INTESA SANPAOLO: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2023
I RISULTATI DEL 2023 CONFERMANO LA CAPACITÀ DI INTESA SANPAOLO DI GENERARE UNA REDDITIVITÀ SOSTENIBILE ANCHE IN CONTESTI COMPLESSI GRAZIE AL MODELLO DI BUSINESS BEN DIVERSIFICATO E RESILIENTE, CON UN UTILE NETTO PARI A € 7,7 MLD, TRAINATO DAGLI INTERESSI NETTI.
SIGNIFICATIVO RITORNO CASH PER GLI AZIONISTI: PROPOSTA ALL’ASSEMBLEA DI DIVIDENDI COMPLESSIVI PARI A € 5,4 MLD (€ 2,6 MLD DI ACCONTO DIVIDENDI 2023 PAGATO A NOVEMBRE 2023 E PROPOSTA DI € 2,8 MLD DI SALDO DIVIDENDI 2023 DA PAGARE A MAGGIO 2024) E INTENZIONE DI ESEGUIRE UN BUYBACK PARI A CIRCA 55 CENTESIMI DI PUNTO DI COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 31 DICEMBRE 2023 DA AVVIARE A GIUGNO 2024 SUBORDINATAMENTE ALL’APPROVAZIONE DELLA BCE E DELL’ASSEMBLEA.
IL SOLIDO ANDAMENTO ECONOMICO E PATRIMONIALE DELL’ANNO SI È TRADOTTO IN UNA SIGNIFICATIVA CREAZIONE DI VALORE PER TUTTI GLI STAKEHOLDER E NON SOLO PER GLI AZIONISTI, FONDATA ANCHE SUL FORTE IMPEGNO ESG DEL GRUPPO: IN PARTICOLARE, € 4,6 MLD DI IMPOSTE GENERATE (IN AUMENTO DI CIRCA € 1,4 MLD VS IL 2022, DERIVANTE DALLA CRESCITA DEGLI INTERESSI NETTI), ESPANSIONE DEL PROGRAMMA CIBO E RIPARO PER LE PERSONE IN DIFFICOLTÀ (OLTRE 36,8 MLN DI INTERVENTI NEL 2022 - 2023), RAFFORZAMENTO DELLE INIZIATIVE PER CONTRASTARE LE DISUGUAGLIANZE E FAVORIRE L’INCLUSIONE FINANZIARIA, SOCIALE, EDUCATIVA E CULTURALE (CIRCA € 14,8 MLD DI CREDITO SOCIALE E RIGENERAZIONE URBANA NEL 2022 - 2023), CONTRIBUTO PARI A CIRCA € 1,5 MLD NEL 2023-2027 PER FAR FRONTE AI BISOGNI SOCIALI (DI CUI CIRCA € 300 MLN GIÀ NEL 2023), RUOLO DI FORTE PROMOTORE SVOLTO PER IL RINNOVO NEL 2023 DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO DEL SETTORE CREDITIZIO E FINANZIARIO.
INTESA SANPAOLO È UN ACCELERATORE DELLA CRESCITA DELL’ECONOMIA REALE IN ITALIA: CIRCA € 40 MLD DI NUOVO CREDITO A MEDIO-LUNGO TERMINE A FAMIGLIE E IMPRESE DEL PAESE NEL 2023; CIRCA 3.600 AZIENDE RIPORTATE IN BONIS NEL 2023 E 140.800 DAL 2014, PRESERVANDO RISPETTIVAMENTE 18.000 E 704.000 POSTI DI LAVORO.
INTESA SANPAOLO È PIENAMENTE IN GRADO DI CONTINUARE A OPERARE CON SUCCESSO IN FUTURO, POTENDO CONTARE SUI PUNTI DI FORZA CHE CONTRADDISTINGUONO IL GRUPPO, IN PARTICOLARE LA REDDITIVITÀ RESILIENTE, LA SOLIDA PATRIMONIALIZZAZIONE, LO STATUS DI BANCA A “ZERO NPL” E L’ELEVATA FLESSIBILITÀ NELLA GESTIONE DEI COSTI OPERATIVI, E SULLA LEADERSHIP NELL’ATTIVITÀ DI WEALTH MANAGEMENT, PROTECTION & ADVISORY CON CIRCA € 100 MLD DI ATTIVITÀ FINANZIARIE DELLA CLIENTELA IDENTIFICATE PER ALIMENTARE LA CRESCITA DEL RISPARMIO GESTITO AGEVOLATA DAL CALO DEI TASSI DI INTERESSE.
LA TECNOLOGIA È UN ULTERIORE FATTORE CHIAVE DI SUCCESSO, CON LA NUOVA PIATTAFORMA TECNOLOGICA NATIVA CLOUD, I CANALI DIGITALI DI ISYBANK E FIDEURAM DIRECT E LE SOLUZIONI DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE CHE CI SI ATTENDE APPORTINO AL RISULTATO CORRENTE LORDO 2025 CIRCA € 500 MLN AGGIUNTIVI, NON PREVISTI NEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025.
L’ATTUAZIONE DEL PIANO DI IMPRESA 2022-2025 PROCEDE A PIENO RITMO E LE INIZIATIVE INDUSTRIALI CHIAVE SONO BEN AVVIATE, CON UNA PROSPETTIVA DI UTILE NETTO PER IL 2024 E PER IL 2025 SUPERIORE A € 8 MLD.
AL 31 DICEMBRE 2023 ELEVATA PATRIMONIALIZZAZIONE, LARGAMENTE SUPERIORE AI REQUISITI NORMATIVI: COMMON EQUITY TIER 1 RATIO AL 13,7% DEDUCENDO DAL CAPITALE € 2,6 MLD DI ACCONTO DIVIDENDI 2023 PAGATO A NOVEMBRE 2023 E € 2,8 MLD DI SALDO DIVIDENDI 2023 PROPOSTO (13,2% TENENDO CONTO DELL’IMPATTO DI CIRCA 55 CENTESIMI DI PUNTO DEL BUYBACK CHE SI INTENDE AVVIARE A GIUGNO 2024), SENZA CONSIDERARE CIRCA 125 CENTESIMI DI PUNTO DI BENEFICIO DERIVANTE DALL’ASSORBIMENTO DELLE IMPOSTE DIFFERITE ATTIVE (DTA), DI CUI CIRCA 25 NELL’ORIZZONTE 2024 - 2025.
CRESCITA DEL 64,6% VS 2022 DEL RISULTATO CORRENTE LORDO E DEL 31,4% DEL RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA, CON PROVENTI OPERATIVI NETTI IN CRESCITA DEL 17,2% E COSTI OPERATIVI IN AUMENTO DEL 3,6%.
QUALITÀ DEL CREDITO:
- CREDITI DETERIORATI IN CALO: -9,7% VS FINE 2022 AL NETTO DELLE RETTIFICHE DI VALORE E -7% AL LORDO;
- INCIDENZA DEI CREDITI DETERIORATI SUI CREDITI COMPLESSIVI PARI ALL’ 1,2% AL NETTO DELLE RETTIFICHE E AL 2,3% AL LORDO, RISPETTIVAMENTE ALLO 0,9% E ALL’ 1,8% SECONDO LA METODOLOGIA EBA;
- COSTO DEL RISCHIO DEL 2023 A 36 CENTESIMI DI PUNTO, A 32 SE SI ESCLUDONO GLI STANZIAMENTI PER FAVORIRE IL DE-RISKING;
- ULTERIORE RIDUZIONE DELL’ESPOSIZIONE VERSO LA RUSSIA, DIMINUITA DELL’ 82% DAL GIUGNO 2022 E SCESA ALLO 0,1% DEI CREDITI A CLIENTELA COMPLESSIVI DEL GRUPPO.
