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INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2017

UTILE NETTO DEL 1° TRIM. 2017 A € 901 MLN, SUPERIORE ALLA QUOTA TRIMESTRALE DI € 3,4 MLD DI DIVIDENDI CASH PREVISTI PER IL 2017. UTILE NETTO A € 1.183 MLN SE SI ESCLUDONO I CONTRIBUTI E GLI ALTRI ONERI RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO.

PREVISTA NEL SECONDO SEMESTRE LA CONTABILIZZAZIONE DI CIRCA € 800 MLN DI PLUSVALENZA NETTA DALLA CESSIONE DI ALLFUNDS FIRMATA NEL PRIMO TRIMESTRE.

I RISULTATI DEL 1° TRIM. 2017 CONFERMANO I PUNTI DI FORZA DELL’UNICITA’ DEL MODELLO DI BUSINESS DI INTESA SANPAOLO: UNA GENERAZIONE DI RICAVI FOCALIZZATA SULLA CRESCITA DELLE COMMISSIONI E UN LIVELLO DI EFFICIENZA TRA I MIGLIORI.

CRESCE LA REDDITIVITA’ OPERATIVA: +18,4% VS 4° TRIM. 2016 E +1,5% VS 1° TRIM. 2016, CON UNA FORTE RIPRESA DEL RISPARMIO GESTITO (+ € 6 MLD NEL TRIMESTRE).

ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST: COMMON EQUITY RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 12,9% TENENDO CONTO DEI DIVIDENDI MATURATI NEL TRIMESTRE.

MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA' DEL CREDITO: IN 18 MESI RIDUZIONE DI € 7,5 MLD DELLO STOCK DI CREDITI DETERIORATI LORDI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI, E NEL 1° TRIM. 2017 IL FLUSSO LORDO DA BONIS PIU’ BASSO DALLA COSTITUZIONE DI INTESA SANPAOLO.

INTESA SANPAOLO E’ UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA 12,5 MLD DI EURO DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 1° TRIM. 2017 (+22% VS 1° TRIM. 2016); CIRCA 5 MILA AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 1° TRIM. 2017 E OLTRE 57 MILA DAL 2014.


  • ACCELERA L’ UTILE NETTO:
    • € 901 MLN NEL 1° TRIM. 2017, VS € 776 MLN NEL 4° TRIM. 2016 E € 806 MLN NEL 1° TRIM. 2016
    • € 1.183 MLN NEL 1° TRIM. 2017, VS € 1.153 MLN NEL 4° TRIM. 2016 E € 908 MLN NEL 1° TRIM. 2016, ESCLUDENDO L’AMMONTARE DI TRIBUTI E ALTRI ONERI RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO (*)

  • CRESCE IL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA:
    +18,4% VS 4° TRIM. 2016
    +1,5% VS 1° TRIM. 2016

  • AUMENTANO I PROVENTI OPERATIVI NETTI:
    • +0,6% VS 4° TRIM. 2016
    • +0,8% VS 1° TRIM. 2016

  • FORTE RIPRESA DEL RISPARMIO GESTITO NEL TRIMESTRE:
    • STOCK + € 6 MLD

    • RACCOLTA NETTA € 5,3 MLD

  • IN PROGRESSIONE IL RISULTATO CORRENTE LORDO, CON RETTIFICHE SU CREDITI CHE BENEFICIANO DEL MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA' DEL CREDITO:
    • RISULTATO CORRENTE LORDO A € 1.652 MLN NEL 1° TRIM 2017, VS € 1.560 MLN NEL 4° TRIM. 2016 E € 1.408 MLN NEL 1° TRIM. 2016

    • RETTIFICHE SU CREDITI A € 695 MLN NEL 1° TRIM. 2017, VS € 1.174 MLN NEL 4° TRIM. 2016 E € 694 MLN NEL 1° TRIM. 2016
  • MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA' DEL CREDITO:
    • SCENDE IL FLUSSO TRIMESTRALE DI CREDITI DETERIORATI PROVENIENTI DA BONIS:
    • FLUSSO LORDO A € 1,2 MLD (IL PIU’ BASSO DALLA COSTITUZIONE DI INTESA SANPAOLO), -20% VS 4° TRIM. 2016, E FLUSSO NETTO A € 0,7 MLD, -25% VS 4° TRIM. 2016
    • CALO DELLO STOCK DI CREDITI DETERIORATI:
    • DI € 7,5 MLD IN 18 MESI AL LORDO DELLE RETTIFICHE, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI
    • -2% VS 4° TRIM. 2016 AL LORDO DELLE RETTIFICHE
    • -1,8% VS 4° TRIM. 2016 AL NETTO DELLE RETTIFICHE
  • ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST:
    COMMON EQUITY RATIO AL 31 MARZO 2017, TENENDO CONTO DI CIRCA € 860 MLN DI DIVIDENDI MATURATI NEL 1° TRIM. 2017:

    • 12,9% PRO-FORMA A REGIME (1) (2)
    • 12,5% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2017 (2)
    COMMON EQUITY RATIO NELLO STRESS TEST:
    • 10,2% NELLO SCENARIO AVVERSO AL 2018

______________________

(*)    Contributi al fondo di risoluzione e oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
(1)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2017 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2017 e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 18 centesimi di punto).
(2)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.

