INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2017
REALIZZATO IL PIANO DI IMPRESA 2014-2017, CREANDO VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER CON OLTRE € 250 MLD DI CONTRIBUTO ALL’ECONOMIA NEI 4 ANNI.
UTILE NETTO CONTABILE DEL 2017 A € 7.316 MLN, CHE COMPRENDE IL CONTRIBUTO PUBBLICO CASH DI € 3,5 MLD A COMPENSAZIONE DEGLI IMPATTI SUI COEFFICIENTI PATRIMONIALI DERIVANTI DALL’ACQUISIZIONE DELL’INSIEME AGGREGATO DI BANCA POPOLARE DI VICENZA E VENETO BANCA.
UTILE NETTO A € 3.813 MLN SE SI ESCLUDE IL PREDETTO CONTRIBUTO PUBBLICO E L’IMPATTO DELL’INSIEME AGGREGATO, A € 4.450 MLN SE SI ESCLUDONO ANCHE I TRIBUTI E GLI ALTRI ONERI RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO.
PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 3,4 MLD.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 14% TENENDO CONTO DELLA PROPOSTA DI DIVIDENDI E AL 13% TENENDO CONTO ANCHE DELLA PRIMA APPLICAZIONE IFRS 9.
IL SIGNIFICATIVO AUMENTO DEL RISULTATO CORRENTE LORDO NEL 2017 (+14,1% VS 2016, ESCLUDENDO IL PREDETTO CONTRIBUTO PUBBLICO E L’IMPATTO DELL’INSIEME AGGREGATO) RIFLETTE I PUNTI DI FORZA DEL MODELLO DI BUSINESS DI INTESA SANPAOLO - UNA GENERAZIONE DI RICAVI FOCALIZZATA SULLA CRESCITA DELLE COMMISSIONI E UN ELEVATO LIVELLO DI EFFICIENZA - E IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL CREDITO.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ DEL CREDITO: IN 27 MESI RIDUZIONE DI CIRCA € 13 MLD DEI CREDITI DETERIORATI LORDI, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI; RIDUZIONE DI CIRCA € 7 MLD NEL SOLO 2017, GIA’ IL 43% DELL’OBIETTIVO ANNUNCIATO PER IL 2017-2019; A FINE 2017, POST IFRS 9, INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL 5,5% AL NETTO DELLE RETTIFICHE, GIA’ INFERIORE AL 6% ANNUNCIATO COME OBIETTIVO PER FINE 2019.
INTESA SANPAOLO E’ UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA 50 MLD DI EURO DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 2017 (+2,6% VS 2016); CIRCA 21 MILA AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 2017 E PIU’ DI 73 MILA DAL 2014.
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PROPOSTA DI DIVIDENDI CASH PER € 3,4 MLD: 20,3 CENTESIMI PER AZIONE ORDINARIA E 21,4 CENTESIMI PER AZIONE DI RISPARMIO. DIVIDEND YIELD (°) DEL 6,6% PER L’ORDINARIA E DEL 7,2% PER LA RISPARMIO
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SOLIDO UTILE NETTO:
• UTILE CONTABILE:
- € 1.428 MLN NEL 4° TRIM. 2017
- € 7.316 MLN NEL 2017, CHE COMPRENDE IL CONTRIBUTO PUBBLICO DI € 3,5 MLD (*)
- € 1.344 MLN NEL 4° TRIM. 2017, VS € 731 MLN NEL 3° TRIM. 2017 E € 776 MLN NEL 4° TRIM. 2016
- € 3.813 MLN NEL 2017 VS € 3.111 MLN NEL 2016
- € 1.342 MLN NEL 4° TRIM. 2017, VS € 910 MLN NEL 3° TRIM. 2017 E € 1.153 MLN NEL 4° TRIM. 2016
- € 4.450 MLN NEL 2017 VS € 3.670 MLN NEL 2016
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CRESCE IL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA:
• +5,3% NEL 2017 VS 2016, SE SI ESCLUDONO GLI EFFETTI DELLA SVALUTAZIONE DELLA VALUTA EGIZIANA E I DIVIDENDI DERIVANTI DALLA QUOTA DETENUTA IN BANCA D’ITALIA -
AUMENTANO I PROVENTI OPERATIVI NETTI:
• +3,2% NEL 2017 VS 2016, SE SI ESCLUDONO GLI EFFETTI DELLA SVALUTAZIONE DELLA VALUTA EGIZIANA E I DIVIDENDI DERIVANTI DALLA QUOTA DETENUTA IN BANCA D’ITALIA -
MIGLIORAMENTO DEL TREND DELLA QUALITA’ DEL CREDITO:
• CALO DEI CREDITI DETERIORATI:
- DI CIRCA € 13 MLD IN 27 MESI AL LORDO DELLE RETTIFICHE, SENZA ONERI STRAORDINARI PER GLI AZIONISTI
- DI CIRCA € 7 MLD AL LORDO DELLE RETTIFICHE NEL SOLO 2017, GIA’ PARI AL 43% DELL’OBIETTIVO ANNUNCIATO DI € 16 MLD PER IL 2017-2019
- POST IFRS 9, INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL NETTO DELLE RETTIFICHE AL 5,5%, GIA’ INFERIORE AL 6% OBIETTIVO ANNUNCIATO PER FINE 2019
- POST IFRS 9, STOCK AL NETTO DELLE RETTIFICHE -25% VS DICEMBRE 2016
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ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI:
• COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 31 DICEMBRE 2017, TENENDO CONTO DI € 3,4 MLD DI DIVIDENDI PROPOSTI PER IL 2017:
- 14% PRO-FORMA A REGIME (1) (2), 13% POST IFRS 9
- 13,3%% SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2017 (2), 13% POST IFRS 9 E SECONDO I CRITERI PER IL 2018
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(°) Al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 5 febbraio.
(*) Contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, nel secondo trimestre 2017, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (“Insieme Aggregato”).
