INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2022
I RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2022 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI GENERARE UNA SOLIDA REDDITIVITÀ E DI CREARE VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER ANCHE IN CONTESTI COMPLESSI GRAZIE AL MODELLO DI BUSINESS BEN DIVERSIFICATO E RESILIENTE, CON UN UTILE NETTO TRAINATO DAGLI INTERESSI NETTI CHE HA RAGGIUNTO € 4,4 MLD ESCLUDENDO IL DE-RISKING RIGUARDANTE LA RUSSIA.
NEL TERZO TRIMESTRE 2022 RIDUZIONE DI CIRCA IL 65% (CIRCA € 2,3 MLD) DELL’ESPOSIZIONE VERSO LA RUSSIA, SCESA ALLO 0,3% DEI CREDITI A CLIENTELA COMPLESSIVI DEL GRUPPO.
UTILE NETTO DEI 9 MESI 2022 PARI A € 4.367 MLN ESCLUDENDO € 1,3 MLD DI RETTIFICHE DI VALORE PER RUSSIA E UCRAINA, PIENAMENTE IN LINEA CON L’OBIETTIVO DEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025 DI OLTRE € 5 MLD PER L’ANNO IN CORSO. UTILE NETTO CONTABILE PARI A € 3.284 MLN.
INTESA SANPAOLO È PIENAMENTE IN GRADO DI CONTINUARE A OPERARE CON SUCCESSO IN FUTURO, POTENDO CONTARE SUI PUNTI DI FORZA CHE CONTRADDISTINGUONO IL GRUPPO, IN PARTICOLARE SOTTO IL PROFILO FINANZIARIO, OPERATIVO, TECNOLOGICO E ORGANIZZATIVO.
L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025 PROCEDE A PIENO RITMO E LE PRINCIPALI INIZIATIVE INDUSTRIALI SONO BEN AVVIATE. LA FORMULA DEL PIANO E, IN PARTICOLARE, L’OBIETTIVO DI € 6,5 MLD DI UTILE NETTO AL 2025 SONO CONFERMATI, CON UN’ULTERIORE CRESCITA POTENZIALE DERIVANTE DALL’AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE, DALL’ELEVATA FLESSIBILITÀ NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI E DALLO STATUS DI BANCA A “ZERO NPL”.
LA GENERAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER SI FONDA ANCHE SUL FORTE IMPEGNO ESG DI INTESA SANPAOLO, CHE NEI 9 MESI SI È TRADOTTO, TRA L’ALTRO, IN UN CONTRIBUTO ECONOMICO STRAORDINARIO DI CIRCA € 50 MLN ALLE PERSONE (NON DIRIGENTI) DEL GRUPPO PER MITIGARE L’IMPATTO DELL’INFLAZIONE E IN MOLTEPLICI INIZIATIVE UMANITARIE A FAVORE DELLE PERSONE DELLA CONTROLLATA PRAVEX BANK E DELLA POPOLAZIONE DELL’UCRAINA.
ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO A REGIME AL 12,4% DEDUCENDO DAL CAPITALE € 2,3 MLD DI DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2022 E € 3,4 MLD DI BUYBACK AUTORIZZATI DALLA BCE, SENZA CONSIDERARE CIRCA 110 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 40 NELL’ORIZZONTE DEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025.
RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA IN CRESCITA DEL 2% VS 9 MESI 2021, CON PROVENTI OPERATIVI NETTI IN AUMENTO DELLO 0,1% E COSTI OPERATIVI IN CALO DELL’ 1,8%.
MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEL CREDITO:
- RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI LORDI DEL 25,5% VS FINE 2021;
- INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI AL 2,4% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E ALL’ 1,3% AL NETTO, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1,9% E ALL’ 1% SECONDO LA METODOLOGIA EBA; PARI AL 2,2% AL LORDO DELLE RETTIFICHE E ALL’ 1,2% AL NETTO TENENDO CONTO DELLA RIDUZIONE PER LE ULTERIORI CESSIONI PREVISTE NEL 2022 GIÀ OGGETTO DI ACCANTONAMENTO NEL 4° TRIM. 2021, RISPETTIVAMENTE ALL’ 1,7% E ALLO 0,9% SECONDO LA METODOLOGIA EBA;
- COSTO DEL RISCHIO DEI 9 MESI 2022 ANNUALIZZATO A 54 CENTESIMI DI PUNTO, A 27 SE SI ESCLUDE LO STANZIAMENTO PER L’ESPOSIZIONE A RUSSIA E UCRAINA AL NETTO DEL PARZIALE RILASCIO DI RETTIFICHE GENERICHE EFFETTUATE NEL 2020 PER I FUTURI IMPATTI DI COVID-19.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 46 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEI 9 MESI 2022; CIRCA 3.200 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEI 9 MESI 2022 E OLTRE 136.000 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE OLTRE 15.000 E 680.000 POSTI DI LAVORO.
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(*) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°) Importo - approvato dall’Assemblea e autorizzato dalla BCE - equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
(1) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(2) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(3) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 13,6% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi 2022.
DATI DI SINTESI: |
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PROVENTI OPERATIVI NETTI: |
3° TRIM. 2022 9 MESI 2022
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-6,4% +0,1% |
A € 5.015 MLN DA € 5.360 MLN DEL 2° TRIM. 2022 A € 15.796 MLN DA € 15.781 MLN DEI 9 MESI 2021 |
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COSTI OPERATIVI: |
3° TRIM. 2022 9 MESI 2022
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-1,8% |
A € 2.640 MLN IN LINEA CON IL 2° TRIM. 2022 A € 7.804 MLN DA € 7.948 MLN DEI 9 MESI 2021 |
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RISULTATO GESTIONE OPERATIVA: |
3° TRIM. 2022 9 MESI 2022
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-12,7% +2% |
A € 2.375 MLN DA € 2.720 MLN DEL 2° TRIM. 2022 A € 7.992 MLN DA € 7.833 MLN DEI 9 MESI 2021 |
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RISULTATO CORRENTE LORDO: |
3° TRIM. 2022 9 MESI 2022 |
€ 1.838 MLN € 6.043 MLN |
DA € 2.074 MLN DEL 2° TRIM. 2022 DA € 6.165 MLN DEI 9 MESI 2021 |
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RISULTATO NETTO: |
3° TRIM. 2022 9 MESI 2022 |
€ 930 MLN € 3.284 MLN |
DA € 1.330 MLN DEL 2° TRIM. 2022 DA € 4.006 MLN DEI 9 MESI 2021 |
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COEFFICIENTI PATRIMONIALI: |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST DIVIDENDI MATURATI NEI 9 MESI 2022 (°) E € 3,4 MLD DI BUYBACK (°°): |
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12,6% 12,4% |
SECONDO I CRITERI TRANSITORI PER IL 2022 (4) A REGIME (5) (6) |
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(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Importo - approvato dall’Assemblea e autorizzato dalla BCE - equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
(4) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(5) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(6) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 13,6% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi del 2022.
Torino, Milano, 4 novembre 2022 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 30 settembre 2022 (°) (7).
I risultati dei primi nove mesi del 2022 confermano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente, con un utile netto trainato dagli interessi netti che ha raggiunto 4,4 miliardi di euro escludendo il de-risking riguardante la Russia. Nel terzo trimestre 2022 è stata ridotta di circa il 65% (circa 2,3 miliardi di euro) l’esposizione verso la Russia, scesa allo 0,3% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo (°°).
La generazione di valore per tutti gli stakeholder si fonda anche sul forte impegno ESG di Intesa Sanpaolo, che nei nove mesi si è tradotto, tra l’altro, in un contributo economico straordinario di circa 50 milioni di euro alle persone del Gruppo (non dirigenti) per mitigare l’impatto dell’inflazione e in molteplici iniziative umanitarie a favore delle persone della controllata Pravex Bank e della popolazione dell’Ucraina.
