INTESA SANPAOLO RISPETTA AMPIAMENTE IL REQUISITO PATRIMONIALE FISSATO DALLA BCE
Torino, Milano, 12 dicembre 2016 - Intesa Sanpaolo ha ricevuto la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2017 a livello consolidato, a seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).
Il requisito patrimoniale da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta pari al 7,25% secondo i criteri transitori in vigore per il 2017 e al 9,25% secondo i criteri a regime.
A determinare tale requisito concorrono:
- il requisito SREP in termini di Total Capital ratio pari a 9,5%, che comprende il requisito minimo di Pillar 1 dell’ 8%, nel cui ambito il 4,5% in termini di Common Equity Tier 1 ratio, e un requisito aggiuntivo di Pillar 2 dell’ 1,5%, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio;
- i requisiti aggiuntivi, interamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio, relativi al Capital Conservation Buffer, pari all’ 1,25% secondo i criteri transitori in vigore per il 2017 e al 2,5% secondo i criteri a regime nel 2019, e all’ O-SII Buffer (Other Systemically Important Institutions Buffer), pari a zero secondo i criteri transitori in vigore per il 2017 e allo 0,75% secondo i criteri a regime nel 2021.
I coefficienti patrimoniali di Intesa Sanpaolo a livello consolidato al 30 settembre 2016, tenendo conto di circa 2.250 milioni di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi dell’anno, risultano pari a:
• 12,8% per il Common Equity Tier 1 ratio (1) e
• 17,2% per il Total Capital ratio (1),
calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2016, e
• 13% per il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime (2) e
• 16,9% per il Total Capital ratio pro-forma a regime (2).
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(1) Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto dei primi nove mesi diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.
(2) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2016 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 14 centesimi di punto per il Common Equity Tier 1 ratio e di 4 centesimi di punto per il Total Capital ratio).
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Data ultimo aggiornamento 12 dicembre 2016 alle ore 14:59