(**) Principalmente contributi ai fondi di risoluzione e di garanzia dei depositi e oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
(1) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2017 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
(2) Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2017 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
DATI DI SINTESI:
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PROVENTI |
4° TRIM. 2017 ANNO 2017 |
+11,4% |
A € 4.543 MLN DA € 4.077 MLN DEL 3° TRIM 2017 |
COSTI OPERATIVI (•): |
4° TRIM. 2017 ANNO 2017 |
+13,2% |
A € 2.403 MLN DA € 2.122 MLN DEL 3° TRIM. 2017 |
RISULTATO |
4° TRIM. 2017 ANNO 2017 |
+9,5% |
A € 2.140 MLN DA € 1.955 MLN DEL 3° TRIM. 2017 |
RISULTATO |
4° TRIM. 2017 ANNO 2017 |
€ 1.696 MLN |
DA € 1.356 MLN DEL 3° TRIM. 2017, |
RISULTATO NETTO: |
4° TRIM. 2017 | € 1.428 MLN |
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€ 1.342 MLN |
DA € 910 MLN DEL 3° TRIM. 2017, |
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ANNO 2017 | € 7.316 MLN € 3.813 MLN |
DA € 3.111 MLN DEL 2016, ESCLUDENDO IL CONTRIBUTO PUBBLICO (*) E L’APPORTO DELL’INSIEME AGGREGATO |
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€ 4.450 MLN | DA € 3.670 MLN DEL 2016, ESCLUDENDO ANCHE L'AMMONTARE DI TRIBUTI E ALTRI ONERI RIGUARDANTI IL SISTEMA BANCARIO (**) |
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COEFFICIENTI |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI PROPOSTI: 14% PRO-FORMA A REGIME (3) (4), 13% POST IFRS 9; 13,3% CON CRITERI TRANSITORI PER IL 2017 (4), 13% POST IFRS 9 E CON CRITERI PER IL 2018 |
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(•) Escludendo l’apporto dell’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, consolidati nel conto economico dal terzo trimestre 2017.
(*) Contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, nel secondo trimestre 2017, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
(**) Principalmente contributi ai fondi di risoluzione e di garanzia dei depositi e oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
(3) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2017 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
(4) Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2017 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
Torino, Milano, 6 febbraio 2018 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2017 (5).
A fine 2017 è stato realizzato il Piano di Impresa 2014-2017, creando valore per tutti gli stakeholders con oltre 250 miliardi di euro di contributo all’economia nel quadriennio:
STAKEHOLDER |
CONTRIBUTO ALL'ECONOMIA 2014-2017 |
PREVISIONE |
REALIZZAZIONE |
AZIONISTI: | DIVIDENDI CASH |
€ 10 MLD | € 10 MLD |
FAMIGLIE E |
NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE ALL’ECONOMIA REALE |
CIRCA € 170 MLD |
CIRCA € 200 MLD |
PERSONE DEL |
SPESE DEL PERSONALE |
CIRCA € 21 MLD |
CIRCA € 21 MLD |
FORNITORI: |
ACQUISTI E INVESTIMENTI |
CIRCA € 10 MLD |
CIRCA € 11 MLD |
SETTORE PUBBLICO: |
IMPOSTE DIRETTE E INDIRETTE | CIRCA € 10 MLD |
CIRCA € 10 MLD |
I risultati del 2017 rispettano il Piano di Impresa 2014-2017 e l’impegno alla distribuzione di dividendi cash di 3,4 miliardi di euro per il 2017 e di 10 miliardi per il 2014-2017 e riflettono i punti di forza del modello di business di Intesa Sanpaolo, che coniuga una generazione di ricavi focalizzata sulla crescita delle commissioni e un’elevata efficienza, abbinate alla solidità patrimoniale e al basso profilo di rischio:
● utile netto:
- utile netto contabile nel quarto trimestre 2017 a 1.428 milioni di euro e nel 2017 a 7.316 milioni, che comprende il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, nel secondo trimestre 2017, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione di certe attività e passività e certi rapporti giuridici, “Insieme Aggregato”, di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca;
- se si esclude il predetto contributo pubblico e l’apporto dell’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, consolidati nel conto economico dal terzo trimestre 2017, l’utile netto è pari a 1.344 milioni nel quarto trimestre 2017, rispetto a 731 milioni di euro nel terzo trimestre 2017 e a 776 milioni del quarto trimestre 2016, e a 3.813 milioni nel 2017, rispetto a 3.111 milioni del 2016;
- escludendo anche l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (ossia, principalmente, i contributi ai fondi di risoluzione e di garanzia dei depositi e gli oneri relativi alle rettifiche di valore riguardanti Atlante e lo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), l’utile netto è risultato pari nel quarto trimestre 2017 a 1.342 milioni di euro, rispetto a 910 milioni del terzo trimestre 2017 e a 1.153 milioni del quarto trimestre 2016, e nel 2017 a 4.450 milioni, rispetto a 3.670 milioni del 2016;
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(5) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 23.
● risultato corrente lordo (•), escluso il contributo pubblico, in aumento del 14,1% nel 2017, rispetto al 2016;
● risultato della gestione operativa (•) nel 2017 in crescita del 5,3%, rispetto al 2016, se si escludono l’effetto della svalutazione della valuta egiziana e i dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia (pari a 10 milioni di euro nel 2017, rispetto ai 121 milioni del 2016);
● proventi operativi netti (•) nel 2017 in crescita del 3,2%, rispetto al 2016, se si escludono l’effetto della svalutazione della valuta egiziana e i dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia;
● interessi netti (•) nel 2017 in aumento dello 0,2%, rispetto al 2016, se si esclude l’effetto della svalutazione della valuta egiziana;
● commissioni nette (•) in crescita del 5,5% nel 2017 rispetto al 2016, conseguente alla forte ripresa del risparmio gestito, che nel 2017 ha registrato una crescita dello stock di circa 23 miliardi di euro e una raccolta netta pari a circa 20 miliardi;
● elevata efficienza, con un cost/income al 50,9% (•) nel 2017, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● continuo controllo dei costi operativi (•), che nel 2017 sono cresciuti solo dello 0,4%, a seguito di un aumento dell’ 1,2% delle spese del personale, a seguito degli incentivi per supportare la crescita, e del 4,9% degli ammortamenti, a fronte di una diminuzione del 2,4% delle spese amministrative;
● miglioramento della qualità del credito, a seguito dell’efficacia della gestione proattiva del credito in un contesto economico in miglioramento:
- diminuisce ulteriormente il flusso lordo di nuovi crediti deteriorati provenienti da crediti in bonis, che nel 2017 registra il valore più basso dalla costituzione di Intesa Sanpaolo, pari a 4,7 miliardi di euro, in calo del 19% rispetto ai 5,8 miliardi del 2016,
- riduzione dei crediti deteriorati:
- in 27 mesi di circa 13 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore, senza oneri straordinari per gli azionisti,
- nel solo 2017 di circa 7 miliardi, conseguendo già nel primo anno il 43% dell’obiettivo di riduzione di 16 miliardi annunciato per il 2017-2019;
- lo stock di crediti deteriorati scende a dicembre 2017, rispetto a dicembre 2016:
- del 10,4% al lordo delle rettifiche di valore,
- del 14,5% al netto, di circa il 25% tenendo conto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018;
- in particolare, lo stock di sofferenze scende, rispetto a dicembre 2016:
- del 9,6% al lordo delle rettifiche di valore,
- del 15,2% al netto, di circa il 29% post IFRS 9;
- lo stock di inadempienze probabili scende, rispetto a dicembre 2016:
- dell’ 11,8% al lordo delle rettifiche di valore,
- del 13,7% al netto, di circa il 20% post IFRS 9;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi al netto delle rettifiche di valore a dicembre 2017 si riduce al 5,5% post IFRS 9 dall’8,2% di fine 2016, scendendo con due anni di anticipo sotto l’obiettivo del 6% annunciato per fine 2019;
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(•) Escludendo l’apporto dell’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, consolidato a conto economico dal terzo trimestre 2017.
