INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2021
I RISULTATI DEI PRIMI 9 MESI DEL 2021 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI AFFRONTARE EFFICACEMENTE LA COMPLESSITÀ DEL CONTESTO PANDEMICO E HANNO PORTATO A CONSEGUIRE GIÀ GLI € 4 MLD DI UTILE NETTO MINIMO PREVISTI PER L’INTERO 2021.
I RISULTATI DEI 9 MESI RIFLETTONO LA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE DERIVANTE DALLA SOLIDITÀ DELLA BASE PATRIMONIALE E DELLA POSIZIONE DI LIQUIDITÀ, DAL MODELLO DI BUSINESS RESILIENTE E BEN DIVERSIFICATO, DALLA FLESSIBILITÀ STRATEGICA NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI E DALLA QUALITÀ DELL’ATTIVO DI INTESA SANPAOLO, CARATTERISTICHE CHE HANNO PERMESSO DI MITIGARE EFFICACEMENTE L’IMPATTO NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST EBA/BCE 2021 E CHE SI TRADUCONO IN UN BASSO PROFILO DI RISCHIO A PRESIDIO DEL SUPPORTO DEL GRUPPO ALL’ITALIA, ANCHE CON L’IMPEGNO A DIVENTARE UN PUNTO DI RIFERIMENTO IN TERMINI DI SOSTENIBILITÀ E RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE.
LA GENERAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER VERRÀ ACCRESCIUTA DALLE SINERGIE PREVISTE PER OLTRE € 1 MLD DERIVANTI DALLA FUSIONE DI UBI BANCA REALIZZATA CON SUCCESSO SENZA COSTI SOCIALI E DAGLI OLTRE € 6 MLD NEL 2020 E QUASI € 500 MLN NEI 9 MESI 2021, A VALERE SULL’UTILE ANTE IMPOSTE, CHE IL GRUPPO HA DESTINATO ALL’ULTERIORE RAFFORZAMENTO DELLA SOSTENIBILITÀ DEI RISULTATI.
INIZIATIVE DI INTESA SANPAOLO PER CONTRASTARE GLI EFFETTI DI COVID-19:
- CONDIZIONI DI SICUREZZA PER LE PERSONE DEL GRUPPO E I CLIENTI;
- SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE SANITARIE CON DONAZIONI CHE HANNO SUPERATO € 100 MLN;
- DESTINAZIONE DI € 150 MLN DEL FONDO IMPACT (PARI AL 50%) ALLA RIDUZIONE DEL DISAGIO SOCIO ECONOMICO;
- PRIMA BANCA IN ITALIA A CONCEDERE MORATORIE PRECEDENDO LO SPECIFICO QUADRO NORMATIVO (ACCORDATI FINORA € 114 MLD) E A FIRMARE IL PROTOCOLLO D’INTESA CON SACE FORNENDO IMMEDIATO SUPPORTO ALLE IMPRESE DA DECRETO LIQUIDITÀ (EROGATI FINORA € 42 MLD COMPRESO IL FONDO PMI);
- DISPONIBILITÀ A EROGARE € 50 MLD DI NUOVI CREDITI ALLE IMPRESE E AI PROFESSIONISTI, PER LA SALVAGUARDIA DELL’OCCUPAZIONE E LA GESTIONE DEI PAGAMENTI DURANTE L’EMERGENZA.
LE TENDENZE DEL NUOVO CONTESTO TROVANO INTESA SANPAOLO PREPARATA GRAZIE AI VANTAGGI COMPETITIVI DEL GRUPPO:
- LEADERSHIP NEL WEALTH MANAGEMENT & PROTECTION;
- EFFICACE GESTIONE PROATTIVA DEL CREDITO (PULSE) E PARTNERSHIP STRATEGICHE DEL GRUPPO CON PRIMARI OPERATORI INDUSTRIALI ATTIVI NELLA GESTIONE DEI CREDITI DETERIORATI;
- FORTE PROPOSTA DIGITALE, CON CIRCA 12,5 MLN DI CLIENTI MULTICANALE E CIRCA 7,8 MLN DI CLIENTI CHE USANO L’APP DI INTESA SANPAOLO, E PARTNERSHIP STRATEGICA CON NEXI NEI SISTEMI DI PAGAMENTO;
- ABILITATE CIRCA 78.000 PERSONE DEL GRUPPO ALLO SMARTWORKING E OTTIMIZZAZIONE DEL MODELLO DISTRIBUTIVO, CON LA RAZIONALIZZAZIONE DEL NUMERO DI FILIALI, LA PARTNERSHIP STRATEGICA BANCA 5 - SISALPAY (MOONEY) E LA MAGGIORANZA DEI CLIENTI CHE VERRÀ SERVITA TRAMITE I CANALI ALTERNATIVI;
- LEADERSHIP NELL’INCLUSIONE IN INDICI DI SOSTENIBILITÀ E VALUTAZIONI INTERNAZIONALI ESG, IMPEGNO A UN OBIETTIVO DI ZERO EMISSIONI NETTE ENTRO IL 2050 - PER LE PROPRIE, PER I PORTAFOGLI PRESTITI E INVESTIMENTI E PER L’ASSET MANAGEMENT - E ADESIONE ALLA NET-ZERO BANKING ALLIANCE (NZBA) E ALLA NET ZERO ASSET MANAGERS INITIATIVE (NZAMI).
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI ANCHE NELLO SCENARIO AVVERSO DELLO STRESS TEST EBA/BCE 2021: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO PRO-FORMA A REGIME AL 15,1% DEDUCENDO DAL CAPITALE € 1,9 MLD DI RISERVE DISTRIBUITE NELLO SCORSO OTTOBRE E € 2,8 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEI PRIMI 9 MESI 2021.
UTILE NETTO A € 4.006 MLN. DELIBERATO ACCONTO DIVIDENDI CASH PER € 1.401 MLN IN PAGAMENTO IL 24 NOVEMBRE 2021.
UTILE NETTO IN CRESCITA DEL 28,7% VS 9 MESI 2020, ESCLUDENDO IL GOODWILL NEGATIVO PROVVISORIO ORIGINATO NEL 3° TRIM. 2020 DALL’ACQUISIZIONE DI UBI BANCA.
RISULTATO CORRENTE LORDO IN AUMENTO DEL 15,6% VS 9 MESI 2020.
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA DEL 9,8% VS 9 MESI 2020.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO: RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI DEL 12,6% VS FINE 2020 E DI CIRCA € 34 MLD DA FINE 2017 SUPERANDO DI CIRCA € 8 MLD L’OBIETTIVO DI RIDUZIONE DI € 26 MLD PREVISTO PER L’INTERO QUADRIENNIO DEL PIANO DI IMPRESA 2018-2021; INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI AL 3,8% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E AL 2% AL NETTO; COSTO DEL RISCHIO DEI 9 MESI 2021 ANNUALIZZATO SCESO A 44 CENTESIMI DI PUNTO.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 50 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEI 9 MESI 2021; CIRCA 7.300 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEI 9 MESI 2021 E CIRCA 131.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE CIRCA 36.000 E 655.000 POSTI DI LAVORO; RESI DISPONIBILI DAL GRUPPO OLTRE € 400 MLD DI FINANZIAMENTI A MEDIO-LUNGO TERMINE PER IMPRESE E FAMIGLIE A SUPPORTO DEL PIANO DI RIPRESA E RESILIENZA ITALIANO.