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(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 15,1% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del 2023; pari al 14,5% tenendo conto dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (°°°).
(°°°) Subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea.
DATI DI SINTESI: |
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PROVENTI OPERATIVI NETTI: |
4° TRIM. 2023 ANNO 2023 |
+0,1% +17,2% |
A € 6.373 MLN DA € 6.367 MLN DEL 3° TRIM. 2023 A € 25.138 MLN DA € 21.440 MLN DEL 2022 |
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COSTI OPERATIVI: |
4° TRIM. 2023 ANNO 2023 |
+30,9% +3,6% |
A € 3.468 MLN DA € 2.650 MLN DEL 3° TRIM. 2023 A € 11.329 MLN DA € 10.934 MLN DEL 2022 |
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RISULTATO GESTIONE OPERATIVA: |
4° TRIM. 2023 ANNO 2023 |
-21,8% +31,4% |
A € 2.905 MLN DA € 3.717 MLN DEL 3° TRIM. 2023 A € 13.809 MLN DA € 10.506 MLN DEL 2022 |
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RISULTATO CORRENTE LORDO: |
4° TRIM. 2023 ANNO 2023 |
€ 1.986 MLN € 12.058 MLN |
DA € 3.328 MLN DEL 3° TRIM. 2023 DA € 7.325 MLN DEL 2022 |
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RISULTATO NETTO: |
4° TRIM. 2023 ANNO 2023 |
€ 1.602 MLN € 7.724 MLN |
DA € 1.900 MLN DEL 3° TRIM. 2023 DA € 4.379 MLN DEL 2022 |
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COEFFICIENTI PATRIMONIALI: |
COMMON EQUITY TIER 1 RATIO POST ACCONTO DIVIDENDI 2023 PAGATO A NOVEMBRE 2023 E SALDO DIVIDENDI 2023 PROPOSTO (°): 13,7% (°°) (13,2% TENENDO CONTO DELL’IMPATTO DI CIRCA 55 CENTESIMI DI PUNTO DEL BUYBACK CHE SI INTENDE AVVIARE A GIUGNO 2024 (°°°)) |
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(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 15,1% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del 2023; pari al 14,5% tenendo conto dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (°°°).
(°°°) Subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea.
Torino, Milano, 6 febbraio 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2023 (#).
I risultati del 2023 confermano la capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile anche in contesti complessi grazie al modello di business ben diversificato e resiliente, con un utile netto trainato dagli interessi netti che è ammontato a 7,7 miliardi di euro.
Il solido andamento economico e patrimoniale dell’anno si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo. In particolare:
- significativo ritorno cash per gli azionisti: proposta all’assemblea di dividendi complessivi pari a 5,4 miliardi di euro (2,6 miliardi di acconto dividendi 2023 pagato a novembre 2023 e proposta di 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 da pagare a maggio 2024) e intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 ratio al 31 dicembre 2023 da avviare a giugno 2024 subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea;
- 4,6 miliardi di euro di imposte (°) generate e aumentate di circa 1,4 miliardi di euro rispetto al 2022 (°°) per effetto della crescita degli interessi netti che ha trainato l’aumento di circa 4,7 miliardi di euro del risultato corrente lordo;
- espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (oltre 36,8 milioni di interventi tra il 2022 e il 2023);
- rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (circa 14,8 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il 2023);
- contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui circa 300 milioni di euro già inclusi nei risultati del 2023 e la restante parte inclusa pro-quota nelle prospettive di utile netto per il 2024-2025), con circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative;
- ruolo di forte promotore svolto per il rinnovo nel 2023 del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore creditizio e finanziario, dopo avere erogato nel 2022 un contributo economico straordinario di circa 80 milioni di euro alle persone di Intesa Sanpaolo - escludendo i dirigenti - per mitigare l’impatto dell’inflazione.
Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro, potendo contare sui punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a “zero NPL” e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi, e sulla leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory con circa 100 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela identificate (^) per alimentare la crescita del risparmio gestito agevolata dal calo dei tassi di interesse. L’esposizione verso la Russia (^^) è in ulteriore riduzione, diminuita dell’ 82% (circa 3 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo, e i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.
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(#) Nota metodologica sul perimetro di consolidamento a pagina 26.
(°) Imposte dirette e indirette.
(°°) Interamente nella componente delle imposte dirette.
(^) Nell’ambito della raccolta diretta e del risparmio amministrato.
(^^) Esposizione creditizia verso clientela on-balance, cross-border e della controllata Banca Intesa in Russia, al netto delle garanzie di Export Credit Agencies e post rettifiche di valore. Al 31 dicembre 2023, post rettifiche di valore, l’esposizione creditizia on-balance cross-border verso la Russia è pari a 0,54 miliardi di euro di cui 0,53 miliardi verso clientela, al netto di 0,7 miliardi di euro di garanzie di Export Credit Agencies (off-balance nulli verso clientela e pari a 0,07 miliardi verso banche, al netto di 0,3 miliardi di garanzie ECA) e quella on-balance delle controllate è pari a 0,8 miliardi, di cui 0,12 miliardi verso clientela, per Banca Intesa in Russia e a 0,06 miliardi, verso banche, per Pravex Bank in Ucraina (off-balance, verso clientela, pari a 0,04 miliardi per la controllata in Russia e 0,03 miliardi per la controllata in Ucraina). L’esposizione creditizia verso controparti russe attualmente inserite nelle liste SDN dei soggetti a cui si applicano sanzioni è pari a 0,2 miliardi di euro.
La tecnologia è un ulteriore fattore chiave di successo, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025 (*):
● nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), già disponibile per la clientela retail mass market con il recente lancio della banca digitale Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo: 2,8 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 1.550 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 150 milioni, non previsti nel Piano di Impresa;
● nuovi canali digitali:
- Isybank, la banca digitale del Gruppo con un modello di business di cost/income inferiore al 30% e circa un milione di nuovi clienti entro il 2025 - con un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025 - non previsti nel Piano di Impresa: circa 60.000 nuovi clienti (non di Intesa Sanpaolo) già acquisiti e circa 300.000 clienti (di Intesa Sanpaolo) già trasferiti;
- Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, con circa 150.000 clienti nel 2025 (circa il 20% dell’attuale clientela di Fideuram): già circa 71 mila clienti e 2,65 miliardi di euro di risparmio gestito a fine 2023;
● intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti nel 2025 (già 77 App e circa 150 specialisti a fine 2023) e circa 100 milioni di euro di apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, non previsti nel Piano di Impresa, senza considerare ulteriori benefici potenziali derivanti dall’adozione di soluzioni di Generative AI.
Gli strumenti digitali d’eccellenza, le distintive reti di consulenza con oltre 16.000 persone dedicate (°), le fabbriche di prodotto assicurative e dell’Asset Management interamente controllate e i 1.300 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela presso il Gruppo conferiscono a Intesa Sanpaolo un’unicità di fattori abilitanti per la crescita dei ricavi derivante dell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory.