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 51,1% a fine 2017, rispetto al 48,8% di fine 2016, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 63,1% (60,6% a fine 2016); post IFRS 9, copertura specifica dei crediti deteriorati a circa il 57% e della componente costituita dalle sofferenze a circa il 69%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,35% a fine 2017 (0,5% a fine 2016), a circa lo 0,7% post IFRS 9;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2017, tenendo conto di 3,4 miliardi di euro di dividendi proposti, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime è risultato pari al 14%(6)(7), livello top tra le maggiori banche europee, e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri transitori in vigore per il 2017 al 13,3% (7), rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2017 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (8) - pari rispettivamente al 9,27% e al 7,27%;
● elevata patrimonializzazione anche tenendo conto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9 in vigore dal 1° gennaio 2018. Allo stato attuale, si stima che nell’ambito della prima applicazione dell’IFRS 9 nel resoconto intermedio al 31 marzo 2018 vengano effettuate - direttamente a carico del patrimonio netto - rettifiche di valore nette complessivamente pari a circa 4,1 miliardi di euro (circa 3 miliardi al netto delle imposte), principalmente riconducibili a:
- rettifiche di valore su crediti e su titoli di debito in bonis, principalmente determinate dall’allocazione di crediti alla categoria Stage 2, per circa 1,3 miliardi (circa un miliardo al netto delle imposte);
- rettifiche di valore su crediti deteriorati per circa 3,1 miliardi di euro (circa 2,2 miliardi al netto delle imposte), di cui circa 2,1 miliardi su sofferenze e 0,9 miliardi su inadempienze probabili;
- valutazione al fair value di strumenti finanziari, a seguito di riclassificazione, per circa 0,3 miliardi (circa 0,2 miliardi al netto delle imposte).
Le nuove rettifiche di valore derivano dall’inclusione della perdita attesa calcolata per tutta la durata residua per i crediti in bonis allocati nello Stage 2, dall’inclusione nei calcoli per tutte le categorie di crediti di scenari macroeconomici prospettici e dalla considerazione di scenari di vendita per una parte significativa di sofferenze, in linea con le previsioni del nuovo NPL Plan correlato al Piano di Impresa 2018-2021.
Tenendo conto dell’impatto dell’IFRS 9, il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime risulterebbe pari a 13% e il Common Equity Tier 1 ratio secondo i criteri in vigore per il 2018 anch’esso al 13%, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2018 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (9) - pari rispettivamente al 9,33% e all’ 8,145%.
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(6) Stimato applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2017 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
(7) Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2017 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(8) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 settembre 2017 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali per il quarto trimestre 2017 (requisito pari a zero per l’Italia).
(9) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 settembre 2017 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali per il primo trimestre 2018 (requisito pari a zero per l’Italia).
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine dicembre 2017, attività liquide per 171 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 98 miliardi; rispettati già oggi i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3, in anticipo sulla data prevista per l’entrata in vigore a regime (2018). Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel quarto trimestre del 2017 a 63,6 miliardi di euro (63,8 miliardi mediamente nel terzo trimestre 2017, 56,7 miliardi mediamente nel secondo trimestre 2017, 44,8 miliardi mediamente nel primo trimestre 2017 e 33,3 miliardi mediamente nel 2016), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale. A fine marzo 2017 il Gruppo ha partecipato alla quarta e ultima operazione TLTRO II per un ammontare pari a 12 miliardi di euro, raggiungendo così una partecipazione complessiva alle operazioni TLTRO II pari all’importo massimo richiedibile di circa 57 miliardi, dopo avere partecipato a fine giugno 2016 alla prima operazione TLTRO II per circa 36 miliardi, a fronte del rimborso integrale del finanziamento TLTRO I in essere per 27,6 miliardi di euro, a fine settembre 2016 alla seconda operazione TLTRO II per circa 5 miliardi e a metà dicembre 2016 alla terza operazione TLTRO II per circa 3,5 miliardi. A fine giugno 2017 le operazioni di finanziamento del Gruppo con BCE hanno incluso le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, comprendenti operazioni TLTRO II pari a circa 7,1 miliardi;
● supporto all’economia reale: circa 63 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2017, con circa 50 miliardi in Italia, in crescita del 2,6% rispetto al 2016, di cui circa 43 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese, in aumento del 4,4% rispetto al 2016; circa 21.000 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2017 e più di 73.000 dal 2014;
● dividendi cash per 3,4 miliardi di euro: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 20,3 centesimi di euro per azione ordinaria e 21,4 centesimi per azione di risparmio, al lordo delle ritenute di legge. Più precisamente, la proposta prevede la distribuzione di 3.419.089.656,81 euro (10), risultante da un importo unitario di 20,3 centesimi di euro per ciascuna delle n. 15.859.786.585 azioni ordinarie e di 21,4 centesimi di euro per ciascuna delle n. 932.490.561 azioni di risparmio; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 23 maggio 2018 (con stacco cedole il 21 maggio e record date il 22 maggio). Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 5 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari al 6,6% per l’azione ordinaria e al 7,2% per l’azione di risparmio.
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(10) L’utile netto consolidato del Gruppo pari a 7.316 milioni di euro e l’utile individuale della Capogruppo pari a 4.882 milioni di euro includono il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro, esente da imposte, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. La proposta di destinazione dell’utile d’esercizio prevede, da un lato, l’attribuzione del predetto importo di 3,5 miliardi alla riserva straordinaria e, dall’altro, la distribuzione cash di 1.353.639.567,85 euro come dividendi a valere sul restante utile di 1.382 milioni della Capogruppo (corrispondenti a 8 centesimi per ciascuna azione ordinaria e a 9,1 centesimi per ciascuna azione di risparmio) e di 2.065.450.088,96 euro come assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzi di emissione (corrispondenti a 12,3 centesimi per ciascuna azione, ordinaria e di risparmio). L’assegnazione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2017 (••)
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2017 (11) registra proventi operativi netti pari a 4.543 milioni di euro (escludendo 170 milioni derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), in aumento dell’ 11,4% rispetto ai 4.077 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo 96 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato) e dell’ 8,6% rispetto ai 4.184 milioni del quarto trimestre 2016.
In quest’ambito, nel quarto trimestre 2017 gli interessi netti ammontano a 1.742 milioni di euro (escludendo 95 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato), in flessione dello 0,4% rispetto ai 1.749 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo 58 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato) e dello 0,3% rispetto ai 1.748 milioni del quarto trimestre 2016.
