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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2014

SIGNIFICATIVO MIGLIORAMENTO DELLA REDDITIVITÀ, NONOSTANTE UN CONTESTO DI MERCATO ANCORA DIFFICILE.

L’UTILE NETTO REGISTRA IL RISULTATO PIÙ ELEVATO DEGLI ULTIMI OTTO TRIMESTRI.

L’UTILE ANTE IMPOSTE REGISTRA IL RISULTATO PIÙ ELEVATO DEGLI ULTIMI SEI TRIMESTRI.

RIPRESA DEGLI INTERESSI NETTI E FORTE CRESCITA DELLE COMMISSIONI CON UNA SOSTENUTA DINAMICA DEL RISPARMIO GESTITO.
   
ACCANTONAMENTI RIGOROSI E PRUDENZIALI E ULTERIORE AUMENTO DELLA COPERTURA DEI CREDITI DETERIORATI, CON UN CALO DEI FLUSSI DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS.

STATO PATRIMONIALE MOLTO SOLIDO: INTESA SANPAOLO, “NON DIPENDENTE” DALLA BCE E UNA DELLE POCHE BANCHE AL MONDO GIA’ IN LINEA CON I REQUISITI DI BASILEA 3 PER PATRIMONIALIZZAZIONE E LIQUIDITA’, RAFFORZA ULTERIORMENTE LA PROPRIA LEADERSHIP.

INIZIATIVE DEL PIANO DI IMPRESA 2014-2017 GIÀ AVVIATE.
 

  • ROBUSTO UTILE NETTO:
      € 503 MLN, IL PIÙ ELEVATO DEGLI ULTIMI OTTO TRIMESTRI
      +64,4% VS 1° TRIM. 2013

  • UTILE ANTE IMPOSTE IN SIGNIFICATIVO AUMENTO:
    • 
    € 953 MLN, IL PIÙ ELEVATO DEGLI ULTIMI SEI TRIMESTRI
    • 
    +22,5% VS 1° TRIM. 2013

  • RIPRESA DEGLI INTERESSI NETTI:
    •  +3,3% VS 4° TRIM. 2013
    •  +4,1% VS 1° TRIM. 2013

  • SOSTENUTA DINAMICA DELLE COMMISSIONI NETTE:
    • +6,2% VS 4° TRIM. 2013, ESCLUDENDO LE COMMISSIONI DI PERFORMANCE
    • +8,3% VS 1° TRIM. 2013

  • STRETTO CONTROLLO DEGLI ONERI OPERATIVI:
    • -4,7% VS 4° TRIM. 2013
    • +0,1% VS 1° TRIM. 2013


  • ACCANTONAMENTI RIGOROSI E PRUDENZIALI, CON MIGLIORAMENTO NEL TREND DEL CREDITO:
    •    € 1.077 MLN, VS  € 3.098 MLN NEL 4° TRIM. 2013 E € 1.158 MLN NEL 1° TRIM. 2013
    •    ULTERIORMENTE AUMENTATA LA COPERTURA SPECIFICA DEL TOTALE DEI CREDITI DETERIORATI, SALITA AL 46,7%, E QUELLA DELLA COMPONENTE SOFFERENZE, SALITA AL 62,9% (129% E 128%, RISPETTIVAMENTE, CONSIDERANDO LE GARANZIE REALI)
    •    FLUSSI DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS IN CALO:
          - FLUSSI NETTI -58% VS 4° TRIM. 2013 E -24% VS 1° TRIM. 2013
          - FLUSSI LORDI -41% VS 4° TRIM. 2013 E -18% VS 1° TRIM. 2013

  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, IN ULTERIORE MIGLIORAMENTO E LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI; COMMON EQUITY RATIO, TENENDO CONTO DI €250 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2014:
    •    12,6% SECONDO I CRITERI A REGIME (1), CIRCA € 9 MLD DI CAPITALE IN ECCESSO (2) E CIRCA € 12 MLD DI BUFFER DI CAPITALE PER AQR (3)
    •    12,2% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2014 (4)

______________________
(1)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2014 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento entro il 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia (87 centesimi di punto) e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(2)    Rispetto a un requisito massimo del 9,5% richiesto dalla normativa Basilea 3 per le banche Global SIFI (4,5% Common Equity + 2,5% conservation buffer + 2,5% di massimo buffer Global SIFI attuale).
(3)    Rispetto alla soglia dell’8% per l’AQR (la verifica della qualità degli attivi in corso sulle banche europee da parte delle autorità preposte); il buffer di capitale non tiene conto del beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia.
(4)    Includendo l’utile netto trimestrale dopo la deduzione dei dividendi maturati nel trimestre. Pari al 12,1% escludendo l’utile netto trimestrale dopo la deduzione dei dividendi maturati nel trimestre.

