RESTAURO DEL CICLO DI AFFRESCHI GIOTTESCHI NEL TIBURIO DELL’ABBAZIA DI CHIARAVALLE
portato a termine grazie all’intervento di Intesa Sanpaolo per i vent’anni di RESTITUZIONI, programma di restauri di opere d’arte del patrimonio pubblico
Abbazia di Chiaravalle, Milano 5 marzo 2010
Dopo anni di lavoro, è stato portato a compimento il restauro del ciclo di affreschi che decorano il tiburio dell’Abbazia cistercense di Chiaravalle, a dieci chilometri dal cuore di Milano, grazie ad Intesa Sanpaolo che ha inserito questo intervento nell’ambito di Restituzioni, collaudato programma di restauri di opere appartenenti al patrimonio artistico del Paese, promosso e curato dalla Banca e gestito in collaborazione con le Soprintendenze archeologiche e storico-artistiche.
I lavori di restauro – eseguiti sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici di Milano dal laboratorio Nicola Restauri in Aramengo (TO) – sono iniziati nel 2002 con fondi ministeriali e sono stati ora portati a termine grazie agli indispensabili finanziamenti erogati nel biennio 2008-2009 da Intesa Sanpaolo.
Il lungo intervento ha interessato l’impresa artistica più importante per qualità e completezza in Lombardia del periodo pre-rinascimentale, dove la narrazione si fonde con la poesia, raggiungendo un equilibrio perfettamente calibrato nei gesti solenni e nelle emozioni sempre delicate ed eleganti. Il restauro ha risarcito la straordinaria decorazione pittorica trecentesca della chiesa dell’Abbazia di Chiaravalle Milanese, una delle più importanti pagine artistiche del Trecento italiano. L’imponente impresa pittorica coinvolge l’intero spazio interno del tiburio: sotto il cielo stellato della calotta della cupola, i quattro Evangelisti, accompagnati, con ogni probabilità, da altrettanti Profeti e Dottori della Chiesa, annunciano la sequenza di Santi e Beati connessi all’ordine cistercense delle pareti del tamburo. Il registro inferiore, narra le Storie della Vergine post Resurrectionem secondo il racconto diffuso della Legenda Aurea, legate alla morte e all’ascesa al cielo della Vergine.
L’intervento di restauro è stato preceduto e accompagnato da analisi e indagini strumentali non distruttive, finalizzate allo studio delle fenomenologie di degrado, delle tecniche esecutive, dei materiali originali e di quelli utilizzati negli interventi precedenti. In questo modo è stato ad esempio possibile distinguere le diverse fasi temporali di intervento e le diverse mani e personalità operanti all’interno della chiesa, permettendo di individuare, almeno sommariamente, l’organizzazione dell’intero cantiere.
È stata confermata la presenza di due maestri, il primo dei quali di provenienza lombarda, il cosiddetto “Primo Maestro di Chiaravalle”, responsabile della decorazione della cupola della torre nolare e del ciclo del tamburo, e il secondo, identificato con Stefano fiorentino, ricordato da Giorgio Vasari nelle sue Vite come il miglior allievo di Giotto, cui si deve il ciclo con le Storie della Vergine post Resurrectionem.
È stato inoltre possibile all’interno di quest’ultimo ciclo – considerato il più importante per qualità e completezza del periodo pre-rinascimentale in Lombardia – cogliere differenze stilistiche ed esecutive che attestano la presenza di altri pittori, probabilmente allievi e collaboratori dello stesso Stefano. Si tratta dunque di un lavoro che è riuscito a metterci oggi in contatto diretto con gli artisti del tempo, precisandone la tecnica, contribuendo a chiarire i contenuti di un’arte complessa e in parte ancora non conosciuta.
Il restauro degli affreschi, per i vent’anni di Restituzioni
Il progetto Restituzioni ha compiuto vent’anni e il restauro monumentale degli affreschi trecenteschi di Chiaravalle giunge a festeggiare un compleanno di speciale importanza per Intesa Sanpaolo, che ha individuato in questo impegnativo programma di restauro di opere d’arte del patrimonio pubblico una delle strade maestre per contribuire da protagonista alla crescita del Paese.
Restituzioni è stato avviato nel 1989 dall’allora Banca Cattolica del Veneto - confluita nel nucleo iniziale che avrebbe dato origine ad Intesa Sanpaolo - con obiettivi e finalità legati al territorio di competenza e gestito in collaborazione con gli organismi pubblici di tutela competenti, le Soprintendenze archeologiche e storico-artistiche, in una partnership che è elemento distintivo ed essenziale del programma. Nel corso di quattordici edizioni, Restituzioni ha felicemente assecondato l’imponente crescita della Banca, conquistando dimensione e importanza nazionali. Il programma oggi può presentare un curriculum di alto profilo, avendo originato un museo virtuale di oltre 600 opere restaurate: tante sono infatti le opere d’arte mobili riportate in pristinam dignitatem, con testimonianze che spaziano dalle epoche proto-storiche fino alle soglie dell’età contemporanea, dall’archeologia all’oreficeria, alle arti plastiche e pittoriche; più di 140 sono gli Enti garanti della rigorosa destinazione pubblica dei propri tesori, fra chiese, musei e siti archeologici, che sino ad oggi hanno beneficiato di Restituzioni; 90 i laboratori di restauro, distribuiti da Nord a Sud, che si sono occupati del restauro, comparto di eccellenza del nostro Paese. I mosaici pavimentali paleocristiani della Basilica di Aquileia, gli affreschi di Altichiero e Avanzo nella Cappella di San Giacomo nella Basilica del Santo a Padova, il portale maggiore in bronzo della Basilica di San Marco a Venezia: sono solo alcuni degli interventi di restauro su opere di carattere monumentale che costituiscono un ulteriore asso nella manica del programma, che da anni è punto di riferimento nazionale per gli studiosi e per gli operatori impegnati sul fronte della tutela e della salvaguardia del patrimonio artistico del Paese. Ed è in questo “ramo” monumentale di Restituzioni che il restauro degli affreschi di Chiaravalle si colloca.
Affiancando l’impegno del soggetto pubblico, Intesa Sanpaolo ha confermato anche in questa occasione la costante ricerca di efficaci sinergie con quanti si occupano per compito istituzionale della tutela del patrimonio culturale, nella consapevolezza che, in un contesto di “museo diffuso” come l'Italia, le testimonianze artistiche vanno preservate per trasmettere alle future generazioni brani essenziali di storia e identità nazionale.
UFFICIO STAMPA INTESA SANPAOLO
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Responsabile Ufficio Media Public Finance / Attività Sociali e Culturali
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Data ultimo aggiornamento 5 marzo 2010 alle ore 15:31