COMUNICATO STAMPA
In occasione del convegno annuale dedicato a Franco Momigliano si è tenuta l’Assemblea del GEI-Associazione Italiana degli Economisti d’Impresa
Massimo DEANDREIS confermato presidente per il triennio 2017-2019
Rinnovato il Consiglio Direttivo
Milano, 21 aprile 2017 – Si è tenuta questa mattina l’Assemblea del GEI -Associazione Italiana degli economisti d’Impresa che ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo e confermato il presidente Massimo Deandreis, torinese, direttore di SRM Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, per il triennio 2017-2019.
Il GEI nasce nel 1977 per diffondere la cultura dell’economia d’impresa in Italia. Oggi è un’importante community impegnata nello scambio di esperienze e informazioni e nello studio degli scenari economici. Il GEI raggruppa affermati economisti che operano nei più importanti centri di ricerca del Paese, in primari istituti bancari, nel settore industriale e dei servizi oltre che nel mondo universitario. L’Assemblea ha rinnovato inoltre la composizione del Consiglio Direttivo (allegato elenco). Alla carica di segretario generale è stato confermato Giampaolo Vitali, ricercatore del CNR.
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Dopo l’Assemblea si è tenuta l’annuale Tavola Rotonda che il GEI organizza in ricordo di Franco Momigliano, quest’anno dedicata al tema “Economia Circolare e Industry 4.0: un connubio per ripensare lo sviluppo industriale”.
L’incontro è stato aperto dai saluti del Presidente GEI a cui è seguito un intervento introduttivo sul tema di Massimiano Tellini, responsabile del progetto Circular Economy presso l’Innovation Center. A seguire tre esempi di aziende che hanno avviato progetti in cui il processo produttivo incorpora il riutilizzo di scarti quali nuovi componenti di materia prima, anche grazie alle nuove tecnologie e a piattaforme condivise.
Roberto Menta, Direttore del Dipartimento Nutrizione e sostenibilità della Ferrero di Alba ha parlato di economia circolare nell’industria alimentare; Maurizio Venturi di IBM si è soffermato sull’esperienza e il punto di vista di un grande operatore industriale dell’IT mentre Paolo Scudieri, presidente del gruppo di famiglia Adler (attivo nel settore automotive e aerospazio nel napoletano) ha illustrato esperienze di sostenibilità in un’azienda metalmeccanica.
E’ seguito un dibattito, animato da Francesco Antonioli giornalista del Sole 24 Ore, in cui sono intervenuti tre economisti: Gregorio De Felice Chief Economist di Intesa Sanpaolo, Alessandra Lanza, partner di Prometeia e Andrea Goldstein Direttore di Nomisma.
Massimo Deandreis, presidente GEI “Sono felice che la mia rielezione abbia coinciso con il tradizionale convegno che il GEI dedica in ricordo di Franco Momigliano che è stato tra i fondatori della nostra associazione. Quest’anno abbiamo focalizzato l’incontro su un tema che rappresenta una vera sfida per il futuro del sistema produttivo: come rendere sinergico lo sviluppo dell’industria manifatturiera con quello di altri settori: agricoltura, turismo e servizi. In passato la crescita dell’industria è stata vista in antitesi con quella di altri comparti produttivi e con il rispetto dell’ambiente e del territorio. Ora le nuove tecnologie, e i modelli di economia circolare, rendono questa sfida possibile. Compito del GEI, che riunisce stimati economisti italiani, non è solo quello di guardare all’andamento corrente dell’economia, ma anche interrogarsi e riflettere sulle sfide future; oggi abbiamo posto l’accento su un tema che diverrà sempre più centrale, e su cui emergono esempi virtuosi di imprese sia al Nord che nel Mezzogiorno”.
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Alcuni dati su Industry 4.0 in Italia e Circular Economy
INDUSTRY 4.0
Lo sviluppo della nuova manifattura intelligente rappresenta una doppia sfida per l’Italia, secondo paese manifatturiero dell’Europa e tradizionalmente forte nella produzione di macchinari che dovranno essere sempre più “smart” e connessi con applicazioni quindi trasversali a tutti i settori.
Secondo elaborazioni GEI su Osservatorio Polimi–Smart Manufacturing, il mercato dello Smart Manufacturing in Italia vale già circa 1,4 miliardi di euro, (in crescita del 20% in un anno) un valore significativo che rappresenta poco più del 10% del totale degli investimenti industriali complessivi (11-13 miliardi di euro), trainato in questa fase in particolare da grandi aziende di macchinari e dell'automotive.
Un mercato costituito in maggioranza da applicazioni tecnologiche di Internet of things per l'industria (il 66% del valore, circa 800 milioni di euro), in cui i progetti sono ancora principalmente in una fase pilota., seguito dai Manufacturing Big Data (23%, 270 milioni di euro) e Cloud Manufacturing (10%, 120 milioni di euro).
Per l’anno in corso si prevede un ulteriore tasso di crescita del +15%, buono ma ancora non sufficiente a recuperare il gap esistente con i paesi come Germania e Francia dove già da alcuni anni sono attive specifiche politiche industriali per favorire Industry 4.0.
Stima impatto a livello Nazionale
Secondo stime elaborate dal GEI su dati del Piano Industria 4.0 e Commissione Europea gli effetti del piano nazionale Industry 4.0 si dovrebbero così concretizzare:
· Maggiori investimenti nell’orizzonte temporale di 4 anni per circa 37 mld € (24 mld impegno privato e +13 mld impegno pubblico).
