nonché nelle specifiche slides messe a disposizione del mercato.
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Al 31 dicembre 2008, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 8.496 sportelli bancari - di cui 6.463 in Italia e 2.033 all’estero - con 108.310 dipendenti, 3.878 persone in meno rispetto al 31 dicembre 2007.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- l’Area Retail, che opera al servizio della clientela famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 75.000 euro, 100.000 euro da inizio 2009), personal (clienti privati con attività finanziarie da 75.000 euro - 100.000 euro da inizio 2009 - a un milione di euro), small business (piccole imprese con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a 1 milione di euro);
- l’Area Imprese, preposta alla gestione delle aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 150 milioni;
- la Direzione Private Banking, dedicata ai clienti privati con attività finanziarie per oltre 1 milione di euro.
La predetta operatività è realizzata tramite la Capogruppo Intesa Sanpaolo e le banche rete integrate informaticamente (Banco di Napoli, Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna, Cassa di Risparmio del Veneto, Cassa di Risparmio in Bologna, Cassa di Risparmio di Venezia, Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia e Banca dell’Adriatico). Al servizio degli enti nonprofit è stata costituita nel novembre 2007 Banca Prossima, che opera attraverso le filiali del Gruppo, con presidi locali e specialisti dedicati. Nella Divisione sono inoltre incluse:
- le banche regionali per le quali non si è ancora avviato il processo di integrazione informatica (Carifirenze, Casse del Centro e Banca di Trento e Bolzano);
- le società prodotto specializzate nel credito industriale (Mediocredito Italiano e Banca CIS, che dal 2009 è divenuta banca rete integrata informaticamente e ha assunto la denominazione di Banca di Credito Sardo), nel leasing (Leasint) e nel credito al consumo (Neos Banca).
Rientrano inoltre nel perimetro di operatività del settore le compagnie assicurative EurizonVita, Sud Polo Vita, Intesa Vita e Intesa Previdenza, le società fiduciarie SIREFID e Sanpaolo Fiduciaria, Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, Si Holding, cui fa capo il controllo totalitario di CartaSi, società in corso di cessione all’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane.
Nel mese di dicembre 2008, è stato approvato il progetto di rafforzamento della Divisione, finalizzato a migliorare l’efficacia dell’azione commerciale sul territorio mantenendo al contempo un forte controllo dei costi. In seguito alla riorganizzazione, la struttura territoriale si articola in 8 Direzioni Regionali poste a coordinamento di 22 Aree / Banche Rete, disegnate in modo da garantire l’ottimale copertura territoriale e un omogeneo dimensionamento in termini di numero di filiali e di risorse assegnate.
La Divisione Banca dei Territori registra nel 2008 proventi operativi netti per 12.536 milioni di euro, in flessione dell’ 1,9% rispetto ai 12.780 milioni del 2007, pari al 69% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (66% nel 2007). Gli oneri operativi flettono del 4% - passando da 6.796 a 6.526 milioni - e portano a un risultato della gestione operativa di 6.010 milioni pressoché invariato rispetto ai 5.984 milioni del 2007, e a un cost/income ratio in diminuzione dal 53,2% al 52,1%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette passa da 1.280 a 2.011 milioni (inclusivi di 125 milioni di impairment su titoli detenuti dalle partecipazioni assicurative). Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 3.990 milioni di euro, in diminuzione del 15,5% rispetto ai 4.724 milioni del 2007. Il risultato netto è pari a 1.682 milioni, in diminuzione del 32,6% rispetto ai 2.497 milioni del 2007, anche a seguito di 194 milioni di impairment su attività immateriali connesse all’attività di distribuzione del risparmio gestito; se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato netto flette del 6%.
La business unit Eurizon Capital è la società, in crescente sinergia con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’open market attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital (Lussemburgo) ed Eurizon Alternative Investments, preposte alla promozione e alla gestione, rispettivamente, di fondi di diritto lussemburghese e di fondi alternativi. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è presente nel settore del risparmio gestito anche in Cina, tramite il 49,9% della società di asset management Penghua Fund Management.
La business unit Eurizon Capital registra proventi operativi netti per 367 milioni di euro, in flessione del 19,5% rispetto ai 456 milioni del 2007, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2007). A fronte di oneri operativi per 150 milioni, in calo del 14,8% rispetto ai 176 milioni del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 217 milioni, in diminuzione del 22,5% rispetto ai 280 milioni del 2007, e il cost/income ratio passa dal 38,6% al 40,9%. Dopo rettifiche di valore dell’avviamento per 95 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 121 milioni, in diminuzione del 54,9%, rispetto ai 268 milioni del 2007, del 19,4% se si esclude l’impairment del goodwill. Dopo 255 milioni di impairment su attività immateriali, il risultato netto registra un saldo negativo di 197 milioni, ma se si escludono le principali componenti non ricorrenti registra un saldo positivo per 164 milioni, in diminuzione del 19,6% rispetto ai 204 milioni del 2007.
