Al via in Toscana l’accordo di collaborazione tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Gruppo Intesa Sanpaolo
COMUNICATO STAMPA
«DIAMO CREDITO ALL’AGROALIMENTARE ITALIANO»:
ALLE IMPRESE TOSCANE UN PLAFOND DA 1 MILIARDO DI EURO
DA INTESA SANPAOLO 6 MILIARDI DI EURO IN TRE ANNI
PER IL RILANCIO DEL SETTORE
• Pacchetto di iniziative di Banca CR Firenze e Cassa di Risparmio di Pistoia e Lucchesia, insieme a Mipaaf, per sostenere crescita, internazionalizzazione, innovazione, formazione e ricambio generazionale
• Potenziali nuovi investimenti pari ad oltre 1,25 miliardi di euro per la Toscana sostenuti dal Gruppo
• L’accordo copre e facilita l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dai PSR 2014-2020 che assegnano alla Toscana risorse pari a circa complessivamente 962 milioni di euro
• Per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo, il gruppo Intesa Sanpaolo prolunga il periodo di sospensione dei mutui, portando la misura da 12 a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare
Firenze, 31 maggio 2016 – Il rapporto tra mondo del credito, istituzioni e agricoltura, alla luce delle nuove risorse economiche e delle misure anti-crisi varate per rilanciare il settore, è stato al centro dell’incontro promosso dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) e dal Gruppo Intesa Sanpaolo, che ha riunito oggi a Firenze, presso Palazzo Incontri, numerosi operatori del settore.
Obiettivo dell’incontro, presentare alle imprese e alle filiere dell’agroalimentare del territorio le risorse e le opportunità di accesso al credito nel quadro dell’accordo nazionale “Diamo credito all’agroalimentare”, siglato a gennaio scorso dal Mipaaf e da Intesa Sanpaolo. Attraverso l’accordo, il Gruppo bancario ha reso disponibile un plafond complessivo di 6 miliardi di euro in tre anni per incentivare investimenti in innovazione, agevolare l’export e i processi di internazionalizzazione, favorire interventi di ricambio generazionale e di formazione delle risorse.
All’agroalimentare toscano, in particolare, l’accordo destina 1 miliardo di euro in tre anni, per promuovere la crescita e le opportunità di impiego lavorativo in un comparto strategico per l’economia locale. L’insieme delle risorse e delle iniziative messe a punto da Banca CR Firenze, Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia e Mipaaf potrà potenzialmente generare nella regione nuovi investimenti per oltre 1,25 miliardi di euro.
L’accordo si propone anche di facilitare l’utilizzo dei fondi comunitari previsti dai PSR (Piani di sviluppo rurale) per il periodo 2014-2020, che assegnano alla Toscana risorse pari a circa 962 milioni di euro. A tale scopo, il Gruppo Intesa Sanpaolo intende promuovere una serie di interventi finanziari e servizi di consulenza in collaborazione con i principali interlocutori del territorio, affinché le imprese agricole e agroalimentari possano cogliere opportunità di investimento e accedere più facilmente ai fondi strutturali anche attraverso prodotti finanziari specifici promossi dalla Banca.
Mipaaf e Intesa Sanpaolo realizzeranno, inoltre, un’indagine conoscitiva con la collaborazione di Ismea, l’ente pubblico che fornisce servizi finanziari, assicurativi e informatici alle imprese agricole, con l’obiettivo di arrivare a una migliore definizione del posizionamento delle imprese rispetto alla capacità di accesso al credito.
Per favorire la ripresa nel nuovo contesto competitivo, Intesa Sanpaolo ha deciso di prolungare il periodo di sospensione dei mutui, portando la misura da 12 a 24 mesi per l’intero settore agroalimentare.
I lavori, aperti dal Direttore della Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Toscana, Roberto Scalacci, hanno visto una prima relazione sul settore agroalimentare in Italia presentata da Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
I punti chiave dell’accordo e le misure a sostegno della crescita sono stati presentati da Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna di Intesa Sanpaolo, che si è soffermato sulle prospettive del settore rispetto ai nuovi scenari competitivi. Per Monceri, l’intesa raggiunta con il Mipaaf avrà una concreta ricaduta sui produttori agricoli del territorio e contribuirà a farne emergere le potenzialità.
Giorgio Venceslai di ISMEA ha sottolineato come la convergenza tra politiche industriali e politiche creditizie sia importante per assicurare adeguato sostegno al settore agroalimentare e valorizzare così una delle eccellenze del made in Italy.
L’attenzione si è concentrata quindi sulle imprese delle filiere dell’Olio e del Vino, le cui specificità sono emerse nel corso di una tavola rotonda grazie alle testimonianze di Lamberto Frescobaldi, Presidente Marchesi de’ Frescobaldi, di Ludovica Lisini, Azienda Lisini, di Tommaso Pardi, di Pardi & Associati, di Mario Piccini, Direttore Generale Tenute Piccini, di Brunella Trucchi, del Dipartimento Scienze Produzioni Agroalimentari e Ambiente dell’Università di Firenze, e di Stefano Visone, Direttore Commerciale Imprese Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna Intesa Sanpaolo.