RESPONSABILITÀ SOCIALE E CULTURALE DEL GRUPPO, CHE IN ITALIA HA PORTATO A:
- INIZIATIVE PER RIDURRE LA POVERTÀ INFANTILE E SUPPORTARE LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ FORNENDO DAL 2018 CIRCA 21,9 MLN DI PASTI, 1,3 MLN DI POSTI LETTO, 274.200 MEDICINALI E 228.000 CAPI DI ABBIGLIAMENTO;
- FONDO IMPACT, CON CIRCA € 141 MLN EROGATI DA “PER MERITO” DAL LANCIO (LA PRIMA LINEA DI CREDITO NON GARANTITO DEDICATA A TUTTI GLI STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI), L’AVVIO A LUGLIO 2020 DEL CREDITO AGEVOLATO “MAMMA@WORK” (PER CONCILIARE MATERNITÀ E LAVORO, CON CIRCA € 0,8 MLN EROGATI DAL LANCIO) E AD AGOSTO 2020 DEL FINANZIAMENTO “XME STUDIOSTATION” (A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE PER LA DIDATTICA A DISTANZA, CON CIRCA € 1,7 MLN EROGATI DAL LANCIO);
- PLAFOND CREDITIZIO CIRCULAR ECONOMY PER € 6 MLD A SUPPORTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, CON FINANZIAMENTI GIÀ EROGATI PER CIRCA € 5,7 MLD; FINANZIAMENTO S-LOAN PER MIGLIORARE LA SOSTENIBILITÀ DELLE PMI (€ 2 MLD ALLOCATI, CON CIRCA € 1 MLD EROGATO DAL LANCIO);
- NEI 9 MESI 2021 ANALIZZATE OLTRE 290 INIZIATIVE DI START-UP (CIRCA 2.930 DAL 2018) IN 4 PROGRAMMI DI ACCELERAZIONE CON 74 START-UP ASSISTITE (CIRCA 460 DAL 2018);
- PROGRAMMA “GIOVANI E LAVORO” PER L’ACCESSO AL MERCATO DEL LAVORO ITALIANO DI 5.000 GIOVANI: NEI 9 MESI 2021 RICHIESTE DI ISCRIZIONE DI CIRCA 7.000 GIOVANI (OLTRE 22.000 DAL 2019), CIRCA 950 STUDENTI INTERVISTATI E CIRCA 450 FORMATI E IN FORMAZIONE CON 17 CORSI, CIRCA 1.800 AZIENDE COINVOLTE DAL LANCIO DELL’INIZIATIVA (CIRCA 4.500 STUDENTI INTERVISTATI E CIRCA 1.900 FORMATI E IN FORMAZIONE DAL 2019);
- IMPORTANTI PARTNERSHIP NAZIONALI E INTERNAZIONALI: MIART, GAZING BALL DI JEFF KOONS, SOTTO IL CIELO DI VENEZIA; VEDERE L’INVISIBILE, NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO PERMANENTE ALLE GALLERIE D’ITALIA A VICENZA IN PARTNERSHIP CON CSAR - UNIVERSITÀ CA’ FOSCARI DEDICATO ALLE ICONE RUSSE PROVENIENTI DALLA COLLEZIONE DI INTESA SANPAOLO, UNITO ALLE ARCHITETTURE CELESTI DI VALERY KOSHLYAKOV; COMPLETATO IL CORSO DI ALTA FORMAZIONE DELLA GALLERIE D’ITALIA ACADEMY IN “GESTIONE DEI PATRIMONI ARTISTICO-CULTURALI E DELLE COLLEZIONI CORPORATE”.
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(°) Di cui € 1,4 mld deliberati come acconto dividendi in pagamento il 24 novembre 2021.
(1) Dopo la deduzione delle riserve distribuite a ottobre 2021, dei dividendi maturati nei primi nove mesi del 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(2) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(3) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(*) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2021.
DATI DI SINTESI: |
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PROVENTI OPERATIVI NETTI: |
3° TRIM. 2021 9 MESI 2021 |
-1,8% +3,4% |
A € 5.092 MLN DA € 5.184 MLN DEL 2° TRIM. 2021 A € 15.766 MLN DA € 15.251 MLN DEI 9 MESI 2020 |
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COSTI OPERATIVI: |
3° TRIM. 2021 9 MESI 2021
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-1,1% -2,3% |
A € 2.638 MLN DA € 2.668 MLN DEL 2° TRIM. 2021 A € 7.893 MLN DA € 8.082 MLN DEI 9 MESI 2020 |
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RISULTATO GESTIONE OPERATIVA: |
3° TRIM. 2021 9 MESI 2021
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-2,5% +9,8% |
A € 2.454 MLN DA € 2.516 MLN DEL 2° TRIM. 2021 A € 7.873 MLN DA € 7.169 MLN DEI 9 MESI 2020 |
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RISULTATO CORRENTE LORDO: |
3° TRIM. 2021 9 MESI 2021 |
€ 1.892 MLN € 6.205 MLN |
DA € 1.700 MLN DEL 2° TRIM. 2021 DA € 5.366 MLN DEI 9 MESI 2020 |
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RISULTATO NETTO: |
3° TRIM. 2021 9 MESI 2021 |
€ 983 MLN € 4.006 MLN |
DA € 1.507 MLN DEL 2° TRIM. 2021 DA € 6.376 MLN DEI 9 MESI 2020, DA € 3.112 MLN ESCLUDENDO IL GOODWILL NEGATIVO (°) |
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COEFFICIENTI PATRIMONIALI: |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DISTRIBUZIONE DI RISERVE NELLO SCORSO MESE DI OTTOBRE E POST DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2021: |
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14,3% 13,8% 15,1% |
SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2021(4) (5) A REGIME (4) (6) PRO-FORMA A REGIME (4) (*) |
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(°) Goodwill negativo provvisorio originato nel terzo trimestre 2020 dall’acquisizione di UBI Banca.
(4) Dopo la deduzione delle riserve distribuite a ottobre 2021, dei dividendi maturati nei primi nove mesi del 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(5) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(6) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(*) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2021.
Torino, Milano, 3 novembre 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2021 (*) (7).
I risultati dei primi nove mesi del 2021 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di affrontare efficacemente la complessità del contesto pandemico e hanno portato a conseguire già i 4 miliardi di euro di utile netto minimo previsto per l’intero 2021.
I risultati riflettono la redditività sostenibile, che deriva dalla solidità della base patrimoniale e della posizione di liquidità, dal modello di business resiliente e ben diversificato, dalla flessibilità strategica nella gestione dei costi operativi e dalla qualità dell’attivo di Intesa Sanpaolo, caratteristiche che hanno permesso di mitigare efficacemente l’impatto nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2021 e che si traducono in un basso profilo di rischio a presidio del supporto del Gruppo all’Italia, anche con l’impegno a diventare un punto di riferimento in termini di sostenibilità e responsabilità sociale e culturale.
