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COMUNICATO STAMPA

PROSEGUE IL CICLO DI “INCONTRI CON L’AUTORE” PER UN CONFRONTO TRA BANCA E TERRITORIO SUI PRINCIPALI TEMI ECONOMICO-CULTURALI: “EUROPA O NO. SOGNO DA REALIZZARE O INCUBO DA CUI USCIRE” DI LUIGI ZINGALES

Zingales “La Brexit non è il disastro annunciato e le ripercussioni dirette in Italia saranno minime, ma è un segnale preoccupante della disaffezione dei cittadini verso il progetto europeo"

Padova, 30 giugno 2016. Prosegue il ciclo di “Incontri con l’autore” organizzati dalla Cassa di Risparmio del Veneto in cui vengono presentati recenti volumi di eminenti economisti per un confronto con il territorio sui temi legati all’attuale situazione economica offrendone uno spunto di riflessione e una chiave di lettura, anche prospettiva. E’ stato presentato il volume “Europa o no. Sogno da realizzare o incubo da cui uscire” di Luigi Zingales.

L’incontro – tenutosi presso la sede della banca in via Trieste a Padova – è stato aperto da Gilberto Muraro, presidente della Cassa di Risparmio del Veneto e ha visto la presenza dell’autore nell’ambito di una tavola rotonda in cui sono intervenuti Federico de’ Stefani, presidente Sit Group, Bruno Maria Parigi, professore ordinario di Economia Politica all’Università degli Studi di Padova e Guglielmo Weber, direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali “M. Fanno” dell’Università degli Studi di Padova.

Nel suo intervento Zingales ha dichiarato "La Brexit non è il disastro annunciato e le ripercussioni dirette in Italia saranno minime, ma è un segnale preoccupante della disaffezione dei cittadini verso il progetto europeo. Una disaffezione che non va ignorata o peggio derisa, ma usata per ripensare come vogliamo stare insieme in Europa. Purtroppo l’instabilità provocata dalla Brexit è stata la miccia che ha fatto esplodere i problemi esistenti (e nascosti) del sistema bancario italiano. Tutta la nostra attenzione deve essere rivolta ad affrontare questi problemi, che sono tutti interni, senza cercare di scaricare le colpe su altri".

Europa o no. Sogno da realizzare o incubo da cui uscire
Tanto l’euro quanto l’unificazione europea sono stati celebrati – come già fu per l’unificazione italiana – come ideali romantici, che non lasciavano spazio per un’analisi economica dei costi e dei benefici. Oggi, però, il “meraviglioso esperimento” di cui parlava Robert Schuman, il sogno di una “pace perenne” dopo secoli di guerre, si è trasformato in un incubo: quella stessa Unione creata per favorire lo spirito europeo sta diventando una prigione, che istiga all’odio etnico e alimenta i peggiori stereotipi.

Tenendosi a distanza dall’europeismo fanatico e dall’antieuropeismo irrazionale, Luigi Zingales analizza i fondamenti economici e le scelte politiche dell’attuale Unione Europea, vista non come fine ma come mezzo per garantire la libertà, la pace e la prosperità del nostro continente, e mette a fuoco alcune verità necessarie. Prima fra tutte che questa Europa è un patto faustiano tra Francia e Germania, che riserva al Sud del continente, e quindi all’Italia, un ruolo di comprimario e spesso di vittima.

Dobbiamo ammettere che, così com’è, l’Europa non è sostenibile, ma il progetto europeo è ancora salvabile, a patto di riforme radicali in tempi brevi. Allo stesso modo dobbiamo ammettere che la crisi strutturale in cui l’Italia è precipitata negli ultimi vent’anni non è colpa dell’euro né può essere risolta con la nostra uscita dall’euro.

Il vero problema è che abbiamo smesso di crescere, e in particolare ha smesso di crescere la nostra produttività. Se non invertiamo questa tendenza, non possiamo competere in Europa e nel mondo, non possiamo sostenere il debito pubblico, non possiamo offrire ai nostri figli un futuro nel nostro Paese, Europa o no.

Autore
Luigi Zingales è un economista, accademico e blogger italiano. È Robert C. McCormack professor of Entrepreneurship and Finance presso la University of Chicago Booth School of Business. Dal 2012 è stato uno dei promotori del movimento politico italiano Fermare il Declino e fino al 2015 è stato consigliere di Eni.
Poco tempo dopo l'uscita del suo libro "Europa o no", ha aperto online un proprio blog, disponibile al sito europaono.com, all'interno del quale non si limita a trattare solo elementi economici ma anche temi politici e sociali.

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