L’utile netto dei nove mesi è pari a 4.367 milioni di euro escludendo 1,3 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina (°°°), pienamente in linea con l’obiettivo del Piano di Impresa 2022-2025 di oltre 5 miliardi per l’anno in corso. L’utile netto contabile è pari a 3.284 milioni di euro. I crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.
Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare sotto il profilo finanziario, operativo, tecnologico e organizzativo. La formula del Piano di Impresa 2022-2025 e, in particolare, l’obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto al 2025 sono confermati. L’attuazione del Piano procede a pieno ritmo, con le principali iniziative industriali ben avviate:
● forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio:
- forte deleveraging, con una diminuzione di 3,9 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, nei primi nove mesi dell’anno, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi all’ 1% (°°°°);
- focus sull’approccio modulare e sulle prospettive settoriali, tenendo conto dello scenario macroeconomico, e sulla gestione proattiva del credito;
- focus sul piano d’azione dedicato per la Divisione Banca dei Territori, con un forte controllo del costo del rischio di fondo e del flusso di nuovi crediti deteriorati da crediti in bonis, e nuove soluzioni per le nuove esigenze emerse nell’attuale scenario;
- estensione della protezione di cybersecurity antifrode a nuovi prodotti e servizi per la clientela retail, includendo l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale; adozione di soluzioni di Open Source Intelligence per rendere efficace la capacità di Cyber Threat Intelligence;
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(°) Ai sensi dell’art. 65-bis e dell’art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017, Intesa Sanpaolo ha optato per la pubblicazione su base volontaria di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.
(7) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 28.
(°°) Post rettifiche di valore, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 1,1 miliardi di euro di cui 1,05 miliardi verso clientela (tenendo conto di una cessione per 0,4 miliardi lordi, 0,3 miliardi netti, perfezionata a inizio ottobre), al netto di 0,9 miliardi di euro di garanzie di Export Credit Agencies (off-balance pari a 0,4 miliardi, al netto di 0,5 miliardi di garanzie ECA) e quella on-balance delle controllate Banca Intesa in Russia e Pravex Bank in Ucraina è pari a 1,07 miliardi di cui 0,3 miliardi verso clientela della controllata in Russia (off-balance pari a 0,27 miliardi). L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste SDN dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 0,4 miliardi di euro.
(°°°) Pari a 1.341 milioni al lordo delle imposte, di cui 1.289 milioni relativi all’esposizione creditizia, e a 1.083 milioni al netto.
(°°°°) Secondo la metodologia EBA.
- rafforzata la protezione sia dell’accesso da remoto alle applicazioni aziendali sia dell’accesso alle postazioni aziendali mediante l’autenticazione a più fattori, anche migliorando le esperienze degli utenti con processi senza attrito;
- costituzione dell’Anti Financial Crime Digital Hub (AFC Digital Hub), al fine di diventare un centro nazionale e internazionale aperto ad altre istituzioni finanziarie e altri intermediari nel sistema, con l’obiettivo di contrastare il riciclaggio di denaro e il terrorismo mediante nuove tecnologie e l’Intelligenza Artificiale, basato su un modello di collaborazione pubblico-privato che rende possibile l’introduzione dell’innovazione (ricerca applicata) nei processi aziendali;
- costituzione del nuovo modello di Anti Financial Crime basato su una piattaforma internazionale e centri di competenza specializzati in Transaction Monitoring e Know Your Customers;
- la funzione aziendale Active Credit Portfolio Steering ha completato operazioni di protezione dal rischio di credito per un totale di 5,9 miliardi di euro nei nove mesi, includendo le prime operazioni in Italia di trasferimento del rischio di credito su portafogli di crediti immobiliari commerciali e contratti di leasing e ha continuato ad ampliare il campo di applicazione di strutture sintetiche nel quadro del Programma di Active Credit Risk Management che comprende volumi in essere per 21 miliardi di euro;
- la funzione aziendale Active Credit Portfolio Steering ha rafforzato le iniziative di efficientamento del capitale e ha potenziato l’orientamento delle strategie creditizie, indirizzando nei nove mesi 15 miliardi di euro di nuove erogazioni verso settori economici con il miglior rapporto rischio/rendimento, e ha sviluppato soluzioni di finanziamento alternative per i clienti "high risk";
- estensione del modello di business Originate to share, aumentando le capacità distributive per ottimizzare il ritorno sul capitale;
● riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia:
- costituzione della nuova Banca Digitale (Isybank) ben avviata; già operativa la Delivery Unit “Domain Isy Tech” con circa 300 specialisti dedicati; perfezionato il contratto con Thought Machine; definito il masterplan tecnologico;
- assunti e operativi il nuovo responsabile di Isybank, il nuovo responsabile di Domain Isy Tech e il nuovo responsabile della Direzione Sales & Marketing Digital Retail;
- definite la struttura dell’offerta e le funzionalità di Isybank;
- internalizzazione delle competenze core IT avviata con circa 420 persone già assunte;
- AI Lab a Torino già operativo (costituito Centai Institute);
- chiuse oltre 500 filiali tra il quarto trimestre 2021 e i primi nove mesi 2022 in vista del lancio della nuova Banca Digitale;
- pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 23 iniziative di efficientamento già identificate;
- effettuata la selezione degli strumenti a supporto delle attività di negoziazione e di ricerca dei potenziali fornitori;
- in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 275 mila metri quadri tra il quarto trimestre 2021 e i primi nove mesi 2022;
- circa 1.950 uscite volontarie nei primi nove mesi 2022;
- in corso l’implementazione di funzioni e servizi digitali in Serbia e Ungheria;
- avviato il nuovo sistema di core banking in Egitto e allineamento dei canali digitali;
- in corso le attività di analisi funzionale e tecnica in Slovacchia e Albania per l’adozione della piattaforma target del nuovo sistema di core banking;
- Digital Process Transformation: identificati i processi e attivate le attività di trasformazione E2E, avvalendosi sia di Process Intelligent Automation sia di metodi di reingegnerizzazione tradizionali (in particolare riguardanti processi di acquisto, customer onboarding e processi di control management);
- la Mobile App di Intesa Sanpaolo è stata nuovamente riconosciuta da Forrester come “Overall Digital Experience Leader” e quest’anno si è classificata prima tra tutte le app bancarie oggetto di valutazione nell’area EMEA ed è stata citata tra le best practice in diverse categorie tra le app bancarie europee;
● crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
- completamente implementato il nuovo modello di servizio per la clientela Exclusive;
- rafforzamento dell’offerta (nuovi prodotti di asset management e assicurativi) e ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: 35.000 nuovi contratti e 11 miliardi di euro di nuovi flussi di attività finanziarie della clientela nei nove mesi;
- introduzione di nuove funzionalità di Robo4Advisor di BlackRock per generare consigli di investimento su prodotti selezionati (fondi, prodotti assicurativi e certificates) a supporto dei gestori;
- adozione delle piattaforme Aladdin Wealth e Aladdin Risk di BlackRock per i servizi di investimento: modulo Aladdin Wealth per la Divisione Banca dei Territori e Fideuram (primo rilascio), modulo Aladdin Risk e Aladdin Enterprise per Fideuram Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland per i servizi di investimento;
- nuove caratteristiche per gli strumenti di consulenza dedicati alla clientela UHNWI (Ultra High Net Worth Individuals); rafforzamento del modello di servizio per i family office e prevista l’integrazione dei principi ESG nel nuovo modello unico di consulenza evoluta;