L’attuazione del Piano procede a pieno ritmo, con le iniziative industriali chiave ben avviate. In particolare:
● forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio:
- forte deleveraging, con una diminuzione di 5,4 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e il 2023, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi allo 0,9% (°°);
- la funzione aziendale Active Credit Portfolio Steering (ACPS) ha continuato a estendere gli schemi di protezione dal rischio di credito per ottimizzare l’assorbimento di capitale. Nel quarto trimestre 2023 sono state perfezionate tre nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica: una su un portafoglio di crediti a imprese corporate per 3,4 miliardi di euro e le altre due su un portafoglio di crediti a piccole e medie imprese per un miliardo di euro e su un portafoglio di mutui residenziali con elevato loan-to-value ratio per 1,6 miliardi di euro. Alla fine del 2023, l’ammontare in essere di operazioni di cartolarizzazione sintetica, incluse nel Programma GARC (Active Credit Risk Management), era pari a circa 28 miliardi di euro;
- la funzione ACPS ha anche rafforzato le iniziative di efficientamento del capitale in vista di Basilea 4 ed esteso l’ambito di applicazione delle strategie creditizie a criteri ESG, indirizzando 20 miliardi di euro nel 2022 e circa 18,1 miliardi di euro nel 2023 di nuove erogazioni verso settori economici più sostenibili con il miglior rapporto rischio/rendimento;
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(*) Apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, derivante da isytech, Isybank, Fideuram Direct e Intelligenza Artificiale, che compensa l’impatto dell’inflazione più elevata e del rinnovo del contratto di lavoro.
(°) Gestori nella filiale digitale, gestori per la clientela Exclusive e Affluent, private banker e consulenti finanziati.
(°°) Secondo la metodologia EBA.
● riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia:
- isytech già operativa con circa 470 specialisti dedicati; perfezionato il contratto con Thought Machine e definito il masterplan tecnologico; definita la struttura dell’offerta e le funzionalità di Isybank;
- internalizzazione delle competenze core IT avviata con circa 1.550 persone già assunte;
- chiuse circa 830 filiali dal quarto trimestre 2021 in vista del lancio della nuova Banca Digitale;
- pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 37 iniziative di efficientamento già identificate;
- in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 490 mila metri quadri dal quarto trimestre 2021;
- circa 4.300 uscite volontarie dal 2022;
- lanciati progetti di digitalizzazione in Eurizon riguardanti Intelligenza Artificiale e Digital Ledger Technology;
- la Mobile App di Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta da Forrester come “Global Mobile Banking Apps Leader” e “Global Digital Experience Leader” per il secondo anno consecutivo, classificandosi prima tra tutte le app bancarie oggetto di valutazione a livello mondiale;
● crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
- rafforzamento dell’offerta (nuovi prodotti di asset management e assicurativi) e ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: circa 58.000 nuovi contratti e 18,4 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel 2023, anche a seguito dell’introduzione di una nuova gamma di prodotti;
- Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia a offrire nel corso del 2023 il SoftPOS di Nexi, soluzione che permette l’accettazione di pagamenti digitali contact-less da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS;
- acquisito il 100% di Carnegie Fund Services SA, società attiva nella distribuzione di fondi, fusa in Reyl il 1° gennaio 2024;
- arricchita l’offerta commerciale Soluzione Domani dedicata alla clientela Senior (oltre 65 anni e caregiver) con il lancio dell’iniziativa Senior Hub (“SpazioxNoi”), che prevede, in una prima fase, l’apertura di un centro multiservizi dedicato all’invecchiamento attivo, al benessere e all’aggregazione sociale;
- lanciato un nuovo piano digitale focalizzato su telemedicina e prenotazioni online di servizi medici da parte di InSalute Servizi, società della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo. Dal 1° gennaio 2024, InSalute Servizi è diventata TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo, che ha circa 245.000 assistiti con oltre un milione di pratiche all’anno;
- lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto. Individuati i settori prioritari per i quali è in corso la definizione di una strategia commerciale volta a migliorare l’offerta ESG, nei mercati in cui opera la Divisione International Subsidiary Banks. Avviato un progetto per la creazione di un prodotto di finanziamento (multi-country) dedicato al raggiungimento di obiettivi green, nell’ambito dell’offerta S-Loan;
- a ottobre 2023 firmato il contratto per l’acquisizione del 99,98% di First Bank, banca commerciale rumena focalizzata sulla clientela retail e PMI; l’acquisizione, soggetta all’approvazione delle autorità competenti, rafforzerà la presenza del Gruppo Intesa Sanpaolo in Romania e offrirà nuove opportunità alle aziende italiane;
● forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima e un rafforzamento della governance ESG con il Comitato Rischi diventato Comitato Rischi e Sostenibilità assumendo maggiori responsabilità ESG da aprile 2022:
□ supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali:
- espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e sostegno all'estero in relazione all'emergenza umanitaria in Ucraina, con oltre 36,8 milioni di interventi effettuati tra il 2022 e il 2023, con circa 30 milioni di pasti, circa 3,3 milioni di posti letto, oltre 3,2 milioni di medicinali e oltre 446.000 capi di abbigliamento;
- occupabilità: programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nel 2023 richieste di iscrizione da parte di oltre 6.300 studenti tra i 18 e i 29 anni, oltre 2.000 studenti intervistati e circa 920 formati e in formazione con 37 corsi (oltre 3.900 formati e in formazione dal 2019) e circa 2.400 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa nel 2019;
- disuguaglianze e inclusione educativa: programma di inclusione educativa: rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane: nel 2023 coinvolgimento di oltre 1.180 scuole e oltre 7.760 studenti per promuovere l’inclusione educativa, supportando il merito e la mobilità sociale (circa 2.240 scuole coinvolte tra il 2022 e il 2023);
- social housing: sono state rafforzate le iniziative del Gruppo in corso in termini di promozione di unità abitative, anche mediante l’identificazione di nuove partnership con primari operatori nel settore, per conseguire gli obiettivi del Piano di Impresa (promozione di 6-8 mila unità di alloggi sociali e posti letto per studenti);
- contributo previsto pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui circa 300 milioni di euro già inclusi nei risultati del 2023 e la restante parte inclusa pro-quota nelle prospettive di utile netto per il 2024-2025), di cui circa un miliardo di euro per gli importi destinati alle iniziative e circa 500 milioni di euro per i costi di struttura delle circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative;
- costituita una nuova unità organizzativa con sede a Brescia con funzioni di indirizzo e di governo delle attività del Gruppo dedicate all’impatto sociale, denominata “Intesa Sanpaolo per il Sociale”, al fine di rafforzare la strategia d’intervento a favore del Paese, dei territori e delle comunità;
□ forte focus sull’inclusione finanziaria:
- concessi 5,5 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana nel 2023 (circa 14,8 miliardi tra il 2022 e il 2023, obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati nel Piano di Impresa);
□ continuo impegno per la cultura:
- Gallerie d’Italia, le quattro sedi del museo di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, su una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati, hanno avuto circa 680.000 visitatori nel 2023, per un totale di circa 1,2 milioni dal 2022 (ingresso gratuito per gli under 18);
□ promozione dell’innovazione:
- progetti di innovazione: 204 progetti di innovazione rilasciati da Intesa Sanpaolo Innovation Center nel 2023, per un totale di 405 dal 2022 (circa 800 progetti di innovazione previsti nel Piano di Impresa 2022-2025);