 

 

DATI DI SINTESI:

 

PROVENTI
OPERATIVI
NETTI:

+0,6% 
+0,8%

A € 4.209 MLN DA € 4.184 MLN DEL 4° TRIM 2016
DA € 4.177 MLN DEL 1° TRIM. 2016

 

 

 

COSTI OPERATIVI:

-13,1%
0,0%

A € 2.067 MLN DA € 2.490 MLN DEL 4° TRIM. 2015;
DA € 2.054 MLN DEL 1° TRIM. 2016

 


 

RISULTATO
GESTIONE
OPERATIVA:

+18,4%   
+1,5%

A € 2.154 MLN DA € 1.820 MLN DEL 4° TRIM. 2016
DA € 2.123 MLN DEL 1° TRIM. 2016

 

 

 

RISULTATO
CORRENTE
LORDO:

€ 1.652 MLN

 

DA € 1.560 MLN DEL 4° TRIM. 2016;
DA € 1.408 MLN DEL 1° TRIM. 2016;

 

 

 

RISULTATO NETTO:

€ 901 MLN

DA € 776 MLN DEL 4° TRIM. 2016;
DA € 806 MLN DEL 1° TRIM. 2016,

 

€ 1.183 MLN

DA € 1.153 MLN DEL 4° TRIM. 2016;
DA € 908 MLN DEL 1° TRIM. 2016,
ESCLUDENDO L’AMMONTARE DI TRIBUTI E ALTRI ONERI
RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO (*)

     

COEFFICIENTI
PATRIMONIALI:

COMMON EQUITY RATIO POST DIVIDENDI MATURATI:
12,9% PRO-FORMA A REGIME (3) (4);
12,5% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2017 (4)

 _________

(*)    Contributi al fondo di risoluzione e oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
(3)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2017 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2017 e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 18 centesimi di punto).
(4)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.

 

Torino, Milano, 5 maggio 2017 –  Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2017 (°) (5).  

I risultati del primo trimestre del 2017 confermano i punti di forza dell’unicità del modello di business di Intesa Sanpaolo, che coniuga una generazione di ricavi focalizzata sulla crescita delle commissioni a un’elevata efficienza, con un cost/income tra i migliori. I risultati del trimestre registrano infatti un’accelerazione dell’utile netto, una crescita del risultato della gestione operativa e un ulteriore calo dello stock di crediti deteriorati:

●    utile netto a 901 milioni di euro nel primo trimestre 2017, superiore alla quota trimestrale dell’impegno alla distribuzione di 3,4 miliardi di euro di dividendi cash per il 2017, rispetto ai 776 milioni del quarto trimestre 2016 e agli 806 milioni del primo trimestre 2016. Escludendo l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (ossia i contributi al fondo di risoluzione e gli oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), l’utile netto del primo trimestre 2017 è risultato pari a 1.183 milioni di euro rispetto a 1.153 milioni del quarto trimestre 2016 e ai 908 milioni del primo trimestre 2016. Nel secondo semestre del 2017 è prevista la contabilizzazione della plusvalenza netta di circa 800 milioni di euro derivante dalla cessione di Allfunds firmata nel primo trimestre;
 
●    risultato della gestione operativa a 2.154 milioni di euro nel primo trimestre 2017, in crescita del 18,4% rispetto al quarto trimestre 2016 e dell’ 1,5% rispetto al primo trimestre 2016;
 
●    proventi operativi netti a 4.209 milioni di euro nel primo trimestre 2017, in aumento dello 0,6% rispetto al quarto trimestre 2016 e dello 0,8% rispetto al primo trimestre 2016;

●    interessi netti a 1.805 milioni di euro nel primo trimestre 2017, in aumento del 3,3% rispetto al quarto trimestre 2016 e, se si esclude l’effetto della svalutazione della valuta egiziana, dello 0,6% rispetto al primo trimestre 2016;

●    commissioni a 1.855 milioni di euro nel primo trimestre 2017, in crescita del 10% rispetto al primo trimestre 2016, conseguente alla forte ripresa del risparmio gestito, che nel trimestre ha registrato una crescita dello stock di circa 6 miliardi di euro e una raccolta netta pari a circa 5,3 miliardi;

 _________

(°)    Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(5)    Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 22.


 
●    elevata efficienza, con un cost/income al 48,8% nel primo trimestre 2017, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;

●    continuo controllo dei costi operativi, che sono stati pari a 2.055 milioni nel primo trimestre 2017, in diminuzione del 13,1% rispetto al quarto trimestre 2016 e in linea con il primo trimestre 2016;

●    risultato corrente lordo in progressione: a 1.652 milioni di euro nel primo trimestre 2017, in confronto a 1.560 milioni del quarto trimestre 2016 e a 1.408 milioni del primo trimestre 2016, che riflette anche il miglioramento del trend della qualità del credito, con rettifiche su crediti pari a 695 milioni di euro nel primo trimestre 2017, in riduzione rispetto ai 1.174 milioni del quarto trimestre 2016 e in linea con i 694 milioni del primo trimestre 2016;

●    miglioramento del trend della qualità del credito, a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito in un contesto economico in miglioramento:
-    diminuisce il flusso di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis, che nel primo trimestre 2017 registra il valore trimestrale più basso dalla costituzione di Intesa Sanpaolo per il flusso lordo e il secondo valore più basso, dopo il minimo storico del terzo trimestre 2016, per il flusso netto: flusso lordo a 1,2 miliardi di euro, in diminuzione del 20% rispetto a 1,5 miliardi del quarto trimestre 2016, e flusso netto a 0,7 miliardi, in riduzione del 25% rispetto a 0,9 miliardi del quarto trimestre 2016,
-    scende lo stock di crediti deteriorati: in 18 mesi di 7,5 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore, senza oneri straordinari per gli azionisti, e, rispetto a dicembre 2016, del 2% al lordo delle rettifiche di valore e dell’ 1,8% al netto delle rettifiche di valore,
-    in particolare, riduzione dello stock di sofferenze: rispetto a dicembre 2016, del 2,7% al lordo delle rettifiche di valore e del 2,2% al netto delle rettifiche di valore,
-    riduzione dello stock di inadempienze probabili: rispetto a dicembre 2016, dello 0,7% al lordo delle rettifiche di valore e dell’ 1,5% al netto delle rettifiche di valore;
 
●    elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
-    livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 48,7% a fine marzo 2017, rispetto al 48,8% di fine 2016 (media dei concorrenti italiani: 46% nel quarto trimestre 2016), con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 60,4% a fine marzo 2017 (60,6% a fine 2016),
-    robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine marzo 2017 (analogo a quello di fine 2016);