 

 

DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI OPERATIVI
NETTI:

 

+4,5% A € 4.108 MLN DA € 3.931 MLN DEL 4° TRIM. 2013;
INVARIATI VS € 4.108 MLN DEL 1° TRIM. 2013

ONERI OPERATIVI:

 

-4,7% A € 2.086 MLN DA € 2.188 MLN DEL 4° TRIM. 2013;
+0,1% DA € 2.083 MLN DEL 1° TRIM. 2013

RISULTATO GESTIONE
OPERATIVA:

 

+16% A € 2.022 MLN DA € 1.743 MLN DEL 4° TRIM. 2013;
-0,1% DA € 2.025 MLN DEL 1° TRIM. 2013

RISULTATO CORRENTE
LORDO IMPOSTE:

 

+42,9% A € 953 MLN DA € 667 MLN DEL 4° TRIM. 2013;
+22,5% DA € 778 MLN DEL 1° TRIM. 2013

RISULTATO NETTO:

 

€ 503 MLN DA € -5.190 MLN DEL 4° TRIM. 2013;
-13% DA € 578 MLN DEL 4° TRIM. 2013 ESCLUDENDO
IMPAIRMENT GOODWILL E INTANGIBILI;
+64,4% DA € 306 MLN DEL 1° TRIM. 2013

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI: 

COMMON EQUITY RATIO PRO-FORMA POST DIVIDENDI MATURATI (5) :
12,6% A REGIME (6) ;
12,2% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2014,
12,1% ESCLUDENDO L’UTILE TRIMESTRALE POST DIVIDENDI MATURATI


Torino, Milano, 15 maggio 2014 –  Si è riunito oggi il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2014 (7).  

Il Gruppo nel primo trimestre 2014 ha registrato un significativo miglioramento della redditività, nonostante il permanere di un contesto di mercato difficile, continuando ad attuare una politica di rafforzamento dello stato patrimoniale e di accantonamenti rigorosi e prudenziali pur in presenza di un miglioramento nel trend del credito:


●   robusto utile netto: 503 milioni di euro, il più elevato degli ultimi otto trimestri, +64,4% rispetto al primo trimestre 2013;

●   utile ante imposte in significativo aumento a 953 milioni di euro, il più elevato degli ultimi sei trimestri, +42,9% rispetto al quarto trimestre 2013 e +22,5% rispetto al primo trimestre 2013, con una politica di accantonamenti mantenutasi rigorosa e prudenziale;

_________
(5)    Assumendo come tali 250 milioni di euro, ossia un quarto del miliardo di euro indicato come obiettivo di distribuzione per l’esercizio 2014 nel Piano di Impresa 2014-2017.
(6)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2014 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento entro il 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia (87 centesimi di punto), il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(7)    Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 16.

 

 

●    risultati positivi da tutte le business unit, con un apporto all’utile ante imposte nel primo trimestre 2014 di 318 milioni di euro da Retail Italia (8) (+31% rispetto al primo trimestre 2013), 507 milioni da Fideuram Private (9) e Wealth Management (10) (+30%),  619 milioni da Corporate e Investment Banking (-9%; +8% escludendo l’attività di negoziazione) e 124 milioni da Banche Estere (+44%);

●    forte crescita dell’ammontare di risparmio gestito: aumento di circa 11 miliardi di euro nel trimestre;

●    ripresa degli interessi netti, 2.100 milioni di euro, in crescita del 3,3% rispetto al quarto trimestre 2013 e del 4,1% rispetto al primo trimestre 2013;

●    sostenuta dinamica delle commissioni nette: 1.584 milioni, in crescita del 6,2% rispetto al quarto trimestre 2013 (escludendo da quest’ultimo 128 milioni di euro di commissioni di performance) e dell’8,3% rispetto al primo trimestre 2013;

●    elevata efficienza, con un cost/income al 50,8%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●    costante controllo dei costi operativi: costi del primo trimestre 2014 in linea con quelli del primo trimestre 2013;

●    miglioramento nel trend del credito, con flussi di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis in diminuzione: flussi netti a 1,5 miliardi di euro nel primo trimestre 2014, rispetto ai 3,6 miliardi del quarto trimestre 2013 (-58%) e ai 2 miliardi del primo trimestre 2013 (-24%); flussi lordi a 2,8 miliardi di euro, rispetto ai 4,8 miliardi del quarto trimestre 2013 (-41%) e ai 3,4 miliardi del primo trimestre 2013 (-18%);

●  politica di accantonamenti che si mantiene comunque rigorosa e prudenziale:
-    stanziamenti a fronte dei rischi creditizi per 1.077 milioni di euro nel primo trimestre 2014, in diminuzione rispetto ai 3.098 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 1.158 milioni del primo trimestre 2013,
-    un livello di copertura specifica dei crediti deteriorati in crescita al 46,7% a fine marzo 2014, rispetto al 46% di fine 2013 (media dei concorrenti italiani: 37% nel primo trimestre 2014), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze salita al 62,9% a fine marzo 2014 dal 62,5% di fine 2013,
-    un livello di copertura complessiva dei crediti deteriorati, considerando le garanzie reali, pari al 129% a fine marzo 2014 (al 138% considerando anche le garanzie personali), con una copertura complessiva della componente costituita dalle sofferenze pari al 128% (al 136% considerando anche le garanzie personali),
-    un robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari a 81 centesimi di punto a fine marzo 2014  rispetto agli 80 centesimi di fine 2013 (media dei concorrenti italiani: 55 centesimi di punto);
__________
(8)    Banca dei Territori escluso Intesa Sanpaolo Private Banking e Assicurazioni.
(9)    Gruppo Banca Fideuram e Intesa Sanpaolo Private Banking.
(10)    Eurizon Capital e Intesa Sanpaolo Vita.
 
