NASCE BANCA PROSSIMA, LA PRIMA BANCA EUROPEA DEDICATA
ESCLUSIVAMENTE ALL’IMPRESA SOCIALE E AL NONPROFIT
- Operativa dal prossimo 5 novembre attraverso le 6.200 filiali del Gruppo,
con 60 presìdi locali e 100 specialisti su tutto il territorio nazionale - Obiettivi nel triennio: servire almeno altre 10.000 Organizzazioni nonprofit
in tutta Italia oltre le 50.000 che già oggi Intesa Sanpaolo assiste - Tutti gli utili reinvestiti nel “Fondo per lo Sviluppo dell’Impresa Sociale”
per sostenere progetti altrimenti esclusi dal credito
Milano, 29 ottobre 2007 – Intesa Sanpaolo – che già oggi serve oltre 50 mila organizzazioni
nonprofit in tutta Italia – presenta Banca Prossima, la prima banca europea dedicata
esclusivamente all’impresa sociale e al nonprofit, che sarà operativa dal 5 novembre 2007.
Il nonprofit italiano e quello del Regno Unito sono primi per dimensioni in Europa. In Italia si
contano 250.000 organizzazioni, 4 milioni fra operatori volontari e retribuiti, entrate per 46 miliardi
di euro e una crescita costante del 10% negli ultimi 5 anni. Il settore è leader anche per dinamismo,
con operatori soprattutto giovani (65% sotto i 40 anni), in prevalenza donne (60%) e con un’alta
densità di istruzione superiore e universitaria (70%). Nel loro insieme, i soggetti nonprofit
rappresentano il secondo fornitore di servizi al cittadino dopo il sistema pubblico.
Molte imprese sociali hanno però difficoltà di dialogo con il sistema del credito a causa di fattori
come la fragilità patrimoniale, l’insufficiente presenza di un management professionale, la difficoltà
di argomentare con efficacia i propri progetti di crescita. Le recenti dinamiche economiche, sociali e istituzionali e la nuova normativa dell’Impresa Sociale stanno invece indirizzando il mondo
nonprofit verso forme organizzative più strutturate e verso un adeguato accesso al credito.
Da qui l’impegno di Intesa Sanpaolo a rafforzare ulteriormente la sua capacità di supportare le
imprese sociali e le iniziative delle Comunità dando vita al progetto Banca Prossima.
La nuova banca del Gruppo poggia le basi sull’esperienza maturata in decenni di rapporto con il
terzo settore ma anche su tre anni di attività del Laboratorio Banca Società, che si è dedicato alla
progettazione e alla realizzazione di servizi bancari innovativi per le fasce con maggiori difficoltà di finanziamento: studenti universitari, imprese sociali, lavoratori cassintegrati, famiglie con persone non autosufficienti.
Progetti come PAN (già 260 asili nido realizzati in Italia), Bridge (il prestito universitario per gli
studenti di 23 Atenei), Anticipazione Sociale (per supportare i lavoratori in Cassa Integrazione
Straordinaria), Tuttinsieme (finanziamento rivolto alle famiglie con anziani non autosufficienti); A
scuola di Risparmio (progetto per l’educazione al risparmio dei bambini delle scuole elementari),
Fondazione Talenti (dedicata al tema della missione e del patrimonio immobiliare degli Ordini
Religiosi) Mutuo Atipico (finanziamento per i lavoratori a tempo determinato per l’acquisto della
prima casa) sono stati un banco di prova da cui attingere le esperienze concrete e formare le
professionalità alla base della nuova banca.
Banca Prossima disporrà di un’offerta completa di prodotti e di servizi specifici, costruiti in
collaborazione con le organizzazioni del terzo settore e destinati a imprese sociali ed enti religiosi.
La nuova banca opererà attraverso le 6.200 filiali del Gruppo, si avvarrà di 60 presidi locali per
le operazioni più complesse e potrà contare su una rete di 100 specialisti sul territorio, selezionati
tra i dipendenti di Intesa Sanpaolo per le loro competenze professionali ma anche per l’attività che svolgono a titolo personale nel terzo settore.
Banca Prossima svilupperà strumenti sempre più specializzati di valutazione, come il modello di
Rating dell’Impresa Sociale, che integrerà i tradizionali metodi di analisi bancaria con elementi
quali la capacità di fund raising, il successo di progetti finanziati da Pubblica Amministrazione e
Fondazioni, la percentuale di commesse da privati e la governance interna, aprendo di fatto un
nuovo capitolo nei sistemi di valutazione delle imprese del terzo settore.
Intesa Sanpaolo ha dotato la nuova banca di un patrimonio importante: 120 milioni di euro.
Tutti gli utili di Banca Prossima verranno impiegati per lo sviluppo della banca. Una parte è destinata a mantenere il valore del capitale per garantire piena sostenibilità all’impresa; la restante parte andrà ad alimentare il “Fondo per lo Sviluppo dell’Impresa Sociale”, che renderà possibili interventi su tipologie di soggetti e di progetti altrimenti escluse dal credito.
Per il suo primo triennio di attività Banca Prossima si è data degli obiettivi ambiziosi: servire
almeno 10.000 Organizzazioni nonprofit in più in tutta Italia, alimentare il Fondo per lo
Sviluppo dell’Impresa Sociale fino a 20 milioni di euro - così da consentire l’erogazione di
prestiti fino a 80 milioni di euro ad imprese sociali altrimenti escluse dal credito - e dare vita in
tutti i settori di attività del nonprofit a progetti-rete con caratteristiche e risultati simili a quelli
di PAN (Progetto Asili Nido).
Sulle linee guida dell’azione di Banca Prossima è chiamato a esprimersi un Comitato di Solidarietà
e di Sviluppo composto da personalità con significative esperienze nel settore del nonprofit, della
cooperazione allo sviluppo, del microcredito e dell’economia civile. I componenti del comitato, che
potrà vedere aumentare in futuro il numero dei suoi membri membri, sono: Pierpaolo Donati,
Johnny Dotti, Gianni La Bella, Felice Scalvini e Carlo Secchi.
Con Banca Prossima il Gruppo Intesa Sanpaolo vuole dare vita ad uno strumento disegnato sulle
modalità operative e sulle caratteristiche del mondo nonprofit laico e religioso. Un progetto pensato per fornire rapidamente risposte ancora più adeguate alle necessità e ai bisogni delle imprese del terzo settore, per migliorare ulteriormente la qualità dei servizi bancari loro dedicati e per partecipare direttamente, attraverso un impegno concreto, alla crescita di quella che è stata definita l’”industria del bene comune”.
Per informazioni
Intesa Sanpaolo - Rapporti con i Media
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Data ultimo aggiornamento 29 ottobre 2007 alle ore 11:17