●    supporto all’economia reale: circa 20 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo trimestre 2017, con circa 12,5 miliardi in Italia, in crescita del 22% rispetto al primo trimestre 2016, di cui circa 11 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, in aumento del 20% rispetto al primo trimestre 2016; circa 5.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo trimestre 2017 e oltre 57.000 dal 2014;
 
●    patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi, anche nello scenario avverso dello stress test. Al 31 marzo 2017, tenendo conto di circa 860 milioni di euro di dividendi maturati nel trimestre (posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1), il Common Equity ratio pro-forma a regime è risultato pari al 12,9%(6)(7), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2017 al 12,5% (7). Nello scenario avverso dello stress test al 2018, il Common Equity ratio è risultato pari al 10,2%;

●    elevata liquidità e forte capacità di funding: attività liquide per 156 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 82 miliardi, a fine marzo 2017; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in largo anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018). Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel primo trimestre del 2017 a 44,8 miliardi di euro (33,3 miliardi mediamente nel 2016), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale. A fine marzo 2017 il Gruppo ha partecipato alla quarta e ultima operazione TLTRO II per un ammontare pari a 12 miliardi di euro, raggiungendo così una partecipazione complessiva alle operazioni TLTRO II pari all’importo massimo richiedibile di circa 57 miliardi, dopo avere partecipato a fine giugno 2016 alla prima operazione TLTRO II per circa 36 miliardi, a fronte del rimborso integrale del finanziamento TLTRO I in essere per 27,6 miliardi di euro, a fine settembre 2016 alla seconda operazione TLTRO II per circa 5 miliardi e a metà dicembre 2016 alla terza operazione TLTRO II per circa 3,5 miliardi;

molteplici iniziative del Piano di Impresa in corso, con un forte coinvolgimento delle persone:
•    New Growth Bank:
-    Banca 5®:
▫    operativo il modello di business “specializzato” di Banca 5® in circa il 70% delle filiali, con 3.600 gestori dedicati e ricavi per cliente aumentati da 70 a 122 euro;
▫    in corso di implementazione “Intesa Sanpaolo Casa”, dedicata alla mediazione e intermediazione immobiliare, con l’apertura di 32 agenzie immobiliari già effettuata nelle città più importanti;
▫    acquisizione di Banca ITB, per creare la prima “banca di prossimità” in Italia, focalizzata sull’instant banking tramite una rete distributiva di circa 22.000 punti operativi leggeri, con un bacino potenziale di circa 25 milioni di clienti, di cui circa 12 milioni già clienti di Banca ITB;

 _________

(6)    Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2017 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2017 e il Danish compromise (per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 18 centesimi di punto).
(7)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.


-    Banca multicanale:
nuovi processi multicanale lanciati con successo:
-    clienti multicanale aumentati di circa 1,7 milioni da inizio 2014 a circa 6,5 milioni
;
-    4,4 milioni di App scaricate su dispositivi mobile;
-    la prima banca multicanale in Italia, con circa l’ 80% dei prodotti disponibili tramite piattaforme multicanali;
-    digitalizzazione attiva in tutte le filiali: dematerializzato circa il 100% delle operazioni riguardanti i prodotti prioritari (circa 4,3 milioni di operazioni nel primo trimestre 2017 e oltre 12,5 milioni dall’avvio dell’iniziativa);
-    “Filiale Online” pienamente operativa per il “Servizio Commerciale”, con circa 10.000 prodotti venduti nel primo trimestre 2017;
-    nuove competenze di marketing digitale per cogliere pienamente le opportunità derivanti da motori di ricerca e presenza sui social media;
-    lancio della nuova esperienza digitale Intesa Sanpaolo, con nuovo internet banking, nuovo sito internet e nuove applicazioni;
-    sviluppo di nuovi canali digitali in Croazia, Ungheria e Egitto;
-    Private Banking:
▫    dal 1° luglio 2015 pienamente operativa la nuova entità Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking;
▫    filiale di Private Banking a Londra pienamente operativa e rafforzamento di Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse);
▫    primo lancio di nuovi prodotti disponibili per l’intera Divisione
(ad esempio, Fideuram Private Mix, Piano Investimento Italia (PIR));
▫    modello di servizio mirato per la clientela High Net Worth Individuals:
-    aperte 5 boutique dedicate alla clientela High Net Worth Individuals,
-    lanciato un nuovo servizio di consulenza per i clienti con sofisticate esigenze finanziarie;
▫    lanciato lo strumento di consulenza “View” nella rete di Intesa Sanpaolo Private Banking applicato a oltre 4 miliardi di euro di attività finanziarie;
▫   pienamente operativo il nuovo digital office per i private banker;
▫   ampliamento del servizio di consulenza verso diversi segmenti di clientela;
- Asset Management:
▫    arricchimento della piattaforma digitale (ad esempio, “portafogli consigliati” e “analisi di scenario”);
▫    nuova gamma di prodotti introdotti nell’offerta della Divisione Banca dei Territori (ad esempio, Eurizon Evolution Target), della Divisione Private Banking (ad esempio, Eurizon High Income), della Divisione Insurance e per i clienti della Divisione Corporate e Investment Banking (ad esempio, EF Sustainable Global Equity), e nuova offerta dedicata ai clienti internazionali (ad esempio “Best Expertise” e PMI (ad esempio, GP Unica Imprese);
▫    arricchimento della gamma di prodotti offrendo soluzioni con profilo di rischio moderato rispondenti all’attuale volatilità dei mercati (ad esempio, Epsilon Difesa Attiva);  
▫    lancio di prodotti che permettono agli investitori di supportare l’economia reale cogliendo l’evoluzione del mercato europeo del credito strutturato (Eurizon Easy Fund – Securitised Bond Fund);
▫    lancio di soluzioni di investimento nel quadro dei Piani Individuali di Risparmio, volte a sostenere la crescita a lungo termine delle imprese (ad esempio, Eurizon Progetto Italia);
▫    sviluppo della Divisione Asset Management in Europa (ad esempio, partnership a Londra e nuova filiale a Parigi) e in Asia (ad esempio, costituzione di Yicai, società di Wealth Management, in Cina);
▫    integrazione delle attività di Asset Management del Gruppo in Europa Orientale con Eurizon Capital;    
- Insurance:
▫    portafoglio prodotti in via di ricomposizione a favore di prodotti efficienti in termini di assorbimento di capitale (ad esempio, i prodotti Unit Linked hanno raggiunto il 72% della nuova produzione rispetto al 66% del 2016);
▫    lancio di un nuovo prodotto Unit Linked con capitale protetto (“Exclusive Insurance”);
▫    sviluppo dei prodotti vita con il lancio di “Base Sicura Tutelati”, ideata per i minori e le persone con disabilità, e “Vicino a Te”, per i minori che hanno perso i genitori a causa del terremoto;
▫    consolidamento dei prodotti per la Divisione Private Banking (Fideuram Private Mix e Synthesis) e lancio di un nuovo prodotto multiramo con capitale protetto e di una nuova Unit Linked (“Selezione Private”) che dà accesso a 50 fondi di terzi “best in class”;
▫    aggiornamento del prodotto “Giusto Mix” con l’introduzione di un meccanismo di riduzione della volatilità;
▫    continua diversificazione dell’offerta nel ramo protezione e tutela, con prodotti nel comparto salute (nuovo prodotto dedicato alla copertura di interventi chirurgici, prevenzione e malattie con “Dread Disease”) e imprese (nuovo prodotto dedicato all’agricoltura);
▫    consolidamento delle attività per lo sviluppo di un’offerta di fondi pensione ad adesione collettiva;
▫    piena integrazione del comparto dei fondi pensione
;
▫    firma di un accordo con il broker assicurativo AON per l’offerta di piani assicurativi specifici alla clientela imprese;
▫    proseguimento delle attività per rafforzare le vendite del prodotto auto attraverso un sistema di raccolta di numeri di targa per lo sviluppo di proposte commerciali dedicate a nuovi clienti e l’offerta a distanza di prodotti assicurativi per i veicoli;
-    Banca a 360° per le imprese:
▫    costituita un’unità dedicata al Transaction Banking per il Gruppo e avviate nuove iniziative commerciali;
▫    nuovo modello commerciale e nuova offerta di prodotti per le imprese;
▫    pienamente operativo il Polo della Finanza di Impresa (nuovo Mediocredito Italiano);
▫    rafforzamento della presenza internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking (ad esempio, apertura dell’ufficio di Washington e rafforzamento di Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg);
 