Le commissioni nette sono pari a 2.095 milioni di euro (escludendo 51 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato), in crescita del 10,9% rispetto ai 1.889 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo 57 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato). In dettaglio, si registra una crescita del 6,9% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 13,3% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli cresce del 50%, quella relativa al risparmio gestito del 12,1% (con commissioni di performance pari a 72 milioni nel quarto trimestre 2017 e a 11 milioni nel terzo trimestre 2017) e quella relativa ai prodotti assicurativi sale dell’ 1,3%. Le commissioni nette del quarto trimestre 2017 aumentano del 3,2% rispetto ai 2.030 milioni del quarto trimestre 2016. In dettaglio, si registra un aumento del 6,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 12,4% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli cresce del 49% quello da risparmio gestito del 16,7% (con 36 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2016) e quello da prodotti assicurativi del 6,4%.
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(••) Le variazioni percentuali sono calcolate escludendo le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca consolidate nel conto economico dal terzo trimestre 2017.
(11) In occasione della redazione del resoconto intermedio al 30 settembre 2008, sono intervenute - a seguito della crisi finanziaria internazionale - alcune modifiche nei principi contabili internazionali IAS, omologate dalla Commissione Europea, che in estrema sintesi hanno consentito di riclassificare - in determinate circostanze che si configurino come eventi inusuali - strumenti finanziari non quotati, o non più quotati, in un mercato attivo e non più detenuti per finalità di negoziazione o disponibili per la vendita: in particolare dalla categoria degli strumenti di trading a quella delle attività disponibili per la vendita o delle attività detenute fino alla scadenza o dei finanziamenti e crediti e dalla categoria delle attività disponibili per la vendita a quella dei finanziamenti e crediti. Il Gruppo ha effettuato in anni passati - in larga misura sulla base dei prezzi al 1° luglio 2008 - una riclassificazione di attività finanziarie detenute ai fini di negoziazione per 169 milioni a finanziamenti e crediti; il Gruppo ha anche effettuato una riclassificazione di attività finanziarie disponibili per la vendita per 4.763 milioni a finanziamenti e crediti. Senza queste riclassificazioni si sarebbe registrato un impatto positivo sul risultato dell’attività di negoziazione del quarto trimestre 2017 pari a 4 milioni (un impatto positivo di 15 milioni nel 2017, negativo di 9 milioni nel 2016, positivo di 2 milioni nel 2015, di 60 milioni nell’esercizio 2014, di 94 milioni nell’esercizio 2013 e di 135 milioni nell’esercizio 2012, negativo di 11 milioni nel 2011, positivo di 92 milioni nel 2010 e di 73 milioni nel 2009, negativo di 460 milioni nel 2008) e si sarebbe registrato un impatto negativo ante imposte direttamente sul patrimonio netto al 31 dicembre 2017 pari a 744 milioni (con un impatto positivo di 26 milioni nel quarto trimestre 2017 e di 150 milioni nel 2017).
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 183 milioni di euro, rispetto ai 227 milioni del terzo trimestre 2017 e ai 166 milioni del quarto trimestre 2016.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 542 milioni di euro (escludendo il saldo negativo di 4 milioni derivante dall’Insieme Aggregato), rispetto a 208 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo il saldo negativo di 26 milioni derivante dall’Insieme Aggregato), con la componente relativa alla clientela che aumenta a 251 milioni da 118 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che sale a 167 milioni da 22 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che cresce a 120 milioni da 63 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che diminuisce a 3 milioni da 5 milioni. Il risultato dell’attività di negoziazione di 542 milioni del quarto trimestre 2017 si confronta con i 247 milioni del quarto trimestre 2016, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 117 milioni, quello della componente di capital markets e attività finanziarie AFS di 39 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 83 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 8 milioni.
I costi operativi ammontano a 2.403 milioni di euro (escludendo 271 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato), in aumento del 13,2% rispetto ai 2.122 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo 200 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato), a seguito di una crescita del 10,8% per le spese del personale, del 18,1% per le spese amministrative e del 14,6% per gli ammortamenti; i costi operativi del quarto trimestre 2017 aumentano dell’1,6% rispetto ai 2.364 milioni del corrispondente trimestre 2016, a seguito di una crescita del 4,2% per le spese del personale e del 6,8% per gli ammortamenti e di una diminuzione del 4,3% per le spese amministrative.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.140 milioni di euro (escludendo un saldo negativo di 101 milioni derivante dall’Insieme Aggregato), in aumento del 9,5% rispetto ai 1.955 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo un saldo negativo di 104 milioni derivante dall’Insieme Aggregato) e del 17,6% rispetto ai 1.820 milioni del quarto trimestre 2016. Il cost/income ratio nel quarto trimestre 2017 è pari al 52,9% (escludendo l’Insieme Aggregato), rispetto al 52% del terzo trimestre 2017 (escludendo l’Insieme Aggregato) e al 56,5% del quarto trimestre 2016.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.175 milioni (escludendo 54 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato), rispetto ai 646 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo 3 milioni di riprese nette derivanti dall’Insieme Aggregato) e ai 1.174 milioni del quarto trimestre 2016.
L’ammontare di accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 130 milioni (escludendo 5 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato), rispetto ai 25 milioni del terzo trimestre 2017 (escludendo 2 milioni di riprese nette derivanti dall’Insieme Aggregato) e ai 105 milioni del quarto trimestre 2016.
Gli altri proventi netti sono pari a 861 milioni di euro (comprendenti la plusvalenza di 811 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione detenuta in Allfunds), rispetto a 72 milioni nel terzo trimestre 2017 e a 138 milioni nel quarto trimestre 2016 (comprendenti un apporto positivo di 314 milioni derivante da un’operazione di valorizzazione di un portafoglio immobiliare e un apporto negativo di 225 milioni dovuto a una sanzione amministrativa comminata dal New York State Department of Financial Services).
L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione è nullo, analogamente al terzo trimestre 2017, rispetto a 881 milioni nel quarto trimestre 2016 (costituiti dalla plusvalenza derivante dalla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card).
Il risultato corrente lordo è pari a 1.696 milioni di euro (escludendo il saldo negativo di 160 milioni derivante dall’Insieme Aggregato), rispetto a 1.356 milioni di euro del terzo trimestre 2017 (escludendo il saldo negativo di 99 milioni derivante dall’Insieme Aggregato) e a 1.560 milioni del quarto trimestre 2016.