●  patrimonializzazione molto solida e in ulteriore miglioramento: ulteriormente rafforzati i coefficienti patrimoniali (già su livelli largamente superiori ai requisiti normativi) al 31 marzo 2014, tenendo conto dei dividendi maturati nel trimestre per l’esercizio 2014(11). Il Common Equity ratio pro-forma Basilea 3 a regime è salito al 12,6%(12), dal 12,3% di fine 2013, livello top tra le maggiori banche europee ed equivalente a circa 9 miliardi di euro di capitale in eccesso (13) e a circa 12 miliardi di euro di buffer di capitale per l’esercizio di AQR (14).  Il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2014, che non ricomprende il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia, è risultato pari al 12,2% includendo l’utile netto trimestrale dopo la deduzione dei dividendi maturati nel trimestre e al 12,1% escludendolo, rispetto all’ 11,9% pro-forma di fine 2013;

●  elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 109 miliardi di euro ed elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali, corrispondenti a una liquidità di 82 miliardi, a fine marzo 2014; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulle date previste per l’entrata in vigore a regime (2019 e 2018, rispettivamente); Intesa Sanpaolo “non dipendente” dalla BCE: nel primo trimestre 2014, finanziamenti presso BCE - per ottimizzare il costo del funding - mediamente pari a 9,8 miliardi di euro, costituiti da operazioni standard di mercato aperto con scadenze comprese tra una settimana e tre mesi;

●   iniziative del Piano di Impresa già avviate, con forte coinvolgimento delle persone:
-    New Growth Bank: lanciata Banca 5®, con 1.800 gestori dedicati già attivi sul territorio da inizio maggio (su un target di 3.000 entro il 2017); creato il Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano) e avviati i progetti di integrazione per il Polo del Private Banking, il Polo dell’Asset Management e il Polo Assicurativo;
-    Core Growth Bank: lanciato il modello Asset Light nel Corporate e Investment Banking; gestione proattiva del credito pienamente operativa in tutte le 7 Regioni; attuate iniziative di controllo dei costi (74 filiali chiuse nel primo trimestre del 2014);
-    Capital Light Bank: completato l’assetto della Capital Light Bank; costituita una Re.o.Co. (Real Estate Owned Company) per la gestione di asset repossessed, con una nuova squadra manageriale già operativa e la partecipazione alla prima asta in maggio;
-    persone e investimenti: piano di azionariato diffuso per tutti i dipendenti del Gruppo condiviso con le Organizzazioni Sindacali e approvato dall'Assemblea.
________________
(11)    Assumendo come tali 250 milioni di euro, ossia un quarto del miliardo di euro indicato come obiettivo di distribuzione per l’esercizio 2014 nel Piano di Impresa 2014-2017.
(12)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2014 i parametri indicati a regime, considerando  l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento entro il 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia (87 centesimi di punto), il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).
(13) Rispetto a un requisito massimo del 9,5% richiesto dalla normativa Basilea 3 per le banche Global SIFI (4,5% Common Equity + 2,5% conservation buffer + 2,5% di massimo buffer Global SIFI attuale).
(14) Rispetto alla soglia dell’8% per l’AQR (la verifica della qualità degli attivi in corso sulle banche europee da parte delle autorità preposte); il buffer di capitale non tiene conto del beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia.


 
I risultati di conto economico del primo trimestre 2014


Il conto economico consolidato del primo trimestre 2014(15) registra proventi operativi netti pari a 4.108 milioni di euro, in aumento del 4,5% rispetto ai 3.931 milioni del quarto trimestre 2013 e invariati rispetto ai 4.108 milioni del primo trimestre 2013.

In quest’ambito, nel primo trimestre 2014 gli interessi netti ammontano a 2.100 milioni, in aumento del 3,3% rispetto ai 2.032 milioni del quarto trimestre 2013 e del 4,1% rispetto ai 2.017 milioni del primo trimestre 2013.

Le commissioni nette sono pari a 1.584 milioni di euro, in flessione del 2,2% rispetto ai 1.620 milioni del quarto trimestre 2013 (in crescita del 6,2% escludendo da quest’ultimo 128 milioni di euro di commissioni di performance). In dettaglio, si registra una diminuzione dell’ 8,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dell’ 1,3% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito scende del 16,1% (per effetto dei 128 milioni di euro di commissioni di performance registrati del quarto trimestre 2013, al netto delle quali si registra un aumento del 15,7%), quella relativa ai prodotti assicurativi cresce del 9,1% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli sale del 38,2%. Le commissioni nette del primo trimestre 2014 sono in crescita dell’ 8,3% rispetto ai 1.462 milioni del primo trimestre 2013. In dettaglio, si registra un aumento dell’ 1,3% per le commissioni da attività bancaria commerciale e del 22,9% per quelle da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli cresce del 10,9%, quello da prodotti assicurativi aumenta del 23,4% e quello da risparmio gestito sale del 29,9%. 