•    Core Growth Bank:
-    cattura del potenziale reddituale inespresso:
▫    in corso di realizzazione il progetto “evoluzione del servizio di cassa”: già circa 2.000 filiali con il servizio di cassa che chiude alle ore 13 mantenendo l’orario esteso unicamente per i servizi di consulenza e circa 250 filiali dedicate esclusivamente alla consulenza;
▫    nuovo portale di e-commerce per cogliere pienamente il potenziale di attività dopo EXPO 2015;
▫    rafforzata l’offerta volta alla crescita del credito alle persone (ad esempio, il nuovo e innovativo “Mutuo Up”); 
▫    introdotto il nuovo modello di servizio nella Divisione Banca dei Territori, con la costituzione di tre catene del valore commerciali, la creazione di circa 1.200 nuovi ruoli manageriali e l’innovazione del modello di servizio per le imprese;
▫    nuovi modelli di advanced analytics e machine learning per l'identificazione di clienti ad elevato potenziale;
▫    lancio del “Programma Filiere” con importanti iniziative in settori economici di rilievo (Agricoltura);
▫    integrazione del comparto del credito al consumo nelle filiali della Divisione Banca dei Territori;
▫    pienamente operativo il modello Asset Light della Divisione Corporate e Investment Banking, con benefici in termini di cross selling; rafforzata l’attività distributiva;
▫    in corso nella Divisione Corporate e Investment Banking il programma di eccellenza commerciale;
▫    operativa la riorganizzazione della Divisione Corporate e Investment Banking, per rafforzare il modello organizzativo focalizzato sui settori e lo sviluppo internazionale, e lancio della strategia internazionale della Divisione Corporate e Investment Banking, focalizzata sull’ulteriore crescita per selezionati prodotti, clienti e Paesi;
▫    apertura delle filiali di Doha e Abu Dhabi;
▫    avviati la nuova segmentazione e il nuovo modello di servizio per i clienti affluent della Divisione Banche Estere;
▫    sistema di CRM in estensione alla Slovacchia e modello di consulenza per i prodotti di investimento in corso di implementazione in Slovacchia, Croazia, Ungheria e Slovenia;
▫    in corso l’integrazione della banca controllata in Bosnia nella controllata in Croazia;
▫    finalizzata la joint venture nel merchant banking con un investitore specializzato (Neuberger), con deconsolidamento delle attività;
-    governo continuo dei costi:
▫    semplificazione del presidio territoriale: 28 filiali chiuse nel primo trimestre 2017 e 755 dal 2014
;
▫    semplificazione delle entità giuridiche: già realizzate la riduzione - nell’attività di leasing, factoring, credito specialistico e consulenza -  da 7 fabbriche di prodotto a una sola (nuovo Mediocredito Italiano) e 9 fusioni di banche regionali nella Capogruppo;
-    gestione dinamica del credito e dei rischi:
▫    filiera dedicata alla gestione proattiva del credito pienamente operativa in tutte le Divisioni;
▫    operativa la gestione integrata dei crediti incagliati;
▫    riorganizzazione dell’Area di Governo Chief Lending Officer, strutturata per business units;
▫    separazione tra Risk Management e Compliance, con due responsabili (Chief Risk Officer e Chief Compliance Officer) che riportano direttamente al CEO;

•    Capital Light Bank:
-    piena operatività, con circa 740 persone dedicate e circa 22 miliardi di euro di riduzione degli attivi non strategici già conseguiti;
-    nuovo sistema di performance management pienamente operativo su ciascuna asset class;
-    Re.O.Co. (Real Estate Owned Company) pienamente operativa, con un impatto positivo per il Gruppo stimato in circa 55 milioni di euro dal 2014;
-    pienamente operativa la partnership con KKR-Pillarstone;