La generazione di valore per tutti gli stakeholder verrà accresciuta dalle sinergie previste per oltre un miliardo di euro derivanti dalla fusione di UBI Banca realizzata con successo senza costi sociali e dagli oltre 6 miliardi di euro nel 2020 e quasi 500 milioni di euro nei primi nove mesi del 2021, a valere sull’utile ante imposte, che il Gruppo ha destinato all’ulteriore rafforzamento della sostenibilità dei risultati.
Le tendenze del nuovo contesto trovano Intesa Sanpaolo preparata grazie ai vantaggi competitivi del Gruppo:
- aumento della domanda di protezione della salute, del risparmio e delle attività economiche delle aziende: leadership di Intesa Sanpaolo nel Wealth Management & Protection;
- maggior grado di rischio: efficace gestione proattiva del credito (Pulse) e partnership strategiche del Gruppo con primari operatori industriali attivi nella gestione dei crediti deteriorati; per il secondo anno consecutivo, primo posto tra le grandi aziende italiane nella competizione “Cyber Resilience amid a Global Pandemic”, organizzata da AIPSA (Associazione Italiana Professionisti Security Aziendale);
- digitalizzazione della clientela: posizionamento ai vertici in Europa per funzionalità di mobile app e forte proposta digitale del Gruppo, con circa 12,5 milioni di clienti multicanale e circa 7,8 milioni di clienti che usano l’App di Intesa Sanpaolo, e partnership strategica con Nexi nei sistemi di pagamento (partecipazione nel capitale di Nexi);
- digitalizzazione dell’operatività della Banca: abilitate circa 78.000 persone del Gruppo allo smartworking e implementata con successo l’evoluzione verso un modello distributivo “light”, con ampio spazio per un'ulteriore riduzione del numero di filiali a seguito dell’acquisizione di UBI Banca, della partnership strategica Banca 5 - SisalPay (Mooney) e del cambiamento indotto da COVID-19 nei comportamenti dei clienti, la maggioranza dei quali continuerà a essere servita dal Gruppo tramite i canali alternativi di elevata qualità;
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(*) Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(7) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 25.
- crescente importanza della sostenibilità e della responsabilità sociale (ESG): Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e nel 2021 "Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index" di Corporate Knights, si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, Sustainalytics e Bloomberg ESG Disclosure Score, è anche inclusa dal lancio a ottobre 2021 nell’indice MIB ESG di Euronext e Borsa Italiana; inoltre, Intesa Sanpaolo è inserita nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index (GEI), registrando per il 2021 un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane, e - unica banca italiana - nel Diversity & Inclusion Index di Refinitiv, che seleziona le 100 migliori aziende quotate a livello mondiale per diversità e inclusione; Intesa Sanpaolo si è impegnata a un obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 - per le proprie, per i portafogli prestiti e investimenti e per l’asset management - e ha aderito alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA) e, tramite le controllate Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR e Fideuram Asset Management Ireland, alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI).
Nei primi nove mesi del 2021, per il Gruppo si registra:
● utile netto pari a 4.006 milioni di euro, rispetto a 6.376 milioni dei primi nove mesi 2020, in crescita del 28,7% rispetto a 3.112 milioni se si esclude il goodwill negativo provvisorio originato nel terzo trimestre 2020 dall’acquisizione di UBI Banca;
● risultato corrente lordo in aumento del 15,6%, rispetto ai primi nove mesi 2020;
● risultato della gestione operativa in crescita del 9,8% rispetto ai primi nove mesi 2020;
● proventi operativi netti in aumento del 3,4% rispetto ai primi nove mesi 2020, con commissioni nette salite dell’ 11,5%;
● costi operativi in diminuzione del 2,3% rispetto ai primi nove mesi 2020;
● elevata efficienza, con un cost/income al 50,1% nei primi nove mesi 2021, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio dei primi nove mesi 2021 annualizzato sceso a 44 centesimi di punto (34 centesimi di punto se si esclude lo stanziamento riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), con rettifiche di valore nette su crediti prudenzialmente ancora basate sullo scenario macroeconomico di dicembre 2020 e che non tengono quindi conto del miglioramento dello scenario dei primi nove mesi 2021, rispetto ai 48 dell’intero anno 2020 escludendo l’impatto delle rettifiche per i futuri impatti di COVID-19 (pari a 49 centesimi di punto);
● miglioramento della qualità del credito:
- riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 47 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 34 miliardi dal dicembre 2017 superando in anticipo, per circa 8 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021;
- lo stock di crediti deteriorati scende a settembre 2021, rispetto a dicembre 2020, del 12,6% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,9% al netto;
- l'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a settembre 2021 è stata pari al 3,8% al lordo delle rettifiche di valore e al 2% al netto (°). Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è risultata pari al 2,9% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,5% al netto;
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 49,9% a fine settembre 2021, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 60,7%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine settembre 2021;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 settembre 2021, deducendo dal capitale 1.932 milioni di euro di riserve distribuite a ottobre 2021 (·) e 2.804 milioni di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2021 (di cui 1.401 milioni deliberati come acconto dividendi in pagamento il 24 novembre 2021), il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 è risultato pari al 14,3% (8) (9), il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 13,8% (8) (10) e il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime al 15,1% (8) (*), livello top tra le maggiori banche europee, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2021 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (**) - pari all’ 8,64% (***). Nello scenario avverso dello stress test EBA/BCE 2021, al 2023 il Common Equity Tier1 ratio fully loaded - calcolato sulla base dei dati di bilancio al 31 dicembre 2020 - è risultato pari al 9,38%. Il ratio sarebbe risultato 9,97% ripristinando la neutralità che si registra in realtà per i capital ratios in relazione al Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2021 LECOIP 2.0 basato su strumenti finanziari (non colta dall’assunzione di bilancio statico dello stress test) e considerando le operazioni di cessione di rami di attività - connesse all’acquisizione di UBI Banca nel 2020 - perfezionate nel primo semestre 2021, a parità di altre condizioni; sarebbe risultato 11,5% calcolato su base pro-forma (□);
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(°) Dai crediti deteriorati a fine settembre 2021 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 4,7 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 1,7 miliardi al netto.
(·) Rispetto alla distribuzione approvata dall’Assemblea, per un ammontare totale pari a 1.935 milioni, la deduzione è al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie in portafoglio alla record date, pari a 3 milioni.
(8) Dopo la deduzione delle riserve distribuite a ottobre 2021, dei dividendi maturati nei primi nove mesi 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(9) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(*) Stimato applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2021 i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi 2021.
(**) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 settembre 2021 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2022 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il 2021).
(***) Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
(□) Calcolato considerando anche gli assorbimenti delle DTA indicati nella nota (*).