- completato il primo closing del fondo alternativo conforme all’ Art. 8 Fideuram Alternative Investments Mercati Privati Sostenibili; in corso l’arricchimento dell’offerta di fondi alternativi da parte di primari operatori internazionali mediante partnership con piattaforme specializzate;
- rilasciate nuove funzionalità della piattaforma online di investimento e trading di Fideuram, mettendo i clienti in condizione di potere aprire conti e sottoscrivere prodotti di asset management in modo indipendente e lancio del nuovo brand e logo Fideuram Direct per rafforzare l’offerta multicanale. Da inizio ottobre è operativa Alpian, la prima banca private digitale svizzera, con una piattaforma unicamente mobile che fornisce servizi multi-valuta, di wealth management e consulenza finanziaria con consulenti esperti;
- lanciati molteplici nuovi prodotti di asset management e assicurativi (es. offerta dedicata per i clienti con eccesso di liquidità e fondi a capitale protetto);
- continuo rafforzamento dell’offerta di prodotti ESG di asset management e assicurativi;
- lanciata la piattaforma digitale IncentNow per fornire informazioni alle aziende e alle istituzioni italiane in merito ai bandi pubblici relativi al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza;
- lanciati webinar e workshop con i clienti per formare e condividere opinioni su temi chiave (es. transizione digitale);
- sviluppate iniziative commerciali per supportare la clientela in diversi settori (es. Energia, TMT e Infrastrutture), per ottimizzare l’integrazione dei piani di ripresa post pandemia europei e italiani;
- avviata Cardea, piattaforma innovativa e digitale per le istituzioni finanziarie;
- rafforzamento della piattaforma digitale corporate (Inbiz) nell’Unione Europea con focus su Cash & Trade, avvalendosi dell’approccio di partnership con operatori Fintech;
- continuo potenziamento delle piattaforme IT di Global Markets (es. Equity);
- continuo rafforzamento delle attività di origination, in Italia e all’estero, anche con la valorizzazione del modello Originate-to-Share;
- lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto;
- in corso lo sviluppo di sinergie - per Global Market, Structured Finance e Investment Banking - tra la Divisione IMI Corporate & Investment Banking e le banche del Gruppo in Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Croazia;
- accelerazione della consulenza ESG alla clientela corporate per guidare la transizione energetica con un approccio scalabile, con focus sui settori Energia, Infrastrutture e Automotive & Industrials;
- perfezionato il Master Cooperation Agreement con un primario gruppo assicurativo per distribuire prodotti di bancassicurazione in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia. Concluso il Local Distribution Agreement in Slovacchia, Serbia e Slovenia;
- lanciato il prodotto di factoring “Confirming” su cinque ulteriori mercati: Slovacchia, Serbia, Romania, Slovenia e Albania;
- ulteriore sviluppo nel comparto assicurativo protezione e salute con la costituzione di InSalute Servizi, un nuovo TPA (Third-Party Administrator) in partnership con il Gruppo Reale, per la gestione specializzata di prestazioni sanitarie e assistenziali con un impulso ai servizi digitali;
● forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima e un rafforzamento della governance ESG con il Comitato Rischi diventato Comitato Rischi e Sostenibilità assumendo maggiori responsabilità ESG dallo scorso aprile:
□ supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali:
- espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e sostegno all'estero in relazione all'emergenza umanitaria in Ucraina, con oltre 14,6 milioni di interventi effettuati nei 9 mesi, con circa 10,5 milioni di pasti, oltre 2 milioni di posti letto, circa 2 milioni di medicinali e 134.000 capi di abbigliamento;
- promozione dell’inclusione educativa e dell’occupabilità giovanile:
▫ programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nei nove mesi richieste di iscrizione da parte di oltre 6.300 studenti tra i 18 e i 29 anni, oltre 1.200 studenti intervistati e oltre 500 formati e in formazione con 21 corsi (oltre 2.700 formati e in formazione dal 2019) e oltre 2.200 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa nel 2019; sta per concludersi la seconda edizione del programma "Generation4Universities" avviata a maggio, con il coinvolgimento di circa 100 studenti provenienti da 36 atenei e 31 primarie aziende italiane come potenziali datori di lavoro;
▫ programmi di educazione inclusiva: rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane (nei nove mesi 620 scuole e oltre 1.920 studenti) per promuovere l’inclusione educativa, supportando il merito e la mobilità sociale; nel 2022 lanciato il progetto School4Life per combattere l’abbandono scolastico precoce, con aziende e scuole operanti assieme a studenti, insegnanti e famiglie; tra i progetti per valorizzare il talento e il merito, l’iniziativa Tesi in Azienda con l’obiettivo di orientare gli studenti verso le tematiche più recenti nel mondo lavorativo (oltre 100 studenti nei nove mesi);
- social housing: in corso l’impostazione del progetto (sviluppo di 6-8 mila abitazioni per i giovani e i senior);
□ forte focus sull’inclusione finanziaria:
- concessi circa 6,5 miliardi di euro di credito sociale (obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati nel Piano di Impresa);
- credito al terzo settore: nei nove mesi concessi crediti a supporto degli enti nonprofit per un totale di 310 milioni di euro;
- Fund for Impact: nei nove mesi approvati 37,5 milioni di euro a sostegno delle necessità delle persone e delle famiglie, per assicurare un più ampio e sostenibile accesso al credito, con programmi dedicati come “Per Merito” (linea di credito non garantita con rimborso a 30 anni dedicata agli studenti universitari che studiano in Italia o all’estero), MAMMA@WORK (prestito per disincentivare l’abbandono dell’attività lavorativa da parte delle neo-mamme e supportare la maternità nei primi anni di vita dei figli), “per Crescere” (fondi per la formazione e l’istruzione dei figli in età scolare dedicati alle famiglie fragili), “per avere Cura” (finanziamenti a sostegno delle famiglie che assistono persone non autosufficienti) e altre soluzioni (es. “Obiettivo Pensione”, “per Esempio”, XME Studio Station);
- credito per la rigenerazione urbana: nei nove mesi impegnati circa 600 milioni di euro di nuovi finanziamenti a supporto degli investimenti in student housing, servizi e infrastrutture sostenibili, in aggiunta alle più importanti iniziative di rigenerazione urbana in corso in Italia; promozione di iniziative accademiche per definire metodologie di valutazione ESG per l’impatto della rigenerazione urbana;
□ continuo impegno per la cultura:
- Gallerie d’Italia: aperti due nuovi musei a maggio raddoppiando a quattro il numero di sedi delle Gallerie d’Italia: a Torino museo dedicato alla fotografia, al mondo digitale e alle tematiche ESG, a Napoli museo che espone 680 opere d’arte della collezione della Banca, dall’archeologia all’arte contemporanea; complessivamente 11 mostre da gennaio a settembre e circa 315.000 visitatori; 690 workshop didattici cui hanno partecipato circa 15.000 bambini e ragazzi delle scuole del territorio e 176 percorsi ideati per il pubblico costituito da persone fragili cui hanno preso parte circa 2.600 persone (attività tutte gratuite);
- 213 opere d’arte di collezioni d’arte private in prestito per 45 mostre temporanee in Italia e all’estero;
- formazione e progetti per i giovani nelle professioni dell’arte e della cultura: nell’ambito della Gallerie d'Italia Academy, si sono conclusi la seconda edizione del corso di alta formazione per giovani manager del patrimonio culturale, in collaborazione con il Ministero della Cultura (30 studenti, 8 borse di studio, 60 docenti, 162 ore di lezione) e il primo progetto di collaborazione triennale tra le Gallerie d’Italia di Torino e lo IED - Istituto Europeo di Design di Torino (coinvolti 21 studenti del Corso di Fotografia); continua il Progetto Euploos con le Gallerie degli Uffizi a Firenze per la digitalizzazione del loro Gabinetto dei Disegni e delle Stampe (1.364 schede scientifiche; 2.937 immagini);
- partnership con istituzioni e musei pubblici e privati, nazionali e internazionali: relazioni con Fondazioni, fiere internazionali (Miart di Milano, Salone del Libro di Torino, Festival della Fotografia di Cortona), musei italiani (inclusi Palazzo Strozzi di Firenze e Museo Archeologico Nazionale di Napoli), sostegno a Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, dialogo con realtà estere (Ambasciata Italiana a Bruxelles, Petit Palais e Ambasciata Italiana a Parigi);