La Divisione Corporate & Investment Banking comprende:
- la Direzione Relazioni Corporate, incaricata di gestire le relazioni con la clientela Large Corporate (Grandi Gruppi) e Mid Corporate (imprese con fatturato superiore a 150 milioni) in Italia, nonché di sviluppare le attività a supporto del commercio internazionale;
- la Direzione Rete Estera, alla quale è stata assegnata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e ZAO Banca Intesa). Alla Direzione sono demandati lo sviluppo e la gestione del segmento rappresentato dalla clientela corporate estera e l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
- la Direzione Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie italiane ed estere, la gestione dei servizi transazionali nell’ambito dei sistemi di pagamento, della custodia e del regolamento titoli, di banca depositaria e corrispondente;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
- la Direzione Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
Nel perimetro della Divisione rientrano inoltre l’attività di Mediofactoring e quella di negoziazione per conto del Gruppo (proprietary trading).
La Divisione Corporate e Investment Banking registra proventi operativi netti pari a 2.209 milioni di euro - rispetto ai 2.624 milioni del 2007 (-15,8%, -2,3% escludendo le principali componenti non ricorrenti e +9,8% escludendo anche il risultato dell’attività di negoziazione) - pari al 12% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (14% nel 2007). A fronte di oneri operativi pari a 936 milioni, in calo del 3,5% rispetto ai 970 milioni del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 1.273 milioni, in diminuzione del 23% rispetto ai 1.654 milioni del 2007, con un cost/income ratio pari al 42,4%, rispetto al 37% del 2007. Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato della gestione operativa flette dell’1,5% e il cost/income ratio scende al 39% dal 39,5% del 2007; se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione, il risultato della gestione operativa cresce del 20,8% e il cost/income ratio scende al 39,6% dal 45% del 2007. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette aumenta da 269 a 422 milioni per effetto di 159 milioni di stanziamenti a fronte dell’esposizione verso Lehman e banche islandesi. Dopo un saldo negativo su attività detenute fino a scadenza e su altri investimenti per 241 milioni, dovuto a 265 milioni di impairment sulle partecipazioni di merchant banking (tra cui Telco e RCS), il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 608 milioni, in calo del 55,8% rispetto ai 1.376 milioni del 2007. Se si escludono le principali componenti non ricorrenti, il risultato ante imposte flette del 4,1% e se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione cresce del 22,2%. Il risultato netto è pari a 320 milioni, in calo del 65,3% rispetto ai 922 milioni del 2007, ma è in crescita del 3,2% se si escludono le principali componenti non ricorrenti e del 28,8% se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione.
La business unit Public Finance ha il compito di servire la clientela Stato, enti pubblici, enti locali, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata, sviluppando le attività di finanziamento e l’operatività bancaria corrente, la finanza di progetto, le cartolarizzazioni, di prestare consulenza di carattere finanziario, con l'obiettivo di favorire la collaborazione tra pubblico e privato e di assistere le iniziative e i progetti di investimento nelle grandi infrastrutture, la sanità, la ricerca e la pubblica utilità in genere. La business unit svolge la propria attività tramite Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo.
La business unit Public Finance registra proventi operativi netti per 348 milioni di euro, in aumento del 18,8% rispetto ai 293 milioni del 2007, pari al 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al 2007); se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi operativi netti aumentano del 28,4%. A fronte di oneri operativi pari a 85 milioni, in diminuzione del 9,6% rispetto ai 94 milioni del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 263 milioni, in aumento del 32,2% rispetto ai 199 milioni del 2007 e il cost/income ratio scende dal 32,1% al 24,4%; se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione, il risultato della gestione operativa cresce del 48,6% e il cost/income ratio migliora dal 34,7% al 24,4%. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce da 13 a 131 milioni, per effetto dei 100 milioni di stanziamenti a fronte dell’esposizione verso Lehman. Il risultato corrente al lordo delle imposte ammonta a 132 milioni, in calo del 29%, rispetto ai 186 milioni del 2007; se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione e le rettifiche per l’esposizione Lehman, il risultato corrente al lordo delle imposte cresce del 41,7%. Il risultato netto è pari a 55 milioni, in calo del 56,3% rispetto ai 126 milioni del 2007, ma se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione e le principali componenti non ricorrenti ammonta a 134 milioni e cresce del 9,4%.