- Neva SGR: circa 31 milioni di euro di investimenti in start-up nel 2023, per un totale di oltre 85 milioni dal 2022;
□ accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette:
- a seguito dell’adesione del Gruppo alla NetZero Banking Alliance (NZBA), alla Net Zero Asset Managers Initiative (NZAMI), alla Net Zero Asset Owner Alliance (NZAOA) e alla Net Zero Insurance Alliance (NZIA):
▫ pubblicati nel Piano di Impresa 2022-2025 gli obiettivi intermedi al 2030 fissati per 4 settori ad alta emissione (Oil & Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining). La prima rendicontazione annuale al 31 dicembre 2022 riguardante le emissioni finanziate assolute per i 4 settori evidenzia una diminuzione del 62% rispetto al 2021; la rendicontazione aggiornata sarà riportata nel TCFD/Climate Report 2023 (marzo 2024);
▫ nel 2023 è proseguita l’elaborazione di obiettivi per altri settori, oltre all’elaborazione dei dati e della documentazione necessaria per ottenere la convalida da parte di SBTi, che verrà presentata entro marzo 2024;
- circa 90% dell’energia acquistata derivante da fonti rinnovabili;
□ supporto alla clientela nella transizione ESG/climate:
- erogati circa 45 miliardi di euro tra il 2021 e il 2023 dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021-2026;
- circa 1,7 miliardi di euro di Mutui Green nel 2023 (4,3 miliardi tra il 2022 e il 2023), dei 12 miliardi di nuovo credito Green agli individui nell’arco del Piano di Impresa 2022-2025;
- 8 miliardi di euro di linee di credito per l’economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025: erogati 5,6 miliardi di euro nel 2023 (8,7 miliardi tra il 2022 e il 2023);
- attivati 13 Laboratori ESG (a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo, Bari-Taranto, Roma, Napoli-Palermo, Milano, Torino e Firenze), punti di incontro fisico e virtuale per supportare le piccole e medie imprese nell’approccio alla sostenibilità, ed evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner (es. Circularity, Nativa, CE Lab e altri);
- continuo successo della gamma dei prodotti S-Loan dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità (6 linee di prodotti: S-Loan ESG, S-Loan Diversity, S-Loan Climate Change, S-Loan Agribusiness, S-Loan Turismo e S-Loan CER): circa 1,7 miliardi di euro erogati nel 2023 (circa 5,2 miliardi dal lancio nel luglio 2020);
- Digital Loans (D-Loans) finalizzati a migliorare la digitalizzazione delle aziende: 25 milioni di euro erogati dal lancio nell’ottobre 2021;
- Suite Loans finalizzati all’incentivazione degli investimenti per riqualificare/migliorare strutture alberghiere e servizi ricettivi: 12 milioni di euro erogati dal lancio nel dicembre 2021;
- rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG di asset management, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon cresciuta a circa il 74%; aumento delle opzioni di investimento (art. 8 e 9 della SFDR) per i prodotti assicurativi disponibili alla clientela a circa l’ 80%;
- impegno continuo in attività di Stewardship: nel 2023 Eurizon Capital SGR ha partecipato a 1.413 assemblee degli azionisti (di cui il 93% costituito da società quotate all’estero) e a 592 engagement (di cui il 40% su tematiche ESG);
- emessi 8 green e social bond per un ammontare complessivo di 7,8 miliardi di euro tra il 2022 e il 2023.
Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e si classifica prima banca in Europa e seconda al mondo nel 2024 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index” e prima tra le banche del peer group nelle valutazioni di Sustainalytics. Inoltre, Intesa Sanpaolo:
- è stata inserita per il sesto anno consecutivo nell’indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index 2023, registrando un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane;
- è stata riconosciuta come prima banca in Europa e unica in Italia nel Refinitiv Global Diversity and Inclusion Index 2023 tra le 100 migliori aziende per diversità e inclusione;
- si è classificata al primo posto nella classifica globale ESG Corporate Award, nella categoria Best Company for Diversity Equity & Inclusion, tra le società large cap;
- è stata la prima tra i maggiori gruppi bancari italiani a ottenere la certificazione per la parità di genere “Prassi di Riferimento (PDR) 125:2022”, prevista dal PNRR, per l’impegno nella diversity & inclusion;
- è stata oggetto di due audit, condotti con successo: un audit intermedio per il mantenimento della certificazione Gender Equality European & International Standard (GEEIS-Diversity) ottenuta nel 2021 e un audit annuale per la riconferma della Certificazione Nazionale sulla Parità di Genere;
- ha ricevuto il riconoscimento come “Best Improvement” con riferimento al Parks LGBT+ Diversity Index 2023;
● le persone del Gruppo sono la risorsa più importante:
- assunti circa 3.000 professional dal 2021;
- riqualificate circa 3.850 persone ed erogate circa 26,1 milioni di ore di formazione dal 2022;
- oltre 240 talenti hanno già completato il percorso di sviluppo nell’ambito dell’International Talent Program, tuttora in corso per altre circa 240 persone;
- individuate circa 470 key people soprattutto nell’ambito del middle management per iniziative dedicate di sviluppo e formazione;
- avviato il monitoraggio degli obiettivi di diversity & inclusion 2023 per ogni Divisione e Area di Governo; rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di persone del Gruppo (attualmente oltre 1.000 persone LGBTQ+ e alleati);
- continua a crescere l’indice di soddisfazione delle Persone di Intesa Sanpaolo, che raggiunge il livello più alto degli ultimi dieci anni (84% nel 2023 rispetto a 79% nel 2021 e 66% nel 2013);
- Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta Top Employer 2024 per il terzo anno consecutivo da Top Employers Institute e ha ricevuto il premio come Best Talent Acquisition Team nell’ambito dei 2023 LinkedIn Talent Awards;
- ruolo di forte promotore svolto per il rinnovo nel 2023 del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore creditizio e finanziario, dopo avere erogato nel 2022 un contributo economico straordinario di circa 80 milioni di euro alle persone di Intesa Sanpaolo - escludendo i dirigenti - per mitigare l’impatto dell’inflazione.
Nel 2023, per il Gruppo si registra:
● utile netto in crescita del 76,4% a 7.724 milioni di euro, da 4.379 milioni del 2022;
● risultato corrente lordo in crescita del 64,6% a 12.058 milioni di euro, da 7.325 milioni del 2022;
● risultato della gestione operativa in aumento del 31,4% rispetto al 2022;
● proventi operativi netti in crescita del 17,2% rispetto al 2022;
● costi operativi in aumento del 3,6% rispetto al 2022;
● elevata efficienza, con un cost/income al 45,1% nel 2023, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio del 2023 a 36 centesimi di punto, a 32 se si escludono gli stanziamenti effettuati nel quarto trimestre - pari a circa 150 milioni di euro - per favorire il de-risking (da 70 nel 2022, 30 se si escludono gli stanziamenti per l’esposizione a Russia e Ucraina, per overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio a valere sulle rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro;
● qualità del credito (°):
- lo stock di crediti deteriorati a fine dicembre 2023 (°°), rispetto a fine dicembre 2022, diminuisce del 9,7% al netto delle rettifiche di valore e del 7% al lordo;
- l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’ 1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari allo 0,9% al netto delle rettifiche di valore e all’ 1,8% al lordo;
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 49,8% a fine dicembre 2023, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 72,4%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,6% a fine dicembre 2023;
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(°) Nessun ammontare materiale di moratorie in essere a fine dicembre 2023. L’ammontare di crediti garantiti dallo Stato è pari a circa 24 miliardi di euro (circa 4 miliardi SACE e circa 20 miliardi Fondo PMI).
(°°) Dai crediti deteriorati a fine dicembre 2023 sono esclusi i portafogli classificati come destinati a prossime cessioni, contabilizzati nella voce attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione, pari a circa 0,2 miliardi di euro al lordo delle rettifiche di valore e a circa 0,1 miliardi al netto.