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine settembre 2021, attività liquide per 335 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 181 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 30 settembre 2021 a circa 131 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;
● supporto all’economia reale: circa 58 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi 2021, con circa 50 miliardi in Italia, di cui circa 42 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 7.300 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi 2021 e circa 131.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 36.000 e 655.000 posti di lavoro; resi disponibili dal Gruppo oltre 400 miliardi di euro di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie a supporto del Piano di Ripresa e Resilienza italiano;
● sostenibilità e responsabilità sociale e culturale, che a fronte del solido andamento economico patrimoniale si è tradotta in particolare nelle seguenti azioni del Gruppo in Italia:
- iniziative per la riduzione della povertà infantile e il supporto alle persone in difficoltà fornendo dal 2018 circa 21,9 milioni di pasti, circa 1,3 milioni di posti letto, circa 274.200 medicinali e circa 228.000 capi di abbigliamento;
- Ecobonus: Intesa Sanpaolo disponibile ad acquistare crediti di imposta supportando famiglie, condomini e imprese con soluzioni finanziarie modulari e flessibili perché beneficino della deduzione al 110% delle spese per efficienza energetica e adeguamento antisismico;
- avvio del Fondo Impact nel quarto trimestre 2018, per l’erogazione di circa 1,5 miliardi di euro di prestiti alle categorie che avrebbero altrimenti difficoltà ad accedere al credito nonostante il loro potenziale; lanciata la prima linea di credito non garantito dedicata a tutti gli studenti universitari italiani, che studino in Italia o all’estero (Per Merito), con 50 milioni di euro erogati nei primi nove mesi 2021 e circa 141 milioni dal lancio all’inizio del 2019; lanciato a luglio 2020 MAMMA@WORK, un finanziamento a condizioni molto agevolate per conciliare maternità e lavoro nei primi anni di vita dei figli, con circa 0,6 milioni di euro erogati nei primi nove mesi 2021 e circa 0,8 milioni dal lancio dell’iniziativa; lanciato ad agosto 2020 XME StudioStation, finanziamento alle famiglie per il sostegno alla didattica a distanza, con circa 0,5 milioni erogati nei primi nove mesi 2021 e circa 1,7 milioni dal lancio dell’iniziativa; finanziamenti a supporto alle madri lavoratrici in India e alle persone ultracinquantenni che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà ad accedere al trattamento pensionistico (0,1 milioni di euro erogati nei primi nove mesi 2021); a luglio 2021 lanciati tre ulteriori finanziamenti: per Esempio, destinato ai volontari del Servizio Civile, per Crescere, dedicato ai genitori con figli in età scolastica, e per avere Cura, rivolto alle famiglie con persone non autosufficienti;
- Plafond creditizio Circular Economy di 6 miliardi di euro, a supporto dello sviluppo sostenibile: dall’avvio erogati circa 5,7 miliardi di euro (circa 3,5 miliardi nei primi nove mesi 2021); emesso a marzo 2021 un Green Bond per 1,25 miliardi di euro focalizzato sui mutui verdi erogati per la costruzione o l’acquisto di immobili con efficienza energetica di classe A o B, che si aggiunge alle tre emissioni di Green Bond effettuate nel 2017 e 2019: una per 500 milioni focalizzata sulle fonti di energia rinnovabili e sull’efficienza energetica, una per 500 milioni riguardante i settori dell’energia rinnovabile (effettuata da UBI Banca) e una per 750 milioni focalizzata sull’economia circolare;
- S-Loan, soluzione innovativa di Intesa Sanpaolo lanciata a luglio 2020 e rivolta alle PMI per finanziare progetti che migliorino il loro profilo di sostenibilità, a cui sono allocati 2 miliardi di euro, con un tasso di interesse ridotto subordinatamente alla verifica di due indicatori ESG che devono essere riportati nella relazione di bilancio annuale delle aziende finanziate (erogati circa 900 milioni nei primi nove mesi 2021 e circa un miliardo dal lancio dell’iniziativa);
- a ottobre 2021 lanciata la soluzione di finanziamento D-Loan, dedicata alla digitalizzazione delle imprese;
- nei primi nove mesi 2021 analizzate oltre 290 iniziative di start-up (circa 2.930 dal 2018) in 4 programmi di accelerazione con 74 start-up assistite (circa 460 dal 2018) presentandole a selezionati investitori e soggetti operanti nell’ecosistema (circa 6.150 fino ad oggi);
- programma di Intesa Sanpaolo “Giovani e Lavoro” in corso di realizzazione, in partnership con Generation, finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di 5.000 giovani in un triennio: richieste di iscrizione da parte di circa 7.000 giovani tra i 18 e i 29 anni nei primi nove mesi 2021 (oltre 22.000 dal 2019), circa 950 studenti intervistati e circa 450 formati e in formazione con 17 corsi nei primi nove mesi 2021 (circa 4.500 studenti intervistati e circa 1.900 formati e in formazione dal 2019) e circa 1.800 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa;
- l’iniziativa P-Tech in partnership con IBM, con l’obiettivo di formare giovani professionisti nell’ambito delle nuove professioni digitali, ha coinvolto 20 persone di Intesa Sanpaolo nell’attività di “mentoring” di 40 giovani professionisti;
- Intesa Sanpaolo è Main Sponsor del progetto Generation4Universities, sviluppato da Generation Italy e McKinsey & Company, finalizzato ad agevolare gli studenti di talento iscritti all’ultimo anno di università ad avviare una carriera professionale di successo: il programma appena terminato a luglio ha coinvolto 70 studenti da 31 università e 18 primarie aziende italiane come potenziali datori di lavoro;
- importanti partnership nazionali e internazionali: miart (fiera internazionale di arte moderna e contemporanea a Milano), Gazing Ball di Jeff Koons (scultura esposta alle Gallerie d’Italia a Milano in sinergia con la mostra a Palazzo Strozzi a Firenze), Sotto il cielo di Venezia (opere d’arte delle collezioni di Intesa Sanpaolo esposte a Vladivostok in Russia nell’ambito del programma culturale ufficiale dell’Eastern Economic Forum); Vedere l’invisibile, il nuovo percorso espositivo permanente alle Gallerie d’Italia a Vicenza in partnership con CSAR - Università Ca’ Foscari dedicato alle icone russe provenienti dalla collezione di Intesa Sanpaolo, arricchito da un’esperienza immersiva, multimediale e multisensoriale e dialoghi con le Architetture Celesti di Valery Koshlyakov, uno dei maggiori artisti contemporanei russi; completato il corso di alta formazione in “Gestione dei Patrimoni Artistico-Culturali e delle Collezioni Corporate”, prima iniziativa della Gallerie d’Italia Academy: 37 studenti, 80 docenti, 164 ore di lezioni da remoto e webinar, 10 borse di studio rese disponibili dalla Compagnia di Sanpaolo e dalla Fondazione Cariplo, 4 dirette in streaming dalle Gallerie d’Italia e dalla Fondazione 1563 di Torino.
