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Sintesi per la stampa

 

Rapporto Analisi dei Settori Industriali* – Ottobre 2017

·         Dopo un lungo periodo di false partenze e incertezze, l’industria manifatturiera italiana accelera la crescita: nel 2017 il fatturato deflazionato aumenterà del 2,3%, più di quanto previsto a inizio anno, per poi confermarsi in espansione intorno al +2% nel prossimo biennio.

·         Il settore della meccanica, principale fornitore dei beni necessari al rinnovamento in ottica 4.0, sarà protagonista del rafforzamento del manifatturiero, con tassi di sviluppo vicini al 3% nel 2017-‘19.

·         Cresceranno più della media anche altri settori a medio-alto contenuto tecnologico: Autoveicoli e moto, Farmaceutica, Largo consumo (in particolare la cosmesi) ed Elettrotecnica.

·         Nel triennio 2017-’19, la redditività si confermerà sui livelli raggiunti lo scorso anno: l’analisi dei bilanci aggiornati al 2016 ha fatto emergere un nuovo ulteriore miglioramento dei dati medi, con il Roi sopra l’8%, solo di poco inferiore a quello del 2007.

·         Il recupero di redditività ha beneficiato anche del ritorno in equilibrio finanziario di parte delle imprese in crisi: l’analisi condotta evidenzia come il miglioramento possa essere stato determinato, oltre che dal ciclo settoriale, dal loro migliore posizionamento strategico-competitivo (maggiore propensione all’innovazione e alla qualità, approccio evoluto ai mercati esteri).

 

La ripresa si rafforza

Dopo un lungo periodo di false partenze e incertezze, le indicazioni congiunturali confermano la robustezza della ripresa del manifatturiero italiano, con segnali di consolidamento della crescita che, nel corso dell’anno, si sono fatti sempre più evidenti e pervasivi. A consuntivo 2017, il fatturato deflazionato aumenterà del 2,3%, un risultato superiore alle attese formulate ad inizio anno, grazie a una spinta del mercato interno (consumi e investimenti) maggiore del previsto.

In uno scenario internazionale che, al netto dei rischi, si manterrà in moderata crescita, il manifatturiero italiano continuerà il percorso di recupero, con tassi intorno al 2%. Determinanti in tal senso si dimostreranno il ritorno in positivo del canale estero e la prosecuzione sul fronte interno del ciclo degli investimenti, necessari per rinnovare e rafforzare i vantaggi competitivi delle imprese italiane.

La redditività torna sui livelli pre-crisi

La fase di rinnovamento del tessuto produttivo manifatturiero sarà facilitata, oltre che da un quadro di domanda favorevole, dal permanere di buone condizioni finanziarie.

L’analisi condotta su un ampio campione di bilanci 2016 evidenzia un ulteriore miglioramento della redditività rispetto ai valori del 2015, conseguito nonostante il rallentamento dell’attività produttiva e l’avvio, nella seconda parte dello scorso anno, di una fase rialzista dei prezzi delle materie prime. La redditività operativa (Roi) ha raggiunto livelli solo di poco inferiori a quelli del 2007, superando l’8%. In aumento, su valori prossimi all’8%, anche la redditività del capitale proprio (Roe). Tali tendenze medie risultano diffuse a tutte le classi dimensionali.

Durante tutto il triennio 2017-'19, la redditività media delle imprese manifatturiere italiane continuerà a migliorare moderatamente rispetto ai buoni livelli raggiunti nel 2016, con il Roe che beneficerà soprattutto dei vantaggi previsti dalle nuove normative fiscali.

Risanamento guidato dalle imprese strategicamente evolute

Il recupero di redditività visibile nei dati medi degli ultimi anni ha sicuramente beneficiato del processo di selezione in atto nel tessuto produttivo italiano, che ha visto l’uscita dal mercato dei produttori più deboli, ma anche della velocità di ripresa delle realtà aziendali dotate di un buon posizionamento strategico-competitivo.

L’analisi, descrittiva ed econometrica, condotta su un ampio campione di circa 51000 imprese manifatturiere che hanno operato in via continuativa tra il 2012 (momento ancora critico per la manifattura nazionale) e il 2015, evidenzia come il recupero dell'equilibrio economico-finanziario possa essere dipeso, oltre che dal ciclo settoriale, da fattori immateriali quali una maggiore propensione all’innovazione e alla qualità e un approccio "evoluto" ai mercati esteri, anche attraverso la presenza di proprie partecipate.

I soggetti - circa il 10% del campione – che sono usciti dall’area di criticità tra il 2012 e il 2015 (misurata in termini di probabilità di default) mostrano, inoltre, un profilo del fatturato più dinamico già nella fase antecedente il processo di ripresa, rispetto a coloro che, invece, sono rimasti nell’area critica (o ne sono nel frattempo entrati). La buona dinamica di crescita del fatturato manifatturiero osservata nel 2017 e i ritmi di sviluppo attesi nel 2018-’19, sono pertanto forieri di un’accelerazione del processo di recupero di equilibrio finanziario delle realtà produttive italiane ancora in difficoltà.

L’evoluzione dei settori nel medio termine

Nel triennio 2017-'19, la Meccanica tornerà a essere protagonista del panorama manifatturiero italiano, fornendo un contributo significativo alla crescita dei volumi produttivi, grazie al mantenimento di buoni ritmi di crescita delle esportazioni e, soprattutto, alle attese positive sul mercato interno, in particolare per le componenti più innovative.

Più in generale proseguirà anche nei prossimi anni la ricomposizione del manifatturiero italiano verso i comparti a maggiore contenuto tecnologico. Seppure con ritmi di crescita in fisiologico rallentamento, il settore degli Autoveicoli e moto continuerà a registrare performance superiori alla media, così come la Farmaceutica, il Largo consumo, in particolare la cosmesi, e l’Elettrotecnica.

Determinante sarà anche il contributo alla crescita manifatturiera offerto dal settore Alimentare e bevande, atteso confermare il buon momento dei prodotti del Made in Italy sui mercati internazionali, che beneficia, fra l’altro, del ritrovato sostegno del mercato russo. Il traino della Russia, insieme a buone prospettive di domanda estera per i beni di alta gamma, consentirà di mantenere in crescita anche il fatturato dei Mobili e del Sistema Moda, sebbene a tassi che si confermeranno più lenti rispetto alla media

I settori produttori di beni intermedi sono, invece, attesi rallentare nei prossimi anni, dopo un'evoluzione sostenuta nel 2017, parzialmente indotta dal reintegro delle scorte nei settori a valle (stimolato dalla ripresa manifatturiera e dai timori, soprattutto nella prima parte dell’anno, di ulteriori rincari delle materie prime). Fanno eccezione i produttori di beni destinati al mondo delle costruzioni, che potranno mostrare un profilo di crescita più dinamico, grazie al rafforzamento atteso nell’attività edilizia, e la Metallurgia. Quest'ultimo è l’unico settore che chiuderà il 2017 in calo, per poi recuperare nel prossimo biennio, con un'intensità che dipenderà strettamente dall'esito dei processi di ristrutturazione in corso nella siderurgia.

 

 

 

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