Il risultato netto consolidato è pari a 1.344 milioni di euro (escludendo 84 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato), dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 290 milioni di euro (escludendo imposte a credito per 41 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato);
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 48 milioni (escludendo 179 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato);
- oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 14 milioni (escludendo l’apporto positivo di 378 milioni derivante dall’Insieme Aggregato);
- tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) che registrano una ripresa di valore pari a 2 milioni di euro (escludendo un milione riguardante l’Insieme Aggregato), derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per 11 milioni relative ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, oneri per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 4 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Questa voce ammontava a 179 milioni nel terzo trimestre 2017 (escludendo 13 milioni riguardanti l’Insieme Aggregato), derivanti da oneri ante imposte per 113 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2017, per 3 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 150 milioni relativi alle rettifiche di valore riguardanti lo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. La voce ammontava a 377 milioni nel quarto trimestre 2016, derivanti da oneri ante imposte pari a 316 milioni per i contributi straordinari al fondo di risoluzione, a 227 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante e a 15 milioni per quelle riguardanti lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi;
- un utile di pertinenza di terzi pari a 2 milioni (escludendo perdite di competenza di terzi per 3 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato).
Il risultato pari a 1.344 milioni di euro nel quarto trimestre 2017 si confronta con 731 milioni nel terzo trimestre 2017 e 776 milioni nel quarto trimestre 2016. Escludendo anche l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, il risultato è pari a 1.342 milioni di euro nel quarto trimestre 2017, a 910 milioni nel terzo trimestre 2017 e a 1.153 milioni nel quarto trimestre 2016.
I risultati di conto economico del 2017 (••)
Il conto economico consolidato del 2017 registra proventi operativi netti pari a 17.177 milioni di euro (escludendo 266 milioni di apporto nel secondo semestre dell’Insieme Aggregato), in aumento dell’ 1,2% rispetto ai 16.975 milioni del 2016, del 3,2% se si escludessero gli effetti della svalutazione della valuta egiziana e i dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia (pari a 10 milioni di euro nel 2017 e a 121 milioni nel 2016).
In quest’ambito, nel 2017 gli interessi netti ammontano a 7.111 milioni di euro (escludendo 153 milioni dell’Insieme Aggregato), in diminuzione del 2,5% rispetto ai 7.294 milioni del 2016, ma in aumento dello 0,2% se si escludesse l’effetto della svalutazione della valuta egiziana.
Le commissioni nette sono pari a 7.735 milioni di euro (escludendo 108 milioni dell’Insieme Aggregato), in aumento del 5,5% rispetto ai 7.331 milioni del 2016. In dettaglio, si registra un aumento dell’ 1,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 12,1% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli cresce del 36,1%, quello da risparmio gestito del 12,1% (con 93 milioni di euro di commissioni di performance, rispetto a 43 milioni registrati nel 2016) e quello da prodotti assicurativi dell’ 8,5%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 933 milioni di euro, rispetto a 995 milioni del 2016.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 1.341 milioni di euro (escludendo 30 milioni di apporto negativo dell’Insieme Aggregato) rispetto a 1.190 milioni del 2016, con la componente relativa alla clientela che sale a 637 milioni da 456 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che aumenta a 226 milioni da 214 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che diminuisce a 450 milioni (comprendenti 10 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) da 501 milioni (comprendenti 121 milioni di dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia) e quella dei prodotti strutturati di credito che cresce a 28 milioni da 19 milioni.
I costi operativi ammontano a 8.739 milioni di euro (escludendo 471 milioni dell’Insieme Aggregato), in aumento dello 0,4% rispetto agli 8.702 milioni del 2016, a seguito di una crescita dell’ 1,2% per le spese del personale e del 4,9% per gli ammortamenti e di una riduzione del 2,4% per le spese amministrative.
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(••) Le variazioni percentuali sono calcolate escludendo le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca consolidate nel conto economico dal terzo trimestre 2017.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 8.438 milioni di euro (escludendo il saldo negativo di 205 milioni dell’Insieme Aggregato), in aumento del 2% rispetto agli 8.273 milioni del 2016, del 5,3% se si escludessero gli effetti della svalutazione della valuta egiziana e i dividendi provenienti dalla quota detenuta in Banca d’Italia. Il cost/income ratio nel 2017 è pari al 50,9% (escludendo l’Insieme Aggregato), rispetto al 51,3% del 2016.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 3.253 milioni (escludendo 51 milioni dell’Insieme Aggregato), rispetto ai 3.708 milioni del 2016.
L’ammontare di accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 215 milioni (escludendo 3 milioni dell’Insieme Aggregato), rispetto ai 422 milioni del 2016.
Gli altri proventi netti sono pari a 4.746 milioni di euro e includono 3,5 miliardi di euro di contributo pubblico cash, a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, 299 milioni di effetto positivo derivante dalla cessione di una quota di NTV e dalla valorizzazione al fair value conseguente alla riclassificazione sia della restante partecipazione detenuta in NTV sia dell'investimento in Bank of Qingdao, non più rientranti tra le imprese sottoposte ad influenza notevole, e 811 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione della partecipazione detenuta in Allfunds. Gli altri proventi netti nel 2016 erano pari a 355 milioni e comprendevano, da un lato, un apporto positivo derivante per 170 milioni dalla cessione della partecipazione in VISA Europe e per 314 milioni da un’operazione di valorizzazione di un portafoglio immobiliare e, dall’altro, un apporto negativo di 225 milioni dovuto a una sanzione amministrativa comminata dal New York State Department of Financial Services.
L’utile dei gruppi di attività in via di dismissione è nullo, rispetto ai 952 milioni di euro del 2016, comprendenti 881 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Setefi e Intesa Sanpaolo Card.
Il risultato corrente lordo è pari a 9.716 milioni di euro (escludendo il saldo negativo di 259 milioni dell’Insieme Aggregato). Il risultato corrente lordo è pari a 6.216 milioni escludendo il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, in crescita del 14,1% rispetto ai 5.450 milioni del 2016.
Il risultato netto consolidato è pari a 7.313 milioni di euro (escludendo 3 milioni dell’Insieme Aggregato), dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 1.553 milioni di euro (escludendo imposte a credito per 72 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato);
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 121 milioni (escludendo 179 milioni dell’Insieme Aggregato), che includono, da un lato, 1.285 milioni di euro di contributo pubblico cash, esente da imposte, a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e, dall’altro, 1.285 milioni, al netto dell’effetto fiscale, di corrispondente accantonamento a fondo rischi e oneri;
- oneri derivanti dall’allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 51 milioni (escludendo l’apporto positivo di 378 milioni derivante dall’Insieme Aggregato);
- tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) pari a 637 milioni di euro (escludendo 12 milioni riguardanti l’Insieme Aggregato), derivanti da oneri ante imposte pari a 163 milioni per il contributo ordinario al fondo di risoluzione, a 102 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, a 19 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, a 449 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante, a 154 milioni per quelle riguardanti lo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e a 48 milioni per quelle conseguenti alla liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca; questa voce ammontava a 559 milioni nel 2016, derivanti da oneri ante imposte pari a 464 milioni per i contributi ordinari e straordinari al fondo di risoluzione, a 94 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, a 20 milioni per i contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, a 227 milioni per le rettifiche di valore riguardanti Atlante e a 15 milioni per quelle riguardanti lo schema volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi;
- un utile di pertinenza di terzi pari a 41 milioni (escludendo perdite di competenza di terzi per 3 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato).