● iniziative del Gruppo per contrastare gli effetti di COVID-19 a livello sociale ed economico, ad oggi in particolare:
- condizioni di sicurezza per le persone del Gruppo e i clienti, in particolare con lavoro da remoto di circa 78.000 persone, circa 100% delle filiali aperte e pienamente operative (su appuntamento) e continuità operativa garantita dall’efficace modello di banca multicanale (filiale online, internet banking, App e ATM / casse automatiche) e dal servizio di assistenza e consulenza da remoto fornito da circa 31.100 gestori;
- assunte circa 1.800 persone in Italia dal gennaio 2020;
- sostegno alle iniziative sanitarie per oltre 100 milioni di euro, incluse le donazioni derivanti dalla rinuncia del Consigliere Delegato e CEO e di 21 top manager a un importo complessivamente pari a circa 6 milioni di euro dei bonus riconosciuti dal Sistema Incentivante 2019;
- destinazione di 150 milioni di euro del Fondo Impact (pari al 50%) alla riduzione del disagio socio economico causato da COVID-19;
- Programma Rinascimento, dal valore complessivo di 80 milioni di euro, che include prestiti di impatto alle micro imprese e start-up, per la ripresa ed evoluzione del modello di business nel contesto conseguente alla pandemia, attraverso progetti di sviluppo e innovazione, con impatti su economia reale e coesione sociale del territorio, lanciato a Bergamo in collaborazione con il Comune (30 milioni) e a Firenze in collaborazione con la Fondazione CR Firenze (50 milioni);
- prima banca in Italia a concedere moratorie, precedendo lo specifico quadro normativo: da inizio 2020, finora accordate moratorie - inclusi i rinnovi - per 114 miliardi di euro (dei quali circa il 77% relativi a imprese e circa il 23% a famiglie); l’ammontare di moratorie attualmente in essere è pari a circa 11,9 miliardi di euro (dei quali circa l’ 87% relativi a imprese e circa il 13% a famiglie) (°);
- prima banca in Italia a firmare il protocollo d’intesa con SACE, fornendo immediato supporto alle imprese in applicazione del Decreto Liquidità: complessivamente, includendo anche il Fondo PMI, erogati finora crediti garantiti dallo Stato per un ammontare pari a circa 42 miliardi di euro (circa 11 miliardi SACE e circa 31 miliardi Fondo PMI);
- messi a disposizione delle imprese e dei professionisti 50 miliardi di euro di nuovi crediti per la salvaguardia dell’occupazione e la gestione dei pagamenti durante l’emergenza;
- 10 miliardi di euro di nuove linee di credito per supportare circa 2.500 filiere produttive italiane, potenziando il Programma Sviluppo Filiere.
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(°) Pari a 1,7 miliardi di euro in ottemperanza ai criteri EBA (dei quali circa il 71% relativi a imprese e circa il 29% a famiglie).
● acconto dividendi cash per 1.401 milioni di euro: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato la distribuzione di 7,21 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2021, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2021 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo che ostino a tale distribuzione, anche in considerazione dei coefficienti patrimoniali - sia registrati al 30 settembre 2021 sia attesi a fine anno - ampiamente superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle normative di vigilanza e in particolare del Common Equity Tier 1 Ratio, ampiamente superiore anche al livello minimo del 12% a regime e del 13% pro-forma a regime (*) che il Gruppo si è prefisso di rispettare; inoltre, la società di revisione E&Y S.p.A. ha rilasciato in data odierna il parere previsto dall’articolo 2433-bis del Codice Civile. Più precisamente, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 1.400.936.404,29 euro, risultante da un importo unitario di 7,21 centesimi di euro per ciascuna delle n. 19.430.463.305 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. L’acconto dividendi verrà messo in pagamento il 24 novembre 2021 (con stacco cedole il 22 novembre e record date il 23 novembre). Rapportando il predetto importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri, risulta un rendimento (dividend yield) pari al 2,9%; se si rapporta anche l’importo unitario totale di 13,53 centesimi di euro corrisposto a valere sull’esercizio 2020 (3,57 centesimi a maggio 2021 e 9,96 centesimi a ottobre 2021), il dividend yield corrispondente alla distribuzione complessivamente effettuata quest’anno risulta pari a 8,3%.
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(*) Stimato applicando i parametri indicati a regime, considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca.
I risultati di conto economico del terzo trimestre 2021 (°)
Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2021 registra interessi netti pari a 1.999 milioni di euro, in aumento dello 0,2% rispetto ai 1.995 milioni del secondo trimestre 2021 e in diminuzione del 6,1% rispetto ai 2.129 milioni del terzo trimestre 2020.
Le commissioni nette sono pari a 2.325 milioni di euro, in flessione dell’ 1,9% rispetto ai 2.370 milioni del secondo trimestre 2021. In dettaglio, si registra una crescita dell’ 1,1% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 4,5% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione del 26,7% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e del 2,2% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 50 milioni nel terzo trimestre 2021 e a 64 milioni di euro nel secondo trimestre 2021) e una crescita del 4,7% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del terzo trimestre 2021 crescono dell’ 8,3% rispetto ai 2.147 milioni del terzo trimestre 2020. In dettaglio, si registra una crescita dell’ 8,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 6,5% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli aumenta del 9,3%, quello da risparmio gestito dell’ 11,2% (con commissioni di performance pari a 35 milioni di euro nel terzo trimestre 2020) e quello da prodotti assicurativi dell’ 1,3%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 365 milioni di euro, rispetto ai 456 milioni del secondo trimestre 2021 e ai 353 milioni del terzo trimestre 2020.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 378 milioni di euro, rispetto a 344 milioni del secondo trimestre 2021, con la componente relativa alla clientela che si attesta a 74 milioni rispetto a 72 milioni, quella di capital markets che aumenta a 158 milioni da 97 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che diminuisce a 143 milioni da 173 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che ammonta a 3 milioni rispetto a 2 milioni. Il risultato di 378 milioni del terzo trimestre 2021 si confronta con i 127 milioni del terzo trimestre 2020, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 100 milioni, quello della componente di capital markets aveva registrato un saldo negativo per 205 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria era stato di 224 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 7 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 5.092 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,8% rispetto ai 5.184 milioni del secondo trimestre 2021 e in crescita del 7% rispetto ai 4.757 milioni del terzo trimestre 2020.
I costi operativi ammontano a 2.638 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,1% rispetto ai 2.668 milioni del secondo trimestre 2021, a seguito di una diminuzione dello 0,8% per le spese del personale e del 2,5% per le spese amministrative e di un aumento dello 0,3% per gli ammortamenti; i costi operativi del terzo trimestre 2021 scendono del 2,4% rispetto ai 2.703 milioni del corrispondente trimestre 2020, a seguito di una diminuzione dello 0,2% per le spese del personale, del 6,7% per le spese amministrative e del 3,5% per gli ammortamenti.