□ promozione dell’innovazione:
- iniziative per la crescita delle start-up e lo sviluppo di ecosistemi di innovazione:
▫ Torino: lanciata la quarta classe del programma “Torino Cities of the Future Accelerator” gestito da Techstars; dall’avvio nel 2019, 35 start-up accelerate (11 team italiani), oltre 30 proof of concept con stakeholder del territorio, circa 51 milioni di euro di capitale raccolti, oltre 310 nuove risorse assunte dopo l’accelerazione;
▫ Firenze: avviata la fase di candidature per la seconda classe del programma triennale “Italian Lifestyle Accelerator Program” gestito da Nana Bianca; nella prima classe 6 start-up italiane accelerate (oltre 210 candidate, 85% italiane) e oltre 2 milioni di euro di capitale raccolti;
▫ Napoli: conclusa la prima classe del programma di accelerazione in Bioeconomia "Terra Next" per 8 start-up (circa 130 candidate, 83% italiane), con Cassa Depositi e Prestiti, Cariplo Factory, partner corporate e scientifici e il patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica;
▫ iniziativa Up2Stars, iniziativa sviluppata dalla Divisione Banca dei Territori con il supporto di Intesa Sanpaolo Innovation Center, rivolta a 40 start-up su 4 pilastri verticali (Digitale/Industria 4.0; Bioeconomia, focus su Agritech e Foodtech; Medtech/Sanità; Aerospaziale); conclusi tre programmi (oltre 450 candidate), iniziata la fase di candidature per il quarto;
▫ In Action ESG Climate, iniziativa promossa dalla Divisione Insurance con il supporto di Intesa Sanpaolo Innovation Center dedicata a promuovere lo sviluppo di nuove soluzioni per contrastare il cambiamento climatico e sostenere la transizione ecologica, mediante l’innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuovi modelli di business, conclusa premiando i tre migliori progetti presentati con un contributo totale di 500.000 euro;
▫ 2 programmi di accelerazione di start-up per la clientela completati a metà ottobre (oltre 15 start-up accelerate);
- lanciati 165 progetti di innovazione nei nove mesi 2022 (attesi circa 800 progetti di innovazione nel corso del Piano di Impresa 2022-2025);
- sviluppo di progetti di ricerca applicata multidisciplinari, di cui 12 in corso nel campo dell’Intelligenza Artificiale, della robotica e della neuroscienza e più di cinque da lanciare entro la fine del 2022;
- business transformation: circa 25 aziende coinvolte in programmi di open innovation; completato il supporto alle Fondazioni Compagnia di San Paolo e Cariplo per il loro Bando Evoluzioni riguardante la digitalizzazione del settore nonprofit; lanciato un nuovo programma di Circular Economy Open Innovation focalizzato sull’energia;
- diffusione della mentalità/cultura dell’innovazione: lanciata una collezione di podcast sulle tematiche dell’innovazione (A prova di futuro) per la diffusione della cultura dell’innovazione; realizzati 30 eventi di positioning e match-making con oltre 2.100 partecipanti; pubblicati 10 rapporti sull’innovazione riguardanti tecnologie e tendenze;
- investimenti di Neva SGR in start-up per oltre 44 milioni di euro nei nove mesi, di cui oltre 20 milioni nel terzo trimestre;
□ accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette:
- a seguito dell’adesione del Gruppo alla NetZero Banking Alliance (NZBA), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI) e alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) (°):
▫ in febbraio 2022: pubblicati nel Piano di Impresa 2022-2025 gli obiettivi fissati al 2030 per 4 settori ad alta emissione (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining, che rappresentano oltre il 60% delle emissioni finanziate del portafoglio delle aziende non finanziarie nei settori identificati dalla NZBA);
▫ in aprile 2022: pubblicato sul sito internet di SBTi l’impegno di Intesa Sanpaolo per la convalida di SBTi;
▫ in ottobre 2022: Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR, Fideuram Asset Management Ireland e il Gruppo Assicurativo Intesa Sanpaolo Vita hanno pubblicato i primi obiettivi intermedi;
______
(°) Il Gruppo ha aderito anche alla Net Zero Insurance Alliance (NZIA).
- in corso active engagement, che include:
▫ partecipazione a workgroup/workstream di Glasgow Financial Alliance for Net-Zero, NZBA, NZAOA, Institutional Investors’ Group on Climate Change, con un contributo concreto a pubblicazioni relative e casi di studio dedicati;
▫ in giugno 2022: Intesa Sanpaolo è diventata un investitore sottoscrittore di CDP;
▫ in ottobre 2022: Eurizon ha aderito alla CDP Science-Based Targets Campaign, promuovendo la trasparenza ambientale delle aziende;
- le Linee Guida del Gruppo per la governance dei rischi ESG sono state riviste ad aprile 2022 in linea con gli sviluppi regolamentari e le iniziative riguardanti clima e ambiente in corso;
□ supporto alla clientela nella transizione ESG/climate:
- erogati circa 29 miliardi di euro tra il 2021 e i nove mesi 2022 dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021-2026;
- 8 miliardi di euro di linee di credito per l’economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025: nei nove mesi valutati e validati 284 progetti per un ammontare di 7,5 miliardi di euro, concessi 3,3 miliardi di euro in 131 operazioni (di cui 2 miliardi relativi a Green Finance) ed erogati 2,6 miliardi (di cui 1,1 miliardi relativi a Green Finance); rinnovata la partnership con la Ellen MacArthur Foundation e con Cariplo Factory per il Circular Economy Lab;
- attivati i primi sei Laboratori ESG (a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo e Bari-Taranto), un punto di incontro fisico e virtuale per supportare le piccole e medie imprese nell’approccio alla sostenibilità, ed evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner (es. Circularity, Nativa, CE Lab e altri);
- continuo arricchimento della gamma dei prodotti S-loan dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità (5 linee di prodotti: S-Loan ESG, S-Loan Diversity, S-Loan Climate Change, S-Loan Agribusiness e S-Loan Turismo): circa 1,8 miliardi di euro erogati nei nove mesi (circa 3,2 miliardi dal lancio); a marzo 2022, Intesa Sanpaolo ha vinto i Milano Finanza Banking Awards per il suo prodotto S-Loan e per la piattaforma di formazione ESG dedicata ai clienti corporate (Skills4ESG);
- nell’ottobre 2021 lanciati i Digital Loans (D-Loans) finalizzati a migliorare la digitalizzazione delle aziende: 20 milioni di euro erogati nei nove mesi (21 milioni dal lancio);
- in dicembre 2021 lanciati i Suite Loans finalizzati all’incentivazione degli investimenti per riqualificare/migliorare strutture alberghiere e servizi ricettivi: 9 milioni di euro erogati dal lancio;
- accelerazione della consulenza ESG alla clientela corporate per guidare la transizione energetica con un approccio scalabile; con focus sui settori Energia, Infrastrutture e Automotive & Industrials;
- nuova proposta del Gruppo riguardante il mercato volontario del carbonio, con chiari ruoli assegnati alla Divisione Banca dei Territori e alla Divisione IMI Corporate & Investment Banking, definizione del perimetro di prodotti/servizi e focus iniziale sulle attività di gestione forestale;
- lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto;
- rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG sia di asset management sia assicurativi, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon cresciuta al 51%;
- lanciato il primo fondo Net Zero "Eurizon Step 50 Objective Net Zero", che investe in aziende con obiettivi di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050;
- impegno continuo in attività di Stewardship: nei nove mesi Eurizon Capital SGR ha partecipato a 227 assemblee (di cui il 72% costituito da società quotate all’estero) e a 414 engagement (di cui il 54% su tematiche ESG);
- rivisto il modello di consulenza di Fideuram per includere principi ESG nella pianificazione finanziaria basata sulle necessità e lanciato un programma completo di formazione per la certificazione ESG dei banker con oltre 41.000 ore erogate nei nove mesi;
- nei nove mesi la Divisione Private Banking ha realizzato 40 Customer Events (26 in presenza e 14 digitali) per un totale di 7.823 partecipanti (2.180 in presenza e 5.643 digitalmente).
Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e si classifica prima tra le banche europee in tre delle principali valutazioni internazionali ESG, MSCI, Sustainalytics e Bloomberg ESG Disclosure Score. Inoltre, Intesa Sanpaolo a febbraio 2022 ha ricevuto il riconoscimento S&P Global Sustainability Award - Bronze Class e:
- è stata inserita per il quinto anno consecutivo nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) 2022, registrando un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane;
- è stata riconosciuta come prima banca in Europa e seconda al mondo nel Diversity and Inclusion Index 2022 di Refinitiv tra le 100 migliori aziende per diversità e inclusione;
- è stata tra le prime europee ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione internazionale Gender Equality European & International Standard (GEEIS-Diversity) su diversità e inclusione;
● le persone del Gruppo sono la risorsa più importante:
- assunti circa 1.100 professional tra il 2021 e i nove mesi 2022;
- riqualificate circa 1.450 persone e circa 8,4 milioni di ore di formazione nei nove mesi;
- oltre 120 talenti hanno già completato il percorso di sviluppo nell’ambito dell’International Talent Program, tuttora in corso per altre circa 200 persone: circa 150 nuovi talenti sono stati selezionati e hanno iniziato il programma a fine ottobre;
- individuate circa 430 key people soprattutto nell’ambito del middle management per iniziative dedicate di sviluppo e formazione;
- live webinar, podcast, contenuti video, articoli e altre iniziative in corso, anche in presenza, per favorire il benessere delle persone;
- attuato il nuovo piano di incentivazione a lungo termine per supportare gli obiettivi del Piano di Impresa e favorire l’imprenditorialità individuale;
- conclusa la costituzione del nuovo campione nazionale della formazione con l’aggregazione tra Intesa Sanpaolo Formazione e Digit’Ed, società del Fondo Nextalia;
- definiti e condivisi gli obiettivi di diversity & inclusion 2022 per ogni unità organizzativa, inclusa l’implementazione del nuovo impegno per la parità di genere nell’accesso ai ruoli di senior leadership; lanciato il monitoraggio degli obiettivi 2022 per ciascuna Divisione e Area di Governo; avviata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di persone del Gruppo, che ha accolto oltre 400 persone LGBTQ+ e alleati;
- Intesa Sanpaolo riconosciuta Top Employer 2022 da Top Employers Institute e classificata al primo posto nella classifica Top Companies 2022 di LinkedIn;
- nel secondo trimestre 2022 contributo economico straordinario di 48 milioni di euro alle persone di Intesa Sanpaolo - escludendo dirigenti e comparabili a dirigenti - per mitigare l’impatto dell’inflazione;
● acconto dividendi cash per 1.401 milioni di euro: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato la distribuzione di 7,38 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come acconto dividendi a valere sui risultati del 2022, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2022 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a Intesa Sanpaolo che ostino a tale distribuzione, anche in considerazione dei coefficienti patrimoniali - sia registrati al 30 settembre 2022 sia attesi a fine anno - ampiamente superiori ai requisiti minimi stabiliti dalle normative di vigilanza e in particolare del Common Equity Tier 1 Ratio, superiore anche al livello minimo del 12% a regime che il Gruppo si è prefisso di rispettare; inoltre, la società di revisione EY S.p.A. ha rilasciato in data odierna il parere previsto dall’articolo 2433-bis del Codice Civile. Più precisamente, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di 1.401.373.673,21 euro, risultante da un importo unitario di 7,38 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.988.803.160 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. L’acconto dividendi verrà messo in pagamento il 23 novembre 2022 (con stacco cedole il 21 novembre e record date il 22 novembre). Rapportando il predetto importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato ieri, risulta un rendimento (dividend yield) pari al 3,7%;
● buyback: avviato il 4 luglio e concluso l’ 11 ottobre 2022 il programma annunciato il 24 giugno scorso, per un esborso pari a 1.700 milioni di euro.
Nei primi nove mesi del 2022, per il Gruppo si registra:
● utile netto pari a 4.367 milioni escludendo le rettifiche di valore per Russia e Ucraina (+9% rispetto a 4.006 milioni dei primi nove mesi del 2021), utile netto contabile a 3.284 milioni;
● risultato della gestione operativa in crescita del 2% rispetto ai primi nove mesi 2021;
● proventi operativi netti in aumento dello 0,1% rispetto ai primi nove mesi 2021;
● costi operativi in diminuzione dell’ 1,8% rispetto ai primi nove mesi 2021;
● elevata efficienza, con un cost/income al 49,4% nei primi nove mesi 2022, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio dei primi nove mesi del 2022 annualizzato a 54 centesimi di punto (da 59 nell’esercizio 2021), a 27 se si esclude lo stanziamento per l’esposizione a Russia e Ucraina al netto di circa 0,3 miliardi di euro di rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19 (da 25 nell’esercizio 2021 se si esclude lo stanziamento per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati), con 0,4 miliardi di euro di overlay per accantonamenti generici ancora disponibili;
● miglioramento della qualità del credito (°):
- riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, pari a circa 3,9 miliardi di euro da fine 2021 e a circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015;
- lo stock di crediti deteriorati scende, dal dicembre 2021, del 25,5% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,8% al netto;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 2,4% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1,3% al netto considerando il dato contabile al 30 settembre (°°), pari rispettivamente al 2,2% e all’ 1,2% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021 (°°°). Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1,9% al lordo delle rettifiche di valore e all’ 1% al netto considerando il dato contabile al 30 settembre, rispettivamente all’ 1,7% e allo 0,9% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021;
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 46,9% a fine settembre 2022, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 65,8%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine settembre 2022;
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(°) L’ammontare di moratorie in essere a fine settembre 2022 è pari a circa 0,1 miliardi di euro (dei quali circa il 48% relativi a imprese e circa il 52% a famiglie), nessun ammontare materiale in ottemperanza ai criteri EBA. L’ammontare di crediti garantiti dallo Stato è pari a circa 35 miliardi di euro (circa 6 miliardi SACE e circa 29 miliardi Fondo PMI).
(°°) Dai crediti deteriorati a fine settembre 2022 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 3,8 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 0,9 miliardi al netto.
(°°°) Cessioni previste pari a 0,8 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e 0,4 miliardi al netto.
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 30 settembre 2022, deducendo dal capitale (*) 2.299 milioni di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi e 3,4 miliardi di euro di buyback (°), il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 è risultato pari al 12,6% (8) e il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,4% (9) (10) senza considerare circa 110 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 40 nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025, rispetto a un requisito SREP da rispettare nel 2022 - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (**) - pari all’ 8,92% (***). Nei primi nove mesi, circa 15 centesimi di punto di impatti negativi regolamentari (nell’ambito dei circa 60 centesimi di punto stimati per l’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025) e circa 5 centesimi di punto di impatti negativi dovuti alla crescita dei Risk Weighted Assets per gli eventi riguardanti Russia e Ucraina;
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine settembre 2022, attività liquide per 301 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 163 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti di liquidità Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio di Basilea 3. Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 30 settembre 2022 a circa 115 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;
● supporto all’economia reale: circa 64 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi del 2022, con circa 46 miliardi in Italia, di cui circa 41 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 3.200 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi del 2022 e oltre 136.000 dal 2014, preservando rispettivamente oltre 15.000 e 680.000 posti di lavoro.
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(*) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°) Importo - approvato dall’Assemblea e autorizzato dalla BCE - equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
(8) Calcolato includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(9) Calcolato escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9.
(10) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime stimato pari al 13,6% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo dei primi nove mesi 2022.
(**) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 30 settembre 2022 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2023 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il 2022).
(***) Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
I risultati di conto economico del terzo trimestre 2022
Il conto economico consolidato del terzo trimestre 2022 registra interessi netti pari a 2.387 milioni di euro, in aumento del 14,1% rispetto ai 2.092 milioni del secondo trimestre 2022 e del 19,4% rispetto ai 2.000 milioni del terzo trimestre 2021.