•    persone e investimenti come fattori abilitanti:
-    circa 4.500 persone già riconvertite su iniziative prioritarie;
-    attuato il Piano di Investimento destinato alle persone del Gruppo, con il più alto numero di partecipanti nella storia del Gruppo;
-    programma “Big Financial Data” pienamente in linea con gli obiettivi (coinvolte circa 500 persone);
-    pienamente operativo il Chief Innovation Officer e costituito il “Centro per l’Innovazione”, per la formazione e lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e della “filiale ideale”, presso il nuovo Grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino;
-    lanciato un programma di digitalizzazione su larga scala per accrescere l’efficienza e il livello di servizio nei processi operativi prioritari; pienamente operativa la Digital Factory, con il lancio della digitalizzazione di 14 processi chiave, di cui 11 già completati;
-    lanciato un programma di Advanced Analytics riguardante iniziative commerciali e operative in varie unità organizzative; 
-    avviato l’investimento per il rinnovamento del layout di 1.000 filiali (circa 90 filiali ad oggi);
-    sottoscritti circa 200 accordi con le organizzazioni sindacali;
-    circa 7.000 persone che si avvalgono già dello “smart working” e lancio del piano di “smart learning”;
-    pienamente operativo e ulteriormente migliorato il “Programma di Welfare Integrato”;
-    lancio del progetto pilota “Lavoro Misto”, con due contratti paralleli in vigore per la stessa persona (un contratto part-time come dipendente bancario e l’altro come consulente finanziario).

 
I risultati di conto economico del primo trimestre 2017

Il conto economico consolidato del primo trimestre 2017(8) registra proventi operativi netti pari a 4.209 milioni di euro, in aumento dello 0,6% rispetto ai 4.184 milioni del quarto trimestre 2016 e dello 0,8% rispetto ai 4.177 milioni del primo trimestre 2016.

In quest’ambito, nel primo trimestre 2017 gli interessi netti ammontano a 1.805 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto ai 1.748 milioni del quarto trimestre 2016 e in diminuzione del 2,7% rispetto ai 1.855 milioni del primo trimestre 2016, ma in crescita dello 0,6% rispetto al primo trimestre 2016 se si escludesse l’effetto della svalutazione della valuta egiziana.
 
Le commissioni nette sono pari a 1.855 milioni di euro, in diminuzione dell’ 8,6% rispetto ai 2.030 milioni del quarto trimestre 2016. In dettaglio, si registra una diminuzione del 5,7% delle commissioni da attività bancaria commerciale e dell’ 1,1% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa al risparmio gestito flette dell’ 1,3% (con commissioni di performance pari a 3 milioni nel primo trimestre 2017 e a 36 milioni nel quarto trimestre 2016), quella relativa ai prodotti assicurativi cresce del 3% e quella relativa a intermediazione e collocamento di titoli aumenta del 23,1%. Le commissioni nette del primo trimestre 2017 aumentano del 10% rispetto ai 1.687 milioni del primo trimestre 2016. In dettaglio, si registra una flessione dell’ 1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e un aumento del 18,3% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da risparmio gestito cresce del 9,3% (con 2 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel primo trimestre 2016), quello da prodotti assicurativi del 14,1% e quello da intermediazione e collocamento di titoli del 93,4%.

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(8)    In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading  a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato in anni passati - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 333 milioni a finanziamenti e crediti; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 5.048 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni non si sarebbe registrato comunque alcun impatto sul risultato dell’attività di negoziazione del primo trimestre 2017 (mentre si sarebbe registrato un impatto negativo di 9 milioni nel 2016, positivo di 2 milioni nel 2015, di 60 milioni nell’esercizio 2014, di 94 milioni nell’esercizio 2013 e di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 marzo 2017 pari a 960 milioni (con un impatto negativo di 66 milioni nel primo trimestre 2017).

Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 283 milioni di euro, rispetto ai 166 milioni del quarto trimestre 2016 e ai 332 milioni del primo trimestre 2016.

Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 226 milioni di euro rispetto a 247 milioni del quarto trimestre 2016, con la componente relativa alla clientela che cresce a 129 milioni da 117 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che scende a 17 milioni da 39 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che diminuisce a 72 milioni da 83 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che rimane invariata a 8 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 226 milioni del primo trimestre 2017 si confronta con i 228 milioni del primo trimestre 2016, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 106 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 74 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 48 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito negativo per un milione.

I costi operativi ammontano a 2.055 milioni di euro e diminuiscono del 13,1% rispetto ai 2.364 milioni del quarto trimestre 2016, che risentivano della stagionalità di fine anno, a seguito di un calo del 7,7% per le spese del personale, del 23,8% per le spese amministrative e del 9,7% per gli ammortamenti; i costi operativi del primo trimestre 2017 sono in linea con i 2.054 milioni del corrispondente trimestre 2016, a seguito di una riduzione del 2,3% per le spese amministrative e di un aumento dello 0,5% per le spese del personale e del 4,5% per gli ammortamenti.

Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.154 milioni di euro, in aumento del 18,4% rispetto ai 1.820 milioni del quarto trimestre 2016 e dell’ 1,5% rispetto ai 2.123 milioni del primo trimestre 2016, con un cost/income ratio nel primo trimestre 2017 pari al 48,8%, rispetto al 56,5% del quarto trimestre 2016 e al 49,2% del primo trimestre 2016.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 695 milioni, rispetto ai 1.174 milioni del quarto trimestre 2016 e ai 694 milioni del primo trimestre 2016.

L’ammontare di accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 3 milioni, rispetto ai 105 milioni del quarto trimestre 2016 e ai 46 milioni del primo trimestre 2016.

