COMUNICATO STAMPA
UNINDUSTRIA TREVISO, CONFINDUSTRIA PADOVA E IL GRUPPO INTESA SANPAOLO FIRMANO
UN ACCORDO PER LE IMPRESE DEL TERRITORIO
12 miliardi in tre anni per le imprese venete che puntano a Industria 4.0
Programma Filiere per migliorare l’accesso al credito dei fornitori strategici: in Veneto hanno aderito circa 40 capi filiera
Valutazione attraverso il rating qualitativo
Pir: nei primi sei mesi dell’anno Intesa Sanpaolo ha raccolto 1,2 miliardi
Attenzione per le imprese già finanziate dalle due Popolari venete
Padova/Treviso, 2 ottobre 2017. Unindustria Treviso, Confindustria Padova e il Gruppo Intesa Sanpaolo hanno firmato un accordo per supportare e assistere le imprese associate al fine di accrescerne la competitività. In particolare sono stati individuati tre specifici ambiti di intervento strategico connessi ad Industria 4.0, Finanza Straordinaria/PIR e filiere.
La convenzione rafforza la relazione tra la banca e le due associazioni che chiedono anche la massima attenzione, da parte dell’Istituto, verso i finanziamenti accordati alle imprese da Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
L’accordo è stato siglato dai presidenti delle due associazioni di Treviso e Padova, rispettivamente, Maria Cristina Piovesana e Massimo Finco e dal responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, Stefano Barrese.
Commenta Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo: “La fase più dura della crisi sembra essere alle nostre spalle, una fase nella quale Intesa Sanpaolo è sempre stata a fianco di famiglie e imprese, erogando credito. Con l’accordo firmato oggi vogliamo assicurare il dialogo continuo con le imprese del territorio e mettiamo a disposizione tutti i nostri strumenti operativi e finanziari per il rilancio e lo sviluppo del Veneto. La banca continuerà a lavorare come ha sempre fatto in tema di finanziamenti, vale a dire guardando alla strategia e alla capacità di sviluppo dell’azienda. Inoltre nel nostro sistema di rating teniamo sempre di più in considerazione gli asset intangibili al fine di valorizzarli nel calcolo del rating qualitativo, consentendo così di migliorare la valutazione aziendale Il sostegno dei territori è nella nostra cultura e nel nostro modo di fare banca a servizio dell’economia reale e ci impegniamo ogni giorno per costruire con i nostri clienti relazioni di lungo termine basate sulla stima e sulla fiducia reciproche”.
“Riteniamo molto positivo l’accordo raggiunto con Intesa Sanpaolo – sostiene Maria Cristina Piovesana, presidente di Unindustria Treviso – soprattutto alla luce delle note vicende collegate alla liquidazione delle due banche popolari venete. Chiediamo ad Intesa di impegnarsi per non ridurre gli affidamenti accordati alle imprese prima dell’acquisizione degli attivi delle due banche e, nei casi in cui non potesse evitarlo, di consentire congrui tempi di rientro allo scopo di evitare pericolose ricadute operative. Altrettanta attenzione andrà posta alle condizioni economiche applicate, che, ci auguriamo, possano addirittura essere più favorevoli visto l’impegno di Intesa di valorizzare, ai fini del rating, elementi qualitativi delle aziende. Questa convenzione è significativa anche per altre ragioni: impegna la Banca a sostenere lo sviluppo delle imprese sia in termini di innovazione sia di apertura verso i mercati finanziari. Conferma, inoltre, lo sforzo che stiamo condividendo dalla scorsa primavera di sostenere il progetto Finanza di Filiera. L’iniziativa consente, ad imprese leader, di segnalare alla Banca alcuni loro fornitori strategici a favore dei quali sono messe a disposizione linee di credito a condizioni agevolate. Un meccanismo tanto semplice quanto virtuoso che ci auguriamo trovi una sempre più ampia diffusione”.