Le commissioni nette sono pari a 2.153 milioni di euro, in diminuzione del 4,5% rispetto ai 2.255 milioni del secondo trimestre 2022. In dettaglio, si registra una crescita del 4,5% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 7,3% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione del 12,4% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 2,4% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 8 milioni nel terzo trimestre 2022 e a 4 milioni di euro nel secondo trimestre 2022) e del 15,2% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del terzo trimestre 2022 diminuiscono del 7,3% rispetto ai 2.323 milioni del terzo trimestre 2021. In dettaglio, si registra una crescita del 7,5% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione del 15,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito l’apporto da intermediazione e collocamento di titoli diminuisce del 35,9%, quello da risparmio gestito del 12,9% (con commissioni di performance pari a 52 milioni di euro nel terzo trimestre 2021) e quello da prodotti assicurativi dell’ 11%.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 436 milioni di euro, rispetto ai 465 milioni del secondo trimestre 2022 e ai 365 milioni del terzo trimestre 2021.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 51 milioni di euro, rispetto a 560 milioni del secondo trimestre 2022, con la componente relativa alla clientela che aumenta a 105 milioni da 88 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo per 173 milioni rispetto a un saldo negativo per 78 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 129 milioni da 568 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo per 10 milioni rispetto a un saldo negativo per 18 milioni. Il risultato di 51 milioni del terzo trimestre 2022 si confronta con i 380 milioni del terzo trimestre 2021, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 76 milioni, quello della componente di capital markets di 158 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria di 143 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di 3 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 5.015 milioni di euro, in diminuzione del 6,4% rispetto ai 5.360 milioni del secondo trimestre 2022 e dell’ 1,6% rispetto ai 5.094 milioni del terzo trimestre 2021.
I costi operativi ammontano a 2.640 milioni di euro, in linea con il secondo trimestre 2022, a seguito di un aumento dell’ 1,2% per le spese del personale e dell’ 1,3% per gli ammortamenti e di una diminuzione del 3,2% per le spese amministrative; i costi operativi del terzo trimestre 2022 scendono dello 0,5% rispetto ai 2.653 milioni del corrispondente trimestre 2021, a seguito di una diminuzione dello 0,2% per le spese del personale e del 2,9% per le spese amministrative e di un aumento del 4% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.375 milioni di euro, in diminuzione del 12,7% rispetto ai 2.720 milioni del secondo trimestre 2022 e del 2,7% rispetto ai 2.441 milioni del terzo trimestre 2021. Il cost/income ratio nel terzo trimestre 2022 è pari al 52,6%, rispetto al 49,3% del secondo trimestre 2022 e al 52,1% del terzo trimestre 2021.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 496 milioni di euro (comprendenti 196 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 730 milioni del secondo trimestre 2022 (che includevano 292 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e a 543 milioni del terzo trimestre 2021 (che includevano lo stanziamento di circa 160 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 45 milioni di euro, rispetto ai 63 milioni del secondo trimestre 2022 e agli 82 milioni del terzo trimestre 2021.
Gli altri proventi netti sono pari a 4 milioni di euro, rispetto a 147 milioni di euro nel secondo trimestre 2022 (comprendenti 194 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l’impatto dell’inflazione) e a 63 milioni nel terzo trimestre 2021.
L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al secondo trimestre 2022 e al terzo trimestre 2021.
Il risultato corrente lordo è pari a 1.838 milioni di euro, rispetto a 2.074 milioni del secondo trimestre 2022 e a 1.879 milioni del terzo trimestre 2021.
Il risultato netto consolidato è pari a 930 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 562 milioni di euro;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 23 milioni;
- effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 51 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 266 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per un milione riguardanti il fondo di risoluzione, per 385 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2022, per 3 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 3 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e variazioni positive di fair value per 5 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 12 milioni di euro nel secondo trimestre 2022, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per 3 milioni riguardanti il fondo di risoluzione e oneri per 11 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per 2 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Nel terzo trimestre 2021 questa voce era ammontata a 210 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 306 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2021 e per 5 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per un milione riguardanti Atlante;
- un utile di pertinenza di terzi per 6 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 930 milioni di euro nel terzo trimestre 2022 si confronta con quello pari a 1.330 milioni nel secondo trimestre 2022 e a 983 milioni nel terzo trimestre 2021.
I risultati di conto economico dei primi nove mesi del 2022 (°)
Il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2022 registra interessi netti pari a 6.436 milioni di euro, in aumento dell’ 8,2% rispetto ai 5.950 milioni dei primi nove mesi 2021.
Le commissioni nette sono pari a 6.697 milioni di euro, in diminuzione del 4,5% rispetto ai 7.009 milioni dei primi nove mesi 2021. In dettaglio, si registra una crescita del 5,6% delle commissioni da attività bancaria commerciale e una diminuzione dell’ 11,1% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra una diminuzione dello 34,5% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 9,9% per quella relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 20 milioni nei primi nove mesi 2022 e a 174 milioni di euro nei primi nove mesi 2021) e dello 0,8% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.303 milioni di euro, rispetto a 1.219 milioni dei primi nove mesi 2021.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 1.380 milioni di euro, rispetto a 1.524 milioni dei primi nove mesi 2021, con la componente relativa alla clientela che aumenta a 283 milioni da 238 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo per 262 milioni rispetto a un saldo positivo per 573 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che sale a 1.391 milioni da 703 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo negativo per 32 milioni rispetto a un saldo positivo per 10 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 15.796 milioni di euro, in aumento dello 0,1% rispetto ai 15.781 milioni dei primi nove mesi 2021.
I costi operativi ammontano a 7.804 milioni di euro, in calo dell’ 1,8% rispetto ai 7.948 milioni dei primi nove mesi 2021, a seguito di una diminuzione del 2% per le spese del personale e del 3,7% per le spese amministrative e di un aumento del 3,3% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 7.992 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto ai 7.833 milioni dei primi nove mesi 2021. Il cost/income ratio nei primi nove mesi 2022 è pari al 49,4%, rispetto al 50,4% dei primi nove mesi 2021.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.928 milioni di euro (comprendenti 1.289 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina e circa 300 milioni di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), rispetto a 1.544 milioni dei primi nove mesi 2021 (che includevano lo stanziamento di circa 360 milioni riguardante specifici portafogli per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 168 milioni di euro, rispetto a 436 milioni dei primi nove mesi 2021 (comprendenti circa 125 milioni per il rafforzamento delle riserve assicurative).
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(°) I dati relativi al primo semestre 2021 sono stati riesposti come “Dati rideterminati” per tenere conto, sulla base di dati gestionali, della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come riportato nella nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 28.
Gli altri proventi netti sono pari a 147 milioni di euro (comprendenti 194 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l’impatto dell’inflazione), rispetto a 254 milioni nei primi nove mesi 2021 (comprendenti la plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione del ramo di azienda relativo alle attività di Banca Depositaria e Fund Administration di Fideuram Bank Luxembourg).
L’utile delle attività operative cessate è nullo, rispetto a 58 milioni nei primi nove mesi 2021.
Il risultato corrente lordo è pari a 6.043 milioni di euro, rispetto a 6.165 milioni dei primi nove mesi 2021.
Il risultato netto consolidato è pari a 3.284 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 2.009 milioni di euro, che includono un beneficio di 117 milioni derivante dal riallineamento fiscale di attività intangibili;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 62 milioni;
- effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 152 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 544 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 363 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 385 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2022, per 20 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 17 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere, per 5 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e variazioni negative di fair value per 2 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 489 milioni di euro nei primi nove mesi 2021, derivanti da oneri ante imposte per 381 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 306 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2021, per 9 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 16 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e per un milione relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante.
- una perdita di pertinenza di terzi per 8 milioni di euro.
Il risultato netto di 3.284 milioni di euro dei primi nove mesi 2022 si confronta con 4.006 milioni dei primi nove mesi 2021.
