COMUNICATO STAMPA
MONITOR DEI DISTRETTI DEL TRIVENETO AL 30 GIUGNO 2015: EXPORT +8,4% MEGLIO DELLA MEDIA NAZIONALE (+7%)
Brillanti i distretti veneti in progresso del 10,1%, circa 500 milioni di euro in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Da soli spiegano un terzo della crescita complessiva dei distretti industriali italiani
Balzo delle esportazioni dei distretti del Trentino-Alto Adige che sono tornate a crescere a tassi sostenuti, riportando un aumento del 15,8%.
In crescita anche i distretti del Friuli Venezia Giulia del 3,7%.
Padova, 15 ottobre 2015. E’ stato pubblicato a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo il Monitor dei distretti industriali del Triveneto aggiornato al primo semestre 2015.
Nel secondo trimestre del 2015 l’export dei distretti industriali del Triveneto ha superato la cifra record di 7 miliardi di euro, 550 milioni in più rispetto al corrispondente periodo del 2014. E’ ormai un lontano ricordo la crisi del 2009, quando l’export fu mediamente pari a 5 miliardi di euro a trimestre. Si tratta del 21° trimestre di crescita consecutiva.
L’export distrettuale ha registrato una decisa accelerazione, mostrando una crescita tendenziale dell’8,4%. Ancora una volta i distretti triveneti hanno fatto meglio della media italiana (+7%). Tra i primi venti distretti italiani per crescita delle esportazioni in valore assoluto 8 sono triveneti. La crescita del Triveneto è stata guidata dai distretti del Trentino-Alto Adige (+15,8%) e del Veneto (+10,1%), due tra le migliori regioni italiane per crescita sui mercati esteri. L’export dei poli distrettuali del Friuli-Venezia Giulia è, invece, rimasto per lo più stabile sui livelli del 2014.
Distretti veneti in forte crescita
Ancora brillanti i distretti veneti che nel secondo trimestre del 2015 hanno mostrato un progresso del 10,1%, circa 500 milioni di euro in più rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Da soli spiegano un terzo della crescita complessiva dei distretti industriali italiani: è pertanto confermato il loro ruolo di locomotiva del tessuto produttivo locale e italiano. Si è registrata una crescita quasi generalizzata, con 20 distretti su 23 che hanno messo a segno un aumento tendenziale dell’export. In particolare, si sono messi in evidenza l’occhialeria di Belluno e la concia di Arzignano, entrambi in forte progresso negli Stati Uniti e in Cina. Ottime performance sono state ottenute anche dal tessile e abbigliamento di Treviso, dalla meccanica strumentale di Vicenza, dall’oreficeria di Vicenza, dal mobile di Treviso, dai dolci e dalla pasta veronesi, dalla termomeccanica scaligera, dal prosecco di Conegliano-Valdobbiadene, dagli elettrodomestici di Treviso e dalle carni di Verona.
La ritrovata competitività dei distretti veneti è evidente anche dalle ottime performance ottenute nei più importanti mercati mondiali: negli Stati Uniti il progresso dell’export è stato pari al 21,8%, mentre in Cina si è registrata una crescita del 26,4%. Le imprese distrettuali venete, inoltre, hanno mostrato segnali di accelerazione sul mercato europeo, riuscendo a spuntare una crescita a due cifre nel Regno Unito (+23,7%) e in Spagna (+13,8%). Si è poi verificato un forte balzo delle vendite in alcuni nuovi mercati ad alto potenziale, come la Polonia (+33,3%), il Messico (+41,8%), la Turchia (+21,3%), la Corea (+33,2%). E’ stato così possibile superare il nuovo forte calo dell’export subito in Russia e Ucraina.
Balzo dell’export per i distretti del Trentino-Alto Adige
Le esportazioni dei distretti del Trentino-Alto Adige sono tornate a crescere a tassi sostenuti, riportando un aumento tendenziale del 15,8%. Si sono messe in evidenza le mele dell’Alto Adige, il legno e l’arredamento dell’Alto Adige e le mele del Trentino. Anche in questa regione i distretti hanno toccato un nuovo record storico, grazie agli ottimi risultati ottenuti sia nei mercati avanzati (su tutti Germania e Stati Uniti, ma anche Spagna, Svezia e Giappone), sia nei nuovi mercati (Algeria, Egitto, Repubblica Ceca).
In crescita anche i distretti del Friuli-Venezia Giulia
Più complesso il quadro congiunturale presente all’interno dei distretti del Friuli-Venezia Giulia, che sono fortemente condizionati dal peso e dall’elevata volatilità della componentistica e termoelettromeccanica friulana. Al netto di questa realtà la lettura dello stato di salute dei distretti friulani è complessivamente positiva. Nel secondo trimestre del 2015 il progresso delle aree distrettuali della regione è stato, infatti, pari al 3,7% tendenziale.
Su un totale di sette distretti monitorati nella regione, cinque hanno registrato un aumento dei flussi di export. Per intensità e volumi di crescita spiccano, in particolare, il mobile di Pordenone, i vini del Friuli e il prosciutto di San Daniele.
Regno Unito e Stati Uniti sono i mercati in cui l’export dei distretti friulani è cresciuto di più. Sul mercato inglese si sono messi in evidenza i mobili di Pordenone, mentre negli Stati Uniti hanno fatto particolarmente bene le sedie e i tavoli di Manzano.
Lo scenario previsivo per il 2015
Nella seconda parte dell’anno gli Stati Uniti continueranno a trainare le esportazioni dei distretti. Un sostegno alla crescita dei distretti potrà continuare a venire dalla ripresa della domanda europea e dalla debolezza relativa dell’euro. Meno dinamica che in passato sarà invece la domanda proveniente dai nuovi mercati, colpiti dalla debolezza dei prezzi delle commodity.
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Data ultimo aggiornamento 13 ottobre 2015 alle ore 15:15