COMUNICATO STAMPA
PRESENTATI A MILANO I RISULTATI DELL’INDAGINE INTESA SANPAOLO-MEDIOCREDITO ITALIANO SULLE IMPRESE CULTURALI E CREATIVE
· Presentati a Milano i risultati dell’indagine sulle imprese culturali e creative condotta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Mediocredito Italiano e grazie al supporto di alcune delle principali associazioni di categoria del settore (AESVI, AGIS Lombardia, AIE, Federculture e Federvivo) e della Fondazione Fitzcarraldo.
· Dall’indagine, che ha coinvolto 119 soggetti, emerge un settore vivo ed ottimista: oltre la metà degli intervistati si aspetta una crescita dei livelli di attività della propria impresa. Capitale umano qualificato e innovazione sono alla base del passato successo e fattori considerati trainanti per il futuro.
· Buona propensione ad investire: il 67,2% farà investimenti anche nei prossimi 3 anni, il 28,8% in maniera significativa. Se in passato si è privilegiato l’aspetto legato ai processi di digitalizzazione dell’offerta, per il futuro appare centrale l’investimento in marketing e comunicazione.
· Risulta centrale il tema delle risorse finanziarie: oltre la metà delle imprese ricorre a finanziamenti bancari, soprattutto credito a medio lungo termine per lo sviluppo della propria attività. Le imprese “chiedono” strumenti finanziari adeguati e interlocutori qualificati in grado di comprendere le loro specificità.
Milano, 1 ottobre 2019 - La Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e Mediocredito Italiano hanno presentato oggi i risultati dell’indagine sulle imprese culturali e creative, un mondo ampio e variegato che include spettacolo dal vivo, musei, editoria, musica, produzioni video e cinematografiche etc.. Questa realtà occupa complessivamente in Italia circa 830mila persone (il 3,6% degli occupati nazionali). L’indagine è stata condotta nel periodo febbraio-maggio 2019, con la collaborazione della Fondazione Fitzcarraldo e di alcune delle principali associazioni di categoria del settore (AESVI, AGIS Lombardia, AIE, Federculture e Federvivo).
Il Rapporto, illustrato da Gregorio De Felice Chief Economist di Intesa Sanpaolo e da Stefano Firpo Direttore Generale di Mediocredito Italiano, evidenzia una buona vivacità delle imprese culturali e creative. Su un campione di 119 aziende intervistate, emerge che l’82,4% degli intervistati ha dichiarato di aver realizzato degli investimenti negli ultimi 3 anni e, di queste aziende, circa un terzo dichiara di averlo fatto in maniera significativa. Le imprese creative hanno investito soprattutto in nuovi prodotti e nel marketing, mentre le imprese culturali hanno indirizzato i loro investimenti nella digitalizzazione delle attività e nella riqualificazione delle strutture.
Non solo. Le imprese culturali e creative si dimostrano anche molto dinamiche. Basti pensare che oltre la metà delle imprese si aspetta un aumento delle attività nel biennio 2019-2020 e oltre il 60% dei soggetti dichiara che investirà, in particolare in comunicazione e marketing. Fattori trainanti anche in futuro saranno la presenza di capitale umano qualificato e l’innovazione (sia di prodotto che tecnologica), riconosciuti come fondamentali per determinare le performance del settore.
Ma per continuare a crescere, in un contesto altamente incerto, occorre rafforzare le fonti di finanziamento. E in questa ottica il ruolo della Banca diventa fondamentale, proprio perché oltre la metà degli intervistati dichiara che per il proprio sviluppo occorrono in maniera prioritaria finanziamenti a medio lungo termine, con durate e modalità di rimborso adeguate alla propria attività. Le imprese culturali e creative, data la peculiarità del settore, chiedono figure con competenze specifiche e prodotti ad hoc, per migliorare la relazione con la banca.
Dichiarazione di Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo: “Le imprese culturali e creative rappresentano un volano fondamentale, sia per l’impatto diretto sull’occupazione, mediamente più giovane e qualificata, sia per il contributo alla capacità innovativa e creativa e alla coesione sociale. Abbiamo pertanto voluto, insieme ai colleghi del Mediocredito Italiano, esplorare meglio questo mondo complesso e variegato, focalizzando l’attenzione sui fabbisogni finanziari di queste imprese. Maggiori risorse sono cruciali per favorirne la crescita, in un contesto di forti cambiamenti. Dall’analisi emerge come si tratti di un settore con prospettive in crescita e buona propensione ad investire: oltre la metà delle imprese si aspetta un aumento delle attività nel biennio 2019-2020 e oltre il 60% dei soggetti dichiara che investirà in particolare in comunicazione e marketing. Fattori trainanti per lo sviluppo futuro saranno la presenza di capitale umano qualificato e l’innovazione, sia di prodotto che tecnologica”.
Dichiarazione di Stefano Firpo, Direttore Generale di Mediocredito Italiano: “Nel loro sviluppo pesa l’incertezza dei contributi pubblici per le imprese culturali e in modo più trasversale il peso della burocrazia e il difficile accesso alle risorse. La mancanza di finanziamenti è particolarmente sentita assieme anche ad un contesto complesso fatto tanto di minacce quanto di opportunità a causa del profondo cambiamento nelle modalità di fruizione di beni e servizi culturali e creativi. Per sostenere lo sviluppo di questo settore particolare occorrono soluzioni finanziarie dedicate, capacità di valutazione dei molti asset immateriali e interlocutori bancari specializzati”.
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Data ultimo aggiornamento 1 ottobre 2019 alle ore 15:28