COMUNICATO STAMPA
BANCA CR FIRENZE:
Monitor dei Distretti della Toscana
· Realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze
· Dati al 30/06/2016
Firenze, 10 ottobre 2016 – Le esportazioni dei 17 distretti tradizionali della Toscana nel secondo trimestre 2016 si posizionano a un livello di poco inferiore al valore del 2015, che ha rappresentato il massimo dal 2008, superando 3,5 miliardi di euro e determinando una variazione tendenziale negativa (-1,3%) ma in attenuazione rispetto al valore del primo trimestre (-1,8%). Se però si escludesse il distretto Oreficeria di Arezzo, il dato risulterebbe positivo (+0,3%) e in linea con il risultato nazionale (+0,2%).
Nell’analisi del Monitor dei Distretti della Toscana realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze emerge come alcune realtà toscane affrontino con successo i mercati esteri, posizionandosi tra i migliori distretti a livello nazionale in termini di crescita delle esportazioni in valore assoluto: risultano tra le prime 20 il distretto della Pelletteria e calzature di Firenze (+6,7%), l’Olio toscano (+31,9%) e il Tessile e abbigliamento di Prato (+6,1%). Anche grazie al traino di queste realtà, a livello settoriale i distretti toscani si posizionano meglio del dato nazionale nel Sistema moda (sia intermedi che consumo) e nell’Alimentare e bevande.
Nel secondo trimestre confermano il trend positivo dei primi tre mesi dell’anno i distretti Abbigliamento di Empoli (+4,5%), Florovivaismo di Pistoia (+12,3%) e, seppur in maniera più contenuta, Concia e calzature di Santa Croce sull’Arno (+0,5%) e Cartario di Capannori (+0,4%).
Negativa appare invece la situazione per i distretti della Pelletteria e calzature di Arezzo (-40,0%), del Tessile e abbigliamento di Arezzo (-20,3%) e il citato distretto orafo aretino (-10,4%) non presenta ancora precisi segnali di ripresa, anche se a livello nazionale registra una riduzione minore degli altri distretti orafi. Non si registrano miglioramenti per i distretti delle Calzature di Lamporecchio (-5,5% nel secondo trimestre) che scontano il dato 2015 che ha rappresentato il miglior secondo trimestre degli ultimi dieci anni, e quello delle Calzature di Lucca (-14,5% nel periodo aprile-giugno 2016) che continua il trend di decrescita già registrato l’anno precedente. Per il distretto del Marmo di Carrara entrambi i comparti del materiale grezzo e lavorato hanno registrato nel secondo trimestre una variazione negativa rispettivamente del -10,5% per il materiale grezzo e del -6,8% per il lavorato, anche se a livello semestrale la variazione negativa si riduce per il totale del distretto a -4,0%.
Gli Stati Uniti continuano ad essere principale mercato di sbocco dei distretti toscani: nonostante il rallentamento nel periodo aprile-giugno (+0,9%), complessivamente nella prima metà del 2016 il valore delle esportazioni cresce del 6,0% verso gli USA. Da segnalare i buoni risultati ottenuti sul mercato europeo: in particolare si registrano incrementi significativi verso Spagna (+17,1% la variazione percentuale nel secondo trimestre) e Germania (+5,4%). Bene inoltre anche le esportazioni verso la Svizzera (+11,4%) dove sono presenti poli logistici di importanti operatori della pelletteria e calzature di Firenze.
“La Toscana risente di un rallentamento rispetto ai dati nazionali che nel secondo trimestre registrano una sostanziale invarianza grazie in particolare all’andamento nel Nord-Est che ha compensato i risultati negativi delle altre regioni - commenta Pierluigi Monceri, Direttore Generale di Banca CR Firenze –. Nonostante questo lieve divario negativo, è da rilevare come 3 distretti toscani si posizionino tra le prime 20 realtà distrettuali italiane con la crescita delle esportazioni più elevate in valore assoluto nel secondo trimestre 2016”.
Per informazioni:
Gruppo Intesa Sanpaolo - Ufficio Media Banca dei Territori e Media Locali
Data ultimo aggiornamento 10 ottobre 2016 alle ore 11:58