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(°) I dati relativi ai primi due trimestri 2021 e ai quattro trimestri 2020 sono stati predisposti per tenere conto dell'inclusione del Gruppo UBI Banca e del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 25.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.454 milioni di euro, in diminuzione del 2,5% rispetto ai 2.516 milioni del secondo trimestre 2021 e in crescita del 19,5% rispetto ai 2.054 milioni del terzo trimestre 2020. Il cost/income ratio nel terzo trimestre 2021 è pari al 51,8%, rispetto al 51,5% del secondo trimestre 2021 e al 56,8% del terzo trimestre 2020.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 543 milioni di euro (comprendenti lo stanziamento di circa 160 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), rispetto a 599 milioni del secondo trimestre 2021 (che includevano lo stanziamento di circa 200 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati) e a 972 milioni del terzo trimestre 2020 (che includevano 430 milioni per i futuri impatti di COVID-19).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 82 milioni di euro, rispetto ai 220 milioni del secondo trimestre 2021 (che includevano circa 125 milioni per l’integrazione delle riserve assicurative anche secondo il Regolamento IVASS n. 22/2008 riguardante la misurazione dei rischi sulle polizze in essere) e ai 64 milioni del terzo trimestre 2020.
Gli altri proventi netti registrano un saldo positivo per 63 milioni di euro, rispetto a un saldo negativo per 7 milioni nel secondo trimestre 2021 e a un saldo positivo per 22 milioni nel terzo trimestre 2020.
L’utile delle attività operative cessate è nullo, rispetto a 10 milioni del secondo trimestre 2021 e a 80 milioni nel terzo trimestre 2020.
Il risultato corrente lordo è pari a 1.892 milioni di euro, rispetto a 1.700 milioni del secondo trimestre 2021 e a 1.120 milioni del terzo trimestre 2020.
Il risultato netto consolidato è pari a 983 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 619 milioni di euro;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 41 milioni;
- oneri derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 51 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 210 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 306 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2021 e per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per un milione riguardanti Atlante. La voce ammontava a 83 milioni di euro nel secondo trimestre 2021, derivanti da oneri ante imposte per 109 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere. Nel terzo trimestre 2020 questa voce era ammontata a 178 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 253 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 4 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per un milione relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante.
- una perdita di pertinenza di terzi per 12 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 983 milioni di euro nel terzo trimestre 2021 si confronta con quello pari a 1.507 milioni nel secondo trimestre 2021 e con quello pari a 3.810 milioni nel terzo trimestre 2020, pari a 546 milioni se si esclude il goodwill negativo provvisorio originato dall’acquisizione di UBI Banca.
I risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2021 (°)
Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2021 registra interessi netti pari a 5.946 milioni di euro, in diminuzione del 4,2% rispetto ai 6.206 milioni dei primi nove mesi 2020.
Le commissioni nette sono pari a 7.008 milioni di euro, in crescita dell’ 11,5% rispetto ai 6.283 milioni dei primi nove mesi 2020. In dettaglio, si registra un aumento del 6,4% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 13,1% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una crescita del 41,8% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 14% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 170 milioni nei primi nove mesi 2021 e a 79 milioni di euro nei primi nove mesi 2020) e del 3,6% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.219 milioni di euro, rispetto a 1.249 milioni dei primi nove mesi 2020.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 1.517 milioni di euro, rispetto a 1.482 milioni dei primi nove mesi 2020, con la componente relativa alla clientela che diminuisce a 231 milioni da 362 milioni, quella di capital markets che aumenta a 573 milioni da 202 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 703 milioni da 938 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per 10 milioni rispetto a un saldo negativo per 19 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 15.766 milioni di euro, in aumento del 3,4% rispetto ai 15.251 milioni dei primi nove mesi 2020.
I costi operativi ammontano a 7.893 milioni di euro, in calo del 2,3% rispetto agli 8.082 milioni dei primi nove mesi 2020, a seguito di una diminuzione dello 0,6% per le spese del personale, del 5,9% per le spese amministrative e del 3,3% per gli ammortamenti.
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(°) I dati relativi al primo semestre 2021 e al 2020 sono stati predisposti per tenere conto dell'inclusione del Gruppo UBI Banca e del Gruppo Reyl per il periodo ante acquisizione e, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 25.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 7.873 milioni di euro, in crescita del 9,8% rispetto ai 7.169 milioni dei primi nove mesi 2020. Il cost/income ratio nei primi nove mesi 2021 è pari al 50,1%, rispetto al 53% dei primi nove mesi 2020.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.544 milioni di euro (comprendenti lo stanziamento di circa 360 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), rispetto ai 3.053 milioni dei primi nove mesi 2020 (che includevano 1.395 milioni per i futuri impatti di COVID-19).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 436 milioni di euro (comprendenti circa 125 milioni per l’integrazione delle riserve assicurative anche secondo il Regolamento IVASS n. 22/2008 riguardante la misurazione dei rischi sulle polizze in essere), rispetto a 244 milioni dei primi nove mesi 2020.
Gli altri proventi netti sono pari a 254 milioni di euro (comprendenti la plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione del ramo di azienda relativo alle attività di Banca Depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank Luxembourg), rispetto a 35 milioni nei primi nove mesi 2020.
L’utile delle attività operative cessate è pari a 58 milioni di euro, rispetto a 1.459 milioni nei primi nove mesi 2020 (comprendenti la plusvalenza da Nexi pari a 1.110 milioni).
Il risultato corrente lordo è pari a 6.205 milioni di euro, rispetto a 5.366 milioni dei primi nove mesi 2020.
Il risultato netto consolidato è pari a 4.006 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 1.541 milioni di euro, che includono un beneficio di circa 460 milioni derivante dal riallineamento fiscale di attività intangibili;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 148 milioni;
- oneri derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 85 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 489 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 381 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 306 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2021, per 9 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 16 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per un milione relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. Nei primi nove mesi 2020 questa voce era ammontata a 475 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 371 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 253 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano per 17 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 46 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere.
- una perdita di pertinenza di terzi per 64 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 4.006 milioni di euro nei primi nove mesi 2021 si confronta con 6.376 milioni nei primi nove mesi 2020 ed è in crescita del 28,7% rispetto a 3.112 milioni se si esclude il goodwill negativo provvisorio originato nel terzo trimestre 2020 dall’acquisizione di UBI Banca.
Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2021
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2021 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 463 miliardi di euro, in aumento dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2020 e in flessione dello 0,2% rispetto al 30 settembre 2020 (in crescita dello 0,2% rispetto al secondo trimestre 2021 e del 3,5% rispetto ai primi nove mesi 2020 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 9.141 milioni di euro, in diminuzione del 14,9% rispetto ai 10.743 milioni del 31 dicembre 2020. In quest’ambito, i crediti in sofferenza scendono a 3.583 milioni di euro da 4.003 milioni del 31 dicembre 2020, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,8% (0,9% al 31 dicembre 2020), e un grado di copertura al 60,7% (58,3% a fine 2020). Le inadempienze probabili diminuiscono a 4.961 milioni di euro da 6.223 milioni del dicembre 2020 e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 597 milioni di euro rispetto a 517 milioni a fine 2020.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.241 miliardi di euro, in aumento del 4,7% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 7,7% rispetto al 30 settembre 2020. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 536 miliardi, in crescita dell’ 1,7% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 3,6% rispetto al 30 settembre 2020. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 204 miliardi, in aumento dello 0,2% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 3,5% rispetto al 30 settembre 2020. La raccolta indiretta ammonta a 704 miliardi, in crescita del 6,9% rispetto al 31 dicembre 2020 e dell’ 11% rispetto al 30 settembre 2020. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 464 miliardi, in aumento del 5,7% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 9,3% rispetto al 30 settembre 2020; la nuova produzione vita nei primi nove mesi 2021 ammonta a 13,3 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 240 miliardi, in aumento del 9,5% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 14,5% rispetto al 30 settembre 2020.