La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui si articola la presenza internazionale del Gruppo:
- la Direzione Area Banche CEE & SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia, CIB Bank in Ungheria, e in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania;
- la Direzione Area Banche CIS, posta a presidio della controllata KMB Bank nella Federazione Russa e di Pravex-Bank in Ucraina;
- la Direzione Area Banche South Mediterranean & Asia, deputata in particolare allo sviluppo delle relazioni nel bacino del Mediterraneo in cui il Gruppo è presente con Bank of Alexandria.
La Divisione Banche Estere registra proventi operativi netti per 2.285 milioni di euro, in aumento del 13% dai 2.023 milioni del 2007, pari al 13% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (11% nel 2007); se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione, i proventi netti aumentano del 17,9%. Gli oneri operativi aumentano del 12,2% da 1.094 a 1.228 milioni, per la crescita della rete commerciale; conseguentemente, il risultato della gestione operativa cresce del 13,8%, da 929 a 1.057 milioni, e il cost/income ratio passa dal 54,1% al 53,7%; se si esclude il risultato dell’attività di negoziazione, il risultato della gestione operativa cresce del 27,6% e il cost/income ratio migliora dal 62,9% al 59,9%. Le rettifiche di valore dell’avviamento ammontano a 390 milioni per Pravex-Bank. Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche nette cresce del 59,1% da 220 a 350 milioni. Il risultato corrente al lordo delle imposte si dimezza a 330 milioni dai 715 milioni del 2007, ma cresce del 13,5% se si escludono il risultato dell’attività di negoziazione e le principali componenti non ricorrenti. Il risultato netto è pari a 186 milioni, in calo del 66,5% rispetto ai 556 milioni del 2007, ma se si escludono le principali componenti non ricorrenti ammonta a 586 milioni e cresce del 3,1%; se si esclude anche il risultato dell’attività di negoziazione, aumenta dell’ 8,8%.
La business unit Banca Fideuram, tramite la propria rete di private bankers, svolge attività di asset gathering al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e registra proventi operativi netti per 621 milioni di euro, in diminuzione del 13,9% rispetto ai 721 milioni del 2007, pari al 3% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (4% nel 2007). A fronte di oneri operativi per 327 milioni, in calo del 5,2% rispetto ai 345 milioni del 2007, il risultato della gestione operativa ammonta a 294 milioni, in calo del 21,8% rispetto ai 376 milioni del 2007, e il cost/income ratio passa dal 47,9% al 52,7%. Dopo rettifiche di valore dell’avviamento per 580 milioni e accantonamenti e rettifiche nette per 49 milioni, il risultato corrente al lordo delle imposte registra un saldo negativo di 335 milioni, ma registra un saldo positivo per 245 milioni se si esclude l’impairment del goodwill, in diminuzione del 27,1%, rispetto ai 336 milioni del 2007. Dopo 302 milioni di impairment su attività immateriali, il risultato netto registra un saldo negativo di 721 milioni, ma se si escludono le principali componenti non ricorrenti registra un saldo positivo per 192 milioni, in diminuzione del 25,7% rispetto ai 258 milioni del 2007.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Lo scenario macroeconomico del 2009 si prospetta difficile, con inevitabili riflessi per il settore bancario e per Intesa Sanpaolo. Il Gruppo nell’esercizio in corso continuerà ad attuare le linee d’azione che hanno caratterizzato la gestione negli ultimi anni, volte a preservare una crescita sostenibile nel medio periodo: i) sviluppo dell’attività fondata sulla relazione di lungo periodo con la clientela, ii) ottimizzazione dell’efficienza, calibrando controllo dei costi e investimenti, iii) presidio della qualità del credito, della liquidità e della patrimonializzazione.
Con la difesa dello spread e una selettiva crescita degli impieghi verrà contrastata la pressione derivante dai bassi tassi d’interesse e limitato il calo percentuale degli interessi netti e dei proventi operativi netti alla fascia intermedia della singola cifra. In particolare, si prevede uno spread relativo alle operazioni con la clientela in leggera riduzione rispetto al 2008, grazie a un’attenta politica di pricing e alla parziale protezione (hedging) posta in atto contro il calo dei tassi di mercato. I costi operativi sono pianificati in riduzione rispetto al 2008, nonostante l’intervenuta indeducibilità dell’IVA infra-gruppo. Considerando poi che le rettifiche nette di valore su crediti si prospettano superiori a quelle del 2008 e che ragionevolmente non dovrebbero ripresentarsi considerevoli livelli di impairment, si prevede un utile netto distribuibile anche dopo il pagamento della cedola dei Tremonti Bond, sebbene inferiore a quello del 2008.