Il settore agro-alimentare in Italia e in Toscana. Focus sull’olio ed il vino
L’analisi della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo ha evidenziato l'elevata incidenza del settore agroalimentare sull’economia italiana: 58,5 miliardi di euro il valore aggiunto nel 2015, il 4,1% del totale economia; circa 1,4 milioni di occupati, il 5,6% degli occupati totali. A livello europeo, l’Italia vanta una posizione di leadership sia nell’eccellenza della produzione, certificata dalla presenza di 845 marchi DOP, IGP e STG (precede la Francia, che ne ha 738); sia nelle produzioni biologiche, cui sono riservati oltre 646mila ettari di superficie agricola. Ottime anche le performance dell’export - grazie a un’offerta altamente diversificata e di elevata qualità, chiave del successo sui mercati maturi - con un valore complessivo nel 2015 pari a 36,5 miliardi di euro, il 40,7% in più rispetto al 2008, con ampie prospettive di crescita anche nei prossimi anni.
Le filiere del vino e dell’olio sono tra le prioritarie nell’agroalimentare. Circa 640mila ettari sono destinati alla coltivazione della vite da vino, mentre sono circa 1,3 milioni gli ettari destinati all’olivicoltura in Italia. Con un valore della produzione di 7,1 miliardi di euro nell’industria del vino e di 1,5 miliardi nella lavorazione dell’olio, siamo secondi in Europa in entrambi i comparti.
La Toscana offre un contributo rilevante alle performance della filiera del vino e dell’olio: sul territorio regionale è concentrato il 9% degli ettari coltivati a vite e il 6,6% degli addetti dell’industria del vino, mentre risulta la quarta regione nella coltivazione dell’olio (con 8,2% degli ettari totali) e quinta per incidenza sul totale degli addetti nell’industria degli oli. La Toscana è la prima regione in Italia per export di olio e la quarta nell’industria del vino: tra il 2008 e il 2015 le esportazioni di olio e di vino toscano sono aumentate rispettivamente del 78% e del 68%, grazie anche alle ottime performance dei distretti toscani di queste due filiere.
Ulteriori misure di Intesa Sanpaolo a sostegno del settore agroalimentare
Nei primi tre mesi del 2016, la Direzione Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna di Intesa Sanpaolo ha erogato 1,6 miliardi di finanziamenti, di cui 58 milioni al settore agroalimentare: una quota significativa per la filiera agroalimentare che già testimonia – nell’arco di pochi mesi – la vitalità di un settore produttivo che sicuramente però può svilupparsi ulteriormente, grazie ad un maggior utilizzo delle risorse finanziarie messe a disposizione.
Un’importante opportunità per le imprese del settore agricolo e agroalimentare è rappresentata dal Programma filiere, l’innovativo progetto varato dal Gruppo Intesa Sanpaolo per far crescere le filiere produttive di eccellenza, consentendo loro di lavorare in una logica che facilita e migliora l’accesso al credito.
Attraverso il Programma filiere, nell’arco di soli dieci mesi, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione risorse finanziarie per 19 miliardi di euro; al programma hanno aderito fino ad oggi oltre 300 aziende capo-filiera, distribuite in 20 settori di business, che coinvolgono 15 mila imprese fornitrici, per un giro d’affari complessivo di oltre 55 miliardi di euro. A livello nazionale il primo settore rappresentato è proprio l’agroalimentare (29%), seguito dalla meccanica/ metalmeccanica (24%) e dalla moda (12%).
In Toscana sono 29 i contratti di filiera stipulati – di cui circa il 30% operanti nel settore agroalimentare - per un giro d’affari complessivo di 5 miliardi di euro e con il coinvolgimento di oltre 1400 fornitori e circa 5.000 dipendenti.
All’interno della Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo ha focalizzato commercialmente 400 filiali “verdi”, di cui 48 in Toscana, dotandosi di 100 specialisti a supporto della filiera commerciale e creditizia.
Alle imprese dell’agribusiness che investono in beni materiali strumentali nuovi, usufruendo dei vantaggi fiscali del “super-ammortamento 140%” previsto dalla Legge di Stabilità 2016, Intesa Sanpaolo garantisce un finanziamento a medio-lungo termine fino al 100% dell’importo, aggiungendo un’ulteriore linea di credito fino al 40% a sostegno del capitale circolante.
Oltre al tradizionale aspetto finanziario, Intesa Sanpaolo offre soluzioni, piattaforme e competenze che intercettano la domanda d’innovazione e sostengono l’impresa agricola nei percorsi di trasformazione e sviluppo. Attraverso Intesa Sanpaolo Formazione, ad esempio, gli imprenditori possono accedere al percorso formativo Think Green, che si svolge in quattro giornate e indirizza i partecipanti verso le conoscenze necessarie per valutare agevolazioni regionali (PSR) e strumenti finanziari, previsti dalla nuova programmazione europea (PAC) per il settore agricolo. Approfondimenti ulteriori sono dedicati agli aspetti della contrattualistica del lavoro, all’accesso ai mercati esteri e all’innovazione, con focus sull’e-commerce per il settore agro-alimentare.
Per informazioni:
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Data ultimo aggiornamento 31 maggio 2016 alle ore 16:33