· Processi più rapidi nella componente logistica dei processi di produzione e distribuzione, con una riduzione dei tempi di consegna degli ordini e del time-to-market;
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· Maggiore efficienza e produttività. Grazie a risparmi di efficienza compresi tra l’8% ed il 10%, il fatturato potrebbe aumentare in Italia di circa 35- 40 miliardi di euro/anno (nei prossimi tre anni)
· In termini di Pil, il piano investimenti generato dal Piano Industria 4.0 potrebbe generare nel corso del periodo di implementazione una crescita cumulata di circa 3,5 punti di Pil al 2020.
SRM, socio sostenitore GEI, ha elaborato in particolare delle stime di impatto sul Mezzogiorno, area del Paese che ha particolarmente bisogno di rilanciare l’industria con la componente di innovazione tecnologica:
· Nel Mezzogiorno potrebbero partire, dal 2017, investimenti innovativi aggiuntivi cumulati per circa 5 miliardi (tra pubblico e privato).
· Questi investimenti, nell’arco dei quattro anni del Piano, potrebbero produrre un recupero di produttività tra il 12% ed il 15% invertendo una tendenza che ancora oggi evidenzia un aumento delle distanze con le medie europee e nazionali.
· Grazie al recupero della produttività il fatturato potrebbe crescere del 5,5%, per un valore di quasi 6 mld all’anno.
· Il risultato complessivo produrrebbe una crescita aggiuntiva annua del Pil di circa l’1%
CIRCULAR ECONOMY
A livello di Unione Europea si stima (Fonte: Achieving ‘Growth Within’ -SistemiQ, SUN, Ellen MacArthur Foundation 2017) che nei prossimi 8 anni la circular economy determinerà ingenti investimenti nei vari paesi europei. I settori maggiormente toccati da tali investimenti saranno: il settore della supply chain circolare (ad esempio: energia rinnovabile ed input produttivi biologici rinnovabili); l’implementazione di processi per estendere la vita utile dei prodotti (attraverso procedure nuove di riparazione, rinnovo e rivendita), le piattaforme di sharing economy (aumento dell’utilizzo di beni e risorse condivise), i processi di ripristino e riciclo (recupero di risorse utili e di energia da sottoprodotti della lavorazione).
In riferimento, ad esempio, ai processi di ripristino e riciclo già oggi in Italia (Fonte Foundation for Sustainable Development chart using CONAI data) circa il 66% del packaging viene riciclato, con punte dell’80% per la carta ed il 75% dell’alluminio.
Secondo stime GEI, una quota significativa di investimenti in settori trainanti dell’economia italiana saranno riconducibili a progetti con impatti su circular economy. L’ammontare è quantificabile in quasi 10 miliardi annui e impatteranno principalmente tre ambiti:
· per circa il 40% saranno diretti verso il settore delle costruzioni sostenibili con un impatto di poco meno di 4 miliardi annui;
· Circa 3 miliardi di euro annui interesseranno l’ampia filiera del nostro made in Italy alimentare ed agricolo;
· Oltre 2,5 miliardi annui saranno riferiti alla filiera della mobilità e dei trasporti.
Per maggiori informazioni:
Giampaolo Vitali - Segretario Generale - giampaolovitali@gei.it
Loredana Recchia – Ufficio Stampa – ufficiostampa@gei.it
GEI-Gruppo Economisti di Impresa
Il GEI nasce dall’ esigenza di analizzare attentamente gli scenari nei quali opera l'impresa e, conseguentemente, di valorizzare la professionalità e il ruolo degli economisti d'impresa. Si forma nel 1977 ad opera di una trentina di economisti d'impresa che hanno avviato, sviluppato e strutturato l'attività del Gruppo che nel 1983 si costituisce in forma di associazione. Raggruppa economisti presso società, enti e associazioni, e basa la sua attività sulla partecipazione e l'impegno autonomo e personale degli associati.
IL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO GEI:
Massimo Deandreis, PRESIDENTE
SRM-Centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, Direttore Generale
Enrica Baccini, CONSIGLIERE
Fondazione FieraMilano, Responsabile Area studi, sviluppo e formazione
Gregorio De Felice, CONSIGLIERE
Intesa Sanpaolo, Chief Economist
Innocenzo Cipolletta, CONSIGLIERE
Fondo Italiano d’Investimento, Presidente
Andrea Goldstein, CONSIGLIERE
Nomisma, Managing Director
Alessandra Lanza, CONSIGLIERE
Prometeia, Partner Strategie Industriali e Territoriali.
Marino Lizza, CONSIGLIERE
Nuovi Lavori, Esperto di economia del lavoro
Pietro Modiano, CONSIGLIERE
Presidente SEA
Valeria Negri, CONSIGLIERE
Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, Responsabile Centro Studi
Giorgio Prodi, CONSIGLIERE
Docente presso l’Università di Ferrara
Lorenzo Stanca, CONSIGLIERE
Mandarin Advisory Partners, Managing Partner
Alessandro Terzulli, CONSIGLIERE
Sace, Responsabile Studi Economici
Gianluca Toschi, CONSIGLIERE
Fondazione Nord-Est, Ricercatore e Docente a contratto Università di Padova
IL SEGRETARIO GENERALE:
Giampaolo Vitali, SEGRETARIO GENERALE
IRCrES-CNR, Ricercatore CNR e Docente a contratto Università Torino
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Loredana Recchia
Ufficio Stampa GEI
ufficiostampa@gei.it
mob. 349 066 55 38
Data ultimo aggiornamento 21 aprile 2017 alle ore 12:28