Lo stato patrimoniale al 30 settembre 2022
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre 2022 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 474 miliardi di euro, in aumento dell’ 1,7% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 2,1% rispetto al 30 settembre 2021 (in crescita dell’ 1,5% rispetto al secondo trimestre 2022 e del 2,8% rispetto ai primi nove mesi 2021 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 6.030 milioni di euro, in diminuzione del 14,8% rispetto ai 7.077 milioni del 31 dicembre 2021. In quest’ambito, i crediti in sofferenza diminuiscono a 1.298 milioni di euro da 2.130 milioni del 31 dicembre 2021, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,5% al 31 dicembre 2021), e un grado di copertura al 65,8% (70,4% a fine 2021). Le inadempienze probabili diminuiscono a 4.248 milioni di euro da 4.325 milioni del dicembre 2021 e i crediti scaduti/sconfinanti scendono a 484 milioni di euro da 622 milioni a fine 2021. Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.196 miliardi di euro, in diminuzione del 6,9% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 4,3% rispetto al 30 settembre 2021. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 551 miliardi, in diminuzione dell’ 1,2% rispetto al 31 dicembre 2021 e in crescita del 2,4% rispetto al 30 settembre 2021. Il complesso di raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche è pari a 174 miliardi, in diminuzione del 14,9% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 14,5% rispetto al 30 settembre 2021. La raccolta indiretta ammonta a 643 miliardi, in diminuzione dell’ 11,3% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 9,3% rispetto al 30 settembre 2021. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 427 miliardi, in diminuzione del 10,6% rispetto al 31 dicembre 2021 e dell’ 8,6% rispetto al 30 settembre 2021; la nuova produzione vita nei primi nove mesi 2022 ammonta a 11,5 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 216 miliardi, in diminuzione del 12,6% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 10,7% rispetto al 30 settembre 2021.
I coefficienti patrimoniali al 30 settembre 2022 - calcolati applicando i criteri transitori in vigore per il 2022, deducendo dal capitale (°) 2.299 milioni di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi e 3,4 miliardi di euro di buyback (°°) - risultano pari a:
- 12,6% per il Common Equity Tier 1 ratio (11) (14,5% a fine 2021 (12)),
- 14,9% per il Tier 1 ratio (11) (16,4% a fine 2021 (12)),
- 17,5% per il coefficiente patrimoniale totale (11) (19,1% a fine 2021 (12)).
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(*) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Importo - approvato dall’Assemblea e autorizzato dalla BCE - equivalente al dividendo sospeso per il 2019.
(11) Includendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 12,4% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 14,6% per il Tier 1 ratio e al 17,5% per il coefficiente patrimoniale totale.
(12) Secondo i criteri transitori in vigore per il 2021. Escludendo la mitigazione dell’impatto della prima applicazione del principio contabile IFRS 9, i coefficienti patrimoniali risultano pari al 14% per il Common Equity Tier 1 ratio, al 15,9% per il Tier 1 ratio e al 18,9% per il coefficiente patrimoniale totale.
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 163 miliardi di euro a fine settembre 2022,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 301 miliardi di euro a fine settembre 2022,
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 30 settembre 2022 a circa 115 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per l’ 84% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 3,4 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2022, nel cui ambito operazioni benchmark di Additional Tier 1 per un miliardo di euro, di green senior non-preferred per un miliardo di euro e di Tier 2 per 400 milioni di sterline (per circa l’ 87% collocata presso investitori esteri).
Il leverage ratio al 30 settembre 2022 (che include le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 5,3% applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 e a 5,2% applicando i criteri a regime, valori tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
* * *
Al 30 settembre 2022, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.620 sportelli bancari - 3.662 in Italia e 958 all’estero - e 95.554 persone.
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I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (clienti privati con attività finanziarie fino a 250.000 euro e reddito netto annuo inferiore a 50.000 euro, attività/aziende con minore complessità di esigenze);
- clientela Exclusive (clienti privati con attività finanziarie da 250.000 euro a un milione di euro o con reddito netto annuo superiore a 50.000 euro);
- clientela Imprese (aziende con fatturato di gruppo non superiore a 350 milioni);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include l’attività di banca di prossimità, effettuata - mediante la partnership tra la controllata Banca 5 e il Gruppo ENEL (Mooney) - avvalendosi di canali alternativi agli sportelli bancari, con focalizzazione sull’instant banking per fasce di clientela poco bancarizzate.
La Divisione Banca dei Territori nel terzo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 2.146 milioni, -2,4% rispetto a 2.198 milioni del secondo trimestre 2022;
- costi operativi per 1.540 milioni, -1,8% rispetto a 1.568 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato della gestione operativa di 606 milioni, -3,9% rispetto a 630 milioni del secondo trimestre 2022;
- un cost/income ratio al 71,8% rispetto al 71,3% del secondo trimestre 2022;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 162 milioni, rispetto a 423 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato lordo pari a 443 milioni, rispetto a 218 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato netto pari a 73 milioni, rispetto a 141 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione Banca dei Territori nei primi nove mesi del 2022 registra:
- proventi operativi netti per 6.526 milioni, -1,4% rispetto a 6.619 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa il 41% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (42% nei primi nove mesi 2021);
- costi operativi per 4.641 milioni, -3,4% rispetto a 4.803 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato della gestione operativa di 1.885 milioni, +3,8% rispetto a 1.816 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un cost/income ratio al 71,1% rispetto al 72,6% dei primi nove mesi 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 459 milioni, rispetto a 1.065 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 1.437 milioni, rispetto a 803 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato netto pari a 729 milioni, rispetto a 346 milioni dei primi nove mesi 2021.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Global Corporate, cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 7 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Energy; Telecom, Media & Technology;
- International Department, che cura lo sviluppo internazionale della Divisione e cui è affidata la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Global Banking & Sovereign Institutions, cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie;
- Global Transaction Banking, cui compete la gestione dei servizi transazionali;
- Global Markets & Investment Banking, deputata all’attività di investment banking (M&A e advisory), finanza strutturata, capital markets e primary market (equity e debt capital market).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nel terzo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 888 milioni, -24% rispetto a 1.169 milioni del secondo trimestre 2022;
- costi operativi per 356 milioni, +2,6% rispetto a 347 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato della gestione operativa di 532 milioni, -35,3% rispetto a 822 milioni del secondo trimestre 2022;
- un cost/income ratio al 40,1% rispetto al 29,7% del secondo trimestre 2022;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 329 milioni, rispetto a 384 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato corrente lordo pari a 202 milioni, rispetto a 438 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato netto pari a 134 milioni, rispetto a 234 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking nei primi nove mesi del 2022 registra:
- proventi operativi netti per 3.451 milioni, -5,7% rispetto a 3.658 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa il 22% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (23% nei primi nove mesi 2021);
- costi operativi per 1.022 milioni, +2,8% rispetto a 994 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato della gestione operativa di 2.429 milioni, -8,8% rispetto a 2.664 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un cost/income ratio al 29,6% rispetto al 27,2% dei primi nove mesi 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 1.461 milioni, rispetto a 40 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 968 milioni, rispetto a 2.624 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato netto pari a 539 milioni, rispetto a 1.811 milioni dei primi nove mesi 2021.
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione opera con l’HUB Europa Sud-Orientale, costituito da Privredna Banka Zagreb in Croazia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina e Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, l’HUB Europa Centrale, costituito da VUB Banka in Slovacchia e Repubblica Ceca e CIB Bank in Ungheria, e con Intesa Sanpaolo Bank Albania, Intesa Sanpaolo Bank Romania, Banca Intesa Beograd in Serbia, Bank of Alexandria in Egitto, Pravex Bank in Ucraina e Eximbank in Moldavia.
