“Nord-Est, Milano, Torino: un unico racconto”
Sintesi della ricerca a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che verrà presentata in apertura del Festival CittàImpresa
31 marzo – 2 aprile 2017
Principali evidenze per il Nord-Est:
• Continua ad essere il motore industriale del Paese ed è soprattutto motore di export
• Per rimanere competitivo servono più lavoratori con formazione universitaria, capacità di investire in R&S e produrre innovazioni e brevetti, servizi per le imprese ad elevato valore aggiunto
• Inevitabile una maggiore interazione con città come Milano e Torino
Vicenza, 27 marzo 2017 – In occasione del Festival Città Impresa, Intesa Sanpaolo presenterà la ricerca dal titolo "Nord-Est, Milano, Torino: un unico racconto" a cura di Fabrizio Guelpa, responsabile Industry e Banking della Direzione Studi e Ricerche. Di seguito alcune evidenze.
Il Nord-Est continua ad essere il motore industriale del Paese ed è soprattutto motore di export (le esportazioni sono il 39% del PIL locale, contro il 28% nazionale). In questo territorio le imprese hanno trovato e contribuito a formare bravi operai - grazie alle scuole professionali e alle esperienze in fabbrica – che spesso sono diventati imprenditori. Hanno trovato infrastrutture immateriali migliori, ad esempio nella giustizia (tempi medi delle procedure civili prossimi a quelli di Milano e Torino ma la metà di quelli nazionali), anche se i tempi della giustizia italiani rimangono molto lontani da quelli dei Paesi concorrenti. Purtroppo però, le imprese nordestine hanno trovato ostacoli nelle infrastrutture fisiche, sia autostradali sia ferroviarie, con una dotazione pro-capite superiore alla media nazionale, ma non funzionale ad un’economia che genera forti scambi.
Queste risorse rimangono cruciali e occorre superare i ritardi, dove sono presenti, ma oggi servono anche altre risorse perché le imprese rimangano competitive: lavoratori con formazione universitaria; capacità di investire in R&S e produrre innovazioni e brevetti; servizi per le imprese ad elevato valore aggiunto (Knowledge Intensive Business Services – KIBS, focalizzati sui settori ICT, consulenza aziendale, ricerca, pubblicità, progettazione e design). Queste risorse sono distribuite sul territorio in modo asimmetrico e tendono spesso ad essere concentrate nei grandi centri urbani.
Milano e Torino hanno più laureati in materie scientifiche (il 30% in più), concentrano la ricerca e sviluppo e i brevetti (il 20% in più), mentre le start-up innovative sono meno concentrate su specifici territori e sono diffuse in buona parte del Paese (Nord-Est sullo stesso livello di Torino). Soprattutto Milano ha una forte specializzazione nei KIBS (19% degli occupati contro l’8% del Nord-Est; Torino è al 12%). L’offerta di KIBS della Lombardia è paragonabile a quella delle altre grandi regioni europee con cui si confronta.
Per il Nord-Est occorre aumentare l’offerta locale di queste risorse. Occorre investire in formazione, agevolare le start-up e la ricerca, ma anche ampliare le dimensioni aziendali per favorire l’offerta di posti di lavoro con attività qualificate. Tutto ciò contribuisce anche a generare maggiore attrattività del territorio, con meno giovani qualificati che lo abbandonano e più giovani qualificati che si insediano.
Non si può prescindere però da una maggiore apertura ai territori specializzati su queste risorse, attivando e utilizzando reti di connessione. Possono aiutare trasporti più rapidi, banda larga, networking dei giovani locali che hanno studiato in altri territori. Già oggi sono numerosi gli studenti fuori sede del Nord-Est, che possono creare legami personali da sfruttare quando rientreranno. La capacità di maggiore apertura del Nord-Est ad altri territori e culture è dimostrata d’altronde dal peso crescente degli investimenti diretti esteri in uscita e parzialmente anche in entrata.
L’evoluzione dei mercati (imprese italiane più focalizzate a monte e a valle della “fabbrica” rispetto a quelle dei Paesi a basso costo del lavoro) spinge verso una maggiore interazione tra i territori, in un’ottica di fornitore-cliente, tra chi è specializzato nella manifattura e chi lo è nei servizi. L’evoluzione della tecnologia, con Industria 4.0, ha un processo analogo, dando spazio a una manifattura rinnovata, ma che richiede più servizi di supporto. Per il Nord-Est occorre «aprirsi per valorizzare le specificità locali».
La ricerca verrà discussa venerdì 31 marzo alle ore 11:00 presso le Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, Contra' Santa Corona, a Vicenza, da Giuseppe Berta, storico, Aldo Bonomi, sociologo e Stefano Micelli, economista.
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Data ultimo aggiornamento 27 marzo 2017 alle ore 11:11