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2023, deducendo dal capitale (°) 2,6 miliardi di euro di acconto dividendi 2023 pagati a novembre 2023 e 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 proposto, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,7% (°°) (13,2% tenendo conto dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (°°°)) senza considerare circa 125 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 25 nell’orizzonte compreso tra il 2024 e il 2025, rispetto a un requisito SREP - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer (*) - da rispettare nel 2023 pari all’ 8,83% (**) e da rispettare nel 2024 pari al 9,33% (**). Impatti negativi regolamentari pari a circa 100 centesimi di punto nell’anno. Impatto negativo pari a circa 30 centesimi di punto della deduzione dal capitale volontaria riguardante il calendar provisioning effettuata nel secondo trimestre per i successivi riflessi positivi in termini di riduzione del requisito Pillar 2 e di minore costo del rischio nel 2024-2025 rispetto alle originarie previsioni del Piano di Impresa 2022-2025 (^);
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine dicembre 2023, attività liquide per 307 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 202 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti normativi di liquidità Liquidity Coverage Ratio (pari a 168% (^^)) e Net Stable Funding Ratio (pari a 121%). Le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 31 dicembre 2023 a circa 45 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III;
● ampiamente rispettato il requisito normativo Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (MREL): ratio, calcolato sui Risk Weighted Assets, a fine dicembre 2023 (#) pari a 39,8% per il totale e a 22,7% per la componente subordinata (a circa 39,3% e circa 22,2% tenendo conto dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (°°°)), rispetto a requisiti (##) pari rispettivamente a 25,9% e a 17,6% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4%;
● supporto all’economia reale: circa 60 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2023, con circa 40 miliardi in Italia, di cui circa 35 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 3.600 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2023 e 140.800 dal 2014, preservando rispettivamente 18.000 e 704.000 posti di lavoro;
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(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Common Equity Tier 1 ratio pro-forma stimato pari al 15,1% considerando l’assorbimento totale delle imposte differite attive (DTA) relative all’affrancamento del goodwill e alle rettifiche su crediti, nonché alla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 e al contributo pubblico cash di 1.285 milioni di euro - esente da imposte - a copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all’acquisizione dell’Insieme Aggregato di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, l’atteso assorbimento delle DTA relative alle perdite pregresse e delle DTA relative all’acquisizione di UBI Banca e all’accordo sindacale di novembre 2021 e la prevista distribuzione a valere sull’utile assicurativo del 2023; pari al 14,5% tenendo conto dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (°°°).
(°°°) Subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea.
(*) Countercyclical Capital Buffer calcolato considerando l’esposizione al 31 dicembre 2023 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l’Italia per il 2023 e per il primo trimestre del 2024).
(**) Applicando la modifica regolamentare introdotta dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevede che il requisito di Pillar 2 venga rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi da Common Equity Tier 1.
(^) Previsioni di rettifiche di valore su crediti nella prospettiva della successiva cessione di esposizioni interessate dal calendar provisioning.
(^^) Media degli ultimi dodici mesi.
(#) Dati gestionali preliminari.
(##) Al 1° gennaio 2024.
● significativo ritorno cash per gli azionisti: proposta all’Assemblea di dividendi complessivi pari a 5,4 miliardi di euro (2,6 miliardi di acconto dividendi 2023 pagato a novembre 2023 e proposta di 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 da pagare a maggio 2024) e intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 Ratio da avviare a giugno 2024 subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 15,20 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come saldo dividendi (che si aggiunge a 14,40 centesimi di acconto pagato a novembre 2023) e l’esecuzione, subordinatamente all’approvazione della BCE, di un acquisto di azioni proprie da avviare a giugno 2024 per loro successivo annullamento, con dettagli che verranno resi noti nei termini previsti dalla normativa, pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 Ratio al 31 dicembre 2023. Più precisamente, per quanto riguarda i dividendi, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 5.407.970.787,35 euro complessivamente a valere sull’utile 2023, corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato, che, tenendo conto dell’acconto dividendi pagato lo scorso novembre pari a 2.628.985.341,02 euro (*), porta alla proposta di distribuzione di 2.778.985.446,33 euro (**) a saldo, corrispondente a un importo unitario di 15,20 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 22 maggio 2024 (con stacco cedole il 20 maggio e record date il 21 maggio). Il dividendo per azione complessivo proposto per il 2023 è pari a 29,60 centesimi di euro (14,40 centesimi come acconto pagato a novembre 2023 e 15,20 centesimi come saldo proposto), quasi doppio rispetto a 16,39 centesimi corrisposti per il 2022. Rapportando l’importo unitario complessivo proposto di 29,60 centesimi di euro al prezzo di riferimento dell’azione registrato mediamente nel 2023, risulta un rendimento (dividend yield) pari a 12,1%.
___________
(*) Acconto dividendi considerato al netto della quota non distribuita relativa alle n. 25.956.343 azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo pari a 3.737.713,40 euro.
(**) A valere sull’utile netto individuale della Capogruppo pari a circa 7.292 milioni di euro, un importo pari a circa 276 milioni è da attribuire a riserva indisponibile, in relazione a effetti di valutazioni a fair value, e un importo pari a circa 1.991 milioni è da destinare a riserva non distribuibile, corrispondente a 2,5 volte l’ammontare - pari a circa 797 milioni - dell’imposta straordinaria calcolata sull’incremento del margine di interesse, in luogo del versamento di tale imposta, ai sensi del Decreto Legge 10 agosto 2023 n. 104 convertito con modificazioni dalla Legge 9 ottobre 2023 n. 136. La proposta del Consiglio di Amministrazione prevede quindi la distribuzione cash di 2.373.107.308,77 euro come saldo dividendi a valere sull’utile d’esercizio (corrispondenti a 12,98 centesimi per ciascuna azione) e di 405.878.137,56 euro come assegnazione di riserve a valere sulla Riserva sovrapprezzi di emissione (corrispondenti a 2,22 centesimi per ciascuna azione). L’assegnazione di riserve sarà soggetta allo stesso regime fiscale della distribuzione di dividendi.
I risultati di conto economico del quarto trimestre 2023
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2023 registra interessi netti pari a 3.995 milioni di euro, in aumento del 4,8% rispetto ai 3.813 milioni del terzo trimestre 2023 e del 30,4% rispetto ai 3.064 milioni del quarto trimestre 2022.
Le commissioni nette sono pari a 2.110 milioni di euro, in aumento dello 0,7% rispetto ai 2.095 milioni del terzo trimestre 2023. In dettaglio, si registra un’invarianza delle commissioni da attività bancaria commerciale e una crescita del 2,9% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra un aumento del 23,4% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, un’invarianza per quella relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a 21 milioni di euro nel quarto trimestre 2023 e a un milione nel terzo trimestre 2023) e una diminuzione del 6,3% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del quarto trimestre 2023 diminuiscono del 5% rispetto ai 2.222 milioni del quarto trimestre 2022. In dettaglio, si registra una diminuzione del 3,3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,9% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito si registra una crescita del 13,8% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, una diminuzione del 6,4% per la componente relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 24 milioni di euro nel quarto trimestre 2022) e una diminuzione del 15% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 391 milioni di euro, rispetto ai 419 milioni del terzo trimestre 2023 e ai 395 milioni del quarto trimestre 2022.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value registra un saldo negativo pari a 91 milioni di euro, rispetto a un saldo positivo pari a 52 milioni del terzo trimestre 2023, con la componente relativa alla clientela che ammonta a 80 milioni rispetto a 88 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo in diminuzione a 136 milioni da 342 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che registra un saldo negativo per 36 milioni rispetto a un saldo positivo per 303 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che ammonta a un milione rispetto a 3 milioni. Il saldo negativo per 91 milioni del quarto trimestre 2023 si confronta con il saldo negativo per 2 milioni del quarto trimestre 2022, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 91 milioni, quello della componente di capital markets negativo per 74 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria negativo per 2 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito negativo per 17 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 6.373 milioni di euro, in aumento dello 0,1% rispetto ai 6.367 milioni del terzo trimestre 2023 e del 12,5% rispetto ai 5.667 milioni del quarto trimestre 2022.