La Divisione International Subsidiary Banks nel terzo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 573 milioni, +5% rispetto a 546 milioni del secondo trimestre 2022;
- costi operativi per 284 milioni, +8,2% rispetto a 262 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato della gestione operativa di 290 milioni, +2% rispetto a 284 milioni del secondo trimestre 2022;
- un cost/income ratio al 49,5% rispetto al 48% del secondo trimestre 2022;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 44 milioni, rispetto a 61 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato corrente lordo pari a 248 milioni, rispetto a 224 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato netto pari a 186 milioni, rispetto a 131 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione International Subsidiary Banks nei primi nove mesi del 2022 registra:
- proventi operativi netti per 1.619 milioni, +10,1% rispetto a 1.471 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa il 10% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (9% nei primi nove mesi 2021);
- costi operativi per 802 milioni, +3,6% rispetto a 774 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato della gestione operativa di 817 milioni, +17,2% rispetto a 697 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un cost/income ratio al 49,5% rispetto al 52,6% dei primi nove mesi 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 245 milioni, rispetto a 141 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 575 milioni, rispetto a 561 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato netto pari a 353 milioni, rispetto a 393 milioni dei primi nove mesi 2021.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Fideuram Bank Luxembourg, Reyl Intesa Sanpaolo, Compagnie de Banque Privée Quilvest, Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking nel terzo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 589 milioni, +1% rispetto a 583 milioni del secondo trimestre 2022;
- costi operativi per 217 milioni, -5,3% rispetto a 229 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato della gestione operativa di 372 milioni, +5,1% rispetto a 354 milioni del secondo trimestre 2022;
- un cost/income ratio al 36,8% rispetto al 39,3% del secondo trimestre 2022;
- riprese di valore nette pari a 4 milioni, rispetto a 5 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato corrente lordo pari a 376 milioni, rispetto a 359 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato netto pari a 235 milioni, rispetto a 269 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione Private Banking nei primi nove mesi del 2022 registra:
- proventi operativi netti per 1.749 milioni, -2,9% rispetto a 1.801 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa l’ 11% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (11% nei primi nove mesi 2021);
- costi operativi per 666 milioni, +0,2% rispetto a 665 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato della gestione operativa di 1.083 milioni, -4,7% rispetto a 1.136 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un cost/income ratio al 38,1% rispetto al 36,9% dei primi nove mesi 2021;
- riprese di valore nette pari a 15 milioni, rispetto a un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 28 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 1.098 milioni, rispetto a 1.302 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato netto pari a 750 milioni, rispetto a 863 milioni dei primi nove mesi 2021.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management nel terzo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 229 milioni, -5,3% rispetto a 242 milioni del secondo trimestre 2022;
- costi operativi per 52 milioni, +2,9% rispetto a 51 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato della gestione operativa di 177 milioni, -7,5% rispetto a 191 milioni del secondo trimestre 2022;
- un cost/income ratio al 22,7% rispetto al 20,9% del secondo trimestre 2022;
- un risultato corrente lordo pari a 177 milioni, rispetto a 191 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato netto pari a 132 milioni, rispetto a 157 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione Asset Management nei primi nove mesi del 2022 registra:
- proventi operativi netti per 724 milioni, -22,8% rispetto a 938 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa il 5% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (6% nei primi nove mesi 2021);
- costi operativi per 152 milioni, -6,2% rispetto a 162 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato della gestione operativa di 572 milioni, -26,3% rispetto a 776 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un cost/income ratio al 21% rispetto al 17,3% dei primi nove mesi 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 572 milioni, rispetto a 776 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato netto pari a 435 milioni, rispetto a 557 milioni dei primi nove mesi 2021.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Cargeas Assicurazioni e Intesa Sanpaolo Insurance Agency) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance nel terzo trimestre 2022 registra:
- proventi operativi netti per 413 milioni, -6% rispetto a 439 milioni del secondo trimestre 2022;
- costi operativi per 92 milioni, -0,4% rispetto a 93 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato della gestione operativa di 321 milioni, -7,5% rispetto a 347 milioni del secondo trimestre 2022;
- un cost/income ratio al 22,3% rispetto al 21,1% del secondo trimestre 2022;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 3 milioni, rispetto a 2 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato corrente lordo pari a 318 milioni, rispetto a 345 milioni del secondo trimestre 2022;
- un risultato netto pari a 209 milioni, rispetto a 236 milioni del secondo trimestre 2022.
La Divisione Insurance nei primi nove mesi del 2022 registra:
- proventi operativi netti per 1.237 milioni, +4,8% rispetto a 1.180 milioni dei primi nove mesi 2021, pari a circa il 8% dei proventi operativi netti consolidati del Gruppo (7% nei primi nove mesi 2021);
- costi operativi per 269 milioni, -6,3% rispetto a 287 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato della gestione operativa di 968 milioni, +8,4% rispetto a 893 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un cost/income ratio al 21,7% rispetto al 24,3% dei primi nove mesi 2021;
- un ammontare complessivo di accantonamenti e rettifiche di valore nette pari a 12 milioni, rispetto a 155 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato corrente lordo pari a 956 milioni, rispetto a 738 milioni dei primi nove mesi 2021;
- un risultato netto pari a 646 milioni, rispetto a 617 milioni dei primi nove mesi 2021.
Le prospettive
Le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025, con un chiaro e forte rialzo derivante dall’aumento dei tassi di interesse (crescita di circa 2 miliardi di euro su base annua degli interessi netti assumendo il tasso Euribor a 1 mese in media d’anno pari al 2%).
Per il 2022 si prevede un utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell’esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell’offerta di materie prime / energia;
Si prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.
Si prevede una forte distribuzione di valore:
- payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (2,3 miliardi di euro già maturati a valere sull’utile netto dei primi nove mesi 2022, di cui 1,4 miliardi in pagamento come acconto dividendi il 23 novembre 2022);
- distribuzione aggiuntiva agli azionisti di 1,7 miliardi di euro tramite il buyback avviato il 4 luglio e concluso l’ 11 ottobre 2022;
- la decisione in merito al buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla BCE verrà assunta entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022;
- eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.
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Ai fini di comparabilità dei risultati, i dati di conto economico del primo e del secondo trimestre del 2021 sono stati riesposti come “Dati rideterminati” a seguito delle seguenti operazioni:
- cessioni di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021. Le relative componenti sono state deconsolidate linea per linea, attribuendo l’apporto in termini di conto economico - sulla base di dati gestionali - all’utile/perdita delle attività operative cessate;
- acquisizione del controllo di Lombarda Vita e di Aviva Vita (ridenominata Assicurazioni Vita), perfezionata nel mese di aprile 2021, e di Cargeas perfezionata a fine maggio 2021. Le relative componenti sono state consolidate linea per linea sulla base di dati gestionali, escludendo le componenti riferibili alla clientela oggetto delle operazioni di cessione di rami di attività perfezionate nel primo semestre 2021, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi; nel caso di Lombarda Vita e di Aviva Vita, è stato anche eliminato l’apporto in termini di utile delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, attribuendolo all’utile di pertinenza di terzi.
Inoltre:
- i dati di conto economico del primo e del secondo trimestre del 2021 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo del Gruppo REYL (perfezionata a inizio giugno 2021). Le relative componenti sono state consolidate linea per linea, con l’attribuzione del corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi.
- i dati di conto economico dei quattro trimestri 2021 e del primo trimestre 2022 sono stati riesposti a seguito della riallocazione di alcuni oneri relativi al sistema incentivante della Divisione Banca dei Territori e di Fideuram da spese del personale a commissioni passive;
- i dati di conto economico dei quattro trimestri 2021 e dei primi due trimestri 2022 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di Quilvest (perfezionata a fine giugno 2022), consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e della cessione del ramo di attività nell’ambito del Progetto Formazione (anch’essa perfezionata a fine giugno 2022), deconsolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto alla perdita di pertinenza di terzi;
- i dati di stato patrimoniale dei quattro trimestri 2021 e del primo trimestre 2022 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di Quilvest, consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente patrimonio netto al patrimonio di pertinenza di terzi.
I dati di conto economico relativi alle aree di Business del primo trimestre 2021 sono stati riesposti per l’attribuzione delle pertinenti componenti riguardanti l’acquisizione di Lombarda Vita, Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Cargeas e REYL e per la riallocazione di alcune componenti tra aree di Business e Centro di Governo.
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Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti nei primi nove mesi del 2022, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati inclusi nel resoconto approvato dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.
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Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
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La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
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Data ultimo aggiornamento 4 novembre 2022 alle ore 12:54