_________
(15)     In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 982 milioni a finanziamenti e crediti e per 32 milioni ad attività finanziarie disponibili per la vendita; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.467 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del primo trimestre 2014 pari a 25 milioni (un impatto positivo di 94 milioni nell’esercizio 2013, positivo di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 marzo 2014 pari a 1.110 milioni (con un impatto positivo di 171 milioni nel primo trimestre 2014).
 

Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 151 milioni di euro rispetto ai 69 milioni del quarto trimestre 2013 (comprendente plusvalenze per 84 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione in Assicurazioni Generali), con la componente relativa alla clientela che aumenta a 62 milioni da 45 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che cresce a 42 milioni da 13 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che sale a 37 milioni da 11 milioni (comprensivi dei predetti 84 milioni di plusvalenze) e quella dei prodotti strutturati di credito che aumenta a 10 milioni da un milione. Il risultato dell’attività di negoziazione di 151 milioni del primo trimestre 2014 si confronta con 454 milioni del primo trimestre 2013, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 84 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 151 milioni, quello dell’attività di proprietary trading e tesoreria di 189 milioni  e quello dei prodotti strutturati di credito di 30 milioni. Senza la riclassificazione IAS - effettuata in anni passati - di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione a finanziamenti e crediti e ad attività finanziarie disponibili per la vendita, si sarebbe registrato un impatto positivo ante imposte sul risultato dell’attività di negoziazione del primo trimestre 2014 pari a 25 milioni.

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 251 milioni di euro, rispetto ai 142 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 230 milioni del primo trimestre 2013.

Gli oneri operativi ammontano a 2.086 milioni di euro, con una diminuzione del 4,7% rispetto ai 2.188 milioni del quarto trimestre 2013, che risentivano della stagionalità di fine anno, a seguito di un calo del 19,4% per le spese amministrative e del 13,3% per gli ammortamenti e di un aumento del 6,6% per  le spese del personale; gli oneri operativi del primo trimestre 2014 risultano in linea con i 2.083 milioni del corrispondente trimestre 2013, a seguito di una diminuzione dell’ 1,2% sia per le spese amministrative sia per gli ammortamenti e di un aumento dell’ 1% per le spese del personale.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.022 milioni di euro, in crescita del 16% rispetto ai 1.743 milioni del quarto trimestre 2013 e in linea con i 2.025 milioni del primo trimestre 2013, con un cost/income ratio nel primo trimestre 2014 al 50,8%, rispetto al 55,7% del quarto trimestre 2013 e al 50,7% del primo trimestre 2013.

Il complesso degli accantonamenti e delle rettifiche di valore nette (accantonamenti per rischi e oneri, rettifiche su crediti e rettifiche su altre attività) è pari a 1.144 milioni di euro, rispetto ai 3.517 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 1.252 milioni del primo trimestre 2013. Gli accantonamenti per rischi e oneri ammontano a 55 milioni, rispetto a 249 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 26 milioni del primo trimestre 2013; le rettifiche nette su crediti sono pari a 1.077 milioni, rispetto ai 3.098 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 1.158 milioni del primo trimestre 2013; le rettifiche nette su altre attività sono pari a 12 milioni, rispetto ai 170 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 68 milioni del primo trimestre 2013.
 
La voce utili/perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti registra un saldo positivo di 75 milioni di euro (comprendenti 59 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione in Pirelli), rispetto ai 2.441 milioni del quarto trimestre 2013 (che includevano 2.558 milioni di beneficio derivante dall’iscrizione delle nuove quote partecipative in Banca d’Italia) e ai 5 milioni del primo trimestre 2013.

Il risultato corrente al lordo delle imposte è pari a 953 milioni di euro, rispetto ai 667 milioni del quarto trimestre 2013 (+42,9%) e ai 778 milioni del primo trimestre 2013 (+22,5%).

Le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) registrano un dato nullo rispetto ai 5.797 milioni di euro del quarto trimestre 2013 e al dato anch’esso  nullo del primo trimestre 2013.

Il risultato netto consolidato è positivo per 503 milioni di euro, rispetto a quello negativo per 5.190 milioni nel quarto trimestre 2013 (-13% rispetto a un risultato positivo per 578 milioni registrato nel quarto trimestre escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili) e a quello positivo per 306 milioni del primo trimestre 2013 (+64,4%), dopo la contabilizzazione di:
-    imposte per 364 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e di incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 7 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione del costo di acquisizione (al netto delle imposte) per 46 milioni;
-    perdite delle attività non correnti in via di dismissione (al netto delle imposte) per 13 milioni; 
-    una quota di utili di pertinenza di terzi per 20 milioni.


Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2014

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2014 i crediti verso la clientela sono pari a 339 miliardi di euro, in diminuzione dell’ 1,4% rispetto al 31 dicembre 2013 e dell’ 8,7% rispetto al 31 marzo 2013 (con una riduzione di analoga entità se si considerano i volumi medi anziché quelli di fine periodo, principalmente a seguito della contrazione dei crediti alle grandissime imprese). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, incagliati, ristrutturati e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 31.160 milioni di euro, in aumento dello 0,6% rispetto ai 30.987 milioni del 31 dicembre 2013. In quest’ambito, i crediti in sofferenza crescono a 13.187 milioni di euro rispetto agli 12.899 milioni del 31 dicembre 2013, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,9% (3,8% al 31 dicembre 2013) e un grado di copertura del 62,9% (62,5% a fine 2013). Considerando, oltre alle rettifiche specifiche, anche il valore delle garanzie relative alle sofferenze, il grado di copertura complessivo delle stesse è pari al 128% includendo le garanzie reali e al 136% includendo anche le garanzie personali. Gli incagli salgono a 14.004 milioni di euro da 13.815 milioni di dicembre 2013, i ristrutturati aumentano a 2.439 milioni da 2.315 milioni di fine 2013 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 1.530 milioni di euro da 1.958 milioni di fine 2013.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 816 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in crescita dell’ 1,6% rispetto al 31 dicembre 2013 e del 2,9% rispetto al 31 marzo 2013. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 372 miliardi, in linea con il 31 dicembre 2013 e in flessione dell’ 1,9% rispetto al 31 marzo 2013, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 99 miliardi, in aumento del 6,1% rispetto al 31 dicembre 2013 e del 18,4% rispetto al 31 marzo 2013; la raccolta indiretta ammonta a 443 miliardi, in aumento del 2,9% rispetto a fine 2013 e del 7,1% rispetto al 31 marzo 2013. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 270 miliardi, in aumento del 4,4% rispetto al 31 dicembre 2013 e del 12,7% rispetto al 31 marzo 2013; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2014 ammonta a 6,3 miliardi di euro (+38,1% rispetto al primo trimestre 2013). La raccolta amministrata è pari a 173 miliardi, in aumento dello 0,6% rispetto al 31 dicembre 2013 e in diminuzione dello 0,5% rispetto al 31 marzo 2013.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2014  - calcolati applicando le regole di Basilea 3 secondo i criteri transitori in vigore per il 2014, tenendo conto dei dividendi maturati nel trimestre per l’esercizio 2014 (16) e non considerando il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia - risultano pari a:
-    12,2% per il Common Equity ratio includendo l’utile netto trimestrale dopo la deduzione dei dividendi maturati nel trimestre e a 12,1% escludendolo (11,9% pro-forma al 31 dicembre 2013),
-    12,6% per il Tier 1 ratio includendo l’utile netto trimestrale dopo la deduzione dei dividendi maturati nel trimestre e a 12,5% escludendolo (12,3% pro-forma a fine 2013)
-    15,3% per il coefficiente patrimoniale totale includendo l’utile netto trimestrale dopo la deduzione dei dividendi maturati nel trimestre e anche escludendolo (15,1% pro-forma a fine 2013).

La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo secondo i criteri Basilea 3 a regime è pari al 12,6% (12,3% al 31 dicembre 2013), applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2014 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e l’atteso assorbimento entro il 2019 delle DTA relative alle perdite pregresse, il beneficio derivante dalla partecipazione in Banca d’Italia (87 centesimi di punto) e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto).


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(16)    Assumendo come tali 250 milioni di euro, ossia un quarto del miliardo di euro indicato come obiettivo di distribuzione per l’esercizio 2014 nel Piano di Impresa 2014-2017.


 
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da: 
●    robusta liquidità:
-    elevata disponibilità di attivi stanziabili presso le Banche Centrali (inclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a un livello corrispondente a una liquidità di 82 miliardi di euro a fine marzo 2014,
-    elevato ammontare di attività liquide (costituite da attivi stanziabili disponibili - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 109 miliardi di euro a fine marzo 2014,
-    le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding sono ammontate mediamente a 9,8 miliardi di euro nel primo trimestre 2014, costituite da operazioni standard di mercato aperto con scadenze comprese tra una settimana e tre mesi,
-    fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per circa l’ 80% dalla componente retail,
-    ad oggi effettuata raccolta a medio lungo termine per circa 10 miliardi, di cui 3 miliardi relativi alla componente retail, ed è già stato rifinanziato circa l’ 80% dell’ammontare wholesale in scadenza nell’intero 2014;
-    nei primi quattro mesi dell’anno sono stati collocati sui mercati internazionali eurobond per 1,75 miliardi di euro, covered bond per 1,25 miliardi di euro, US bond per 2,5 miliardi di dollari e titoli in Renminbi per 650 milioni (la domanda, per circa l'80% estera, in media ha superato il target di oltre il 90%);
●    leverage contenuto:
-    leverage molto più basso e un rapporto tra patrimonio netto tangibile e attivo tangibile tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei;
●    basso profilo di rischio:
-    a fine marzo 2014, il portafoglio titoli di proprietà del Gruppo includeva titoli governativi (emessi da amministrazioni centrali e locali) greci per 42 milioni di euro, irlandesi per 106 milioni e portoghesi per 197 milioni.