I costi operativi ammontano a 3.468 milioni di euro, in aumento del 30,9% rispetto ai 2.650 milioni del terzo trimestre 2023, a seguito di un aumento del 35,5% per le spese del personale, del 29,2% per le spese amministrative e dell’ 11,9% per gli ammortamenti; i costi operativi del quarto trimestre 2023 aumentano del 10,8% rispetto ai 3.130 milioni del corrispondente trimestre 2022, a seguito di un aumento del 13,7% per le spese del personale, del 6% per le spese amministrative e del 6,7% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 2.905 milioni di euro, in diminuzione del 21,8% rispetto ai 3.717 milioni del terzo trimestre 2023 e in crescita del 14,5% rispetto ai 2.537 milioni del quarto trimestre 2022. Il cost/income ratio nel quarto trimestre 2023 è pari al 54,4%, rispetto al 41,6% del terzo trimestre 2023 e al 55,2% del quarto trimestre 2022.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 616 milioni di euro (comprendenti 148 milioni per favorire il de-risking e 35 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 357 milioni del terzo trimestre 2023 (che includevano 4 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina) e a 1.185 milioni del quarto trimestre 2022 (che includevano circa 10 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina, circa un miliardo per overlay e per favorire il de-risking e circa 0,2 miliardi di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 332 milioni di euro (comprendenti 43 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 47 milioni del terzo trimestre 2023 (che includevano 32 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e ai 114 milioni del quarto trimestre 2022 (che includevano 59 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).
Gli altri proventi netti sono pari a 29 milioni di euro, rispetto a 15 milioni di euro nel terzo trimestre 2023 e a 55 milioni nel quarto trimestre 2022.
L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al terzo trimestre 2023 e al quarto trimestre 2022.
Il risultato corrente lordo è pari a 1.986 milioni di euro, rispetto a 3.328 milioni del terzo trimestre 2023 e a 1.293 milioni del quarto trimestre 2022.
Il risultato netto consolidato è pari a 1.602 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 288 milioni di euro, che includono un beneficio di 352 milioni derivante dall’iscrizione di imposte differite attive relative a ex UBI Banca;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 80 milioni;
- effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 35 milioni;
- riprese di valore relative a tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 18 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per 39 milioni relative ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, oneri per 9 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 7 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 264 milioni di euro nel terzo trimestre 2023, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 395 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano stimati per l’intero 2023 e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 8 milioni riguardanti Atlante. Nel quarto trimestre 2022 questa voce era ammontata a 32 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 6 milioni riguardanti il fondo di risoluzione, per 14 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 5 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni negative di fair value per 13 milioni riguardanti Atlante;
- una perdita di pertinenza di terzi per un milione di euro.
Il risultato netto pari a 1.602 milioni di euro nel quarto trimestre 2023 si confronta con quello pari a 1.900 milioni nel terzo trimestre 2023 e a 1.076 milioni nel quarto trimestre 2022.
I risultati di conto economico del 2023
Il conto economico consolidato del 2023 registra interessi netti pari a 14.646 milioni di euro, in aumento del 54,2% rispetto ai 9.500 milioni del 2022.
Le commissioni nette sono pari a 8.558 milioni di euro, in diminuzione del 4% rispetto ai 8.919 milioni del 2022. In dettaglio, si registra una diminuzione del 3% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,8% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra un aumento del 12,5% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, una diminuzione del 7,4% per la componente relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a 22 milioni di euro nel 2023 e a 44 milioni nel 2022) e una diminuzione del 4,7% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.666 milioni di euro, rispetto a 1.675 milioni del 2022.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value è pari a 298 milioni di euro, rispetto a 1.378 milioni del 2022, con la componente relativa alla clientela che ammonta a 337 milioni rispetto a 374 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo in aumento a 481 milioni da 336 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che scende a 437 milioni da 1.389 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che registra un saldo positivo per 5 milioni rispetto a un saldo negativo per 49 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 25.138 milioni di euro, in aumento del 17,2% rispetto ai 21.440 milioni del 2022.
I costi operativi ammontano a 11.329 milioni di euro, in aumento del 3,6% rispetto ai 10.934 milioni del 2022, a seguito di un aumento del 3,5% per le spese del personale, del 3,1% per le spese amministrative e del 5,2% per gli ammortamenti.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 13.809 milioni di euro, in crescita del 31,4% rispetto ai 10.506 milioni del 2022. Il cost/income ratio nel 2023 è pari al 45,1%, rispetto al 51% del 2022.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.529 milioni di euro (comprendenti 148 milioni per favorire il de-risking e 206 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto a 3.113 milioni del 2022 (che includevano circa 1,3 miliardi per l’esposizione a Russia e Ucraina, circa 1,2 miliardi per overlay e per favorire il de-risking e circa 0,7 miliardi di rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 570 milioni di euro (comprendenti 114 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 270 milioni del 2022 (che includevano 80 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).
Gli altri proventi netti sono pari a 348 milioni di euro (comprendenti plusvalenze per 192 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione detenuta in Zhong Ou Asset Management e per 116 milioni derivanti dalla cessione del ramo acquiring in Croazia), rispetto a 202 milioni di euro nel 2022 (che includevano 195 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 41 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l’impatto dell’inflazione).
L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al 2022.
Il risultato corrente lordo è pari a 12.058 milioni di euro, rispetto a 7.325 milioni del 2022.
Il risultato netto consolidato è pari a 7.724 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 3.438 milioni di euro, che includono un beneficio di 352 milioni derivante dall’iscrizione di imposte differite attive relative a ex UBI Banca;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 222 milioni;
- effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 161 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) per 485 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 323 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 356 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 17 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 24 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 14 milioni riguardanti Atlante. La voce ammontava a 576 milioni di euro nel 2022, derivanti da oneri ante imposte per 369 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 399 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 25 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 23 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere, per 5 milioni relativi allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e per 15 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante;
- un utile di pertinenza di terzi per 28 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 7.724 milioni di euro nel 2023 si confronta con 4.379 milioni nel 2022.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2023
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2023 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 430 miliardi di euro, in diminuzione del 3,9% rispetto al 31 dicembre 2022 (in diminuzione dello 0,5% rispetto al terzo trimestre 2023 e del 4,8% rispetto al 2022 considerando i volumi medi (*) di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 4.965 milioni di euro, in diminuzione del 9,7% rispetto ai 5.496 milioni del 31 dicembre 2022. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 937 milioni di euro rispetto ai 1.131 milioni del 31 dicembre 2022, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,2% (0,3% al 31 dicembre 2022), e un grado di copertura al 72,4% (69,2% a fine 2022). Le inadempienze probabili diminuiscono a 3.571 milioni di euro da 3.952 milioni del dicembre 2022 e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 457 milioni di euro rispetto a 413 milioni a fine 2022.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.306 miliardi di euro, in crescita dell’ 8,4% rispetto al 31 dicembre 2022. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 576 miliardi, in aumento del 5,6% rispetto al 31 dicembre 2022. La raccolta diretta assicurativa è pari a 173 miliardi, in flessione dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2022. La raccolta indiretta ammonta a 722 miliardi, in aumento del 10% rispetto al 31 dicembre 2022. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 444 miliardi, in crescita del 3,2% rispetto al 31 dicembre 2022; la nuova produzione vita nel 2023 ammonta a 14,9 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 278 miliardi, in crescita del 22,8% rispetto al 31 dicembre 2022.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2023 - calcolati deducendo dal capitale (°) 2,6 miliardi di euro di acconto dividendi 2023 pagato a novembre 2023 e 2,8 miliardi di saldo dividendi 2023 proposto - risultano pari a:
- 13,7% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,5% a fine 2022),
- 16,3% per il Tier 1 ratio (16% a fine 2022),
- 19,2% per il coefficiente patrimoniale totale (19% a fine 2022).