Escludendo il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi (oltre al risultato netto dell’Insieme Aggregato), il risultato del 2017 è pari a 3.813 milioni di euro, rispetto a 3.111 milioni del 2016. Escludendo anche l’ammontare di tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario, il risultato è pari a 4.450 milioni di euro nel 2017 e a 3.670 milioni nel 2016.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2017 (•••)
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2017 i crediti verso la clientela sono pari a 411 miliardi di euro, in aumento del 3,1% rispetto al 31 dicembre 2016 al netto di 35 miliardi derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (in aumento del 3,5% se si considerano i volumi medi annui anziché quelli di fine periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 25.464 milioni di euro, in diminuzione del 16,5% al netto di 594 milioni derivanti dall’Insieme Aggregato, rispetto ai 29.767 milioni del 31 dicembre 2016. In quest’ambito, i crediti in sofferenza si riducono a 12.625 milioni di euro dai 14.895 milioni del 31 dicembre 2016, con un’incidenza sui crediti complessivi pari al 3,1% (4,1% al 31 dicembre 2016), e un grado di copertura al 63,1% (60,6% a fine 2016). Le inadempienze probabili diminuiscono a 12.460 milioni di euro dai 14.435 milioni del dicembre 2016 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 379 milioni di euro rispetto ai 437 milioni di fine 2016.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 943 miliardi di euro (dopo le elisioni per le componenti che costituiscono sia raccolta diretta sia raccolta indiretta), in aumento del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2016 al netto di 52 miliardi derivanti dall’Insieme Aggregato. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 423 miliardi, in diminuzione dell’ 1,6% rispetto al 31 dicembre 2016 al netto di 36 miliardi derivanti dall’Insieme Aggregato. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 152 miliardi, in crescita del 5,8% rispetto al 31 dicembre 2016. La raccolta indiretta ammonta a 518 miliardi, in aumento del 7,3% rispetto al 31 dicembre 2016 al netto di 16 miliardi derivanti dall’Insieme Aggregato. L’ammontare di risparmio gestito raggiunge i 338 miliardi, in crescita del 7,3% rispetto al 31 dicembre 2016 al netto di un miliardo derivante dall’Insieme Aggregato; la nuova produzione vita nel 2017 (cui non contribuisce l’Insieme Aggregato) ammonta a 21,6 miliardi di euro (-6,4% rispetto al 2016). La raccolta amministrata è pari a 180 miliardi, in aumento del 7,2% rispetto al 31 dicembre 2016 al netto di 15 miliardi derivanti dall’Insieme Aggregato.
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(•••) Le variazioni percentuali sono calcolate escludendo le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca consolidate nello stato patrimoniale dal 30 giugno 2017.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2017 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2017, tenendo conto di 3,4 miliardi di euro di dividendi proposti per l’esercizio 2017 - risultano pari a:
- 13,3% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (12,7% a fine 2016),
- 15,2% per il Tier 1 ratio (12) (13,9% a fine 2016),
- 17,9% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (17% a fine 2016).
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma del Gruppo a regime è pari al 14% (12,9% al 31 dicembre 2016), applicando ai dati di bilancio del 31 dicembre 2017 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esenti da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse.
* * *
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 98 miliardi di euro a fine dicembre 2017,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 171 miliardi di euro a fine dicembre 2017,
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(12) Dopo la deduzione dei dividendi proposti per l’esercizio 2017 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari mediamente nel quarto trimestre del 2017 a 63,6 miliardi di euro (63,8 miliardi mediamente nel terzo trimestre 2017, 56,7 miliardi mediamente nel secondo trimestre 2017, 44,8 miliardi mediamente nel primo trimestre 2017 e 33,3 miliardi mediamente nel 2016), costituite interamente dall’operazione TLTRO con scadenza quadriennale; a fine marzo 2017 il Gruppo ha partecipato alla quarta e ultima operazione TLTRO II per un ammontare pari a 12 miliardi di euro, raggiungendo così una partecipazione complessiva alle operazioni TLTRO II pari all’importo massimo richiedibile di circa 57 miliardi, dopo avere partecipato a fine giugno 2016 alla prima operazione TLTRO II per circa 36 miliardi, a fronte del rimborso integrale del finanziamento TLTRO I in essere per 27,6 miliardi di euro, a fine settembre 2016 alla seconda operazione TLTRO II per circa 5 miliardi e a metà dicembre 2016 alla terza operazione TLTRO II per circa 3,5 miliardi. A fine giugno 2017 le operazioni di finanziamento del Gruppo con BCE hanno incluso le componenti provenienti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, comprendenti operazioni TLTRO II pari a circa 7,1 miliardi;
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 74% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine per circa 16 miliardi nel 2017, di cui circa 12 miliardi relativi alla componente wholesale,
- nell’ambito della componente wholesale della raccolta a medio lungo termine nel 2017, operazioni benchmark di Additional Tier 1 per 2 miliardi di euro, obbligazioni bancarie garantite per un miliardo di euro, senior per 2,5 miliardi di euro e 2,5 miliardi di dollari e green bond per 500 milioni di euro (per circa l’ 83% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 31 dicembre 2017 è pari a 6,4% applicando i criteri transitori in vigore per il 2017 e a 6,1% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 31 dicembre 2017, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.843 sportelli bancari (di cui 823 derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca) - 4.694 in Italia (di cui 783 derivanti dall’Insieme Aggregato) e 1.149 all’estero (di cui 40 derivanti dall’Insieme Aggregato) - e 96.892 persone (di cui 8.877 provenienti dall’Insieme Aggregato).
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I risultati per area di Business (••••)
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 100.000 euro e attività/aziende con bassa complessità di esigenze);
- clientela Personal (clienti privati con attività finanziarie da 100.000 euro a un milione di euro);
- clientela Imprese, costituta da aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni.
Nella Divisione sono inoltre incluse le controllate Banca 5, banca di prossimità - collegata al canale delle tabaccherie - con focalizzazione sull’ instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate, Banca Prossima, che opera - attraverso le filiali del Gruppo con presidi locali e specialisti dedicati - al servizio degli enti nonprofit, e Mediocredito Italiano, che è il Polo della Finanza di Impresa.
La Divisione Banca dei Territori nel quarto trimestre 2017 registra:
- proventi operativi netti per 2.306 milioni, +4,7% rispetto a 2.203 milioni del terzo trimestre 2017;
- costi operativi per 1.292 milioni, +7,6% rispetto a 1.201 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 1.014 milioni, +1,2% rispetto a 1.002 milioni del terzo trimestre 2017;
- un cost/income ratio al 56% rispetto al 54,5% del terzo trimestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 464 milioni, rispetto a 405 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato lordo pari a 550 milioni, -8,1% rispetto a 598 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato netto pari a 316 milioni, -12,7% rispetto a 362 milioni del terzo trimestre 2017.