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Il Gruppo ha un’esposizione lorda e netta al rischio verso prodotti strutturati di credito con sottostanti attività US Subprime per 3 milioni di euro al 31 marzo 2014. Un’informativa completa e dettagliata in merito ai prodotti strutturati di credito detenuti dal Gruppo viene riportata - come di consueto - nel resoconto approvato dal Consiglio di Gestione.



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Al 31 marzo 2014, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 6.134 sportelli bancari - di cui 4.680 in Italia e 1.454 all’estero - con 89.989 dipendenti.



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I risultati per area di Business


La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
-    Global Industries, cui compete la relazione con 200 gruppi industriali (50 italiani e 150 esteri) con un elevato livello di internazionalizzazione e che operano in sei settori chiave con elevato potenziale di crescita (oil & gas, power & utilities, automotive, infrastructures, telecom & media, luxury & consumer goods);
-    Corporate e Public Finance, cui compete la relazione con circa 700 aziende italiane di grandi e medie dimensioni e che opera altresì al servizio della clientela Stato, enti pubblici, enti locali, università, public utilities, general contractor e sanità pubblica e privata;
-    Direzione Internazionale, cui compete la relazione con i gruppi corporate aventi casa madre estera non appartenenti al segmento Global Industries e con i clienti Public Finance esteri e cui è inoltre affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Société Européenne de Banque e Intesa Sanpaolo Bank Ireland), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
-    Global Banking & Transaction, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie, la gestione dei servizi transazionali relativi ai sistemi di pagamento, dei prodotti e servizi di trade e export finance, nonché la custodia e il regolamento di titoli italiani (local custody);
-    Banca IMI, deputata all’attività di investment banking, ossia di realizzazione di prodotti di finanza strutturata e di consulenza nel campo del M&A per la clientela del Gruppo, e a quella di capital markets per i clienti del Gruppo e gli operatori istituzionali nelle attività di market making;
-    Merchant Banking, che opera nel comparto del private equity anche tramite le società Private Equity International (PEI) e IMI Investimenti.
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo trimestre 2014 registra:
-    proventi operativi netti per 886 milioni di euro, pari a circa il 22% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (24% nel primo trimestre 2013), in aumento del 19,6% rispetto ai 741 milioni del quarto trimestre 2013 e in diminuzione del 10,7% rispetto ai 992 milioni del primo trimestre 2013;
-    oneri operativi per 213 milioni, in aumento dello 0,5% rispetto ai 212 milioni del quarto trimestre 2013 e del 4,9% rispetto ai 203 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato della gestione operativa di 673 milioni, in crescita del 27,2% rispetto ai 529 milioni del quarto trimestre 2013 e in diminuzione del 14,7% rispetto ai 789 milioni del primo trimestre 2013;
-    un cost/income ratio al 24%, rispetto al 28,6% del quarto trimestre 2013 e al 20,5% del primo trimestre 2013;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 101 milioni rispetto ai 490 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 112 milioni del primo trimestre 2013;
-    un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti positivo per 47 milioni, rispetto a quello negativo per 29 milioni del quarto trimestre 2013 e al saldo nullo del primo trimestre 2013;
-    un risultato corrente al lordo delle imposte pari a 619 milioni, rispetto ai 10 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 677 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato netto positivo per 413 milioni rispetto a quello negativo per 1.218 milioni del quarto trimestre 2013 (negativo per 84 milioni escludendo 1.134 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili al netto delle imposte) e a quello positivo per 454 milioni del primo trimestre 2013.

La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Privati, costituita da famiglie (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro), personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro), small business (attività/aziende con fatturato inferiore a 2,5 milioni e con accordato inferiore a un milione di euro);
-    clientela Imprese, costituta da aziende con volume d’affari compreso tra 2,5 e 350 milioni;
-   clientela Private, costituita da clienti privati con attività finanziarie per oltre un milione di euro.
Nella Divisione sono inoltre incluse Intesa Sanpaolo Private Banking, la società del Gruppo dedicata alla clientela Private, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e società prodotto quali Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa, Intesa Sanpaolo Vita e Intesa Sanpaolo Previdenza, operanti nel comparto assicurativo e previdenziale, la società fiduciaria SIREFID, Intesa Sanpaolo Personal Finance, specializzata nel credito al consumo,  Setefi, specializzata nella gestione dei pagamenti elettronici, e Mediofactoring, operante nel factoring.