Deducendo dal capitale anche l’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (°°), i coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2023 risultano pari a:
- 13,2% per il Common Equity Tier 1 ratio,
- 15,7% per il Tier 1 ratio,
- 18,6% per il coefficiente patrimoniale totale.
* * *
___________
(*) Escluso il finanziamento alle Banche in Liquidazione Coatta Amministrativa (ex Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca).
(°) Deducendo dal capitale anche le cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.
(°°) Subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea.
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 202 miliardi di euro a fine dicembre 2023,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 307 miliardi di euro a fine dicembre 2023,
- indicatori di liquidità ampiamente superiori ai requisiti normativi: Liquidity Coverage Ratio pari a 168% (°) e Net Stable Funding Ratio pari a 121%;
- operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti pari al 31 dicembre 2023 a circa 45 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 78% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 22,4 miliardi di euro nel 2023, nel cui ambito operazioni benchmark di Tier 2 per un miliardo di euro, di green senior non-preferred per 2,25 miliardi di euro e 600 milioni di sterline, di green senior preferred per 2,25 miliardi di euro, di social senior preferred per 750 milioni di sterline, di senior preferred per 5,5 miliardi di euro e 4,25 miliardi di dollari, di senior non-preferred per 1,5 miliardi di dollari, di obbligazioni bancarie garantite per 1,25 miliardi di euro e di Additional Tier 1 per 1,25 miliardi di euro (per il 91% collocate presso investitori esteri).
L’indicatore MREL ratio, calcolato su Risk Weighted Assets, al 31 dicembre 2023 (*) è pari a 39,8% per il totale e a 22,7% per la componente subordinata (a circa 39,3% e circa 22,2% tenendo conto dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (**)), rispetto a requisiti (***) pari rispettivamente a 25,9% e a 17,6% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4%.
Il leverage ratio al 31 dicembre 2023 (che include le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 5,8%, valore tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
* * *
Al 31 dicembre 2023, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 4.259 sportelli bancari - 3.323 in Italia e 936 all’estero - e 94.368 persone.
* * *
____________
(°) Media degli ultimi dodici mesi.
(*) Dati gestionali preliminari.
(**) Subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea.
(***) Al 1° gennaio 2024.
I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (individui e aziende con esigenze finanziarie di minore complessità);
- clientela Exclusive (individui con esigenze finanziarie di maggiore complessità);
- clientela Imprese (aziende con esigenze finanziarie di maggiore complessità, generalmente Piccole e Medie Imprese);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include la digital bank controllata Isybank (che opera anche nell’instant banking tramite Mooney, partnership con il Gruppo ENEL).
La Divisione Banca dei Territori registra:
(milioni di euro) |
4° trim. 23 |
3° trim. 23 |
var. % |
||
|
|
|
|
|
|
Proventi operativi netti |
2.803 |
2.783 |
0,7% |
||
Costi operativi |
-1.919 |
-1.560 |
23,0% |
||
Risultato della gestione operativa |
884 |
1.224 |
-27,8% |
||
cost/income ratio |
68,5% |
56,0% |
|||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-515 |
-244 |
|||
Risultato corrente lordo |
385 |
979 |
|||
Risultato netto |
250 |
423 |
(milioni di euro) |
2023 |
2022 |
var. % |
||
|
|
|
|
|
|
Proventi operativi netti |
11.285 |
8.847 |
27,6% |
||
incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo |
45% |
41% |
|||
Costi operativi |
-6.555 |
-6.397 |
2,5% |
||
Risultato della gestione operativa |
4.730 |
2.450 |
93,1% |
||
cost/income ratio |
58,1% |
72,3% |
|||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-1.432 |
-1.307 |
|||
Risultato corrente lordo |
3.315 |
1.154 |
|||
Risultato netto |
1.945 |
494 |
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Client Coverage & Advisory, che include in particolare Institutional Clients cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie e Global Corporate cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 7 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure & Real Estate Partners; Energy; Telecom, Media & Technology;
- Distribution Platforms & GTB, che include in particolare Global Transaction Banking cui compete la gestione dei servizi transazionali e IMI CIB International Network cui compete lo sviluppo internazionale della Divisione e la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Brasil e Banca Intesa nella Federazione Russa);
- Global Banking & Markets, deputata in particolare all’attività di finanza strutturata, primary markets e capital markets (equity e debt capital markets).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking registra:
(milioni di euro) |
4° trim. 23 |
3° trim. 23 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
1.023 |
925 |
10,5% |
|||
Costi operativi |
-436 |
-362 |
20,7% |
|||
Risultato della gestione operativa |
587 |
564 |
4,0% |
|||
cost/income ratio |
42,6% |
39,1% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-76 |
-112 |
||||
Risultato corrente lordo |
511 |
452 |
||||
Risultato netto |
337 |
293 |
||||
(milioni di euro) |
2023 |
2022 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
3.910 |
4.298 |
-9,0% |
|||
incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo |
16% |
20% |
||||
Costi operativi |
-1.502 |
-1.419 |
5,8% |
|||
Risultato della gestione operativa |
2.408 |
2.879 |
-16,4% |
|||
cost/income ratio |
38,4% |
33,0% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-193 |
-1.695 |
||||
Risultato corrente lordo |
2.215 |
1.184 |
||||
Risultato netto |
1.478 |
656 |
||||
La Divisione International Subsidiary Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione opera con l’HUB Europa Sud-Orientale, costituito da Privredna Banka Zagreb in Croazia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina e Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, il Danube HUB, costituito da VUB Banka in Slovacchia e Repubblica Ceca e Intesa Sanpaolo Bank Romania, e con Intesa Sanpaolo Bank Albania, CIB Bank in Ungheria, Banca Intesa Beograd in Serbia, Bank of Alexandria in Egitto, Pravex Bank in Ucraina e Eximbank in Moldavia.