La Divisione Banca dei Territori nel 2017 registra:
- proventi operativi netti per 8.884 milioni, +3% rispetto a 8.625 milioni del 2016, pari a circa il 52% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (51% nel 2016);
- costi operativi per 4.907 milioni, -0,7% rispetto a 4.944 milioni del 2016;
- un risultato della gestione operativa di 3.977 milioni, +8% rispetto a 3.681 milioni del 2016;
- un cost/income ratio al 55,2% rispetto al 57,3% del 2016;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 1.649 milioni, rispetto a 2.096 milioni del 2016;
- un risultato corrente lordo pari a 2.328 milioni, -10% rispetto a 2.586 milioni del 2016;
- un risultato netto pari a 1.371 milioni, -24,3% rispetto a 1.812 milioni del 2016.
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(••••) I dati relativi all’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono stati provvisoriamente attribuiti al Centro di Governo.
La Divisione Corporate e Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 11 comparti di attività: Automotive & Mechanics; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Global EPC & Integrated Logistics; Energy & Utilities; Oil & Gas; Telecom, Media & Technology; Business Solutions;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil);
- Financial Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Banca IMI, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel quarto trimestre 2017 registra:
- proventi operativi netti per 947 milioni, +27,2% rispetto a 745 milioni del terzo trimestre 2017;
- costi operativi per 284 milioni, +22% rispetto a 233 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 663 milioni, +29,5% rispetto a 512 milioni del terzo trimestre 2017;
- un cost/income ratio al 30% rispetto al 31,3% del terzo trimestre 2017;
- riprese di valore nette pari a 19 milioni, rispetto a 12 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 679 milioni, +34,8% rispetto a 503 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato netto pari a 467 milioni, +33,3% rispetto a 350 milioni del terzo trimestre 2017.
La Divisione Corporate e Investment Banking nel 2017 registra:
- proventi operativi netti per 3.341 milioni, -1,3% rispetto a 3.385 milioni del 2016, pari a circa il 19% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (20% nel 2016);
- costi operativi per 984 milioni, +2,8% rispetto a 957 milioni del 2016;
- un risultato della gestione operativa di 2.357 milioni, -2,9% rispetto a 2.428 milioni del 2016;
- un cost/income ratio al 29,5% rispetto al 28,3% del 2016;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 155 milioni, rispetto a 343 milioni del 2016;
- un risultato corrente lordo pari a 2.287 milioni, +8% rispetto a 2.118 milioni del 2016;
- un risultato netto pari a 1.615 milioni, +11,5% rispetto a 1.448 milioni del 2016.
La Divisione International Subsidiary Banks (13) presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione Corporate e Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) Europa Sud Orientale, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Europa Centro Orientale, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Banca Intesa nella Federazione Russa e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel quarto trimestre 2017 registra:
- proventi operativi netti per 498 milioni, +1,1% rispetto a 492 milioni del terzo trimestre 2017;
- costi operativi per 257 milioni, +12,6% rispetto a 228 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 241 milioni, -8,8% rispetto a 264 milioni del terzo trimestre 2017;
- un cost/income ratio al 51,6% rispetto al 46,4% del terzo trimestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 56 milioni, rispetto a 45 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 185 milioni, -15,8% rispetto a 220 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato netto pari a 151 milioni, -14,5% rispetto a 176 milioni del terzo trimestre 2017.
La Divisione International Subsidiary Banks nel 2017 registra:
- proventi operativi netti per 1.948 milioni, -2,7% rispetto a 2.002 milioni del 2016 (+9% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana), pari a circa il 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (12% nel 2016);
- costi operativi per 938 milioni, -2,5% rispetto a 962 milioni del 2016;
- un risultato della gestione operativa di 1.010 milioni, -2,9% rispetto a 1.040 milioni del 2016 (+11,7% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana);
- un cost/income ratio al 48,2% rispetto al 48,1% del 2016;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 200 milioni, rispetto a 229 milioni del 2016;
- un risultato corrente lordo pari a 1.006 milioni, +10,2% rispetto a 913 milioni del 2016 (+4,6% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana e della riclassificazione di Bank of Qingdao);
- un risultato netto pari a 827 milioni, +17,6% rispetto a 703 milioni del 2016 (+5,7% escludendo l’effetto della svalutazione della valuta egiziana e della riclassificazione di Bank of Qingdao).
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(13) La Divisione non include Pravex-Bank in Ucraina e la bad bank di CIB Bank in Ungheria, che rispondono alla business unit Capital Light Bank.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Fideuram Investimenti, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sirefid, Fideuram Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel quarto trimestre 2017 registra:
- proventi operativi netti per 477 milioni, +1,5% rispetto a 470 milioni del terzo trimestre 2017;
- costi operativi per 150 milioni, +12,9% rispetto a 132 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 327 milioni, -3% rispetto a 338 milioni del terzo trimestre 2017;
- un cost/income ratio al 31,4% rispetto al 28,2% del terzo trimestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 9 milioni, rispetto a un milione del terzo trimestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 318 milioni, -7,6% rispetto a 345 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato netto pari a 203 milioni, -12,6% rispetto a 232 milioni del terzo trimestre 2017.
La Divisione Private Banking nel 2017 registra:
- proventi operativi netti per 1.879 milioni, +8% rispetto a 1.740 milioni del 2016, pari a circa l’11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (10% nel 2016);
- costi operativi per 551 milioni, +3,2% rispetto a 534 milioni del 2016;
- un risultato della gestione operativa di 1.328 milioni, +10,1% rispetto a 1.206 milioni del 2016;
- un cost/income ratio al 29,3% rispetto al 30,7% del 2016;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 28 milioni, rispetto a 38 milioni del 2016;
- un risultato corrente lordo pari a 1.308 milioni, +12% rispetto a 1.168 milioni del 2016;
- un risultato netto pari a 879 milioni, +23,8% rispetto a 710 milioni del 2016.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital SA (Lussemburgo), specializzata nella gestione di fondi comuni lussemburghesi a basso tracking error, VUB Asset Management (Slovacchia), cui fanno capo l’ungherese CIB IFM e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), e Epsilon Associati SGR - specializzata nella gestione attiva di portafoglio e, in particolare, nelle gestioni quantitative e multi strategia con obiettivi di investimento di tipo “total return” - e controllata al 51% da Eurizon Capital e per il restante 49% da Banca IMI, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management. Eurizon Capital detiene inoltre il 20% della società cinese di wealth management Yi Tsai, partecipata al 25% da Fideuram e al 55% dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo.