Le linee guida del Piano d’Impresa 2009-2011
E’ consuetudine del Gruppo che all’ultimo anno di validità del Piano d’Impresa triennale si sovrapponga il primo anno di validità del successivo Piano triennale. Pertanto, quest’anno verrà presentato al mercato - prevedibilmente in estate - il Piano d’Impresa 2009-2011, venendo a scadere il precedente Piano 2007-2009, i cui obiettivi al 2009, per quanto appena detto in merito alle prospettive per l’esercizio in corso, in linea generale non possono più essere ritenuti validi, a seguito della crisi economica internazionale senza precedenti.
Il Piano d’Impresa 2009-2011 si articolerà secondo le seguenti linee guida:
- ripresa dei ricavi grazie alla forte capacità distributiva del Gruppo e a prodotti e servizi che risultino semplici per i clienti;
- costi nel triennio inferiori a livello del 2008;
- presidio della qualità dell’attivo;
- liquidità come punto di forza competitivo;
- cessione di attività non strategiche;
- distribuzione di dividendi in progressione.
Con il Piano 2009-2011, Intesa Sanpaolo intende rimanere uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, perseguendo in particolare i seguenti obiettivi:
- un pay-out coerente con il mantenimento di un grado di patrimonializzazione adeguato al basso profilo di rischio;
- un rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei;
- un’ottimizzazione dei requisiti di patrimonializzazione regolamentari (Pillar I e Pillar II).
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico dei quattro trimestri del 2007 sono stati riesposti a seguito del mutato perimetro di consolidamento integrale determinato principalmente da tre gruppi di operazioni:
1. acquisizione del controllo di Carifirenze, società entrata nel perimetro di consolidamento integrale nel primo trimestre del 2008 e precedentemente valutata a patrimonio netto per la quota di circa il 18,6% di capitale detenuta da Intesa Sanpaolo: per il 2007 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo circa l’81,4% del relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi;
2. integrazione al 100% di Nextra Investment Management nel perimetro di consolidamento per quanto riguarda il conto economico nel primo trimestre del 2008: per il 2007 le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il 65% del relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi;
3. acquisizione del controllo di Pravex-Bank, società entrata nel perimetro di consolidamento integrale per quanto riguarda il conto economico nel terzo trimestre 2008: per il 2007 - nonché per i primi due trimestri del 2008 - le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il relativo apporto in termini di utile netto agli utili di pertinenza di terzi.
Sempre ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2007 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Carifirenze; mentre i dati di stato patrimoniale dei primi tre trimestri del 2007 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Nextra Investment Management, il cui controllo è stato acquisito nel dicembre 2007; inoltre i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2007 e del primo trimestre 2008 sono stati riesposti consolidando linea per linea le componenti riguardanti Pravex-Bank, il cui controllo è stato acquisito nel giugno 2008.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel 2008, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nella Relazione approvata dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 25 marzo 2009, i progetti di bilancio d’esercizio e consolidato al 31 dicembre 2008 di Intesa Sanpaolo che verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Sorveglianza convocato per il 9 aprile 2009 e all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali dati previsionali comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
I seguenti rilevanti fattori potrebbero far sì che i risultati effettivi del Gruppo differiscano significativamente da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali:
• la capacità del Gruppo di integrare con successo dipendenti, prodotti, servizi e sistemi nell’ambito della fusione tra Banca Intesa S.p.A. e Sanpaolo IMI S.p.A. nonché di altre recenti fusioni ed acquisizioni;
• l'effetto delle decisioni delle autorità di vigilanza e dei cambiamenti nel quadro normativo;
• l'effetto degli sviluppi politici ed economici in Italia e negli altri paesi in cui opera il Gruppo;
• l'effetto delle fluttuazioni nei tassi di cambio e di interesse;
• la capacità del Gruppo di ottenere il rendimento atteso dagli investimenti realizzati in Italia e negli altri paesi.
I fattori suddetti non costituiscono una lista completa. A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali dichiarazioni contenenti dati previsionali che valgono solo con riferimento alla data odierna. Di conseguenza, non è possibile assicurare che il Gruppo raggiunga i risultati previsti.
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Data ultimo aggiornamento 20 marzo 2009 alle ore 14:50