La Divisione International Subsidiary Banks registra:
(milioni di euro) |
4° trim. 23 |
3° trim. 23 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
746 |
763 |
-2,2% |
|||
Costi operativi |
-360 |
-289 |
24,5% |
|||
Risultato della gestione operativa |
386 |
474 |
-18,5% |
|||
cost/income ratio |
48,2% |
37,9% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-130 |
-63 |
||||
Risultato corrente lordo |
258 |
412 |
||||
Risultato netto |
172 |
322 |
||||
(milioni di euro) |
2023 |
2022 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
2.925 |
2.227 |
31,3% |
|||
incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo |
12% |
10% |
||||
Costi operativi |
-1.197 |
-1.118 |
7,1% |
|||
Risultato della gestione operativa |
1.728 |
1.109 |
55,8% |
|||
cost/income ratio |
40,9% |
50,2% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-260 |
-365 |
||||
Risultato corrente lordo |
1.591 |
779 |
||||
Risultato netto |
1.173 |
504 |
||||
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Wealth Management, Reyl Intesa Sanpaolo, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Private Banking registra:
(milioni di euro) |
4° trim. 23 |
3° trim. 23 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
821 |
797 |
3,0% |
|||
Costi operativi |
-281 |
-233 |
20,9% |
|||
Risultato della gestione operativa |
540 |
564 |
-4,4% |
|||
cost/income ratio |
34,3% |
29,2% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-67 |
-16 |
||||
Risultato corrente lordo |
487 |
549 |
||||
Risultato netto |
328 |
337 |
||||
(milioni di euro) |
2023 |
2022 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
3.184 |
2.475 |
28,6% |
|||
incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo |
13% |
12% |
||||
Costi operativi |
-983 |
-921 |
6,7% |
|||
Risultato della gestione operativa |
2.201 |
1.554 |
41,6% |
|||
cost/income ratio |
30,9% |
37,2% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
-110 |
1 |
||||
Risultato corrente lordo |
2.106 |
1.555 |
||||
Risultato netto |
1.366 |
1.034 |
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Asset Management registra:
(milioni di euro) |
4° trim. 23 |
3° trim. 23 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
219 |
223 |
-1,7% |
|||
Costi operativi |
-76 |
-57 |
32,0% |
|||
Risultato della gestione operativa |
143 |
166 |
-13,4% |
|||
cost/income ratio |
34,6% |
25,8% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
0 |
0 |
||||
Risultato corrente lordo |
143 |
166 |
||||
Risultato netto |
103 |
113 |
||||
(milioni di euro) |
2023 |
2022 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
908 |
962 |
-5,6% |
|||
incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo |
4% |
4% |
||||
Costi operativi |
-245 |
-222 |
10,4% |
|||
Risultato della gestione operativa |
663 |
740 |
-10,4% |
|||
cost/income ratio |
27,0% |
23,1% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
0 |
0 |
||||
Risultato corrente lordo |
663 |
740 |
||||
Risultato netto |
475 |
550 |
||||
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Vita (che controlla anche Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo RBM Salute, Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi) e Fideuram Vita.
La Divisione Insurance registra:
(milioni di euro) |
4° trim. 23 |
3° trim. 23 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
381 |
404 |
-5,8% |
|||
Costi operativi |
-115 |
-93 |
24,2% |
|||
Risultato della gestione operativa |
265 |
311 |
-14,8% |
|||
cost/income ratio |
30,3% |
22,9% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
4 |
18 |
||||
Risultato corrente lordo |
269 |
330 |
||||
Risultato netto |
167 |
233 |
||||
(milioni di euro) |
2023 |
2022 |
var. % |
|||
Proventi operativi netti |
1.613 |
1.589 |
1,5% |
|||
incidenza sui proventi operativi netti del Gruppo |
6% |
7% |
||||
Costi operativi |
-379 |
-385 |
-1,6% |
|||
Risultato della gestione operativa |
1.234 |
1.204 |
2,5% |
|||
cost/income ratio |
23,5% |
24,2% |
||||
Totale accantonamenti e rettifiche di valore nette |
61 |
101 |
||||
Risultato corrente lordo |
1.295 |
1.313 |
||||
Risultato netto |
876 |
933 |
||||
Le prospettive
L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e per il 2025 superiore a 8 miliardi di euro.
Per il 2024 si prevede:
- una solida crescita dei ricavi, trainata da un ulteriore aumento dagli interessi netti e da un incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory;
- una stabilità dei costi operativi, nonostante gli investimenti in tecnologia, soprattutto a seguito di minori spese per il personale;
- un basso costo del rischio, derivante dallo status di Banca a “zero NPL” e dall’elevata qualità del portafoglio crediti;
- una riduzione dei tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario, non essendoci più contribuzione al fondo di risoluzione.
Si prevede una forte distribuzione di valore:
- payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2024 e al 2025 rispetto all’importo relativo al 2023 (*);
- intenzione di eseguire un buyback pari a circa 55 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 ratio al 31 dicembre 2023 da avviare a giugno 2024 (**);
- eventuale ulteriore distribuzione per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno.
Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio - confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 - pari nel 2025 a oltre il 14% ante Basilea 4, a oltre il 13,5% post Basilea 4 e a oltre il 14,5% post Basilea 4 includendo l’assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e dell’impatto di circa 55 centesimi di punto del buyback che si intende avviare a giugno 2024 (**) e non considerando un’eventuale ulteriore distribuzione.
* * *
_________
(*) Subordinatamente all’approvazione dell’Assemblea.
(**) Subordinatamente all’approvazione della BCE e dell’Assemblea.
Ai fini di comparabilità dei risultati:
- i dati di conto economico dei quattro trimestri 2022 e di stato patrimoniale del quarto trimestre 2022 risultano riesposti a seguito dell’applicazione retrospettiva dei principi contabili IFRS 17 e IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo a decorrere dal 1° gennaio 2022;
- i dati di conto economico del primo trimestre 2022 sono stati riesposti a seguito della riallocazione di alcuni oneri relativi al sistema incentivante della Divisione Banca dei Territori e di Fideuram da spese del personale a commissioni passive;
- i dati di conto economico dei primi due trimestri 2022 sono stati riesposti a seguito dell’acquisizione del controllo di Quilvest (perfezionata a fine giugno 2022), consolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto all’utile di pertinenza di terzi, e della cessione del ramo di attività nell’ambito del Progetto Formazione (anch’essa perfezionata a fine giugno 2022), deconsolidando le relative componenti linea per linea e attribuendo il corrispondente utile netto alla perdita di pertinenza di terzi.
* * *
Allo scopo di consentire una più completa informativa sui risultati conseguiti al 31 dicembre 2023, si allegano i prospetti relativi al conto economico e allo stato patrimoniale consolidati riclassificati approvati dal Consiglio di Amministrazione. Si precisa che la società di revisione sta completando la revisione legale del bilancio nonché le attività finalizzate al rilascio dell’attestazione prevista dall’art. 26 (2) del Regolamento dell’Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656. Il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione previsto per il 27 febbraio 2024. Si segnala che verranno messi a disposizione degli azionisti e del mercato, entro il 24 marzo 2024, il progetto di bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2023 che verranno sottoposti all’esame della società di revisione incaricata della revisione contabile del bilancio. Il bilancio d’esercizio verrà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea ordinaria prevista per il 24 aprile 2024.
* * *
Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
* * *
La presente comunicazione e le informazioni ivi contenute non hanno finalità di né costituiscono in alcun modo consulenza in materia di investimenti. Le dichiarazioni ivi contenute non sono state oggetto di verifica indipendente. Non viene fatta alcuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, in riferimento a, e nessun affidamento dovrebbe essere fatto relativamente all’imparzialità, accuratezza, completezza, correttezza e affidabilità delle informazioni ivi contenute. La Società e i suoi rappresentanti declinano ogni responsabilità (sia per negligenza o altro), derivanti in qualsiasi modo da tali informazioni e/o per eventuali perdite derivanti dall’utilizzo o meno di questa comunicazione. Accedendo a questi materiali, il lettore accetta di essere vincolato dalle limitazioni di cui sopra.
Questo comunicato stampa contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come “è possibile,” “si dovrebbe,” “si prevede,” “ci si attende,” “si stima,” “si ritiene,” “si intende,” “si progetta,” “obiettivo” oppure dall’uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall’uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.
A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.
Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data odierna. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l’osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.
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Data ultimo aggiornamento 6 febbraio 2024 alle ore 12:52