Gli altri proventi netti sono pari a 196 milioni di euro (di cui circa 190 milioni di effetto positivo derivante dalla valorizzazione al fair value dell'investimento in Bank of Qingdao conseguente alla riclassificazione della partecipazione detenuta, non più rientrante tra le imprese sottoposte ad influenza notevole), rispetto ai 138 milioni del quarto trimestre 2016 (che includevano un apporto positivo di 314 milioni derivante da un’operazione di valorizzazione di un portafoglio immobiliare e un apporto negativo di 225 milioni dovuto a una sanzione amministrativa comminata dal New York State Department of Financial Services) e ai 5 milioni del primo trimestre 2016.

L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione è nullo, rispetto agli 881 milioni nel quarto trimestre 2016 (costituiti dalla plusvalenza derivante dalla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card) e a 20 milioni nel primo trimestre 2016.

Il risultato corrente lordo è pari a 1.652 milioni di euro, rispetto ai 1.560 milioni del quarto trimestre 2016 e ai 1.408 milioni del primo trimestre 2016.

Il risultato netto consolidato è pari a 901 milioni di euro, rispetto a 776 milioni del quarto trimestre 2016 e a 806 milioni del primo trimestre 2016, dopo la contabilizzazione di:
-    imposte sul reddito per 445 milioni di euro;
-    oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 12 milioni;
-    oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 6 milioni;
-    tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) pari a 282 milioni di euro (derivanti da oneri ante imposte pari a 150 milioni per il contributo ordinario al fondo di risoluzione stimato per l’intero 2017, a 4 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e a 261 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante); questa voce ammontava a 377 milioni nel quarto trimestre 2016 (derivanti da oneri ante imposte pari a 316 milioni per i contributi straordinari al fondo di risoluzione e a 227 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante e a 15 milioni per quelle riguardanti lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi) e a 102 milioni nel primo trimestre 2016 (derivanti da oneri ante imposte pari a 136 milioni per i contributi al fondo di risoluzione e a 7 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero);
-    un utile di pertinenza di terzi pari a 6 milioni.
Escludendo l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, il risultato è pari a 1.183 milioni di euro nel primo trimestre 2017, rispetto ai 1.153 milioni nel quarto trimestre 2016 e ai 908 milioni nel primo trimestre 2016.


Lo stato patrimoniale al 31 marzo 2017

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 marzo 2017 i crediti verso la clientela sono pari a 367 miliardi di euro, in crescita dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2016 e del 2,3% rispetto al 31 marzo 2016 (in aumento dell’ 1,8% rispetto al quarto trimestre 2016 e del 4,8% rispetto al primo trimestre 2016 se si considerano i volumi medi trimestrali anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta - al netto delle rettifiche di valore - a 29.222 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,8% rispetto ai 29.767 milioni del 31 dicembre 2016. In quest’ambito, i crediti in sofferenza si attestano a 14.568 milioni di euro rispetto ai 14.895 milioni del 31 dicembre 2016, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 4% (4,1% al 31 dicembre 2016) e un grado di copertura al 60,4% (60,6% a fine 2016). Le inadempienze probabili diminuiscono a 14.215 milioni di euro dai 14.435 milioni del dicembre 2016 e i crediti scaduti/sconfinanti si attestano a 439 milioni di euro rispetto ai 437 milioni di fine 2016.

Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 865 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in aumento dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2016 e del 3,9% rispetto al 31 marzo 2016. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 384 miliardi, in diminuzione del 2,5% rispetto al 31 dicembre 2016 e in aumento dell’ 1% rispetto al 31 marzo 2016, e il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 146 miliardi, in crescita dell’ 1,5% rispetto al 31 dicembre 2016 e del 7,5% rispetto al 31 marzo 2016; la raccolta indiretta ammonta a 480 miliardi, in aumento del 2,3% rispetto al 31 dicembre 2016 e del 6,3% rispetto al 31 marzo 2016. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 320 miliardi, in crescita dell’ 1,9% rispetto al 31 dicembre 2016 e del 7,4% rispetto al 31 marzo 2016; la nuova produzione vita nel primo trimestre 2017 ammonta a 5,8 miliardi di euro (-4,2% rispetto al primo trimestre 2016). La raccolta amministrata è pari a 160 miliardi, in aumento del 3,1% rispetto al 31 dicembre 2016 e del 4,1% rispetto al 31 marzo 2016.

I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2017 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2017, tenendo conto di circa 860 milioni di euro di dividendi maturati nel primo trimestre - risultano pari a:
-    12,5% per il Common Equity ratio (9) (12,7% a fine 2016),
-    14,1% per il Tier 1 ratio (9) (13,9% a fine 2016),
-    17,3% per il coefficiente patrimoniale totale (9) (17% a fine 2016).


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(9)    Dopo la deduzione dei dividendi maturati, posti pari all’utile netto del trimestre diminuito del rateo cedole maturato sulle emissioni di Additional Tier 1.

La stima del common equity ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 12,9% (analogamente al 31 dicembre 2016), applicando ai dati di bilancio del 31 marzo 2017 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse, la prevista distribuzione dell’utile assicurativo del primo trimestre 2017 e il Danish compromise (per cui gli  investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale, con un beneficio di 18 centesimi di punto).



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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.

Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
-    un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 156 miliardi di euro a fine marzo 2017,
-    un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 82 miliardi di euro a fine marzo 2017,
-    operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel primo trimestre del 2017 a 44,8 miliardi di euro (33,3 miliardi mediamente nel 2016), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale; a fine marzo 2017 il Gruppo ha partecipato alla quarta e ultima operazione TLTRO II per un ammontare pari a 12 miliardi di euro, raggiungendo così una partecipazione complessiva alle operazioni TLTRO II pari all’importo massimo richiedibile di circa 57 miliardi, dopo avere partecipato a fine giugno 2016 alla prima operazione TLTRO II per circa 36 miliardi, a fronte del rimborso integrale del finanziamento TLTRO I in essere per 27,6 miliardi di euro, a fine settembre 2016 alla seconda operazione TLTRO II per circa 5 miliardi e a metà dicembre 2016 alla terza operazione TLTRO II per circa 3,5 miliardi;
-    fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 72% dalla componente retail,
-    raccolta a medio lungo termine per circa 6 miliardi nel primo quadrimestre del 2017, pressoché interamente relativi alla componente wholesale,
-    nell’ambito della componente wholesale della raccolta a medio lungo termine nel primo quadrimestre 2017, operazioni benchmark di Additional Tier 1 per 1,25 miliardi di euro e senior per 2,5 miliardi di euro (per circa l’ 83% collocate presso investitori esteri).