La Divisione Asset Management nel quarto trimestre 2017 registra:
- proventi operativi netti per 230 milioni, +23,5% rispetto a 186 milioni del terzo trimestre 2017;
- costi operativi per 50 milioni, +43,5% rispetto a 35 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 180 milioni, +18,9% rispetto a 151 milioni del terzo trimestre 2017;
- un cost/income ratio al 21,7% rispetto al 18,7% del terzo trimestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 180 milioni, +18,6% rispetto a 151 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato netto pari a 141milioni, +20,3% rispetto a 117 milioni del terzo trimestre 2017.
La Divisione Asset Management nel 2017 registra:
- proventi operativi netti per 785 milioni, +21,3% rispetto a 647 milioni del 2016, pari a circa il 5% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (4% nel 2016);
- costi operativi per 157milioni, +11,3% rispetto a 141 milioni del 2016;
- un risultato della gestione operativa di 628 milioni, +24,1% rispetto a 506 milioni del 2016;
- un cost/income ratio al 20% rispetto al 21,8% del 2016;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette nullo, rispetto a riprese di valore nette pari a un milione del 2016;
- un risultato corrente lordo pari a 628 milioni, +23,9% rispetto a 507 milioni del 2016;
- un risultato netto pari a 493 milioni, +38,1% rispetto a 357 milioni del 2016.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel quarto trimestre 2017 registra:
- proventi operativi netti per 210 milioni, -20,1% rispetto a 262 milioni del terzo trimestre 2017;
- costi operativi per 51 milioni, +21% rispetto a 42 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato della gestione operativa di 158 milioni, -28% rispetto a 220 milioni del terzo trimestre 2017;
- un cost/income ratio al 24,4% rispetto al 16,1% del terzo trimestre 2017;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a un milione, come nel terzo trimestre 2017;
- un risultato corrente lordo pari a 158 milioni, -28% rispetto a 219 milioni del terzo trimestre 2017;
- un risultato netto pari a 100 milioni, -34% rispetto a 152 milioni del terzo trimestre 2017.
La Divisione Insurance nel 2017 registra:
- proventi operativi netti per 1.067 milioni, -9% rispetto a 1.172 milioni del 2016, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (7% nel 2016);
- costi operativi per 178 milioni, +2,9% rispetto a 173 milioni del 2016;
- un risultato della gestione operativa di 889 milioni, -11% rispetto a 999 milioni del 2016;
- un cost/income ratio al 16,7% rispetto al 14,8% del 2016;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 2 milioni, rispetto a 12 milioni del 2016;
- un risultato corrente lordo pari a 887 milioni, -12% rispetto a 1.008 milioni del 2016;
- un risultato netto pari a 613 milioni, -8,4% rispetto a 669 milioni del 2016.
Le prospettive per l’esercizio in corso
Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, nel 2018 è atteso un aumento del risultato netto rispetto al 2017, escludendo dal risultato del 2017 il contributo pubblico cash di 3,5 miliardi di euro a compensazione degli impatti sui coefficienti patrimoniali derivanti dall’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. All’andamento atteso del risultato netto è previsto concorrano un aumento dei ricavi, un continuo cost management e un calo del costo del rischio. La politica di dividendi per l’esercizio 2018 prevede un impegno alla distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari all’85% del risultato netto.
* * *
I dati di stato patrimoniale al 31 dicembre 2017 includono le componenti provenienti dall’acquisizione, con efficacia 26 giugno 2017, di certe attività e passività e certi rapporti giuridici di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (Insieme Aggregato), consolidate linea per linea per quanto riguarda le società capogruppo (già consolidate linea per linea al 30 giugno 2017), le controllate Banca Nuova, Banca Apulia, SEC Servizi, Servizi Bancari e Veneto Banca DD - Croazia (iscritte alla voce partecipazioni al 30 giugno 2017 e già consolidate linea per linea al 30 settembre 2017) e la controllata Veneto Banka Sh.a - Albania (iscritta alla voce partecipazioni al 30 giugno e al 30 settembre 2017), mentre la controllata Eximbank - Moldavia è stata iscritta alla voce partecipazioni (analogamente al 30 giugno e al 30 settembre 2017). I dati di conto economico includono le componenti provenienti da tale acquisizione a decorrere dal terzo trimestre 2017 per quanto riguarda le società capogruppo e dal quarto trimestre 2017 per quanto riguarda le controllate Banca Nuova, Banca Apulia, SEC Servizi, Servizi Bancari, Veneto Banca DD - Croazia e Veneto Banka Sh.a - Albania.
I dati di conto economico dei primi tre trimestri del 2016 sono stati riesposti riconducendoli alle voci della nuova formulazione del prospetto di conto economico riclassificato, introdotta a decorrere dal quarto trimestre 2016 per migliorare la visibilità della redditività operativa:
1. la voce “Altri proventi (oneri) operativi netti” non include più:
- i contributi al fondo di risoluzione e al fondo di garanzia dei depositi, che adesso sono inclusi nella nuova voce “Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)” inserita dopo la voce “Risultato corrente lordo”, che sostituisce la precedente voce “Risultato corrente al lordo delle imposte”;
- gli elementi non ricorrenti che non hanno natura operativa, come i proventi dalla cessione di VISA Europe (secondo trimestre 2016), che adesso sono inclusi nella nuova voce “Altri proventi (oneri) netti”, inserita dopo la voce “Risultato della gestione operativa” e comprendente anche la voce, in precedenza distinta, “Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti”;
2. la voce “Altri proventi (oneri) operativi netti” adesso include la voce, in precedenza distinta, “Utili (perdite) di partecipazioni valutate al patrimonio netto”;
3. la nuova voce “Accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività” include le voci, in precedenza distinte, “Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri” e “Rettifiche di valore nette su altre attività”;
4. la voce “Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione” adesso non è più al netto delle imposte ed è inserita prima della voce “Risultato corrente lordo”, che sostituisce la precedente voce “Risultato corrente al lordo delle imposte”.
Inoltre, ai fini di comparabilità dei risultati:
- i dati di conto economico dei quattro trimestri 2016 e di stato patrimoniale dei primi tre trimestri del 2016 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di Banca ITB, consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente risultato netto all’utile di pertinenza di terzi;
- i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre del 2016 sono stati riesposti a seguito della cessione di Setefi e di Intesa Sanpaolo Card e di un portafoglio di crediti in bonis della controllata Accedo; le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo l’apporto di Setefi e di Intesa Sanpaolo Card in termini di conto economico e di stato patrimoniale all’utile/perdita e alle pertinenti voci di attivo e passivo dei gruppi di attività in via di dismissione e quello del portafoglio di Accedo in termini di conto economico all’utile di pertinenza di terzi.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti al 31 dicembre 2017, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati approvati dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando la revisione legale del bilancio nonché le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656. Il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione previsto per il 23 febbraio 2018. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 9 marzo 2018, il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 che verranno sottoposti all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio. Il bilancio d’esercizio verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea ordinaria prevista per il 27 aprile 2018.
* * *
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
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A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
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Data ultimo aggiornamento 6 febbraio 2018 alle ore 07:32