La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2014 registra:
-    proventi operativi netti per 2.863 milioni di euro, pari a circa il 70% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (68% nel primo trimestre 2013), in crescita del 4,1% rispetto ai 2.751 milioni del quarto trimestre 2013 e del 2,1% rispetto ai 2.805 milioni del primo trimestre 2013;
-    oneri operativi per 1.357 milioni, in aumento dello 0,9% rispetto ai 1.344 milioni del quarto trimestre 2013 e in flessione dello 0,4% rispetto ai 1.363 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato della gestione operativa di 1.506 milioni, in crescita del 7% rispetto ai 1.407 milioni del quarto trimestre 2013 e del 4,4% rispetto ai 1.442 milioni del primo trimestre 2013;
-    un cost/income ratio al 47,4%, rispetto al 48,9% del quarto trimestre 2013 e al 48,6% del primo trimestre 2013;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 891 milioni rispetto ai 2.257 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 953 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato corrente al lordo delle imposte positivo per 615 milioni, rispetto a quello negativo per 849 milioni del quarto trimestre 2013 e a quello positivo per 489 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato netto positivo per 361 milioni rispetto a quello negativo per 4.477 milioni del quarto trimestre 2013 (negativo per 565 milioni escludendo 3.912 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili al netto delle imposte) e a quello positivo per 226 milioni del primo trimestre 2013.

Eurizon Capital è la società, che si avvale di una collaborazione sempre più efficace con la Divisione Banca dei Territori, dedicata a fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo e individuale alle reti bancarie interne al Gruppo, nonché a sviluppare la presenza nel segmento dell’ “architettura aperta” attraverso specifici accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital  SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), controllata da Eurizon Capital SA con il 50,12%, cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR, specializzata nella gestione di prodotti strutturati e di fondi comuni tramite metodologie quantitative e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.


Eurizon Capital nel primo trimestre 2014 registra:
-    proventi operativi netti per 95 milioni di euro, pari a circa il 2% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo trimestre 2013), in diminuzione del 32,6% rispetto ai 141 milioni del quarto trimestre 2013 (in crescita del 20,3% se si escludono da quest’ultimo circa 60 milioni di commissioni di performance) e in aumento del 28,4% rispetto ai 74 milioni del primo trimestre 2013;
-    oneri operativi per 28 milioni, in diminuzione del 21,3% rispetto ai 36 milioni del quarto trimestre 2013 e in crescita del 7,7% rispetto ai 26 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato della gestione operativa di 67 milioni, in diminuzione del 36,4% rispetto ai 105 milioni del quarto trimestre 2013 (in crescita del 55,8% se si escludono da quest’ultimo le commissioni di performance) e in aumento del 39,6% rispetto ai 48 milioni del primo trimestre 2013;
-    un cost/income ratio al 29,5%, rispetto al 25,5% del quarto trimestre 2013 e al 35,1% del primo trimestre 2013;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette che registra un saldo nullo, rispetto a una ripresa netta di 11 milioni del quarto trimestre 2013 e a un saldo anch’esso nullo del primo trimestre 2013;
-    un risultato corrente al lordo delle imposte di 67 milioni, in diminuzione del 42,3% rispetto ai 116 milioni del quarto trimestre 2013 (in crescita del 24,1% se si escludono da quest’ultimo le commissioni di performance) e in aumento del 39,6% rispetto ai 48 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato netto di 42 milioni, in diminuzione del 21,4% rispetto ai 53 milioni del quarto trimestre 2013 e in aumento del 50% rispetto ai 28 milioni del primo trimestre 2013.

 
La Divisione Banche Estere presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali controllate e partecipate, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività bancaria retail; è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione è strutturata in tre Direzioni, a presidio dei diversi ambiti geografici in cui opera: i) la Direzione Area Banche SEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Sud Orientale, Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania, Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) la Direzione Area Banche CEE, cui fanno capo le partecipazioni nelle banche operanti in Europa Centro Orientale, Banka Koper in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia, CIB Bank in Ungheria; iii) la Direzione Aree Banche CIS e South Mediterranean, cui fanno capo le controllate Banca Intesa nella Federazione Russa, Pravex-Bank in Ucraina (attualmente inclusa nei gruppi di attività in via di dismissione, a seguito dell’accordo di compravendita firmato nel gennaio 2014) e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione Banche Estere nel primo trimestre 2014 registra:
-    proventi operativi netti per 509 milioni di euro, pari a circa il 12% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (incidenza invariata rispetto al primo trimestre 2013), in diminuzione del 5,9% rispetto ai 541 milioni del quarto trimestre 2013 e in linea con i 508 milioni del primo trimestre 2013;
-    oneri operativi per 259 milioni, in diminuzione del 9,3% rispetto ai 285 milioni del quarto trimestre 2013 e del 5,5% rispetto ai 274 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato della gestione operativa di 250 milioni, in flessione del 2,2% rispetto ai 256 milioni del quarto trimestre 2013 e in aumento del 6,8% rispetto ai 234 milioni del primo trimestre 2013;
-    un cost/income ratio in miglioramento al 50,9% dal 52,7% del quarto trimestre 2013 e dal 53,9% del primo trimestre 2013;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 126 milioni,  rispetto ai 407 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 148 milioni del primo trimestre 2013;
-    un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo, rispetto a quello negativo per un milione del quarto trimestre 2013 e a quello anch’esso nullo del primo trimestre 2013;
-    un risultato corrente al lordo delle imposte positivo per 124 milioni, rispetto a quello negativo per 152 milioni del quarto trimestre 2013 e a quello positivo per 86 milioni del primo trimestre 2013; se si escludesse l’apporto negativo della controllata in Ungheria, il risultato del primo trimestre 2014, del quarto trimestre 2013 e del primo trimestre 2013 sarebbe positivo rispettivamente per 139 milioni, 39 milioni e 141 milioni;
-    un risultato netto positivo per 85 milioni, rispetto a quello negativo per 927 milioni del quarto trimestre 2013 (negativo per 205 milioni escludendo 722 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili al netto delle imposte) e a quello positivo per 47 milioni del primo trimestre 2013; se si escludesse l’apporto negativo della controllata in Ungheria, il risultato del primo trimestre 2014, del quarto trimestre 2013 e del primo trimestre 2013 sarebbe rispettivamente positivo per 113 milioni, negativo per 684 milioni (positivo per 24 milioni escludendo le rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili al netto delle imposte) e positivo per 112 milioni.