Il leverage ratio al 31 marzo 2017 è pari a 6,4% applicando i criteri transitori in vigore per il 2017 e a 6,1% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.


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Al 31 marzo 2017, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.075 sportelli bancari - di cui 3.937 in Italia e 1.138 all’estero - con 89.135 persone.



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I risultati per area di Business

La Divisione Banca dei Territori include:
-    clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
-    clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
-    clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa.

La Divisione Banca dei Territori nel primo trimestre 2017 registra:

-    proventi operativi netti per 2.179 milioni, pari a circa il 52% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (51% nel primo trimestre 2016), +0,5% rispetto a 2.169 milioni del quarto trimestre 2016 e +2,6% rispetto a 2.123 milioni del primo trimestre 2016;   
-    costi operativi per 1.185 milioni, -7,8% rispetto a 1.286 milioni del quarto trimestre 2016 e -1,3% rispetto a 1.200 milioni del primo trimestre 2016;       
-    un risultato della gestione operativa di 994 milioni,    +12,6% rispetto a 883 milioni del quarto trimestre 2016 e +7,7% rispetto a 923 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 54,4% rispetto al 59,3% del quarto trimestre 2016 e 56,5% del primo trimestre 2016;       
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 413 milioni, rispetto a 557 milioni del quarto trimestre 2016 e 456 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato lordo pari a 581 milioni, -49,4%     rispetto a 1.148 milioni del quarto trimestre 2016 (+79% escludendo da quest’ultimo la plusvalenza Setefi) e +19,3% rispetto a 487 milioni del primo trimestre 2016;       
-    un risultato netto pari a 351 milioni, -63,9%     rispetto a 972     milioni del quarto trimestre 2016 (+116% escludendo da quest’ultimo la plusvalenza Setefi) e +25,8% rispetto a 279 milioni del primo trimestre 2016.

La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
-    Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 11 comparti di attività: Automotive & Mechanics; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Global EPC & Integrated Logistics; Energy & Utilities; Oil & Gas; Telecom, Media & Technology; Business Solutions;
-    International Department, cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil), nonché l’assistenza specialistica per il sostegno ai processi di internazionalizzazione delle aziende italiane e per il sostegno all’export;
-    Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
-    Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
-    Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.

La Divisione Corporate e Investment Banking nel primo trimestre 2017 registra:

-    proventi operativi netti per 804     milioni, pari a circa il 19% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (19% anche nel primo trimestre 2016), -19,2% rispetto a 995 milioni del quarto trimestre 2016 e +3,1% rispetto a 780 milioni del primo trimestre 2016;
-    costi operativi per 226 milioni,     -17,6% rispetto a 274 milioni del quarto trimestre 2016 e +1,8% rispetto a 222 milioni del primo trimestre 2016;       
-    un risultato della gestione operativa di 578 milioni,     -19,8% rispetto a 721 milioni del quarto trimestre 2016 e +3,6% rispetto a 558 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 28,1% rispetto al 27,5% del quarto trimestre 2016 e 28,5% del primo trimestre 2016;       
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 88 milioni, rispetto a 146 milioni del quarto trimestre 2016 e 38 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 490 milioni, -16,8% rispetto a 589 milioni del quarto trimestre 2016 e -5,8% rispetto a 520 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 351 milioni, -10,7%     rispetto a 393     milioni del quarto trimestre 2016 e -2,2% rispetto a 359 milioni del primo trimestre 2016.

La Divisione Banche Estere (11) presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) Europa Sud Orientale, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Europa Centro Orientale, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Banca Intesa nella Federazione Russa e Bank of Alexandria in Egitto.

La Divisione Banche Estere nel primo trimestre 2017 registra:

-    proventi operativi netti per 472    milioni, pari a circa l’ 11%     dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (    12% nel primo trimestre 2016), +0,9% rispetto a 468 milioni del quarto trimestre 2016 e    -6,2% rispetto a 503 milioni del primo trimestre 2016 (+8% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana);       
-    costi operativi per 224 milioni, -8,6%     rispetto a 245 milioni del quarto trimestre 2016 e    -6,3% rispetto a 239 milioni del primo trimestre 2016;       
-    un risultato della gestione operativa di 248 milioni, +11,4% rispetto a 223 milioni del quarto trimestre 2016 e    -6,1% rispetto a 264 milioni del primo trimestre 2016 (+12% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana);   
-    un cost/income ratio al 47,5% rispetto al 52,4% del quarto trimestre 2016 e 47,5% del primo trimestre 2016;       
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 33 milioni, rispetto a 97 milioni del quarto trimestre 2016 e 42 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 409 milioni, +156,8% rispetto a     159 milioni del quarto trimestre 2016 (+37% escludendo l’effetto della riclassificazione di Bank of Qingdao) e +80,2% rispetto a 227 milioni del primo trimestre 2016 (+13% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana e della riclassificazione di Bank of Qingdao);   
-    un risultato netto pari a 351 milioni, +182,9% rispetto a 124 milioni del quarto trimestre 2016 (+32% escludendo l’effetto della riclassificazione di Bank of Qingdao) e +105,3% rispetto a 171 milioni del primo trimestre 2016 (+12% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana e della riclassificazione di Bank of Qingdao).   

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(11) La Divisione non include Pravex-Bank in Ucraina e la bad bank di CIB Bank in Ungheria, che rispondono alla business unit Capital Light Bank.

La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) e Fideuram Asset Management Ireland.