“L’economia sta lentamente risalendo, anche in assenza di una ripresa del credito, grazie alle aziende che hanno ripreso a investire, dopo anni di resilienza – dichiara Massimo Finco, presidente di Confindustria Padova –. Ma perché la risalita non sia effimera occorre voltare pagina nel rapporto tra banca e impresa, specie dopo il trauma degli ultimi anni. C’è una leva fondamentale che ancora manca per accelerare, è quella del credito, perché sia motore e non freno allo sviluppo. L’accordo con Intesa Sanpaolo segnala la volontà di un cambio di passo in questa direzione. Da un lato, c’è l’impegno di Intesa a fugare ogni timore o dubbio, dopo l’integrazione delle due banche venete, sulla effettiva continuità del sostegno creditizio, tutelando piccoli e medi imprenditori che avevano una posizione debitoria nei confronti di entrambi gli istituti e magari anche con Intesa e ora la vedono in capo allo stesso gruppo. Dall’altro, chiediamo di rivitalizzare il credito attraverso migliori condizioni di offerta e una ‘infrastruttura finanziaria’ fatta di incentivi alla trasformazione digitale, finanza innovativa, PIR, credito di Filiera, uso delle variabili qualitative nel sistema di rating. Strumenti utili per trasformare la ripresa da ciclica a strutturale e salvare anche molte aziende in difficoltà che, se ben seguite, potrebbero tornare in utile”.
Ecco i punti salienti dell’accordo:
INDUSTRIA 4.0
Intesa Sanpaolo vuole facilitare gli investimenti in innovazione e digitalizzazione al fine di cogliere le opportunità offerte dal programma Industria 4.0. A tal proposito offrirà la possibilità di ricorrere a soluzioni finanziarie diverse e combinabili fra loro per sostenere i piani di investimenti I4.0; fornirà, in aggiunta al finanziamento dell’investimento, supporto finanziario di breve termine per soddisfare il nuovo fabbisogno di circolante nella forma dello smobilizzo crediti.
Ricordiamo che la partnership tra Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria ha previsto un plafond triennale nazionale di 90 miliardi di euro, dei quali 12 miliardi destinati alle aziende venete.
FINANZA D’IMPRESA e PIR
Intesa Sanpaolo mette a disposizione le proprie strutture specializzate in consulenza strategica al fine di fornire servizi volti a favorirne la crescita, anche per via esterna.
Particolare attenzione viene riservata alle iniziative di patrimonializzazione facilitando l’accesso al mercato dei capitali anche attraverso il più esteso ricorso alle risorse rivenienti dai PIR. In tale ambito, nei primi sei mesi dell’anno il Gruppo Intesa Sanpaolo ha raccolto a livello nazionale 1,2 miliardi di euro.
PROGRAMMA FILIERE
Si intende rafforzare ulteriormente il programma Sviluppo Filiere di Intesa Sanpaolo che consente a imprese “Capofiliera” di certificare i propri fornitori di eccellenza, migliorandone la loro valutazione creditizia, così da accelerare e mettere in sinergia gli investimenti in innovazione lungo tutta la filiera.
Ad oggi a livello nazionale hanno aderito oltre 480 filiere per un giro d’affari complessivo di circa 68 miliardi e oltre 15.200 fornitori. Nel Veneto le filiere coinvolte sono 39, per un giro d’affari totale di 4,4 miliardi e oltre 620 fornitori.
RATING
Inoltre l’accordo prevede la valorizzazione delle componenti legate ai fattori immateriali e intangibili che meglio consentono di individuare gli elementi prospettici di sviluppo, dai brevetti alle certificazioni di qualità, dalla ricerca e innovazione all’appartenenza ad una filiera, dall’attenzione al capitale umano alla gestione del rischio d’impresa. Questo percorso di collaborazione con Confindustria ha consentito a Intesa Sanpaolo di creare un nuovo modello di rating, che ha recentemente ottenuto anche la validazione da parte della BCE.
L’accordo prevede anche che vengano messe a disposizione delle aziende le piattaforme di matching, volte a facilitare l’interazione tra start-up, PMI innovative e aziende che ricercano innovazione. In particolare, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha creato la piattaforma Tech Marketplace che conta 4.749 aziende iscritte che possono accedere a 1089 pmi innovative. Il 12% dei contratti è stato sottoscritto a Nordest, dove ci sono state 650 richieste di incontro su 3.100 a livello nazionale.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo sostiene anche le iniziative per l’internazionalizzazione, attraverso la rete estera che vanta, nelle aree in cui si registra il maggior dinamismo delle imprese italiane, una presenza consolidata in 40 Paesi, accordi di collaborazione con altre Banche in altre 85 Paesi e rapporti di corrispondenza con oltre 4.000 banche.
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Data ultimo aggiornamento 2 ottobre 2017 alle ore 15:48