COMUNICATO STAMPA
CR PISTOIA E LUCCHESIA:
MONITOR DEI DISTRETTI DELLA TOSCANA
• Realizzato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia
• Dati al 30/09/2103
Pistoia, 27 gennaio 2014 - Con un nuovo balzo in avanti dell’11,3% nel terzo trimestre, il Made in Tuscany si conferma uno dei principali motori della crescita delle esportazioni distrettuali, registrando ancora una volta performance migliori rispetto al manifatturiero italiano (+0,3%), francese (-2,6%) e tedesco (-3,1%).
Il traino è stato offerto, come già da molti trimestri, dalle produzioni del lusso toscano: oreficeria di Arezzo (+22,4%), pelletteria e calzature di Firenze (+13,3%) e di Arezzo (+53%). Diffusi miglioramenti sono stati riscontrati anche in altri distretti: ritorna a crescere l’export del cartario di Capannori (+2,5%) grazie ai risultati ottenuti in Germania (+6,4%), Spagna (+24,4%), Svizzera (+17,3%) e Austria (+53%). Persino la Grecia evidenzia, comunque, un netto miglioramento registrando una crescita del 33% dopo la rilevante battuta d’arresto sperimentata nel 2012.
Accelerano le esportazioni della pelle e calzature di Santa Croce sull’Arno (+6,4%), distretto che sta gradualmente tornando a mostrare ritmi di sviluppo positivi anche nel comparto a monte della concia che aveva iniziato il 2013 con un calo dell’export. Sono tornate a crescere le vendite a Hong Kong (seppure su ritmi ancora molto modesti, 0,8%), e Spagna (+8,3%), ma migliorano in modo significativo le esportazioni in quasi tutte le destinazioni principali.).
Segnali di miglioramento, pur in un quadro che resta negativo, per la ceramica di Sesto Fiorentino (-1,5%), alle prese con la difficile fase di rilancio della principale azienda del distretto.
Tornano inoltre in positivo le vendite estere del tessile e abbigliamento di Prato (+3,8%), grazie ai buoni risultati dei filati, dell’abbigliamento e della maglieria. Ancora in calo, invece, le vendite estere di tessuti pratesi, comparto che ha vissuto forti trasformazioni nell’ultimo decennio a cui è dedicato un breve focus in questa edizione del Monitor.
Buone notizie anche dal polo farmaceutico toscano che registra nel terzo trimestre una buona crescita delle vendite all’estero (+15,8%), mettendo a segno incrementi su quasi tutti i principali mercati di sbocco.
Consolida i risultati ottenuti nella prima parte dell’anno il distretto del marmo di Carrara (+8%), che mantiene buoni ritmi di crescita negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi Uniti, in Francia e Regno Unito. Rallentano, invece, le vendite sull’importante mercato cinese ed hanno continuano a evidenziare un trend fortemente negativo le esportazioni verso l’Arabia Saudita e la Germania. Da segnalare come i risultati positivi siano diffusi sia al marmo grezzo (+6,5% nel terzo trimestre) che a quello lavorato (+8,6%).
Rimane, all’opposto, critica la situazione dei due distretti calzaturieri (Lucca -7,9% e Lamporecchio -8,5%) e del mobile (Quarrata -8% e Poggibonsi-Sinalunga -2,9%) e del florovivaistico di Pistoia (-10,9%).
I distretti dell’alimentare evidenziano performance diversificate: al rallentamento dei vini del Chianti (0,7%) e al dato negativo dell’olio di Lucca (-4,8%) si contrappone il balzo delle vendite all’estero dell’olio di Firenze (+26,2%).
L’accelerazione sperimentata nel terzo trimestre è legata sia al nuovo miglioramento delle
vendite sui mercati maturi sia, soprattutto, al balzo registrato nelle vendite sui mercati emergenti, tornati a crescere a tassi superiori al 20%. Il miglioramento delle esportazioni nei mercati maturi, che assorbono oltre il 60% delle vendite, è diffuso a molte destinazioni
importanti, soprattutto in Europa. Spicca, in particolare, la forte accelerazione sperimentata dalle vendite in Germania (+11,9% nel terzo trimestre) e Regno Unito (+18,5%), ma si registrano progressi, seppure con ritmi meno elevati, anche in Francia (+2%) e Spagna (+1,1%), tornata in territorio positivo dopo nove trimestri consecutivi di contrazione.
Tra le destinazioni emergenti da segnalare il mantenimento di ottimi ritmi di crescita negli
Emirati Arabi Uniti (+45,6%), Russia (+18,3%), Turchia (+9,6%), Hong Kong (+6,3%) e Cina (+5,7%) e, soprattutto, il vero e proprio boom sperimentato in Corea del Sud (+35,7%), dove le imprese toscane iniziano a beneficiare degli effetti dell’accordo di libero scambio siglato dall’UE.
Le buone performance all’estero non sono tuttavia sufficienti a sbloccare il mercato del lavoro: i dati sulla CIG evidenziano una significativa accelerazione del Monte Ore richiesto per singole situazioni di crisi aziendale (CIG straordinaria) a segnalare gli effetti pesanti della lunga fase recessiva che sta attraversando il tessuto produttivo italiano e toscano.
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Data ultimo aggiornamento 27 gennaio 2014 alle ore 16:18