Banca Fideuram, che svolge attività di asset gathering tramite la propria rete di private bankers al servizio della clientela con un potenziale di risparmio medio/alto e la cui operatività include Fideuram Vita, nel primo trimestre 2014 registra:
-    proventi operativi netti per 240 milioni di euro, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati di Gruppo (5% nel primo trimestre 2013), in diminuzione del 3,8% rispetto ai 250 milioni del quarto trimestre 2013 (in crescita del 6,7% se si escludono da quest’ultimo circa 25 milioni di commissioni di performance) e in aumento del 23,1% rispetto ai 195 milioni del primo trimestre 2013;
-    oneri operativi per 80 milioni, in diminuzione del 13,4% rispetto ai 92 milioni del quarto trimestre 2013 e dell’ 1,2% rispetto agli 81 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato della gestione operativa di 160 milioni, in crescita dell’ 1,8% rispetto ai 157 milioni del quarto trimestre 2013 (del 21,2% se si escludono da quest’ultimo le commissioni di performance) e del 40,4% rispetto ai 114 milioni del primo trimestre 2013;
-    un cost/income ratio in miglioramento al 33,3% dal 36,8% del quarto trimestre 2013 e dal 41,5% del primo trimestre 2013;
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e di rettifiche nette pari a 17 milioni,  rispetto ai 33 milioni del quarto trimestre 2013 e ai 19 milioni del primo trimestre 2013;
-    un saldo netto su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti nullo, rispetto al saldo negativo per 3 milioni del quarto trimestre 2013 e a quello anch’esso nullo del primo trimestre 2013;
-    un risultato corrente al lordo delle imposte di 143 milioni, in crescita del 17,3%  rispetto ai 122 milioni del quarto trimestre 2013 (del 47,4% se si escludono da quest’ultimo le commissioni di performance) e del 50,5% rispetto ai 95 milioni del primo trimestre 2013;
-    un risultato netto di 78 milioni, rispetto a 13 milioni del quarto trimestre 2013 (rispetto a 42 milioni escludendo 29 milioni di rettifiche di valore dell’avviamento e delle altre attività intangibili al netto delle imposte, con un aumento dell’ 85,7%) e a 57 milioni del primo trimestre 2013 (+36,8%).


Le prospettive per l’esercizio in corso


Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nell’anno 2014 rimarrà prioritario preservare il carattere di sostenibilità dei risultati da conseguire. Gli  obiettivi reddituali continueranno ad essere affiancati a una grande attenzione per il profilo di rischio e di liquidità e all’eccellente posizione del Gruppo in termini di solidità patrimoniale.

Le azioni di repricing, anche per il 2014, consentiranno di contenere in parte le ripercussioni dello sfavorevole contesto atteso sui tassi di mercato. Saranno costantemente presidiate l’efficienza, la produttività e la qualità dell’attivo.



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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2013 sono stati riesposti a seguito principalmente della cessione in corso della controllata ucraina Pravex-Bank, il cui accordo di compravendita è stato firmato nel gennaio 2014: le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea e il relativo apporto in termini di conto economico e di stato patrimoniale è stato attribuito, rispettivamente, all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione

I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei primi due trimestri del 2013 sono stati riesposti per tenere conto del cambiamento del perimetro della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Corporate e Investment Banking deliberato dal Consiglio di Gestione del 21 maggio 2013. In particolare la Divisione Banca dei Territori ha ampliato il proprio perimetro alle imprese con fatturato di gruppo compreso tra 150 milioni e 350 milioni di euro e alle società prodotto operanti nel leasing e nel factoring.


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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2014, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Gestione. Si precisa che tali schemi e il resoconto trimestrale  non sono oggetto di verifica da parte della società di revisione.

 

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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Ernesto Riva, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.



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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita,  in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.


 

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