I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2021 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 (11), deducendo dal capitale 1.932 milioni di euro di riserve distribuite a ottobre 2021 (·) e 2.804 milioni di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi 2021 (di cui 1.401 milioni deliberati come acconto dividendi in pagamento il 24 novembre 2021) - risultano pari a:
- 14,3% per il Common Equity Tier 1 ratio (12) (14,7% a fine 2020 (13)),
- 16,2% per il Tier 1 ratio (12) (16,9% a fine 2020 (13)),
- 19% per il coefficiente patrimoniale totale (12) (19,6% a fine 2020 (13)).
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(*) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(·) Rispetto alla distribuzione approvata dall’Assemblea, per un ammontare totale pari a 1.935 milioni, la deduzione è al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie in portafoglio alla record date, pari a 3 milioni.
(11) Includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(12) Dopo la deduzione delle riserve distribuite a ottobre 2021, dei dividendi maturati nei primi nove mesi 2021 e delle cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 13,8% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 15,7% per il Tier 1 ratio e al 18,8% per il coefficiente patrimoniale totale.
(13) Secondo i criteri transitori in vigore per il 2020. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 16,2% per il Tier 1 ratio e al 19,2% per il coefficiente patrimoniale totale.
La stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime del Gruppo è pari al 15,1%, applicando ai dati di bilancio del 30 settembre 2021 i parametri indicati a regime e considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi 2021.
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Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 181 miliardi di euro a fine settembre 2021,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 335 miliardi di euro a fine settembre 2021,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 30 settembre 2021 a circa 131 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per l’ 83% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 6,7 miliardi di euro nei primi nove mesi 2021, nel cui ambito operazioni benchmark di obbligazioni senior non-preferred per 1,75 miliardi di euro, di senior green bond per 1,25 miliardi di euro e di Tier 2 per 1,5 miliardi di dollari (per circa il 92% collocate presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 30 settembre 2021 è pari a 6,7% applicando i criteri transitori in vigore per il 2021 e a 6,5% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
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Al 30 settembre 2021, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 5.201 sportelli bancari - 4.207 in Italia e 994 all’estero - e 97.600 persone.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 250.000 euro e reddito netto annuo inferiore a 50.000 euro, attività/aziende con minore complessità di esigenze);
- clientela Exclusive (clienti privati con attività finanziarie da 250.000 euro a un milione di euro o con reddito netto annuo superiore a 50.000 euro);
- clientela Imprese (aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include l’attività di banca di prossimità, effettuata - mediante la partnership tra la controllata Banca 5 e SisalPay (Mooney) - avvalendosi di canali alternativi agli sportelli bancari, con focalizzazione sull’instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate.
La Divisione Banca dei Territori nel terzo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 2.231 milioni, +0,6% rispetto a 2.217 milioni del secondo trimestre 2021;
- costi operativi per 1.588 milioni, -0,4% rispetto a 1.594 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 643 milioni, +3,1% rispetto a 624 milioni del secondo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 71,2% rispetto al 71,9% del secondo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 375 milioni, rispetto a 389 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato lordo pari a 320 milioni, rispetto a 235 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 35 milioni, rispetto a 141 milioni del secondo trimestre 2021.
La Divisione Banca dei Territori nei primi nove mesi 2021 registra:
- proventi operativi netti per 6.681 milioni, +1,3% rispetto a 6.594 milioni dei primi nove mesi 2020, pari a circa il 42% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (43% nei primi nove mesi 2020);
- costi operativi per 4.775 milioni, -2,8% rispetto a 4.911 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato della gestione operativa di 1.906 milioni, +13,3% rispetto a 1.683 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un cost/income ratio al 71,5% rispetto al 74,5% dei primi nove mesi 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 1.067 milioni, rispetto a 2.299 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 891 milioni, rispetto a -587 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato netto pari a 398 milioni, rispetto a -501 milioni dei primi nove mesi 2020.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 8 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Public Finance; Energy; Telecom, Media & Technology;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Global Banking & Sovereign Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Global Markets & Investment Banking, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel terzo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.145 milioni, +7,3% rispetto a 1.067 milioni del secondo trimestre 2021;
- costi operativi per 343 milioni, +2,3% rispetto a 335 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 802 milioni, +9,6% rispetto a 732 milioni del secondo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 30% rispetto al 31,4% del secondo trimestre 2021;
- riprese di valore nette pari a 13 milioni, rispetto a 17 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 815 milioni, rispetto a 749 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 555 milioni, rispetto a 513 milioni del secondo trimestre 2021.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nei primi nove mesi 2021 registra:
- proventi operativi netti per 3.600 milioni, +2,6% rispetto a 3.509 milioni dei primi nove mesi 2020, pari a circa il 23% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (23% anche nei primi nove mesi 2020);
- costi operativi per 989 milioni, +1,6% rispetto a 973 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato della gestione operativa di 2.611 milioni, +3% rispetto a 2.536 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un cost/income ratio al 27,5% rispetto al 27,7% dei primi nove mesi 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 38 milioni, rispetto a 365 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 2.573 milioni, rispetto a 2.171 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato netto pari a 1.775 milioni, rispetto a 1.449 milioni dei primi nove mesi 2020.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione presidia le seguenti aree geografiche: i) South-Eastern Europe, con Privredna Banka Zagreb in Croazia, Banca Intesa Beograd in Serbia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina, Intesa Sanpaolo Bank Albania e Intesa Sanpaolo Bank Romania; ii) Central-Eastern Europe, con Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, VUB Banka in Slovacchia e CIB Bank in Ungheria; iii) CIS e South Mediterranean, con Pravex Bank in Ucraina, Eximbank in Moldavia e Bank of Alexandria in Egitto.
La Divisione International Subsidiary Banks nel terzo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 504 milioni, +1,1% rispetto a 499 milioni del secondo trimestre 2021;
- costi operativi per 267 milioni, +4,5% rispetto a 256 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 237 milioni, -2,6% rispetto a 243 milioni del secondo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 53% rispetto al 51,3% del secondo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 47 milioni, rispetto a 40 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 190 milioni, rispetto a 205 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 142 milioni, rispetto a 147 milioni del secondo trimestre 2021.