La Divisione Private Banking nel primo trimestre 2017 registra:

-    proventi operativi netti per 464 milioni, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% anche nel primo trimestre 2016), +3,2% rispetto a 450 milioni del quarto trimestre 2016 e +5,7% rispetto a 439 milioni del primo trimestre 2016;
-    costi operativi per 129 milioni, -9,5%     rispetto a 143 milioni del quarto trimestre 2016 e +4% rispetto a 124 milioni del primo trimestre 2016;       
-    un risultato della gestione operativa di 335 milioni,     +9,1% rispetto a 307 milioni del quarto trimestre 2016 e +6,3% rispetto a 315 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 27,8% rispetto al 31,7% del quarto trimestre 2016 e 28,2% del primo trimestre 2016;       
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 9 milioni, rispetto a 3 milioni del quarto trimestre 2016 e 6 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 326 milioni, +7,1% rispetto a 304 milioni del quarto trimestre 2016 e +5,5% rispetto a 309 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 227 milioni, +25,3%    rispetto a 181     milioni del quarto trimestre 2016 e +17% rispetto a 194 milioni del primo trimestre 2016.

La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management. Eurizon Capital detiene inoltre il 20% della società cinese di wealth management Yicai, partecipata al 25% da Fideuram e al 55% dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo.

La Divisione Asset Management nel primo trimestre 2017 registra:

-    proventi operativi netti per 178     milioni, pari a circa il 4%    dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% anche nel primo trimestre 2016), -0,7% rispetto a 179 milioni del quarto trimestre 2016 e +20,3% rispetto a 148 milioni del primo trimestre 2016;   
-    costi operativi per 34 milioni, -22,5%     rispetto a 44 milioni del quarto trimestre 2016 e +9,7% rispetto a 31 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato della gestione operativa di 144 milioni,     +6,3% rispetto a 135 milioni del quarto trimestre 2016 e +23,1% rispetto a 117 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 19,1% rispetto al 24,5% del quarto trimestre 2016 e 20,9% del primo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 144 milioni, +6% rispetto a 136 milioni del quarto trimestre 2016 e +23,1% rispetto a 117 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 115 milioni, +54,4%     rispetto a 74     milioni del quarto trimestre 2016 e +27,8% rispetto a 90 milioni del primo trimestre 2016.   
 
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.

La Divisione Insurance nel primo trimestre 2017 registra:

-    proventi operativi netti per 319     milioni, pari a circa l’ 8%    dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% nel primo trimestre 2016), +57,6% rispetto a 202 milioni del quarto trimestre 2016 e -13,1% rispetto a 367 milioni del primo trimestre 2016;
-    costi operativi per 40 milioni, -31,4%     rispetto a 58    milioni del quarto trimestre 2016 e +8,1% rispetto a 37 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato della gestione operativa di 279 milioni,     +93,6% rispetto a 144 milioni del quarto trimestre 2016 e -15,5% rispetto a 330 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un cost/income ratio al 12,5% rispetto al 28,8% del quarto trimestre 2016 e 10,1% del primo trimestre 2016;   
-    un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette nullo rispetto a 2 milioni del quarto trimestre 2016 e un ammontare nullo del primo trimestre 2016;   
-    un risultato corrente lordo pari a 279 milioni, +70,6% rispetto a 164 milioni del quarto trimestre 2016 e -15,5% rispetto a 330 milioni del primo trimestre 2016;   
-    un risultato netto pari a 195 milioni, +78% rispetto a 110 milioni del quarto trimestre 2016 e -9,7% rispetto a 216 milioni del primo trimestre 2016.   


Le prospettive per l’esercizio in corso

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2017 è atteso un aumento del risultato della gestione operativa, conseguente alla crescita dei ricavi e al continuo cost management, e del risultato lordo, con una riduzione del costo del rischio. E’ confermato l'impegno alla distribuzione di dieci miliardi di euro di dividendi cash complessivi, indicato nel Piano di Impresa, per il quadriennio 2014-2017.



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I dati di conto economico dei primi tre trimestri del 2016 sono stati riesposti riconducendoli alle voci della nuova formulazione del prospetto di conto economico riclassificato, introdotta a decorrere dal quarto trimestre 2016 per migliorare la visibilità della redditività operativa:
1.    la voce “Altri proventi (oneri) operativi netti” non include più:
-    i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi, che adesso sono inclusi nella nuova voce “Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)” inserita dopo la voce “Risultato corrente lordo”, che sostituisce la precedente voce “Risultato corrente al lordo delle imposte”;
-    gli elementi non ricorrenti che non hanno natura operativa, come i proventi dalla cessione di VISA Europe (secondo trimestre 2016), che adesso sono inclusi nella nuova voce “Altri proventi (oneri) netti”, inserita dopo la voce “Risultato della gestione operativa” e comprendente anche la voce, in precedenza distinta, “Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti”;
2.    la voce “Altri proventi (oneri) operativi netti” adesso include la voce, in precedenza distinta, “Utili (perdite) di partecipazioni valutate al patrimonio netto”;
3.    la nuova voce “Accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività” include le voci, in precedenza distinte, “Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri” e “Rettifiche di valore nette su altre attività”;
4.    la voce “Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione” adesso non è più al netto delle imposte ed è inserita prima della voce “Risultato corrente lordo”, che sostituisce la precedente voce “Risultato corrente al lordo delle imposte”.

Inoltre, ai fini di comparabilità dei risultati:
-    i dati di conto economico dei quattro trimestri 2016 e di stato patrimoniale dei primi tre trimestri del 2016 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di Banca ITB, consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile di pertinenza di terzi;
-    i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre del 2016 sono stati riesposti a seguito della cessione di Setefi e di Intesa Sanpaolo Card e di un portafoglio di crediti in bonis della controllata Accedo; le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo l’apporto di Setefi e di Intesa Sanpaolo Card in termini di conto economico e di stato patrimoniale all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione e quello del portafoglio di Accedo in termini di conto economico all’utile di pertinenza di terzi.



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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nel primo trimestre 2017, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.


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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.



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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.

Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.


 

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