La Divisione International Subsidiary Banks nei primi nove mesi 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.471 milioni, +4,1% rispetto a 1.413 milioni dei primi nove mesi 2020, pari a circa il 9% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% anche nei primi nove mesi 2020);
- costi operativi per 773 milioni, +1,8% rispetto a 759 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato della gestione operativa di 698 milioni, +6,7% rispetto a 654 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un cost/income ratio al 52,5% rispetto al 53,7% dei primi nove mesi 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 141 milioni, rispetto a 175 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 561 milioni, rispetto a 485 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato netto pari a 393 milioni, rispetto a 302 milioni dei primi nove mesi 2020.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Bank, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval, REYL & Cie, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel terzo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 589 milioni, -0,4% rispetto a 591 milioni del secondo trimestre 2021;
- costi operativi per 220 milioni, -1,8% rispetto a 224 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 368 milioni, +0,5% rispetto a 366 milioni del secondo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 37,4% rispetto al 38% del secondo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 12 milioni, rispetto a 9 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 356 milioni, rispetto a 358 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 231 milioni, rispetto a 237 milioni del secondo trimestre 2021.
La Divisione Private Banking nei primi nove mesi 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.781 milioni, +8,8% rispetto a 1.637 milioni dei primi nove mesi 2020, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% anche nei primi nove mesi 2020);
- costi operativi per 652 milioni, +2,2% rispetto a 638 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato della gestione operativa di 1.129 milioni, +13% rispetto a 999 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un cost/income ratio al 36,6% rispetto al 39% dei primi nove mesi 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 28 milioni, rispetto a 57 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 1.295 milioni, rispetto a 948 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato netto pari a 862 milioni, rispetto a 635 milioni dei primi nove mesi 2020.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Pramerica (fusa per incorporazione il 1° luglio 2021), Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia, cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e la croata PBZ Invest (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel terzo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 305 milioni, -8,1% rispetto a 332 milioni del secondo trimestre 2021;
- costi operativi per 57 milioni, +5,1% rispetto a 55 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 248 milioni, -10,7% rispetto a 278 milioni del secondo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 18,8% rispetto al 16,4% del secondo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 248 milioni, rispetto a 278 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 181 milioni, rispetto a 204 milioni del secondo trimestre 2021.
La Divisione Asset Management nei primi nove mesi 2021 registra:
- proventi operativi netti per 938 milioni, +30,5% rispetto a 719 milioni dei primi nove mesi 2020, pari a circa il 6% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (5% nei primi nove mesi 2020);
- costi operativi per 163 milioni, +4,5% rispetto a 156 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato della gestione operativa di 775 milioni, +37,7% rispetto a 563 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un cost/income ratio al 17,4% rispetto al 21,7% dei primi nove mesi 2020;
- riprese di valore nette pari a un milione, rispetto a un saldo nullo dei primi nove mesi 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 776 milioni, rispetto a 563 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato netto pari a 557 milioni, rispetto a 379 milioni dei primi nove mesi 2020.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life e Intesa Sanpaolo RBM Salute) e Fideuram Vita, cui si aggiungono le società delle quali è stato acquisito il controllo a seguito dell’acquisizione di UBI Banca (Bancassurance Popolari, Lombarda Vita, Assicurazioni Vita (già Aviva Vita) e Cargeas).
La Divisione Insurance nel terzo trimestre 2021 registra:
- proventi operativi netti per 360 milioni, -17,6% rispetto a 437 milioni del secondo trimestre 2021;
- costi operativi per 96 milioni, -5,5% rispetto a 102 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato della gestione operativa di 263 milioni, -21,3% rispetto a 335 milioni del secondo trimestre 2021;
- un cost/income ratio al 26,8% rispetto al 23,4% del secondo trimestre 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 24 milioni, rispetto a 128 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 240 milioni, rispetto a 207 milioni del secondo trimestre 2021;
- un risultato netto pari a 178 milioni, rispetto a 214 milioni del secondo trimestre 2021.
La Divisione Insurance nei primi nove mesi 2021 registra:
- proventi operativi netti per 1.180 milioni, +0,2% rispetto a 1.178 milioni dei primi nove mesi 2020, pari a circa il 7% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (8% nei primi nove mesi 2020);
- costi operativi per 286 milioni, +3,6% rispetto a 276 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato della gestione operativa di 894 milioni, -0,9% rispetto a 902 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un cost/income ratio al 24,2% rispetto al 23,4% dei primi nove mesi 2020;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 155 milioni, rispetto a 26 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato corrente lordo pari a 739 milioni, rispetto a 876 milioni dei primi nove mesi 2020;
- un risultato netto pari a 617 milioni, rispetto a 476 milioni dei primi nove mesi 2020.
Le prospettive
Nel 2021 per il Gruppo Intesa Sanpaolo ci si attende un utile netto di oltre 4 miliardi di euro.
Per quanto riguarda la politica dei dividendi del Gruppo, a valere sui risultati del 2021 si prevede, in linea con il Piano di Impresa 2018-2021, la distribuzione di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, in merito alla quale il Consiglio di Amministrazione in data odierna ha deliberato un acconto pari a 1,4 miliardi di euro in pagamento il 24 novembre 2021.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico e di stato patrimoniale del primo trimestre del 2020 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione di RBM Assicurazione Salute perfezionata nel mese di maggio 2020: le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi e il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi. Tali dati sono riportati nei prospetti allegati.
Inoltre, i dati di conto economico e di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2020 sono stati anche riesposti a seguito, da un lato, dell’acquisizione di UBI Banca perfezionata nel mese di agosto 2020 (le relative componenti sono state consolidate linea per linea con riferimento al conto economico per i primi sette mesi del 2020, attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e con riferimento allo stato patrimoniale per i primi due trimestri del 2020, attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi) e, dall’altro, delle connesse operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021 (le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea dal 1° gennaio 2020, attribuendo l’apporto in termini di conto economico - sulla base di dati gestionali - all’utile/perdita delle attività operative cessate e in termini di stato patrimoniale alle attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e alle passività associate ad attività in via di dismissione). Tali dati sono riportati nei prospetti allegati come “Dati rideterminati”.
I “Dati rideterminati” di conto economico dei quattro trimestri del 2020 e del primo trimestre 2021 includono anche la riesposizione:
- a seguito dell’acquisizione del controllo di Lombarda Vita e di Aviva Vita (ridenominata Assicurazioni Vita), perfezionata nel mese di aprile 2021, e di Cargeas perfezionata a fine maggio 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea sulla base di dati gestionali, escludendo le componenti riferibili alla clientela oggetto delle operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi; nel caso di Lombarda Vita e di Aviva Vita, è stato anche eliminato l’apporto in termini di utile delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, attribuendolo all’utile di pertinenza di terzi;
- a seguito dell’acquisizione del controllo del Gruppo REYL, perfezionata a inizio giugno 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi.
Infine, i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri del 2020 e del primo trimestre 2021 includono la riesposizione a seguito dell’acquisizione del controllo di Lombarda Vita, di Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), di Cargeas e del Gruppo REYL. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi.
I dati di conto economico e di stato patrimoniale relativi alle aree di Business dei quattro trimestri 2020 e del primo trimestre 2021 sono stati riesposti per l’attribuzione delle pertinenti componenti riguardanti l’acquisizione di UBI Banca, Lombarda Vita, Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Cargeas e REYL e per la riallocazione di alcune componenti tra aree di Business e Centro di Governo.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti al 30 settembre 2021, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
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Data ultimo aggiornamento 3 novembre 2021 alle ore 13:20